mercoledì, maggio 28, 2008

Effetto Casimiro

Buonasera a tutti e benvenuti alla prima puntata di "Diventa cuoco anche tu, idiota". Oggi impareremo come preparare alcune semplici ricette che ci permetteranno di fare un gran bel figurone di fronte ai nostri invitati, purchè siano privi del senso del gusto.
Allora amici, per cominciare ecco il menù di quello che andremo a realizzare oggi:

- carpaccio di pesce spada fresco guarnito con prezzemolo e chiodi
- tagliatelle di pasta all'uovo all'etrusca, con bassorilievi originali trafugati a Volterra
- piccione arrosto ripieno con sorpresa (non chiedere)
- soufflè di verdura scelta tra quella trovata nel cassonetto davanti alla Coop al curry e cumino
- granito candito

Ma, prima di iniziare, diamo una rinfrescatina all'etichetta, che siamo tutti galantuomini e signori di mondo, e leggiamo cosa ci insegna il Galateo di monsignor Della Casa a proposito delle buone maniere da usare a tavola:
E' buona norma che il padrone di casa faccia sentire l'invitato soddisfatto e ben accolto al proprio desco. Di converso, lo stesso invitato ha da comportarsi in maniera tale da non suscitare riprovazione o disaffezione o quanto altro risulti non consono all'ambiente. Riteniamo quindi opportuno dilungarci sugli atteggiamenti sconvenienti che NON devono essere compiuti:
- sbadigliare ogni volta che qualcuno vi parla;
- voltarsi dalla parte opposta quando qualcuno vi parla;
- ascoltare le suonerie del Nokia quando qualcuno vi parla, o fotografarvi da soli in pose buffe;
- raccontare il finale delle barzellette. E io ti spalmo sul panino;
- ascoltare con grande interesse quello che vi viene detto, annuire, ridere al momento giusto, e al contempo scaccolarsi;
- chiedere alla padrona di casa da quanti anni si mette la stessa parrucca;
- pretendere la testa del cuoco come risarcimento per la pessima cena;
- salutare tutti dicendo "magari la prossima volta facciamo da me, che qui fa schifo";
- scoreggiare rumorosamente e poi dire "scusate l'odore, ma entrando devo aver pestato una merda";
- metter su un disco di Biagio Antonacci;
- parlare tutta la sera di Biagio Antonacci;
- convivere con Biagio Antonacci;
- essere Biagio Antonacci.

venerdì, maggio 23, 2008

Happy New Year!

