mercoledì, gennaio 31, 2007

Kvesta Svizera! - prima parte

Nonostante mi sia tornato il mal di denti da dente del giudizio che non vuole spuntare, cercherò di realizzare la titanica impresa di dare un'impressione generale su questa nazione a me così aliena.
Considerazioni random:
- in Svitz (parlo della Svitz tedesca) tutti si aspettano che nevichi da un momento all'altro. Nonostante questo e le costanti variabili altimetriche della nazione, gli svitz si spostano molto volentieri in bicicletta, a qualunque ora del giorno e con qualunque tempo, e soprattutto lasciano le bici incustodite senza lucchetto;
- c'è un grande rispetto per le bestie: ho visto attraversamenti equini (sono come quelli pedonali, ma per cavalli), scale a chiocciola per gatti (o per gnomi, non so), cuccie per cani con la copertina sopra per trattenere il calore contro i rigidi inverni;
- il gusto per le cose belle latita: nel paesino dove dormivamo era parcheggiata in bella vista sulla strada una Audi A3 nuova color Verde Primavera, e non era la cosa più imbarazzante che ho visto;
- in Svizzera non ci sono svizzeri: ogni volta che parlavamo con qualcuno saltava fuori che era italiano, o tedesco, o altro ancora, arrivato in Svizzera pochi anni fa, e non tornerebbe più a casa, anche se la Svitz è noiosa. Ma gli svizzeri, dove sono? Tutti dal Papa?
- i semafori (qui sono molto provinciale) mettono il giallo anche quando sta per arrivare il verde, immagino per suggerire agli automobilisti di ingranare la marcia in tempo e non perdere tempo;
- siccome non esistono i caselli autostradali, non ti accorgi di quando finisce l'autostrada e così ti ritrovi all'improvviso a passare da uno stradone a tre corsie a una strada che attraversa un borgo di montagna con le vecchine sull'uscio che guardano passare le macchine;
- la televisione svitz è noiosa come quella italiana, solo che loro film tipo Matrix Reloaded li mandano in onda nel tardo pomeriggio di sabato, e la domenica mattina c'è una cosa simile al Gioco delle Coppie (ma non c'è Predolin). Ma la ganzata è guardarsi I Griffin in tedesco, con Peter che parla come il cantante dei Rammstein con del cotone in bocca;
- non so com'è la cucina svizzera. La prima sera siamo andati ad una serata di gala (diciamo così) e il menù prevedeva pasta all'arrabbiata - so esotic. La seconda sera la padrona di casa ci offre un piatto tipico svitz, ma poi cambia idea e ci fa un tortino di spinaci. L'ultimo giorno ci fermiamo ad un autogrill e mi tocca mangiare tortellini al pomodoro. Che schifo;
- i franchi svizzeri sono dei lenzuoli enormi, coloratissimi e con sopra disegnati dei soggetti tipici, tipo facce di svitz famosi, banche, mucche e cioccolate celebri;
- da qualunque parte decidiate di prendere il tunnel del S.Gottardo (17 km) vi troverete davanti o un camion che porta sabbia, o un camion che porta roba putrefatta, o un camion che porta camion, o un'Ape. Nel tunnel è impossibile sorpassare;
- gli svitz sono molto gelosi della propria privacy. Infatti chiudono con un lucchetto i loro cassonetti dell'immondizia. Ciò è molto bello. Ma mi perplime;
- Al Fotomuseum Winterthur c'era un evento (che poi era il motivo per cui eravamo lì - non io, io ero lì per simpatia) che riguardava giovani fotografi di tutta Europa e anche di più. Tra questi c'era un gruppo di artisti concettuali-situazionisti-estemporanei-ubriachi che attaccava ovunque piccole foto di paesaggi. Gli svitz disapprovavano ma subivano in silenzio questo vandalismo;
- la Svizzera è un bel posto, se sei un sasso.
Ci sarà un seguito a questa mia disamina della Svitz? Non so, intanto diciamo che questa è la prima parte. Magari la seconda non c'è.

