venerdì, settembre 28, 2007

Ne uccide più la penna...ma anche no.

Diciamocelo chiaramente: non c'è niente di più noioso della geografia. Oh, l'ho detto.
E tutti quei confini, le capitali, e i fiumi, e le catene montuose, le alpi giulie, le alpi cozie, quelle valbrembane, le alpi tour, e gli affluenti del Po sono il Mincio, l'Oglio, l'Aglio, Stanlio, Raglio, la Dora Baltea, la Dora Riparia, Tarquinio il superbo e Servio Tullio.
E poi voglio dire, ma è mai possibile che tra le principali esportazioni di tutti i paesi, ma dico tutti, ci fossero sempre il grano, il rame, la pesca e gli ovini? Tutte quelle pecore in Belgio, porca miseria, ma che ci fanno? E poi c'era la spiga di grano per rappresentare le coltivazioni di graminacei, e dove ta la mettono? Sugli Appennini.
Sugli Appennini?
Ma dove?
Ma i mass-media ci vengono in aiuto. Basta con quella noiosa geografia nozionistica, adesso è l'ora della GEOGRAFIA NERA! Piccoli borghi sputacchiati a caso sulla tovaglia dell'Italia come semi di cocomero, improvvisamente assurgono alla celebrità per colpe non loro. E' l'ora di rivalutarli.
Cogne: ridente borgo alpino, situato in Val d'Aosta, celebre per la produzione di artigianato in legno e punto centrale del turismo montano e pedemontano. Visitate i meravigliosi boschi, gustate la squsita ospitalità dei valligiani, assaggiate le specialità locali. Ma soprattutto, portate i vostri bambini a visitare il ridente borgo, non verranno più via!
Erba: cosa c'è di meglio di una cittadina a misura d'uomo per riposarsi un po'? Piccola ma fatta bene, Erba è una località di abbacinante bellezza, un buen retiro dove passare gli ultimi anni della vita. La meravigliosa accoglienza che viene riservata ai visitatori dagli abitanti è unica ed indimenticabile. Venite ad Erba, con tutta la famiglia.
Garlasco: e i giovani? mi direte. Ma certo, c'è un posto per i giovani, nella ridente campagna campagna lombarda. E' Garlasco, patria delle scarpe comode e del divertimento facile. Città vera, genuina, sincera, ha saputo costruire, nel corso degli anni, un tessuto sociale indissolubile, basato sulla forza delle relazioni familiari ed interpersonali. Tutti si conoscono, a Garlasco, tutti si stimano e tutti si abbracciano fraternamente. Garlasco, la città dell'amore.

giovedì, settembre 27, 2007

No comment

Ero indeciso su quale post scrivere oggi, se quello sul perchè sconsiglio gli ombrelli piccoli quando piove abbestia e avete le scarpe di vellutino dell'Adidas ai piedi, o quello sulla geografia spiegata attraverso i fatti di cronaca nera (quello domani, dai). Alla fine invece faccio quello sulla cocente delusione che ho provato stamattina, quando, all'apertura di Outlook, non ho visto nessun commento sul blog.
Come?
Nessun commento?
Ho scaricato la posta tre volte, poi per sicurezza sono andato sul blg a controllare.
Ma che succede?
Mica ci si comporta così...io mi ero abituato...
Bashtardi...*
Vabè, però è partito lo spunto per una riflessione. Alla fine la blogosfera è un luogo sociale di aggregazione, ci si conosce, ci si legge, ci si commenta...che poi il commento è proprio l'appiglio per farsi conoscere, no? "ehi, quanto hai ragione, il tuo blog è una figata, sei un grande, anch'io ho scritto un post sulla disutilità** di Rutelli, perchè non vieni a trovarmi" e il sottinteso (non sempre, ma il più delle volte) è "VOGLIO UN LINK! DAMMI UN LINK, CAZZO!!!".
I blog che mi piacciono li ho conosciuti o tramite link su altri blog che mi piacevano (anf) o tramite i commenti che mi venivano lasciati. E' strano, ma il simile attira il simile: se il mio blog ti piace e lo leggi, è probabile che a me piaccia il tuo - che facciamo (con voce bassa e profonda) ce lo scambiamo il link?
E i commenti, dicevo: si va a fittonate***: spesso chi arriva qui e, per qualche motivo che ignoro, trova apprezzabile ciò che scrivo, mi lascia commenti ogni giorno, va anche a cercare i vecchi post e commenta anche quelli, poi dopo qualche settimana i commenti si rarefanno, uno alla settimana, poi uno al mese, poi più niente, vado a trovare il visitatore sul suo blog e, suspence! al suo posto ci trovo una vecchia che afferma di vivere lì da quarant'anni.
Che poi faccio così anch'io, tipo che Weltall lo leggo tutti i giorni, ma non lo commento più - o Artemisia, che leggo in feed, o Madmac, o Roberto, o Daniel.
Perchè poi? La community che non cresce...o non è piuttosto che alla fin fine viene fuori l'anima più vera e sincera, il tizio che si scrive il diario pubblico e vuole che tutti lo leggano e gli dicano che è un ganzo ma non vuole andarlo a dire agli altri? Mi interessa davvero l'aspetto sociale? O forse, non è sempre il solito triste e inutile giochino solipsistico?
Ma soprattutto, Mike l'ha fatto apposta a non chiamare sul palco la Goggi?****