Bòn, domani son trentunanni, se li ho contati tutti.
Allora, visto che sono un poco vanesio, lo scrivo sul bloggo, che almeno i miei lettori abituali e non mi fanno gli auguri (aspetto con trepidazione soprattutto quelli di VampireBudina).
A me non è che piace tanto festeggiare il compleanno, anzi, a dirla tutta, non capisco nemmeno cosa ci sia da festeggiare, niente ho fatto, mi son limitato, trenutunanni fa, a piagnucolare un poco, strillare, farmi lavare, dormire e mangiare.
Le robe serie le ho fatte dopo, e ce n'è voluto di tempo, amici.
Insomma, un piccolo post celebrativo.
Una cosa però: vorrei ringraziarvi tutti, che passate di qui, e mi fate sentire come se avessi davvero qualcosa da dire, e ora tutti non posso ringraziarvi, ma se dovessi proprio dire qualcosa, citerei tutti quelli che mi han lasciato un commento, in questo anno emmezzo di attività bloggarola.
Indi, in ordine randomico:
Il Nipote, .mau., prostata, signo, seui e la Vicinadilaria, adblues, Adso, miss Palinka, Scott Ronson, Alessio, Bartolomeo Pestalozzi in tutte le sue incarnazioni, Amelia, Andrea, Opletal, la Meringa, giangi, Hg, lontan* e sconosciut*, MIKA, Davide, Michele - Vr, A., Fatima, Anthropology, anna, l'Husky, il figlio 11enne di Artemisia, Francesco, una tale gabry innamorata di Luke Perry, lapitzi, Aurelie, Pippo, Antonio Candeliere, Arioch, la Silvia, Atride, Bruant, Carla, il Ladro Maestro, il dott.Davide Vaccarin, il mitico e inimitabile Carmelo666, Carole la svizzera, Qiara o miss Dandynen, Mak, e ho detto tutto, Clara, che da Marzo non si fa più viva, Colui che manovra nel buio, Dalianera, il mio giovine amico Daniel, il Bloggo Intestinale, Agostino Priami, Daniele Tenerani il maratoneta, Edo, un fascista di nome Domingo, il grande, unico, immenso Ed!, Leli, Giuseppe, Tiziana, Eva la ragazza cieca che mi chiamò figo, Filter, Fabio, Leonessa, Francesca, La Scimmia Curiosa, GB, Giulia, Glutchov, Elle, Scunchy, il Capitano, blebo, il pdac, kiara, la mamma del Nipote, Marina, Roberto, Mauro, Lui, Miky, mirco, l'Idiotaygnorante, un agrume, Lorenzo e Anne, Tzi...Around, red-made, il mio amico Angelo Macrì, Niccolò Storai, Portmeirion, Peephee, la Cost, Rob Grassilli, Riccardo, Rokkoforpresident, Skiribilla, Luca, che sta dormendo, credo, da mesi, Massimo, Andrea, Vladimiro, Wallicy, Watkin e, ultimo ma non ultimo davvero, il buon vecchio Weltall.
(e scusate se qualcuno mi è sfuggito).
Son marchette, gente. Vi voglio bbuono.
E per regalo, vi lascio col finale del film più bello di sempre, che mi commuove ogni volta, porca miseria.
Sempre vostro.

