lunedì, luglio 27, 2009

Sia resa lode e gloria

Segnalo con somma gioia agli interessati (se ve ne sono) la resurrezione in vita del blog di Velapoma.
Per ora di contenuto invero scarno (ne convengo), rimane comunque una piacevole distrazione rispetto all'ascolto del contenuto dei nastri del premier (quel sant'uomo, che Vyaggra ce lo conservi) e al caldo afoso di codesti giorni.
Buona lettura.

PS: ieri ho visto Budina!!!! O una che le somigliava, so una sega. Son tutte uguali, con gli occhiali con la montatura da democristiano e il pansessualismo.

martedì, luglio 21, 2009

I love la miniera

Aehm.
Solo una parola: Vampirebudinatranzollalalà (non ho detto che sarebbe stata una parola corta).

Per chi si ricorda, bene, nessun problema. Per tutti gli altri, ecco il link a un promemoria.

Vampirebudina è stata probabilmente una delle più persone più belle e memorabili che abbiano mai frequentato questo blog. Sento ancora di amarla a distanza di mesi, e a volte mi manca come l'aria manca all'uomo che annega.
Così, mi sono deciso a tornare da lei, alla ricerca delle piccole tracce che ha seminato lungo la via della sua, breve si, ma, ah, quanto intensa, vita.
Pronti? Cominciamo.
Primo semino: su Yahoo Answer (cosa sarebbe il mondo senza Yahoo Answer?) Budy fa una domanda ingenua e tenera (in quanto è ella medesima ingenua e tenera) e viene sommersa di insulti e pernacchie da parte di ignoranti che non sanno apprezzare la buona musica (data la polarizzazione dei giudizi, deduco che tali Jonas Brothers siano degli epigoni dei Led Zeppelin. Sbaglio? Ditemi se sbaglio, ma soprattutto ditemi, che cos'è uno street team?).
Secondo semino: su un forum di appassionati della saga di Twilight (Dio, perché devo vivere in questa epoca?) viene detto no alla commercializzazione di detta saga, quindi NO a zaini, astucci, diari e - ommioddio, inorridiamo presto! - vestiti di Twilight. A tale proposito, pare verrà condotta una interrogazione parlamentare per sapere come il governo intende muoversi riguardo tale scottante tema.
Budy è una delle firmatrici dell'appello.
Terzo semino (mi sto appassionando): il fotolog di Budy!!!! Dai!!!! Uuuuu!!!! Budy vuole fare la fotografa, e per dimostarcelo si fotografa allo specchio con una espressione intensa. Ha anche un sacco di amici che stanno bene, tipo lei, o loro, o questi jeans.
Quarto semino (il meglio sta arrivando): Budy è su Netlog, e ci informa che
Descrivermi o parlare di me sarebbe totalmente inutile.
Qui è tutto diverso.
Qui siete LIBERI DI GIUDICARE DALLE APPARENZE.
Meno male, temevo di doverla giudicare per quello che è veramente.
Quinto semino, quello da cui tutto è iniziato: il maispeìs di Budina.
Ma ascoltiamola, prego:
In cosa credo? Nel tempo passato con gli amici, tra sigarette, alcol, musica e tante risate.
Faccio foto ma non mi do grandi arie (dopo averle viste, comprendo tale sfoggio di modestia).
Se vi interessa il mio reddito è di 70 euro la settimana.
Ecco, questo mi ha fatto riflettere. O è la paghetta che le dà mamma, oppure Budy ha un contratto a progetto in qualche posto dove ho lavorato anch'io. Come sta il direttore, Budina?
No non sono magra, pensa all'opposto e capirai COSA sono.
Ho due piercing, un Labret sx e uno smiley, se non conosci i nomi dei piercing cercali su google.
E io l'ho fatto. Il Labret sx è una di quelle cose che ti fanno somigliare ad Angelina Jolie, se solo Angelina Jolie sembrasse un copertone bucato da un chiodo. Lo Smiley è tipo l'anello al naso delle mucche al pascolo, con la trascurabile differenza che non è al naso ma (ahhh, mi fa male anche solo scriverlo) al frenulo labiale superiore. NON cercatelo su Google se siete persone impressionabili. O se siete mucche.
Sono pansessuale.
E qui, lo confesso, mi sono fermato un attimo, perplesso e lievemente stordito da questa rivelazione. Aspetta, provo a rileggere, magari ho visto male.
Sono pansessuale.
Niente, è ancora lì. Budy è pansessuale, mi crollano le certezze. Dopo Fini che si atteggia a difensore della Costituzione e Pazzini in nazionale manca solo, che so, un nero alla Casa Bianca e eccoci pronti per la fine del mondo.
Poi mi sono messo a pensare: Budy è pansessuale, possiede cioè (secondo Wikipedia) la capacità di amare una persona indipendentemente dal suo genere.
Come Paul Verlaine, ho pensato, gioioso! Ecco che Budy, con un colpo di coda, risale i torrenti della mediocrità e si lancia nell'Olimpo dei Grandi. Budy è pansessuale, è pansessuale! Ama indipendentemente dal genere sessuale, proprio come il grande poeta visionario! E come Paul Verlaine, uomo sposato che conviveva con Arthur Rimbaud, anche Budy ha una moglie, e un amato (prima di fare facili ironie, vi ricordo che anche Rimbaud portava l'anello al naso, passava ore a pettinarsi, indossava magliette optical, beveva la Coca e si faceva fotografare in pose deprimenti. O almeno questo è quello che mi ha detto Budy).
Sesto e ultimo semino: il canale Youtube di VampireBudina.
Improvvisamente, le parole non sono bastate più.

