sabato, febbraio 25, 2012

Illuminami - dispaccio n.1

Succede che l'anno scorso i miei gentili suoceri mi hanno fatto recapitare da Amazon.co.uk un gradito omaggio di compleanno, una di quelle robe che ogni volta che ne vedevo la pubblicità nei tunnel della metropolitana sbavavo, e non è un bel vedere me che sbavo: ad ogni modo, si parla dell'Amazon Kindle.
A quasi un anno dall'arrivo nelle mie mani dell'oggetto delle meraviglie, mi sento finalmente pronto a parlarne con dovizia, e nel contempo a partorire una nuova rubrica sulla scia di quella di Alessandro. Solo che lui, con uno stoicismo e una perseveranza degne di un monaco trappista pubblica ogni mese brevi e interessanti rece di tutti (dico, tutti) i libri che legge, mentre io, che ho la spina dorsale di un gasteropode, raramente riesco a concludere alcunché. Ne consegue che la periodicità della presente rubrica sarà estremamente erratica, e potrebbe terminare all'improvv

Ora, riesco a sentire le voci dei lettori salire fino al mio Olimpo: ah, ma il piacere dello sfogliare un libro, la sensazione della carta, il godimento che si prova con un libro vero, quelle macchinette lì mica te lo danno. A parte il fatto che se hai un e-reader non devi necessariamente dare fuoco ai libri cartacei (come invece credeva Hitler), vi assicuro che con il kindle il piacere della lettura non se ne va, anzi ci sono tutta una serie di features che rendono l'esperienza assai piacevole; senza poi considerare il fatto che nella macchinetta ci puoi mettere tutti i libri che vuoi (5 Gb di spazio, gente), compresi audiolibri. Una cosa che mi fa impazzire è che se mi compro un libro su Amazon (ce ne sono anche centinaia gratis) basta un click e mi arriva direttamente sul lettore (sempre che questo sia connesso a internet tramite wi-fi o connessione 3G). L'unica concessione che posso fare al fascino del libro cartaceo è che, dopo che hai letto qualche decina di libri sul lettore, ti subentra come una sensazione di, come dire? stare sempre leggendo lo stesso libro da MESI, come se la sensazione fisica di identica pesantezza nelle mani sopravanzasse la consapevolezza di leggere libri diversi. Robe strane.
Quando posso indico il link dove è possibile trovare l'ebook. Fate comunque conto che io ce li ho, quindi, se volete, basta scrivermi a blogottusoCHIOCCIOLAgmail.com.

IL MASTINO DEI BASKERVILLE - Arthur Conan Doyle - ITA
Cominciamo con la più tradizionale delle letture londinesi. Mi si dice, tra l'altro che la miniserie di Sherlock Holmes della BBC sia di pregevole fattura, provvederemo alla visione. Allora, la storia è divertente, Holmes è una faccia di tolla che metà basta, e Watson si fa ridicolizzare secondo tradizione (ma forse qui più del solito). I cattivi di Doyle, a parte la notevole eccezione del professor Moriarty, non hanno mai abbastanza carisma da risultare memorabili e, al solito dopo qualche settimana non ti ricordi più la trama. Ma la brughiera, il moralismo d'antan (al quale sfugge il solo Holmes, personaggio alieno a qualsiasi morale), l'accurata pianificazione che si pretende esistere dietro ad ogni atto criminale lo rendono una lettura meravigliosa.
Amazon (€ 2,99) o Ebook.it (1,99).

IL CIRCOLO PICKWICK - Charles Dickens - ITA
Ovviamente poi si passa al più grande scrittore di lingua inglese. Questo è il suo primo "vero" romanzo, nel senso di un volume di 930 pagine. Poi in realtà a ben guardare si tratta di una raccolta di episodi sciolti, tenuti insieme da un pretesto (le avventure di Pickwick e dei suoi nella Little Britain del XIX secolo) e finalizzati alla narrazione comica. Diciamo la verità: ridere non fa, al massimo sorridere, probabilmente perché nel frattempo son passati mari di tempo a seppellire quell'umorismo e a regalarci Checco Zalone. Certi episodi sono comunque divertenti, i personaggi ferocemente stereotipici, e si intuisce che certi passaggi dovevano essere, al tempo ironici al limite del sarcasmo feroce. Però alla fine tutto finisce bene, si trova una morale e il libro, finalmente, termina.
Dickens mi piace di più quando vuole commuoverti.
Liber Liber (Gratis)