giovedì, maggio 22, 2008

Sierra madre

Con grande sprezzo del pericolo, incurante delle avvisaglie, sordo al buon senso e ai buoni consigli, lo scorso fine settimana mi sono lanciato nel profondo nord, terra di salumi affumicati, pioggia e altoatesini.
Questa è la storia di quel viaggio.
Sigla!
Dal Teatro della Mente Straordinariamente Disadorna di Heike, va ora in onda... SIDTIROULERISCH IN COMPAGNIA, reportage da un viaggio in Trentino Alto Adige.
Regia di Gino Landi.
(parte uno swing suonato da un orchestra di ottanta elementi - tutti xilofonisti - mentre un corpo di ballo di trenta sgallettate trenta inciampa e rovina di sotto da una rampa di scale che neanche Wanda Osiris.
Si chiude il sipario in fretta e furia.
Arriva un'ambulanza.
Arrivano due ambulanze.
Arriva un tir adattato ad ambulanza.
Arriva un carro funebre.
Si riapre il sipario e, in uno scrosciare di applausi, entra in scena sorridente Heike. Indossa un elegantissimo frac nero, e ai piedi ha i sandalini in gomma da mare, quelli per camminare sugli scogli, hai presente?
)
Buonasera e benvenuti a tutti, anche a quello che mi ha fregato le scarpe in camerino.
Stasera sono qui per raccontarvi la mia straordinaria avventura dello scorso fine settimana, quando sono partito per un lungo viaggio di un tre ore al massimo per raggiungere Termin an der Weinstrasse, che non vi dico la fatica anche solo per pronunciarla (c'ho messo due minuti per scriverla su questo post). In onore di questi luoghi meravigliosi, vi narrerò delle cose ch'i v'ho scòrte, o, per meglio dirla:
QUELLO CHE HO IMPARATO IN ALTO ADIGE.
1 - Non importa che giorno sia. Non importa in quale periodo dell'anno. Non importa sapere quello che dicono le statistiche. Il giorno in cui i tuoi amici si sposano, quel giorno, stai sicuro, pioverà.
Porta altri ombrelli.
2 - Agli altoatesini ci piace cantare. Che all'inizio è bello, porca miseria, tutta quest'atmosfera magica, da rifugio delle fate, la nebbia sui monti, le candele, la chitarra, quelle voci celestiali, i canti in tedesco.
Dopo due ore vorresti avere un lettore mp3 e la registrazione di una sega a nastro che taglia l'acciaio.
3 - la pianura padana due palle.
4 - io parlo solo italiano. Capisco i dialetti del sud, che quando ero bambino in classe mia si parlava o siciliano o calabrese, ma, insomma, parlo solo italiano. Elle invece parla tre/quattro lingue, col tedesco ci va giù di brutto, quando si va per il mondo io mi gratto la pancia e fa tutto lei, contratta e domanda agli indigeni.
Questo vale per gran parte dell'Europa e del mondo.
In Alto Adige no, che parlano una lingua incomprensibile che metà basta, parli in italiano e ti guardano come un povero zotico, parli in tedesco e (pare) ti correggono la pronuncia. Oppure ti guardano, parlano tra di loro in quella strana lingua, ti guardano ancora, si riparlano in quella strana lingua e ridono. Io stavo sempre a guardare se per caso avevo la serratura lampo aperta, che non capivo perchè ridevano.
No, scherzo, bella gente, meravigliosa e accogliente, sempre che muoristupidenterronenitalianen sia davvero quel bel saluto che dicono loro.
5 - Questi posti son davvero troppo puliti. Sarò provinciale, ma io se non vedo mozziconi di sigarette e fazzoletti sporchi e sacchetti della munnezza per strada, poi la notte non dormo.
6 - A proposito del dormire: il lenzuolo che sta sopra il materasso è pelosino, e si dorme direttamente sotto la coperta, senza quell'altro lenzuolo che ti sta sopra. Gente, che mondo strano.
7 - Le biciclette appoggiate al muro, senza catenaccio e senza lucchetto in ghisa o acciaio inox.
Biciclette nuove.
Fanzulo.
8 - La sposa era bellissima. Lo sposo simpatico abbestia. Gli invitati divertenti. Il mangiare ottimo. Ma quattordici ore di matrimonio, porca miseria, neanche a Benevento.
9 - In giacca e cravatta sono un figo della miseria.
10 - Nel B&B dove abbiamo dormito c'erano appesi al muro circa venti teschi di (cerbiatto? capra di montagna? muflone? ostrica?). Al piano di sopra, davanti alle camere, c'era un appendiabiti fatto con le zampe di un qualche mammifero, girate all'insù.
11 - La cultura musicale altoatesina è terribile. Il DJ che movimentava la serata alternava: liscio, canzoni popolari in dialetto tedesco, liscio, rock americano anni cinquanta, liscio, misteriose canzoni italiane mai sentite nominare, liscio, liscio, canzoni popolari in dialetto tedesco, liscio.
12
- Quei posti sono stupendi. L'aria era limpida, ossigenata, pulita. Alberi ovunque. Quando son tornato a casa mi facevano male i polmoni, non sono più abituato alla mancanza di PM10.
13 - Le Alpi son casa mia.

lunedì, maggio 19, 2008

Crocefisso e falce in pugno

Io sono una persona cattiva dentro.
Perchè non si può prendere in giro chi non può difendersi, soprattutto se fa del bene e vuol bene a tutti, e lancia messaggi di pace e parla delle cose belle della vita.
Insomma, sono stato rimproverato per il post di qualche tempo fa su Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti, come ben si evince dal commento che mi è stato lasciato venerdì notte:

che sciocchi....sn tornata ora dal concerto di firenze e da non fan quale ero fino a pochi giorni fa, posso dire che quel concerto è entrato a fare parte dei giorni più belli della mia vita.
Lorenzo avrà anche la zeppola e la cintura con il suo nome sopra, ma è un grande artista e un grande uomo, che condivide ogni giorno cn noi il suo genio. Sfottiamolo qnt vogliamo, lui penserà sempre positivo e non sarà mai solo anche qnd chi come voi, solo, ce lo lascia.
Vampirebudina