Note:
* non è un'offesa, ma un simpatico rimbrotto, merdacce.
** dicesi di cosa (o persona, o Rutelli) che non è utile, ma proprio per nulla, e te la guardi e dici: ma perchè?
*** dicesi per quando tipo te ti piglia la fissa di fare una cosa e la fai e ne parli in continuazione, poi dopo t'annoi e la lasci perdere.
**** io non ho la televisione*****
***** davvero (sono un figo, neh?)

PS: tutta questa menata per vedere quanti arrivano fino in fondo e leggono questa umil richiesta: ispirandomi ad Albo, inauguro il mio umile, modesto e personale de-lurking day: voi lettori tutti, abituali e no, abbonati in feed, passanti, usali commentatori e invisibili lurker, mi lasciate un commentino, così domani mattina il cuore mi si riempie di gratitudine e amore verso il mondo? Grazie, lasciate un obolo, qui, nella cassettina dei commenti, grazie, grazie...
PPS: non accettiamo commenti in lire italiane, travellers cheque, assegni postdatati e carte di debito, grazie.

mercoledì, settembre 26, 2007

Cose che non importa sapere - undici decimi

Dopo aver ricevuto per mesi visite disperate di fanciulle seminude che si stracciavano le camicette implorandomi di riprendere la rubrica di cui in oggetto, ho finalmente deciso di farmi gli occhiali per riuscire a vedere le loro vesti stracciate.
E ho anche deciso di riprendere la rubrica di cui in oggetto, 'che poi è imbarazzante avere sempre tra i piedi le squinzie urlanti.
- nel 1988 il primo ministro danese Peter Userford dovette dimettersi per aver starnutito in faccia al re senza prima averlo avvertito con un messaggio ufficiale, come invece la legge prescrive si debba fare;
- è fisicamente impossibile convincere un barattolo di vetro contenente mlassa di puro suino a scrivere una lettera di vibranti proteste al direttore del TG1. Il barattolo è, per sua natura, filogovernativo;
- la pelle di daino utilizzata per pulire le automobili è vera pelle di daino, però solo di quelli che in vita hanno bestemmiato;
- durante la serata di presentazione di uno dei suoi numerosi film, venne chiesto al celebre regista Alfred Hitchcock quale fosse la corretta pronuncia del suo cognome. "Il mio cognome" rispose il rubicondo cinematografaro "si pronuncia così" ed emise uno stridente e forte peto, udibile a chilometri di distanza, che identificava chiaramente la pronuncia del suo cognome, tra le risate argentine e gli applausi entusiasti dei convitati (tutti poi ricoverati in ospedale per asfissia e avvelenamento dell'alveo polmonare);
- recenti ricerche hanno dimostrato che le donne piangono più degli uomini perchè hanno ghiandole lacrimari più efficenti, e quando c'hai una roba efficente lo vuoi far vedere, no?;
- l'operatore ecologico più solerte d'Italia è Liutprando Paravoni, di Ventosopra (SB). Sta infatti spazzando ininterrottamente piazza Martiri del Pescegatto, la principale piazza del paese, da quindici anni, senza un attimo di sosta. Lo scorso anno è stato insignito di una medaglia al merito della Repubblica come Cavaliere Emerito del Lavoro, ma al momento di ricevere la medaglia dalle mani del Presidente della Repubblica, si è allontanato perchè c'era da spazzare un po' di polvere sotto il platano in fondo alla piazza;
- i pinguini potrebbero volare. Non lo fanno perchè non hanno ancora trovato nessuno che noleggi loro un aereo;
- stante una ricerca finanziata e condotta dal Ministero della Sanità USA, gran parte della documentazione che intasa Internet è fuffa senza costrutto. Per fortuna che ci sono i blog.

martedì, settembre 25, 2007

Fatti una passeggiata, vai.

