mercoledì, maggio 18, 2011

La lista è vita

Quando cominciai a scrivere sul blog (quanto tempo fa? Non lo so già più. Potrei controllare nell'archivio, ma provo a memoria: mi pare fosse nel settembre 2006, sbaglio?), quando cominciai a scrivere sul blog, aspetta, questa frase non va, ricomincio da capo.
I primi post avevano una cadenza giornaliera: arrivavo alle cinque e mezzo del pomeriggio, mezz'ora prima di lasciare l'ufficio, aprivo la pagina di blogger e poff! il post arrivava da chissà dove. In realtà gli argomenti me li preparavo prima, magari mi ispirava qualcosa che mi succedeva durante il giorno, o un articolo di Repubblica, o un film visto la sera prima, o una telefonata. Ma quello che ci mettevo dentro, la cornice, l'impostazione generale arrivava di getto.
E' stato un periodo, lo ammetto, glorioso: le visite crescevano ogni giorno, i commenti pure, avevo anche commenti da gente che poi è diventata famosa, tipo Makkox, che ora non mi calcola più (eravamo ragazzi insieme in via Gluck). Poi cambiai modo di scrivere, rinunciai ai post quotidiani per cercare roba più mediata, cercando di andare un po' più in profondo. A volte me li scrivevo prima, su un quaderno di appunti o direttamente nella testa, cercavo il modo di addomesticare una frase, insomma, era lavoro di fino. E devo dire che, se ci sono post di cui vado orgoglioso, sono quelli che ho scritto in quel periodo, anche se non me ne ricordo più nemmeno uno (è demenza senile precoce) (oddio, precoce).
In genere più il post si faceva attendere, più era elaborato, profondo, cesellato. Verrebbe da pensare, ne consegue, che questo coso che stai leggendo adesso sia il post più pensato della storia dei Post Ottusi, tanto è il tempo che ci ho messo a buttarlo giù. Ma vi devo confessare una cosa: in questi mesi, mica sono stato lì a pensare a cosa scrivere stasera.
No.
Per unca.
In questi mesi sono stato impegnato nel cercare di adattarmi allo stile di vita della terra di Albione, ad avviare la mia nuova carriera professionale da Boots (ahahahah) e anche a lavorare su un paio di progetti che. forse, un giorno vi dirò.
Ma non si può star tanto lontani da qui. solo che è cambiato il mio modo di approcciarmi a questo mezzo, mi annoio facile, lo ammetto, e il Blog Ottuso, che ci voglio bene e lo sapete, ora mi annoia un po', le cose da scrivere le ho scritte, l'header l'ho cambiato, eccetera eccetera eccetera. E allora mi sono detto: ma visto che mi va di scrivere e mi va di scrivere su un blog e mi va di scrivere su un blog ma non sul Blog Ottuso, mi faccio un nuovo blog.
Intendiamoci: qui non si chiude, non cancellate gli abbonamenti al feed che ogni tanto continuo a scriverci (tra l'altro mi sta venendo giusto in mente una nuova Rubruca Aperiodica...), ma nel frattempo che si aspetta che maturino nuove idee, abbuonatevi anche al Blog delle Liste, che è un po' un giochino, un po' un esercizio di traduzione, visto che gran parte dei testi vengono da un libercolo che ho trovato qui e che mi diverto a tradurre.

Mi smentisco subito (questo post non è preparato, lo sto scrivendo mo' mo' che lo penso): mi sono accorto che ho in preparazione un post per il Blog Ottuso, visto che una cosa che volevo mettere come chiusa (la differenza radicale tra l'Italia e il Regno Unito) in realtà è cosa troppo vasta per essere apposta come aforisma. Urge lavorarci meglio, scrivere scrivere scrivere.

Il vento si sta alzando, gonfia le vele, sollevate l'ancora che si parte.
Mi seguirete in queste nuove avventure, amici?