Eh si, me le ha proprio cantate, Vampirebudina.
E pensare che era arrivata con le migliori intenzioni, digitando su Google "Jovanotti moglie corna" (sono orgogliosamente in seconda posizione nei risultati di questa ricerca).
Si, possiamo sfotterlo qnt vogliamo, ma Lorenzo (lo chiamo per nome per sottolineare la familiarità che i testi immediati e simpatetici di cui è autore ingenerano in me), Lorenzo è un grnd artista e un grnd uomo, ke condvd cn n l s gn.
Anke qnd c'è ki, come noi (noi?) lo lascia solo.
Contrito e sopraffatto da cotante rivelazioni, ho deciso di porre rimedio alla mia hybris, e sono andato in cerca di Vampirebudina, per scusarmi con lei e, attraverso ella, tutti i fan (non ventilatori) di Lorenzo Cherubini (in arte Jovanotti).
E l'ho trovata.
Ho provato a scusarmi, ma i glitter e il fondale intermittente fucsia mi hanno causato un attacco di epilessia e ho dovuto rinunciare.

Dolce, dolce Budina Trallonza.
I tuoi diciassette (17) anni splendono nell'etere dell'anticonformismo adolescenziale, nelle bottiglie tracannate con ribelle autorità e nell'ostentata tua libertà sessuale.
Ti piace Jovanotti, Budina.
Ti piacciono i vampiri, Budina.
Ti piace baciare le ragazze, Budina.
Ti piace dire che sei Emo, Budina.
Ti piace The Doors di Oliver Stone, Budina.
Non preoccuparti, Budina, una bella sudata e passa tutto.

In realtà si scherza, Budina è stata carina, ha detto la sua con il coraggio dei diciassette (17) anni, e noi che siamo vecchi e saggi e puzziamo di naftalina lo sappiamo, che quando si è giovani si è pronti ad urlare al mondo che si è anticonformisti, per sapere di che morte si deve morire.
Però noi che siamo vecchi e saggi e puzziano di capra putrefatta siamo anche cattivi, non siamo per niente tolleranti, ci incattiviamo come niente, sarà forse che i cantanti multimiliardari che fanno la morale, no, quelli non ci piaccioni più tanto.
Ma tu hai diritto, Budina, di essere come sei, di perderti per i cantanti e per quello che chiamiamo rivoluzione ma in realtà altro non è che brufoleria.
E ti dirò, Budina, che mi piace sapere che in fondo, sotto tutte queste stronzate Emo e Goth e Truzzi e jeans avvitati e cinture di marca ci sono delle persone, piccole e spaventate come ero io, stretto nelle mie spalle strette di diciassettenne (17N), sfigato che non sapeva mai dire la sua nel modo giusto e vestirsi nel modo giusto e frequentare la gente giusta, ma ancora vivo sono, e sono tra i buoni.
E poi mi sta simpatica e spero non mi ribalti.
Al massimo ti mando da Niccolò, Budina, sta a Viareggio, dico è colpa sua.

Nella foto: sono troppo vecchio per queste stronzate.