domenica, luglio 19, 2009

Un giustificato motivo per (parte ventesima)

- Ehi guarda, c'è un nuovo post sul Blog Ottuso!
- Fantastico! Mi fa sempre tanto ridere, non vedo l'ora di leggerlo!
- Anche a me. Dai legg... ah no, è di Giangi.
(si allontanano senza leggere).

Eccola la vedo sporgendomi all'infinito dal finestrino, la Toscana.
Manca poco, giusto un paio di curve qualche rettilineo e quella galleria infinita che segna brutalmente il confine tra le due regioni.
Beh, lo ammetto, è un'immagine abbastanza spietata, direi quindi non pensare alla follia umana quella che impone la sua esigenza di praticità e funzionalità sopra un panorama così dolce e disteso, meglio soffermarsi su ciò che non è stato ancora deturpato e annerito. L'attenzione, trasportata da questa fresca brezza che filtra dal finestrino del regionale, non abbandona quello che va sempre più delineandosi come un lento e armonico intreccio di terre. Emilia e Toscana sembrano sempre più dialogare trovando l'una dall'altra quel giustificato motivo per cui far nascere il proprio frutto, la propria esperienza su una sponda diversa.
Sono allo stesso tempo affascinato e disarmato da questa prova di infinito che la natura mi spara davanti agli occhi. Incredibile come parta da lontano il temerario e timido tentativo della natura di dare una forma comune al paesaggio.
Inizia con impercettibili sfumature, brevi impronte, che silenziosamente vanno dialogando in una trama sempre più indistinguibile per dar vita poi a una continuità che dura una attimo per poi lasciare che le strade trovino una propria espressione, il proprio nome, chissà forse il loro giustificato motivo.
Ogni tanto la stanchezza mi ricorda aimè che son sul treno, le gambe alla fine chiedono un pò di comprensione e mi sembra giusto concedere loro una decina di minuti di riposo, mi rimetto così seduto. La gente intorno mi sembra abbastanza pacifica, vive questa ora di viaggio con compostezza, ad ogni sosta non avvengono particolari scossoni anche perchè a fermate come Monzuno chi volete che scenda?
Direi che è il momento giusto di infilarsi nuovamente le cuffie nelle orecchie e far trascorrere i restanti quaranta minuti con un pò di brani che celebrino il rientro a Prato in gran trionfo. Mi accompagna De Gregori con Generale, uno dei pochi brani italiani nella mia limitata play-list, in cui a farla da padrone e la musicalità della voce inglese. Il tutto per una pura scelta del sottoscritto in versione disk-jockey che sacrifica spesso e volentieri la poesia di un testo, lasciando così che l'anima sia squarciata in due dalla vibrazione di una nota e non dalla portata del contenuto delle parole. Generale riesce a superare l'ostacolo del testo, le parole hanno una musicalità devastante con tonalità dolci e amare che si intrecciano tanto da non poter essere che raccolte.
Lentamente va a sfumare, ma non è solo il brano, e anche il mio MP3, maledizione!
E' un attimo perde di intensita, singhiozza, rallenta, si ferma il treno, no!
l'MP3, no!
o meglio sì!
ma cosa succede al treno!
non capisco!
siamo fermi!