Ora, a parte il fatto che qui arriva di tutto, tipo Carlo Vanzina o quello che su Google ha scritto non arrivarà mai in cima è troppo impegnato ha non far passare quelli che gli stanno sotto e io mi chiedo quanto tempo ancora ci separa dalla fine del mondo (tempo fa Scott Ronson mi aveva suggerito di pazientare fino al 22/12/12).
Ora, a parte questo, dicevo (che poi sembra che lo faccia apposta, ma quello che è arrivato qui alla ricerca di senti,livia,se non ti fossi scordata il cellulare qua,io avrei dove lo vogliamo mettere? Che poi io un'idea ce l'avrei, lui e il suo cellulare...) (tra parentesi, ma nessuno fa caso alla mia disinvolta abilità nell'uso del congiuntivo? Voglio dire, mica son tutti boni ad azzeccarlo sempre 'sto congiuntivo, che uno lo studia per anni e poi lo sbaglierebbe alla prima occasione) (son troppo simpa) (a me tutte queste parentesi mi confondono, ne uso troppe (a volte le faccio anche annidiate una dentro l'altra (davvero, non scherzo)), o magari mi sbaglio e ne metto una in più) e finisce che ne metto così tante che poi non so più di cosa stavo parlando) di cosa stavo parlando?
Allora, cambiando del tutto discorso, che ora mi gira così (ep, un'altra parentesi!) (ora smetto, lo giuro) (dai, come si fa a prendere sul serio uno che dice adesso smetto con le parentesi? Voglio dire, ancora qui state?) (l'ultima affermazione non va presa sul serio) se avete resistito fino ad adesso vi meritate che smetto con questa sceneggiata e comincio un discorso serio. Quindi, basta parentesi, non scherzo (davvero).
Ieri sera (ma ci avete creduto davvero?) (al discorso che smettevo con le parentesi, intendo) (no, perchè non era vero) (adesso si però) stavo per uscire di casa per andare a (e se adesso mettessi qui una parentetica (sono le frasi che si mettono tra parentesi (credo)) e magari la frase vera rimane sotto a questa e voi non sapete che cosa dice tranne per la parte finale che appare alla fine della parentesi e che è) più incredibile che mi sia mai accaduta.
Ma per chiarire meglio il concetto credo di dover fare alcuni chiarimenti doverosi. In effetti io in realtà (la vispa Teresa avea tra l'erbetta trovato gentil farfalletta) in carcere per dieci anni, ma per fortuna (sempre caro mi fu quest'ermo colle, che da tanta parte dell'ultimo orizzonte il guardo esclude). Naturalmente i figli sapevano che (nel mezzo del cammin di nostra vita mi trovai per una selva oscura che la diritta via era smarrita) abbandonandola per sempre. Infatti pochi anni dopo la incontrai per caso ad un (alza in alto la mano, muovi a tempo il bacino, sono il capitan Uncino! iea iea iea!). Non credo sia necessario aggiungere altro.
E questo è quanto.

lunedì, settembre 24, 2007

Pillola (o supposta, non ricordo mai la differenza)

Non sarebbe meraviglioso se la vita fosse come un trailer cinematografico? Saltare tutte le parti noiose, conservare solo gli episodi cruciali e le scene madri, avere pure i titoli e la colonna sonora.
Certo, la vita ti durerebbe non più di trenta secondi, ma vuoi mettere?

giovedì, settembre 20, 2007

Te se stai zitto è la meglio cosa

(Ieri niente post, e record di visite. Vorrà dir qualcosa?)
C'è un giochino che facevo sempre da bambinetto (poi basta co' sti cacchio di ricordi d'infanzia, giuro, ma sono un po' come i brufoli, devi strizzare finchè non esce la radice) (che schifo).
Questo giochino era che mi mettevo a pensare ad una cosa, poi dopo un po' che pensavo guardavo dove ero arrivato e facevo il percorso a ritroso, per vedere come mi funzionava il cervello, tipo: "Formula 1 - Ferrari - Alboreto - storia di Topolino (albo) con Paperino pilota che viene battuto da Alboreto - Topolino (albo) - gadget regalati da Topolino (albo) nei mesi estivi - estate - vacanze a Castiglioncello - quella volta che ho visto in pineta Alberto Sordi" e così via.
Ora lo faccio più raramente, un po' perchè non è che c'ho tutto 'sto tempo libero, un po' perchè negli anni ho perso circa il 34% della mia materia cerebrale, un po' perchè alla fine sempre alla stessa cosa penso.
No, non a quella.
Cioè si, anche, ma in realtà...ecco, vedete da soli.
Partiamo da una parola a caso, chi suggerisce?
Si, quella biondina in seconda fila. Che dice?
Lassismo?
Come lassismo?
(ma dove la prendete questa gente? Ah, è Skiribilla? Ma guarda te che gente...)
Perfetto, grazie signorina, partiamo con lassismo, un attimo che mi concentro...
Lassismo - decadenza dei costumi - i costumi al mare - la tre giorni al mare con gli amici - c'era poca crema solare - Marco si è ustionato ah ah ah - certo queste cose non le facciamo più tanto spesso - sarebbe bello vedersi più spesso - certo oggi ci sono le nuove tecnologie che permettono di rimanere in contatto - ad esempio il mio blog - io ho un blog - che bel post ho scritto oggi - però le visite stagnano - di cosa parlerò domani? - che bello avere un blog.