giovedì, maggio 15, 2008

L'impermanenza di tutte le cose

Avevo preparato in bozza un post che proseguisse la romantica disamina della mia educazione sentimentale, i fumetti, il mondo, la morte e tutto il resto, che avevo promesso un rush finale da paura, e faceva pure ridere un casino.
Poi però ho visto i fatti brutti del mondo, che anche se non ho la tivì non riesco a starne lontano, le sirene mi chiamano, e secondo a me a Ulisse gli cantavano un canto orribile, ma al quale non era possibile sottrarsi, e così anche io non riesco a sottrarmi al canto osceno di queste sirene che parlano dei fatti brutti del mondo, mannaggia a loro mannaggia.
E questa storia della leggenda metropolitana degli zingari che rubano i bambini, e tutti lo sappiamo che non c'è niente di vero in questo, come nella storia di Springheeled-Jack o di Bettino Craxi, son tutte figure di fantasia, son mostri che non esistono nel mondo reale.
Però bastano per andare a dar fuoco alle baracche.
O a fare le spedizioni punitive contro gli zingari.
I sudici barboni.
I negri.
I ricchioni.
Gli infidi ebrei.
Le puttane.
Gli albanesi.
...
...
Mi torna in mente una conversazione che ho fatto con Elle, che non partiva dai fatti brutti di cronaca, partiva da più vicino, dalla vita quotidiana che attraverso tutti i giorni, e Elle c'ha questa idea che chi è di destra lei lo riconosce dalla faccia, dallo sguardo spento credo, dallo sguardo incarognito. Ma quelli di sinistra non li riconosce, non funziona nemmeno il metodo "è di sinistra se non è di destra", voi lo sapete compagni, non funziona per un cacchio.
E pare che in realtà è una maledizione, da qualunque chiesa vieni, se sei di sinistra, quella di voler fare il bene, perlomeno come fondamento teoretico, io vorrei aiutarla la ggente, dicevo ad Elle, solo che la ggente, in genere, a me non piace, eppure capisco che le mani bisogna sporcarsele nel mondo, ma non sopporto il puzzo di sudore, di vomito, di merda, di desolazione umana, io sono snob, non ce la faccio, però capisco che dovrei.
E ho capito, mentre lo dicevo, che in realtà i deboli, i poveri e gli ultimi della terra non mi piacciono, neanche un po' (come categoria ontologica).
Ma non solo a me.
E tutto lì, dicevo ad Elle, il cancro del mondo, il dolore, che il debole in cuor suo (io lo so, perchè sono un debole) altro non vuole che schiacciare chi è più debole, e rendere omaggio a chi è più forte, al capo.
Ma è sbagliato, mi dico, perchè non va bene affatto.
Voi mi capite, ne son certo, che non va bene affatto.
Dicevo ad Elle, che sono tanto debole, caratterialmente, che se dovessi avere un motto, o un'arguzia da far scrivere da qualche parte a rappresentarmi, ci metterei qualcosa che dice vorrei, ma non devo. Dovrei, ma non voglio.
...
...
I roghi, il fuoco nel campo nomadi, e si giustificano dicendo che in realtà quelli non sono poveracci, ma un Golem che li opprime e li sovrasta, un assassino, un turpe, un mostro, un ladro di bambini.
Non c'è coscienza di classe, non vedi dove si nasconde l'Ombra, colpisci a caso, dove senti puzza.
Perchè si, l'Ombra puzza, ma non di sudore.

Nell'immagine: Sophie Scholl. Perchè si.

lunedì, maggio 12, 2008

Tirare la catena

E no, niente, c'è che Bonny-Ed non disegna e basta, a volte scassa pure le scatole alla gente che stava lì a fissare la parete bianca attendendo ispirazione, e allora c'è che mi tocca rispondere alla sua catena invece di fare cose più produttive, tipo incentivare il PIl lavorando o guardare Lost (episodio 4x11, grazie muTorrent).

Allora, come affunziona?
Bisogna seguire le seguenti regole, TASSATIVAMENTE (sennò muori):
1-indicare il Blog che vi ha nominato e linkarlo
2-inserire le regole di svolgimento
3-scrivere sei cose che vi piace fare
4-nominare altre sei persone che proseguano la catena
5-lavarsi i denti dopo ogni pasto
6-lasciare un commento sul blog dei sei bloggers prescelti
7-Fini presidente della Camera. No, dico.

