giovedì, marzo 29, 2012

Illuminami - dispaccio n.2

Ritorna la rubrica pazzerella di recensioni letterarie richiesta a gran voce da tutte le massaie d'Ausonia e d'Albione (sto anche preparando un banner: "la rubrica pazzerella di recensioni letterarie più amata dalle massaie d'Ausonia e d'Albione", a 65 milioni di colori, lampeggiante e con diverse animazioni, tra cui un cigno robotico che erutta fiamme dal culo. Mi costa un casino in termini di consumo di banda, ma è uno spettacolo. Per vederlo occorre disattivare il firewall e l'antivirus, temo).
Ma veniamo a noi. Piccolo riassunto per chi non sa di cosa sto parlando perché è la prima volta che capita qui, o non è la prima volta ma ha l'Alzheimer (la cosa bella dell'Alzheimer è che ogni giorno conosci un sacco di gente nuova): siccome che ora sono un riccastro che c'ha il Kindle, approfitto di questo terrazzo virtuale per fare come il Duce e dirvi cosa ne penso di questo e quello, rilasciando patentini di Genio o Idiota Illetterato a scrittori che incrociano la mia strada (e quella del Kindle). E' la patria che lo vuole! Recensire, e recensiremo! E' lo scrittore che traccia il segno, ma è il recensore che l'offende! E così via, che non me ne vengono altre (la retorica populista dopo un po' mi ottunde le facoltà cognitive superiori).

Dimenticavo: per ogni opera segnalo agli interessati il link dove trovare il file in questione, pagando o aggratis (quando è legale). Siate però avvertiti che io, questi file ce li ho già (occhiolino), ci siamo capiti (occhiolino occhiolino), stateve accuorti (occhiolino occhiolino e pollice alzato), famo a capisse (occhiolino occhiolino e pollice alzato e gomitata nelle costole).
Nel caso scrivetemi.

REX TREMENDAE MAIESTATIS - Valerio Evangelisti - ITA
La settimana prima di partire per Londra faccio un salto in libreria e mi capitano sotto gli occhi due nuove uscite a lungo attese (da me): uno era il nuovo libro di Umberto Eco, l'altro era questo qui. Mi dico "non c'è posto in valigia" ed esco dalla libreria urlando con le mani a tapparmi gli occhi per non cadere in tentazione. Poi, dopo lunghe ricerche online, finalmente ci metto le mani sopra. Che dire? Che secondo me, dopo tutti questi anni, a Evangelisti Eymerich sia venuto un po' a noia. Non vi rivelo nulla se dico che è l'avventura finale dell'inquisitore (è scritto ovunque) e certi inserti, tipo l'infanzia di Nicolas, sono un po' troppo noiosi. Evangelisti è un eccellente narratore che, quando scrive cose che lo divertono, spacca decisamente. Spero torni a spaccare.
Nota tecnica: il mio file era pesantemente danneggiato: benché apparentemente conti oltre mille pagine, in realtà poi parte da oltre pagina 650. Se non lo sai, ci resti male, ma per il resto il testo è perfettamente leggibile e ben formattato.
Amazon (9,99) e Rizzoli (9,99)

IL CIMITERO DI PRAGA - Umberto Eco - ITA
Poi, con i soldi risparmiati quel giorno in libreria mi sono mangiato una bella pizza dalla Maria quando siamo tornati la volta dopo, e meno male. Che palle Umberto, abbozzala, non se ne pole più. Un libro che è come un mattone, ma senza la leggerezza e il dinamismo del laterizio. poi, è chiaro, a Umberto lo sia ama, e a chi si ama si perdona tutto, quindi mi sa che mi leggerò anche il suo prossimo romanzo (come ho fatto sempre nonostante mostruosità tipo L'isola del giorno prima e La misteriosa fiamma della Regina Loana ) perché quest'uomo ha guadagnato credito infinito grazie a quello che ha fatto con i suoi primi due libri, mannaggia a lui. Quindi se lo volete leggere, seguite il mio consiglio: andate dalla Maria, che è meglio. Porca miseria, ti fa una pizza che poi dopo la notte non dormi, ma è uno spettacolo.
La feltrinelli (8,99)