A chi tocca adesso?
Si, tu laggiù in fondo.
Come hai detto?
Sampdoria?
...
Mah...
Sampdoria - Ci giocava Montella - Quando giocavo a fantacalcio Montella era sempre la mia prima scelta in attacco - ma io vorrei sapere come faceva il Mars a vincere sempre a fantacalcio, porca miseria, sempre lui - vorrei andare a trovarlo a Miami - non ho i soldi per andarci - guadagno poco - porca miseria, devo ancora preparare quei documenti - non ho molta voglia di lavorare - diamo una occhiatina rapida alla posta - vediamo i commenti sul blog - io ho un blog - che bel post ho scritto oggi - però le visite stagnano - di cosa parlerò domani? - che bello avere un blog.

Bene, adesso...la signora con la camicetta bianca.
Figli.
Questa mi dice figli.
Pensa te.
Vabè.
Figli - figli non ne ho, però ho tre nipoti - devo fissare con il Nipote Nonottuso per andare a vedere il film dei Simpson - mi sa la prossima settimana - che mistero che è mio nipote adolescente - i giovani d'oggi sono difficili da capire, mica come una volta - comunque ho convinto mio nipote ad aprirsi un blog - anche io ho un blog - che bel post ho scritto oggi - però le visite stagnano - di cosa parlerò domani? - che bello avere un blog.

Quello là in fondo, con il cane, quello entrato adesso, il riccioletto.
Come?
Che dice?
...
Blog?
(ha detto blog?)
Ah...io...allora, dunque, blog...eh...blog:...
Improvvisamente diventa pallidissimo, poi paonazzo, si gonfiano le vene del collo, barcolla e crolla a terra. Tutti accorrono preoccupati, qualcuno chiede se c'è un medico, il tizio col cane si allontana visibilmente soddisfatto.
Nell'aria si diffonde un vago sentore di circuiti bruciati.