Ecco le cose che mi ci piace fare (in numero di 6 (sei)):
1) Fare scherzi telefonici a Sandro Bondi, che gli telefono e faccio:
- Bondi, sono Berlusconi!
- Presidente! Mi dica.
- Vieni qui, cretino, di corsa!
- Arrivo, presidente, ditemi dov...
Ma riattacco subito e non lo faccio finire di parlare. Poi dopo un paio d'ore (o in piena notte) richiamo e gli faccio:
- Bondi, e allora! T'avevo detto di venire subito! Sei un cretino. Vieni subito, presto, che ho finito la carta!
- M-ma presidente, io ero venuto alla villa, ma lei non...
- MUOVITI IMBECILLE!
E riattacco, e così per delle giornate intere.
B) Appena esco dall'ufficio, mi metto a correre per mezz'ora, senza nemmeno cambiarmi. Quando sotto le ascelle comincia ad apparire l'ombra del sudore che sembra il Guatemala, mi fermo, mi spettino, fermo qualcuno per strada e chiedo in che anno siamo. Poi, quando me lo dicono, mi allontano mormorando "dannazione, qualcosa deve essere andato storto..."
Terzo) Cercare di immaginare Vasco Rossi mentre compone una canzone per il prossimo album:
Alora, la aaah l'ho già usata, la eeeh pure, ieri ho scritto una con la oooh, soccìa, mi rimangono la iiih e la uuuh. Alòra, fazziamo che ci devo mettere che io sono inamorato di una ragaza che c'ha tipo sedicianni, e suo papà non vuole, e allora le mando i sms, i mms, i ttt, quele cazate lì, e che poi le scrivo che lei è meravigliosa, e che mi fa bolire il sangue, soccìa, e il sangue mi bole e il rumore che fa il sangue che mi bole è iih-iih-iih...mo si dai, che va ben. Adeso scrivo quela con la uuh...
IV) Passeggiare nel verde, mentre il sole splende in cielo, nuvole bianche e spumose come panna montata solcano i venti, una brezza leggera e profumata di lavanda mi muove i capelli, è sabato mattina, il rumore dell'acqua del ruscello è continuo e rilassante, lontano dei bambini giocano a palla, tutto il mondo è bello e buono, basta che non ci siano i piccioni cazzo io li odio.
5°) Svegliarmi urlando e chiedermi che fine abbia fatto Attilio Lombardo. AAAAAAAAAAAAAAA AAAAAAAAAAAAAAAAAAARGH! Che fine ha fatto Attilio Lombardo?
Ultimo) Quando mi va, leggere, di nuovo ed ancora, Martin Eden (questa è vera).

A chi passo ora questa palla? Faccio il provinciale, e rimango su Città Cupa, chiamando in causa i seguenti sei, e dico sei, concittadini:
- Velapoma Cineclub
- Bartolomeo Pestalozzi
- Roberto
- Niccolò Storai
- Picchio
- l'Inveblog

Che se poi volete ignorarmi, far finta di niente, non partecipare e andare oltre, vabbene lo stesso, muore mica nessuno. O se invece volete tramutare 'sta catena ne "i sei migliori film porno che mai abbia visto" o "le sei più interessanti avventure capitatemi in Svizzera", va bene uguale.
Insomma, fate come vi pare.
See ya!

venerdì, maggio 09, 2008

Un giustificato motivo per (parte decima)

Ricevo e pubblico la decima parte delle avventure di Giangi.
Mi ha detto che ha passato la notte sveglio a scriverla.

Si vede.
E' tutta stropicciata.

Salùt!