THE HALF-MADE WORLD - Felix Gilman - ENG
Seguendo un consiglio di sua santità Gamberetta mi sono avviato nel difficile cammino del lettore di romanzi in lingua, sparandomi le pose che potete immaginare: "giornata calda oggi, non trovi Heike?" "Scusa, non posso risponderti, sto leggendo un romanzo IN INGLESE".
Bon, il libro è carino e scorre bene e l'idea di base non è male: un mondo fantasy diviso in tre worlds: il made-world, che corrisponde a grandi linee all'Europa guglielmina, l'half-made world, un far west che diventa più instabile e bizzarro via via che ci si sposta verso ovest, e l'unmade world, ovvero ciò che giace oltre la frontiera: in sostanza è la civilizzazione a rendere le cose reali e a trasformarle in stabili. In questo caos si muovono poi due forze nemiche che... non dico altro, ma caldamente consiglio.
Il libro non esiste in formato ebook ufficiale, ma lo si trova se si sa smanettare un poco. Il mio file è ben formattato e ottimamamente leggibile. Permette di fare gli sboroni, ricordatelo.

Ora andate, leggete e procreate figli per la patria, sia essa Ausonia o Albione.

lunedì, marzo 05, 2012

Piccola guida ragionata di londra ad uso dei turisti inconsapevoli - Raggiungere Londra

E qui, tutto sommato, la cosa sembra facile. Voglio dire, a meno che uno non abbia paura di volare (uno che conoscevo ce l'aveva, e si fece tutto il viaggio da Città Cupa a Londra in macchina. Millecinquecento chilometri. Indubbiamente coerente nella sua fobia. Ma idiota), dicevo, a meno che uno non abbia paura di volare raggiungere Londra è roba facile, visto che i quattro aeroporti cittadini (Heatrow, Gatwick, City e Stansted) sono collegati a tutti i maggiori omologhi italiani, e con un paio d'ore di volo in media ci si fa il viaggio.
Ma cominciamo dalle basi.
(So che molte cose che verrò a raccontarvi vi suoneranno banali, trite, noiose e ben conosciute. Nel caso, saltatele e basta, non venitemi a dire nei commenti "ehi, coso, amico, non ci stai dicendo niente di nuovo, le cose che racconti non regalano sapore alla mia vita" come mi diceva sempre Strano dei Megelli Diversi quando cercavo di spiegargli la differenza tra epifania ed entelechia)
Darò per assodato che:
1 - vogliate raggiungere Londra dall'Italia
2 - vogliate farlo volando (in aereo, non autonomamente)
3 - vogliate spendere meno possibile e al contempo non volare con una compagnia che ha il 50% di successo negli atterraggi al proprio attivo (potrebbe essere una nuova campagna pubblicitaria di Alitalia: "almeno il 50% dei nostri aerei atterra!")
4 - preferiate volare senza bagagli ingombranti

Dei quattro aereoporti di Londra, il maggiore è Heatrow. Io non c'ho mai atterrato/decollato, so che opera principalmente sulle tratte intercontinentali e che le compagnie low-cost lo evitano per gli elevati costi di affitto della pista. Wikipedia dice che è il terzo aeroporto al mondo per movimento voli bla bla bla, roba che non ci interessa. Alitalia atterra qui, ma se volate con Alitalia o siete Marchionne o amate spendere molto denaro per acquistare secchi di fango. Ad ogni modo, se venite a Londra a fare i turisti con la digitale compatta e il bagaglio piccolo da portare in cabinam Heatrow è da escludere.
Gatwick è più piccolo e, in quanto tale, un po' meno costoso per le compagnie. Ci abbiamo atterrato una volta, è ben collegato alla città (questo, ca va sans dire, vale per tutti, in particolare City). I tempi di imbarco/sbarco mi sono sembrati più lenti di quelli di Stansted, ma a Stansted più che passeggero sei animale da macello, quindi è chiaro che lì si fa più in fretta.
City è centralissimo. E' l'unico aeroporto collegato alla linea della metropolitana tramite la linea DLR (ne parleremo in un post più avanti). Markk e A. l'hanno usato quando sono venuti a trovarci e ne sono rimasti entusiasti.
Ma veniamo a Stansted. Nelle vostre vacanze al risparmio è assai facile che voliate con una delle compagnie low-cost che dominano il mercato (Ryanair o Easyjet) che usano principalmente questo aeroporto. Le voci sulla sua lontananza dal centro città sono grandemente esagerate: in un'ora e un quarto (autobus) o quaranta minuti (treno) siete a Liverpool Street Station.
Insomma, un aeroporto vale l'altro.
E le compagnie?
Nonostante il mio profondo odio per Ryanair, continuo a volare con loro ogni volta che torno in Italia, perché, nonostante tutto, sono quelli che mi fanno risparmiare, e quindi finisco per accettare e sopporto il clima da carro bestiame dei voli con la compagnia irlandese. Purtroppo non è più come dieci anni fa, quando riuscivi a beccare anche il volo a cinquantamilalire andata e ritorno. Ma lo si accetta (attenzione: ricordatevi che Ryanair aggiunge 12 euro a ogni tratta se pagate con carta - l'unico pagamento accettato è per carta). Ad ogni modo vi consiglio di usare Skyscanner per trovare il periodo migliore per volare e risparmiare qualcosa.