mercoledì, settembre 19, 2007

vuvvuvvu

Oggi sono stanco, giornata di fiacca.
Siccome non ho ben focalizzato l'argomento del blog di oggi, che mi frulla in testa ma non si condensa in alcuna forma distinguibile, riprendo una rubrica che avevo messo da parte e parlo, di nuovo della mia Educazione Sentimentale.
Nel novembre del 2004 trovai lavoro a ***, a volte ne ho parlato, in una società che si occupava di finanziamenti UE. Le prime settimane passarono nel limbo, il direttore mi aveva messo davanti a un pc dicendomi "studiati un po' il nostro sito" e un pacco di fogli dicendo "studiati un po' il nostro PAL (Piano di Azione Locale)".
Da quel momento in poi, per circa sei mesi, il mio lavoro consistette nello spulciare Il Sole 24 Ore e i siti finanziari per cercare opportunità per la società.
Dopo due ore non ne potevo già più.
Solo tre cose mi salvarono dalla noia più totale:
1 - il fatto che piano piano riuscii ad integrarmi nell'organigramma aziendale e ottenere anche delle mansioni più piacevoli (pulire la stia dei maiali);
2 - i miei colleghi;
3 - la scoperta degli e-comics.
Ebbene si, lo ammetto, invece di lavorare mi leggevo fumetti su internet, cosa scomodissima e invero lesiva per le retine ma sicuramente più pratica di un giornaletto, se volete far credere al capo di stare facendo delle importanti ricerhe (una volta non fui abbastanza rapido a chiudere il browser).
Non so come nè perchè, ma il primo che trovai è sicuramente il migliore di sempre, una scoperta epifanica: Eriadan. Uno che sa usare (e davvero bene) il mezzo, magari non sempre con risultati narrativi all'altezza delle sue ambizioni, ma con un'ironia e una leggerezza che gli si perdona tutto. Davvero, come usa lui le metafore non lo fa nessuno, e ha parecchio da insegnare anche a venerati maestri, per quanto riguarda la capacità astrattiva (qualunque cosa io voglia dire).
Una cosa sola: lo so che lo si dice sempre (ah, com'erano belli i primi trenta numeri di Dylan Dog!), ma davvero mi sembra che ultimamente abbia perso un po' di mordente. Troppi impegni?
Ah, e poi c'era anche un'altra che mi faceva (e mi fa) impazzire, che mi ricordo tornai a casa e telefonai subito ad Elle per dirle che avevo letto un fumetto esilarante ah ah, aspetta, com'è che si chiama la tipa che lo disegna? Deco, ecco, si, la zitella d'inchiostro (Mak, stai notando che sto citando solo gente che hai vilipeso/denigrato/ingiuriato/villaneggiato sul tuo blog? A proposito, lo sapete che Canemucca non è un web-comic, ma tanti, tanti tanti web-comics? E pure anche Fly?). Mi fa spezzare, mi fa.
E l'Orso Ciccione allora? E Bonny-Ed? e Lo Spazzolino? E Spyro?
...io, ogni volta che sento parlare di crisi del fumetto, faccio un risolino, ma piccolo, sotto i baffi, zitto e via.
La crisi non c'è.
Ci sarebbe se ci fosse drammatica crisi di idee e di talento, ma non c'è.
Quella proprio no.
Basta andare un po'in giro per fiere, tipo Lucca Comics, e vedi quest'entusiasmo volenteroso che non si fa mai corrodere del tutto dal vortice dell'editoria; stai un po' on-line, leggi le strip (già, voglio dire, sembravano dover morire, e invece le strip sono rinate, anzi, non sono mai state così bene) e leggi i commenti, è come un mare agitato, che si muove in continuo, non bastano le etichette a descriverlo, siamo nel XXI secolo, bellezza, con la carta ci puliamo il culo - farlo con le pagine elettroniche è un problema, a meno di avere un monitor che non riesco ad immaginare (e neppure voglio).
Il fumetto non muore, lo dice anche Naoki Urasawa, ci sarà sempre qualcuno disposto a leggere un fumetto interessante, la cosa importante è che siano interessanti, poi dove e come li facciamo non importa, il contenuto non cambia mai, si adatta al contenitore, fa come l'acqua.
I fumetti sono come acqua, e ti dissetano, quando hai sete.
Ma non ditelo a nessuno.

In alto: il fu Piagatto in una posa glamour. Come gli si confaceva.

martedì, settembre 18, 2007

Cinque cose memorabili

Un post di quelli che si fanno quando si ha poco tempo per pensare.

1 - I grandi classici della natura. Un blog famoso che non conoscevo. Bellissimo. E basta.

2 - Strange Maps. Sono un feticista. Un feticista delle mappe. Prima o poi lo faccio il post su questa mia strana ossessione, fortunatamente condivisa da altri, come potete vedere.

3 - Superdickery.com, ovvero, perchè Superman è un ca**one. Raccolta delle copertine (e non solo) più esilaranti dei fumetti USA. Micidiale.

4 - il motore anagrammatico del Gaunt. Per vedere quali anagrammi saltano fuori dal vostro nome e cognome. A me la cosa più simpatica che viene è DOPPI LI INFARCI. I panini, suppongo.

5 - Spider-pig. Tra poco vado.