RICORDI DI LONDRA - Edmondo De Amicis - ITA
Concludo la carrellata in terra d'Albione con il vecchio Edmondo. Che uno dice "che palle De Amicis, e che palle Cuore, e vada affanculo lui e tutti gli scrittori tromboni del risorgimento, e re Umberto e Cavour e Garibaldi e che cazzo" e via così, finché non arrivano le guardie a portarlo via.
In effetti una delle grandi colpe della scuola italiana è quella di averci educato ad odiare il leggere. Pura un lettore compulsivo come me, che si legge pure le etichette delle camicie (non il libro di Sclavi, quelle vere) con le letture obbligatorie si trovava a disagio (eufemismo). Così De Amicis diventa sinomino di orchite, per tutti quelli che alle elementari sono stati costretti a leggersi l'atroce Cuore (recensirò anche quello, giuro), e su De Amicis cala così la mannaia del pregiudizio. pregiudizio quantomai sbagliato, perché quando si va a leggere questa cronaca del suo soggiorno londinese si scopre un narratore divertito e divertente, con l'occhio allenato a vedere il lato umoristico del mondo. Se fosse vivo oggi sarebbe uno dei blogger più seguiti, e il suo blog sarebbe pieno di LOAL.
Caldamente consigliato.
Progetto Gutemberg (gratis)

lunedì, febbraio 06, 2012

Piccola guida ragionata di Londra ad uso dei turisti inconsapevoli - Intro

Guardo attraverso la finestra e vedo una patina opaca di grasso e unto, scura e gravida di oscuri presagi. Ammazza quanto è lercio 'sto vetro. Lo alzo (a Londra abbiamo il vetro a ghigliottina).
Ah, no, non era il vetro.
Era Londra.

Cari lettori, se ancora esistete è a voi che penso nel momento in cui mi accingo a ravvivare le esauste ceneri del Blog Ottuso, creando ad hoc una rubrica che ci terrà occupati mentre aspettiamo che si sciolgano le nevi eterne che sembrano aver colpito l'Europa continentale (e le isole, of course). In questi lunghi mesi durante i quali - lo so, non negatelo - vi siete ossessivamente chiesti che fine avessi fatto, anche molestando amici, conoscenti e semplici passanti per avere notizie aggiornate delle mie condizioni (avete poi dovuto desistere quando si sono presentati i Carabinieri a casa vostra dicendovi che è ora di basta), in questi lunghi mesi, dicevo, mi sono lentamente e progressivamente immerso nel brodo multiculturale della cosa lì, la capitale dell'impero britannico, per poi scoprirmi, alfine, bollito come una comune lonza (o trancio di carne similare usualmente adoprato per il carrello dei bolliti. Io una volta ho visto Alessio ordinare il carrello dei bolliti al ristorante. E loro glielo hanno portato davvero. A volte mi stupisco di come mi stupisco facile).

In quest'ultimo anno (sì, è un anno che siamo qui, me ne stupisco anche io) (visto che mi stupisco facile? Visto?! VISTO?!) abbiamo avuto sovente l'occasione di introdurre Londra ad amici in visita ("amici, questa è Londra. Londra, questi enno amici" "piacere" "NICE TO MEET YOU") e abbiamo progressivamente affinato le nostre capacità nel condurre degnamente una conversazione intorno alla English Breakfast, le mogli di Enrico coso, ottavo, la linea rossa della metropolitana o il posto migliore dove comprare panini senza spendere lo stipendo di Aprile.
Una volta divenuto consapevole di questo superpotere (essere un Londoners, so coooool), ho deciso di sfruttarlo fino in fondo e trasmettere alle incolte moltitudini (voi) le pillole di sapere che ho accumulato, un po' come Piero Angela in Quark, solo con meno scienza e più gastronomia, ma soprattutto con meno affabilità e più saccenteria - sarò insopportabile, lo prometto.

Ho già una serie di argomenti in saccoccia (raggiungere Londra con le valigie di cartone, dormire a Londra evitando le arcate dei ponti, mangiare a Londra senza venire stroncati da un infarto, i migliori musei, i migliori pub, i migliori mercati, le zone da evitare, le zone da NON evitare, come muoversi per Londra senza sembrare persone affette da labirintite, come sembrare cool e up-to-date, come parlare per spararsi poi le pose in Italia, come dimenticare Berlusconi, e altre cose che ora non mi ricordo perché ho detto Berlusconi e quando lo dico improvvisamente mi deprimo e penso al suicidio), ma, nonostante abbia questa saccoccia di argomenti bella piena, è ancora abbastanza spaziosa per infilarci qualunque altro suggerimento vogliate (ca va sans dire) suggerire. Insomma, dovete venire a Londra ma non sapete come fare a? Chiedetelo a babbo e lui ve lo dice.

Indeed.