Bene, caro eighe. Ho fatto come m'hai detto, ho preso l'aeroplanino e sono atterrato qui a staste. Ma io volevo andare a Londra! Perché m'hai fatto atterrare qui, eh? E ora che fo? Come si fa a andare a Londra?
E' molto semplice, mio caro ed inetto amico. Ci sono diverse opzioni:
- prendi un cab. A Londra ci sono due tipi di taxi: quelli neri che si vedono nei film (ma non fanno servizio negli aeroporti, quandi ne parliamo un'altra volta) e i taxi privati (ce ne sono decinaia di compagnie diverse), che non possono fermarsi a bordo strada a far salire le persone né possono aspettarti fuori dalle stazioni o dagli aeroporti. Devi chiamarli o fissare un appuntamento via internet. Lo so, sembra molto macchinoso, ma è per la vostra sicurezza. La cosa è molto conveniente se siete un gruppetto numeroso (mio fratello ne ha prenotato uno per otto persone) e se volete essere caricati all'aeroporto e scaricati all'albergo. Ricordatevi che ogni taxi privato deve avere l'apposito certificato rilasciato da TFL che lo autorizza a scarrozzarvi in giro. Se optate per questa scelta chiedete al vostro albergo di prenotarvene uno, o fate una rapida googlata con "taxi London". Le tariffe variano molto in relazione a dov'è l'albergo e a quanti siete.
- prendi il treno. In UK le ferrovie sono state privatizzate dalla Thatcher: ci sono quindi diverse compagnie di trasporto su rotaia, districarsi è un casino. Ad ogni modo in genere lavorano quasi in regime di monopolio su specifiche tratte: ad esempio il collegamento Stansted-London è servito dallo Stansted Express (21 sterline a tratta a testa). Gatwick invece è collegato con diverse compagnie: Gatwick Express, Southern, First Capital Connect, First Great Western. Per Heatrow è più o meno la stessa cosa, se volete maggiori info scrivetemi che mi sono scocciato di copincollare link. Ricordatevi comunque di prenotare in anticipo, sarete sicuri di trovare posto e risparmierete qualcosa. I treni sono quasi sempre puntuali, ma le tariffe sono abbastanza care.
- prendi l'autobus: è il mezzo più economico. Non ci sono autobus "di linea" che collegano Londra agli aeroporti, ma solo navette private. C'è una compagnia italiana, Terravision, che ha praticamente il monopolio dei collegamenti Stansted-Londra. Oltretutto assume (e questo per me è un mistero) esclusivamente personale italiano, ragazzi che vengono a farsi l'esperienza londinese e poi finiscono a lavorare a due ore dalla città. Le altre compagnie che lavorano su Stansted sono la National Express, che opera su tutta l'Inghilterra, e Easybus. Come mezzo di trasporto è molto più conveniente del treno o del cab (ma molto più lento, ovviamente). Oltretutto Easybus ha delle tariffe folli: se beccate l'orario giusto potreste anche spendere solo due sterline per raggiungere Londra, come si vede qui.
- prendi la metropolitana. Questo, a essere sincero, funziona solo a City Airport.

Bene, credi di avere finito per adesso. Siete atterrati, avete raggiunto la città. Che si fa stasera? mi chiedete, con l'occhio pallato dal viaggio, dove si mangia? Ci facciamo una pizza o un panino dal McDonald's?
Poveri illusi.

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