lunedì, settembre 17, 2007

A te non ti salverà nessuno

In un modo o in un altro va a finire che uno ci casca (mi sembra di essere uno dei Wu Ming, a scrivere così. Che adesso sto leggendo Manituana, inizio il capitolo, mi leggo un paragrafo, me ne leggo un altro, poi al terzo mi dicono finalmente cosa sta succedendo e chi era quel tizio dei primi due paragrafi, tanto che adesso ho deciso che ogni volta che inizia un capitolo leggo subito il terzo paragrafo e poi torno indietro e leggo cosa fa. A certa gente ci devi andare incontro).
Dicevo.
Va a finire che uno ci casca, dicevo, e per uno intendo me, e per cascarci intendo avere una epifania illuminante, ricordarsi di qualcosa e dire "ammappensa, era così allora", tipo che a me è sempre piaciuto che mi si toccassero i capelli, e anche andare dal/la parrucchiere/a mi piace (anche se non si direbbe), che se non c'è la schampista (com'è che si scrive?) cretina che ti stacca il cuoio capelluto e ti manda il sapone negli occhi e l'acqua bollente nel collo e quella fredda sulla capoccia.
Insomma.
Non che c'entri molto, in realtà, e infatti basta là, ma avessi trovato mai qualcuno che mi taglia i capelli a modino, me li fanno sempre che sembro un impiegato di terzo livello dell'ufficio contabilità del ministero degli affari sociali, per dire. Sarà la forma della testa.
Fatto sta che a me piace che mi si tocchino i capelli, e giorni fa ci pensavo a questa cosa, non saprei dire perchè, credo sia perchè ogni tanto la pelle ha bisogno di essere usata, e quella della testa quando mai la usi, mica è così piacevole farsi accarezzare il palmo della mano o le palpebre, tipo. E allora poi mi son ricordato che quando ero bambino, d'estate, succedeva una cosa, che mia mamma apparecchiava la tavola in cortile, si cenava fuori, all'aperto, tutte le sere, la televisione in casa accesa sull'ultimo episodio dell'A-Team, ma si mangia fuori, appena torna i'babbo. E anche gli zii apparecchiavano fuori, due tavoli vicini, quando andava magra eravamo otto persone, ma più spesso dodici, un casino...poi il cocomero che veniva spartito tra le famiglie (e io o i cugini a trasbordarlo), e il gelato.
Ma aspettate, non andate via (lo so che è noioso, la parte interessante viene adesso) la parte interessante viene adesso (che avevo detto?). Dopo cena i tavoli venivano tolti, le sedie si avvicinavano, e mentre io e i cugini ci si scaccolava per i fatti nostri, i grandi cominciavano a chiaccherare (la televisione spenta) di questo e quello, sempre fuori, in cortile. Poi mi facevo stanco, gli occhi pesanti, mi sdraiavo su una sedia e mi lasciavo lisciare i capelli dalla mamma, che parlava, chissà più di cosa. Scendeva la sera, poi la notte, il buio saliva e le facce diventavano strane macchie bianche, ma si parlava, continuavano a parlare, nel buio, mentre il sonno mi portava via e i capelli, elettrici, si lasciavano pettinare.

venerdì, settembre 14, 2007

Fragore

Ora, a parte il fatto che ho scoperto che ogni volta che cucino poi la faccia mi puzza di brodo granulare per qualche ora (il mistero consta nel fatto che io non faccio uso di brodo granulare), ma tutto cambia improvvismante se mi detergo il volto con del sapone, del bagnoschiuma o della trementina, ecco, a parte questo niente.
Però, no, anzi, ora che ci penso. Oggi mi annoiavo, avrei voluto guardare la televisione, ma le televisione di oggi è così noiosa, e quella di ieri è così noiosa, e quella di ieri l'altro è così noiosa, vorrei vedere quella di domani, mi sono detto, sono sicuro che sarà mitica! Detto fatto, ho contattato il mio vecchio amico dai piedi enormi Ghigo Renzulli dei Litfiba, celebre e bizzarro inventore, vincitore di numerosi premi per le sue scoperte nella fisica delle particelle e nella teoria delle particelle, tipo quando ha scoperto di cosa sono fatte le particelle (muco) o il motivo per cui "ha" vuole la acca e "he" invece no.
Insomma, il buon vecchio Ghigo mi ha prestato un'invenzione della quale avevo già parlato in diverse e numerose occasioni (una, questa), il meraviglioso Guardonelfuturoscopio, che permette di sintonizzare un normale apparecchio radiotelevisivo sulla programmazione prossima ventura.
Così ieri sera l'ho acceso e...puff! la noia è sparita (sopraffatta dallo sconforto). Ecco cosa ho visto.

Vola al cinema - rubrica di anticipazioni cinematografiche
Il mio viaggio - Nella Germania del 1945, Harold, un bambino ebreo sopravvissuto ai campi di sterminio nazista, vaga disperato alla ricerca della sua famiglia, accompagnato nella sua triste ricerca da un disertore russo segnato dalla terribile esperienza del fronte orientale. Dopo aver assistito a saccheggi, violenze inenarrabili, omicidi efferati, verranno catturati e fucilati dall'esercito americano con l'ingiusta accusa di aver, paradossalmente, ucciso la sorellina di Harold, l'unico familiare che il ragazzo era riuscito a rintracciare. Complice una fotografia livida e una regia impeccabile, è il ritratto, disperato e disperante, di una umanità incapace di redenzione.
Con Massimo Boldi e Cristian De Sica.