Vostro Heike

Il viaggio continua, il treno sembra correre come non mai, come se anche lui si sentisse in ritardo, come se dovesse irrimediabilmente rimediare al passato, dimostrare ancora una volta a se stesso che c'è, che è vivo, che il tempo non è una variabile poi così insormontabile. Via veloce allora, tagliando il vento a metà, sicuro per la sua strada a testa bassa, concentrandosi solo su quelle due linee lunghe e dritte, tentando ogni volta di raggiungerle e afferrarle, aggrappato all'idea di poter alla fine terminare con loro il viaggio. La pianura scorre via indifferente, non lascia segni indelebili se non un pò di polvere che va accumulandosi sul finestrino dove io e le mie valige esausti proviamo prendere un pò di fiato. Direi che è giunto il momento dell' MP3, ho ancora metà batteria a disposizione che ritengo più che sufficiente per arrivare senza essere disturbato verso la meta...già la meta, Prato se non sbaglio...devo solo ricordarmi di cambiare a Bologna.
Da un lato l'idea di procrastinare ancora il mio ritono mi affascina, sento di appartenere a uno status di apolide, fuori dal tempo e dallo spazio, che seppur costretto inevitabilmente ad attenersi a quelle due o tre regole del vivere sociale, rifiuta l'idea di doversi sentire imbrigliato nella consuetudine. D'altra parte prende coraggio l'idea di fermarsi, di doversi dare uno scopo, un obbiettivo, o magari di farsi solo un paio di domande senza attendere che le risposte siano dettate dal prossimo brano che passa in cuffia. Certo che l'atmosfera generata da Creep dei Radiohead non suggerisce una facile archiviazione del problema (o meglio pippa mentale) specie se poi la intrecciamo con i colori di un paesaggio che scorre veloce senza alcuna sfumatura di rilievo.
Cerco allora di prendere in mano la situazione , ancora non so bene come, intanto qui c'è bisogno di un pò d'aria, mi alzo e abbasso il finesrino, lascio che il vento dia una ripulita generale a pensieri come al solito disordinati, rimescolando le carte, creando i presupposti per ricominciare a giocare all'idea di vivere. Sgrano gli occhi, voglio vederci chiaro, la polvere che si era accumulata sul vetro mi impediva di cogliere dettagli di un paesaggio apparentemente monotono. Sono colori nuovi, giovani, forse immaturi, forse inconsapevoli che vanno mischiandosi con profumi garbati e innocenti. All'incedere del treno cresce la mia capacità nel cogliere ogni minima sensazione e variazione di tonalità, mi sento in sintonia con quel paesaggio che sospinto dal vento, mi accarezza il volto, come a volermi rassicurare, alleggerendo la mente da pesanti incarichi morali, scacciando paure recondite. Mi vien da sorridere, mi sento sereno ed anche le valige sembra abbiano gradito la rinfrescata. Superiamo alla grande la stazione di Piacenza, rimango in piedi come se da spettatore stessi ammirando l'ultimo giro di pista del maratoneta di quel ragazzo segnato dalla stanchezza ma che ancora lotta con se stesso nella strenua ricerca di un giustificato motivo per non mollare tutto. Il traguardo è lì, è fatta, ma lui rallenta, il treno rallenta.
Forse è troppo elastica la linea del traguardo, rischierebbe scontrandosi di tornare al punto di partenza; o forse è così sottile che due occhi appesantiti finirebbero per non accorgersi di averla già superata continuando così a correre su un tragitto senza fine. Provo a incitarlo ma la mia voce non fa eco tra "gli innumerevoli forse" che gremiscono gli spalti vuoti, la corsa si trasfroma in una blanda camminata, il treno si ferma.

martedì, maggio 06, 2008

Cefalopodi!

Buonasera e benvenuti. Vediamo i titoli di oggi.

Continua la battaglia per la nomination democratica negli USA.
Hillary Clinton, data per sconfitta oramai anche da suo marito, rivela di avere un asso nella manica per intercettare il voto dei simpatizzanti di Obama: "Se vinco, il mio vice sarà un uomo di colore!".
A sorpresa, anche il repubblicano McCain promette lo stesso, candidando come proprio vice Condoleeza Rice.