Giangi

lunedì, luglio 13, 2009

Il sale della terra

Caro F.,
l'altra notte ho fatto un sogno che mi ha fatto pensare a te. Ho sognato che, da qualche parte nel futuro, uno scienziato geniale aveva inventato una macchina del tempo fatta a forma di cassetta postale, perché questa macchina del tempo funzionava, per qualche motivo che adesso non so più, ma che nel sogno mi sembrava perfettamente ragionevole, non con le persone, ma solo e soltanto con le lettere. Tanto che si poteva scrivere una lettera a qualcuno nel passato per fargli sapere che ancora si pensava a lui, o a lei, dopo tanti anni, e che ci mancava.
Allora, in questi giorni, da sveglio, mi son messo a pensare che sarebbe davvero molto bello se una cosa del genere esistesse davvero, perchè ti permetterebbe di rimediare a tanti errori e incomprensioni, far sapere agli amici di un tempo che mi sbagliavo, per esempio, quando dicevo che certe cose non le avrei perdonate mai, o chiedere a qualcuno, nel futuro, se il mondo sarebbe, un giorno, diventato un posto un po' - non tanto, basta un po' - migliore.
E mi chiedevo a chi avrei voluto scrivere, se avessi potuto mandare una lettera così, e ci ho pensato un po', e alla fine ho capito che l'unico a cui vorrei dire qualcosa - triste, ma è così - sei tu.
Come mai? mi dirai tu. E rimarrai anche sorpreso, credo, magari ti scoccierai pure, perché mi ricordo che li annusavi da lontano, quelli che volevano darti consigli non richiesti, e cercavi di allontanartene il più possibile.
Come mai? mi dici. Che vuoi?
Niente, voglio.
E' solo che mi manchi, porca miseria.
Mi ricordo che, quando avevo diciottanni, il mondo mi sembrava molto più semplice, e le cose facili. Sarà stata anche quella musica facilona che ascoltavo allora, che mi sembrava parlasse di nuove speranze, di un mondo luminoso dove magari starci non era facile, ma entusiasmante sicuramente si. La mia educazione politica, e tu lo sai, perché c'eri, si basava su giudici ammazzati con le bombe, politici accusati di corruzione che in carcere piangono come bambini e in tribunale balbettano "ma lo facevano tutti!"; si basava sulla fine delle dittature, il muro di Berlino, Tienanmen, la Guerra del Golfo. Nell'89 avevamo dodici anni, ma mi ricordo tutto, e il futuro, lo sai, si spalancava con rumore di uragano.
E mi ricordo di te, che quando vinse Prodi arrivasti a scuola con il fazzoletto rosso al collo. Adesso te ne vergogneresti, te lo garantisco. Mica per altro, ma perché adesso non ci credi più a queste cose.
C'era sempre qualcuno, allora, pronto a dire "guarda che sono tutti uguali", e tu ti ci arrabbiavi, te lo ricordi? Adesso posso dirtelo, F.: sono tutti uguali, davvero.
Mi sembra di essere diventato un vecchio rincoglionito, uno di quei tromboni, te li ricordi? che prima era tutto meglio, mentre adesso siamo in fondo all'abisso, e via così, ma credimi quando te lo dico: qui, è un incubo.
A me piaceva da matti discutere, litigare, difendere le mie idee, perché pensavo fossero giuste. Adesso magari lo sono ancora, giuste, ma il problema è che non le trovo più, non so dove le ho nascoste, e non trovo nemmeno la forza di difenderle, perché adesso l'Ombra è diventata grande come un continente, non ha più confini, si mangia le persone: siamo qui ad aspettare che muoia Berlusconi, per dire, e che sia il tempo a fare quello che a noi non riesce (mandarlo via, mica ammazzarlo). Succede di tutto, F., pure le cose che tu dicevi non avresti mai permesso che succedessero. Arrestano la gente, perché sono negri, o la picchiano, perché sono cinesi, e a nessuno frega niente, nemmeno a me, F., nemmeno a te.

Mi ricordo che non sapevi cosa volevi fare da grande, allora, ma sapevi che doveva essere qualcosa che aveva a che fare con il sistemare le cose rotte, quelle che non funzionano più. Essere un Harry Tuttle che fa funzionare quello che a nessuno interessa, i tubi rotti, le lampadine fulminate, le persone. Ecco, vorrei che tu facessi una cosa: questa voglia, questo sogno, mettilo in una scatola, F., e poi sotterralo, e disegna una mappa, e spediscimela, perché quello che avevamo allora io ormai non lo trovo più.