Varietà - il nuovo reality show di Canale 5
La Macelleria Simpatica - Un gruppo di vip amatissimi dal pubblico di tutte le età si sfiderà in una competizione del tutto nuova: per cinque mesi un gruppo di venti celebrità dovrà vivere in una stanza di venti metri quadri senza finestre e, soprattutto, senza servizi igienici! Ogni settimana verranno nominati i due che dovranno sfidarsi in una entusiasmante sfida all'ultimo sangue, armati con quello che deciderà il pubblico, dal primordiale machete, al micidiale M-16, all'infida banana! Chi si salverà? Il più forte? Il più astuto? Chi susciterà pietà nell'avversario? Il vincitore avrà diritto a partecipare alle selezioni del Grande Fratello, più un cesto di frutta.
Insomma, come Celebrity Deathmatch, ma con Maria de Filippi alla conduzione.
Enjoy!

Infomazione
TG1 (o TG2, non mi ricordo. O era Studio Aperto?)
Buongiorno e benvenuti all'edizione mattutina. Come saprete, proprio oggi è in programma l'esecuzione di Mohammed Ben Jossaem, il terribile criminale e terrorista che per primo nel nostro paese beneficierà dei benefici effetti della legge Bossi-Fini-Giovanardi-Mastella-Rutelli-Zichichi-Topogigio, che ha istituito l'istituto della terminazione di vita per coloro che si sono resi responsabili dei reati di alto tradimento, immigrazione clandestina, taccheggio e violazione di proprietà intellettuale. Mohammed Ben Jossaem, secondo il ministro di Grazia e Giustizia Drupi, sarebbe sospettato di essere un fiancheggiatore di Al Qaeda, e di aver indirettamente finanziato gli attentati alle torri gemelle e a Nassirya tramite lo spaccio di Cd, Dvd, borse e cinture contraffatte. Ieri il premier ha dichiarato che il lavoro del governo ha dato i suoi frutti, e che presto la rete internazionale del terrore verrà smantellata. Diverso il parere della sinistra radicale, che, pur sostenendo il governo, non approva la decisione di condannare a morte Ben Jossaem e in seguito esporne il corpo sulla torre più alta della città e lasciarlo in pasto ai corvi. "Sarebbe stata più opportuna una decisione che prevedesse un maggior sostegno alle fasce più deboli della società, e invece lo stato delle multinazionali continua a opprimerci e a sottrarci spazio per la nostra libera espressione, 'sti stronzi" è stato il pacato commento dell'onorevole Caruso. Allo stesso modo si dissocia il partito della destra conservatrice, per bocca del senatore Calderoli: "non faremo mancare il sostegno al governo, ma non ci piace mica che a questi qui gli si lascia fare quello che vogliono, bisogna punirli, e invece niente, non si fa niente, 'sti negher!!".
Ma passiamo alla cronaca rosa. Oggi il celebre imprenditore Fulvio Briacone è stato condannato a due mesi con la condizionale per aggiotaggio, truffa aggravata, falso in bilancio, evasione fiscale, truffa ai danni dello stato, occupazione indebita di suolo pubblico, inquinamento di falda acquifera, bancarotta fraudolenta, frode aggravata e sfruttamento della prostituzione. "E' uno scandalo" ha tuonato il celebre play-boy "io devo pagare per cose che non ho fatto, mentre i veri criminali se la spassano". Il giudice ha stabilito che la pena potrà essere scontata a casa, o sulla barca, o nei locali della riviera, o all'estero, o negli studi televisivi dai quali Briacone conduce lo show Vorresti essere come me, eh? E invece t'attacchi, morto di fame, in onda questa sera stessa a reti unificate su tutti i canali.
Adesso la rubrica di cucina.

E così via.

mercoledì, settembre 12, 2007

Cose rilevanti e meno che sono accadute ad agosto (in ordine sparso)