Oggi, durante una conferenza stampa, una giornalista ha chiesto a Berlusconi come intende gestire il difficile rapporto con la Lega Nord. Infastidito, il leader del PdL risponde mimando il gesto di chiederle una sigaretta e poi ucciderla a calci. Accanto a lui, Gianfranco Fini mima il gesto di bruciare una bandiera di Israele e poi condannare duramente l'accaduto. In serata, Bossi mima una scimmia ubriaca ma nessuno si accorge della differenza.

Arrestato per truffa un celebre chirurgo. Pare che interrompesse le operazioni per chiedere ai pazienti se erano interessati all'acquisto di una multiproprietà.

Padoa-Schioppa si prepara a lasciare il Ministero dell'Economia al suo successore, Giulio Tremonti. Lascia i conti pubblici risanati e il bilancio in positivo, ma si porta via la carta igienica. Sconcerto nel gabinetto.

Calderoli sarà il ministro taglia-leggi, promette Berlusconi. Già al lavoro un equipe di esperti per realizzare un paio di forbici utilizzabili anche senza l'uso del pollice opponibile.

Nel PD ci si prepara a trovare un incarico per Rutelli, ma Veltroni avverte: attenzione, i posti da perdente sono già tutti occupati.

venerdì, maggio 02, 2008

La mano sinistra è quella che al massimo ti ci gratti

Mi ricordo che qualche volta ci sono andato, quando ero un ragazzetto, alle sezioni di Rifondazione Comunista. L'ambiente era simpatico, e la spuma era buona, ma io questa cosa che invece di chiamarsi per nome ci si chiama "compagno", oh, io non ce la faccio gente, è più forte di me.
Son fatto così.


Due settimane dopo il 13 di aprile.
La sinistra è distrutta, cancellata.
Ieri primo maggio, a Città Cupa i Giovani Comunisti hanno organizzato un concerto in piazza, per celebrare il ritorno alla sana opposizione. Ho visto i manifesti:
GUERRA - PRECARIATO - PROIBIZIONISMO PIANTIAMOLA!
(e accanto il disegno di una foglia di marijuana).
Capito? Proibizionismo-piantiamola-maria...occhiolino occhiolino, famo a capisse.
Il concerto era alle 17.00, sono passato di lì alle 17.35, stavano già smontando il palco.
No, fermi, non è che sono un bacchettone. Ma se, due settimane dopo essere stati cancellati, ancora stiamo in giro a dire che il problema più urgente in Italia è il proibizionismo delle droghe leggere, e che è tutta colpa di Veltroni cattivo cattivo, e che gli italiani sono stupidi e non capiscono un emerito cazzo...
E poi ti stupisci che perdi.
Devo ammetterle tutte. Ci ho pensato, per un bel po', di andare alle riunioni del PD, mi piace l'idea di questo partito, mi convince, iniziare, fare parte, essere politicamente attivi e tutto il resto, poi mi sono reso conto che è anche il partito dello stupefacente Uomo Assessore, e no, non mi va neanche di stare nella stessa piazza con lui, figuriamoci nello stesso partito, mi verrebbe qualche brutta malattia alla pelle.
Comunque, la pietra tombale sullo spirito degli anni '90, e chi non li ha vissuti non sa di cosa parlo, ce l'ha messa questa notizia:
Angelina Jolie è "il mio amore impossibile". Lo ha detto il subcomandante Marcos, l'ex marxista-leninista messicano trasformatosi in un guru della lotta alla globalizzazione, rispondendo a una domanda sulla bella attrice americana. Bla bla bla.
Me lo immagino, che parte alla volta di Los Angeles, deciso a infilarla in un sacco per portarla in Messico e sposarla.
Diommio, quanto manca alla fine?

PS: ah, a chi interessa: questo è il post numero 300. Fatemi i complimenti e gli auguri, che se andiamo avanti con questo ritmo il 400 lo vedete tra cinque anni, alle prossime elezioni che vince Silvio.

Nella foto: il subcomandante si prepara ad incontrare Angelina.