- ho imparato a stirare le magliette (ma le camicie no);
- ho comprato Earth X di Alex Ross e Jim Krueger (in inglese - figata - ma io l'inglese non lo so);
- si è rotto il frigorifero;
- avrei avuto bisogno della carta di credito (ma non mia, di chiunque);
- mi son lasciato crescere la barba come prima della tesi;
- ho guidato un Fiat Ducato per la prima volta nella vita ed è stata una meraviglia, mi sentivo imponente e mi veniva voglia di schiacciare i passanti. Ora voglio un camion;
- ho cominciato a guardare Lost;
- mi sono sposato;
- ho mangiato per dieci giorni a colazione la Irish breakfast e sono ancora vivo, ma adesso ho l'ateriosclerosi;
- son stato a La Spezia e pioveva;
- ho bevuto una Guinness in un pub a Belfast in mezzo agli rlandesi mentre in televisione passava Italia-Nuova Zelanda, e la cameriera mi ha fatto pagare due volte e se non era per Elle avrebbe avuto 20 pounds di mancia senza saperlo (senza saperlo io, intendo);
- mi si è macchiata di fondotinta una preziosa camicia fatta a mano;
- mia mamma ha nuovamente tentato di buttare un giubbotto che mi piace;
- ho aspettato un aereo per otto ore (poi è arrivato);
- ho pulito il frigorifero (che poi si è rotto, dicevo);
- ho mangiato l'hummus di ceci;
- il blog del nipote nonottuso è defungiuto e prontamente rinato;
- vado dall'autista dell'autobus e gli chiedo (in inglese) se l'autobus andrà dritto a destinazione o se dovremo invece cambiare e prenderne un altro a metà strada, lui mi risponde, poi vado da Elle e lei mi chiede "che ha detto?" e io "non lo so, però mi ha tranquillizzato";
- Peephee ha caricato e scaricato il Ducato di cui sopra (diciamo tutti grazie a Peephee: grazie Peephee);
- ho bevuto il vin santo;
- ho parlato con una vecchina con i capelli turchini che conosceva solo il gaelico;
- sono stato dal dentista;
- ho perso la pazienza parecchie volte;
- non ho ancora capito qual è Glenn Close e qual è Maryl Streep. Oh, io non le distinguo mai. Cazzo, sono uguali.

In alto: l'alato simbolo della libertà e dell'ispirazione creativa (in pausa)

martedì, settembre 11, 2007

bye bye...

.......disse quel ragazzo un pò strano con quell'aria misteriosa un pò da gentlemen, un pò da filosofo metafisico. Lo fece così, in sordina, senza troppo strillare, ma quasi sorridendo davanti a quell'uomo che per pochi secondi guardandolo negli occhi non era riuscito a mantenere la solita freddezza, e che passandosi nervosamente tra le dita quella povera graffetta sperava di far breccia nel cuore malato del ragazzo.
Fu così che quel ragazzo decise di accogliere quel disperato bisogno di aiuto, troppo aveva sofferto il rifiuto, troppi gli sguardi che da lui fuggivano, lui che aveva cercato comprensione, chiarezza, trasparenza d'un tratto si trovava a specchiarsi tra cielo e terra riflettendosi all'infinito.
Come è complicata a volte la vita, a volte sono proprio le parole a renderla così incomprensibile, quando forse è più semplice un si o un no, un ciao o un addio.
(15/09/2007...ultimo giorno di lavoro, ma uno che scrive delle dimissioni così...voglio dire....come fa a non trovare subito un altro posto di lavoro?)
bye bye

Pubblicato per gentile concessione (e ne sono onorato) dell'autore (amico mio, neh), che nella fredda Terra della Nebbia ha fatto il gran passo e si è licenziato.
Quali prove ti attendono adesso, o Sentinella? Ad ogni modo, rimani te stesso, e l'Ombra non ti avrà.

lunedì, settembre 10, 2007

Permesso

Ora che tutto è fatto e potrò sedermi dieci minuti e riposarmi finalmente un attimo.
Ora che le foglie cominceranno a cadere e la pioggia a cadere e gli anziani a cadere scivolando su foglie umide.
Ora che il caldo afoso se ne andrà lasciando il posto ad un freddo atroce che non esistono più le mezze stagioni e non si sa più che mettersi, bisogna sempre tenere insieme il guardaroba da inverno e quello da estate e mi ci vogliono du' armadi, signora mia.
Ora che si spegneranno i condizionatori e finirà l'emergenza elettrica e si accenderano le stufe e comincerà l'emergenza elettrica.
Ora che per qualche mese (credo) non mi capiterà più di andare in una grande capitale europea e incrociare qualcuno che riconosco immediatamente come italiano e smettere all'istante di parlare per non farmi riconoscere immediatamente come italiano ma è troppo tardi, anche loro hanno capito che sono italiano e infatti tacciono, non vogliono che li riconosca immediatamente come italiani.
Ora che avevo appena cominciato a disintossicarmi dalla febbre da blogger, che non avevo più crisi di astinenza da pubblicazione, che non mi mancavano più gli avvisi di nuovo commento, che non era più così importante controllare gli accessi, che avevo cominciato a vedere il mondo senza pensare a come trasformare tutto in un post.
Ecco che finisce l'estate.
Porca miseria, non mi ci abituerò mai.
Bentornati a tutti.