martedì, gennaio 30, 2007

Buon si-compleanno

Come ampiamente previsto, figuriamoci se riesco a parlare della Switz. La buona notizia però è che mi sono messo in pari con le scartoffie, quindi domani pubblicherò questo maestoso pamphlet (come si scrive?) (ovviamente l'avevo scritto male, ho controllato la giusta grafia e ho corretto - eh, il metatesto).
Inoltre, il buon HG mi segnala un importante ricorrenza - che non avevo certo dimenticato, ma che possiamo degnamente festeggiare sul Blog Ottuso: il Nipote Nonottuso dello Zio Ottuso oggi compie quattordici anni, età compiuta la quale si usa:
- guidare il motorino (ma lui no perchè non ce l'ha) (ancora);
- avere un documento d'identità legalmente valido e non autoprodotto;
- schiacciarsi i brufoli per molti anni di fila;
- minacciare di andarsene di casa ad ogni piè sospinto;
- inveire contro matusa, professori, vigili urbani e forze dell'ordine in genere;
- ascoltare musica che questa non è musica è rumore;
- leggere fumetti con gente spiaccicata o con donnine seminude e cominciare a trovare entrambe le cose oscuramente interessanti;
- tagliarsi quella cosa che uno fa finta sia barba e spararsi le pose allo specchio mentre lo si fa;
- cominciare a puzzare in maniera invereconda tipo formaggio di capra;
- ritenere l'igiene personale un optional;
- pettinarsi coi petardi;
- vestirsi un po' così, simpaticamente a cazzo, e affezzionarsi a magliette bruttissime;
- innamorarsi spesso e volentieri.
Ah, l'adolescenza...In omaggio al Nipote Nonottuso e all'età dell'oro che ha raggiunto, copio e incollo un capolavoro del XX secolo.
Tapparella (Belisari, Conforti, Civaschi, Fasani)
Brufolazzi, tapparella giù e poltiglia più ascella purificata:
ti ricordi che meraviglia la festa delle medie?
“Tu non vieni”. Non importa, sai, ci avevo judo.
Ma se serve vi porto i dischi così potrete ballare i lenti,
“Porta pure ma non entri”. Ma perché siete così?
Io che credevo, io che speravo.
Parteciperò, mi autoinviterò, dannata festa delle medie.
Mi presento: burp, haha, ciao ragazzi.
Faccio un vento e gli cambio il clima,
temporeggio bevendo spuma
chiedo fonzi e mi danno avanzi.
Cristo, perché? Parapiglia: scatta il gioco della bottiglia.
Se avrò culo potrò “Tu non giochi” baciare.
“Abbiam fatto le squadre prima” palpare
“Ma se aspetti fra un po’ finiamo” amare.
Sì va bè però poi balliamo,
“Non ci rompere i coglioni”.
Sul piatto gira un geghegè, danzo da solo e me ne vanto.
Fantastico zimbello, io.
Non consumerò, non deglutirò questa amarissima aranciata.
No, invitato no;
niente fonzi no;
sul bicchiere no, niente nome ho.
Ballo lento no,
ballo forte no,
la bottiglia no, gioco scopa no.
Amicizia no,
cortesia no,
convenienza no,
ampio parcheggio no.
Basta. Questa festa è insoddisfacente,
ma ne ho un’altra nella mia mente.
Una festa molto particolare dove saranno invitati tutti:
molti amici, molti nemici e anche Panino. Forza, Panino.

Buon Non-Compleanno!

Oggi pomeriggio, se ci riesco (montagne di lavoro arretrato mi aspettano), faccio il resoconto di questo fine settimana in quel di Svizzera, ma per l'intanto mi scuso con una mia amica che si meriterebbe attenzioni molto più sollecite, e soprattutto che non le facessi gli auguri con molte ore di ritardo...mi cospargo il capo di cenere, indosso il cilicio e provvedo all'autofustigazione, ma prima: auguri Bet, e cento di questi giorni (si dice così, no?).

giovedì, gennaio 25, 2007

El hombre que trabaja pierde tiempo muy precioso...

Sono molto di corsa, non ho tempo di controllare se il titolo è grammaticalmente corretto, giusto un attimo per notare l'affinità che lega trabajo (castigliano) = travagghio (siciliano) = travaglio (italiano), solo che i primi due termini significano "lavoro", il terzo invece indica un'operazione difficile e sofferta, molto sofferta.
Non so cosa significhi, vi basti sapere che domani non ci sono e probabilmente nemmeno lunedi - vado in Svizzera (no, non vado a comprare il fumo). Quindi ci sentiamo direttamente martedi con il resoconto del fine settimana (ho detto di no! NO!).
Ciauz

mercoledì, gennaio 24, 2007

Solo un attimo

Dimenticavo una cosa: so che magari non è proprio il posto adatto per parlarne, ma ieri è morto l'abbè Pierre, e mi sembrava giusto pensarci e farvici pensare. Qui una sua biografia (secondo me da leggere).
Secondo la religione ebraica in qualsiasi momento della storia dell'umanità ci sono sempre 36 Giusti al mondo. Nessuno sa chi siano, nemmeno loro stessi, ma sanno riconoscere le sofferenze e se ne fanno carico, perché sono nati Giusti e non possono ammettere l'ingiustizia. E' per amor loro che Dio non distrugge il mondo.
So long.
PS: elle mi segnala questo link a proposito dell'abbè. E io lo metto.

007 - Casinò Royale

La settimana passata ho convinto il buon vecchio Fluff ad accompagnarmi al cinema a vedere un qualche film di quelli che fanno tanto rumore, e tanto per capire il tono della serata, siamo andati alla multisala (di solito vado nei cinema d'essai, ma a volte mi va di essere un po' pressappochista) (chissà che volevo dire) (yawn). Dopo aver battuto il record di Trivial Pursuit al Visual Game ci siamo comprati due biglietti per questo nuovo film di 007.
Io non sono uno di quelli che dice "per me James Bond è solo Sean Connery", ma in effetti per me il vero James Bond è solo Sean Connery, con quella faccia da schiaffi, i sorrisini, e tutto quell'armamentario camp che comprende Aston Martin con sedili eiettabili, penne-pistola, audio-registratori portatili grandi come valigie. Insomma, quella roba lì che la vedi e fai questi sorrisini da "ah, beata ingenuità". I vecchi 007 sono film che non pretendono di essere presi sul serio, Roger Moore si vedeva che non credeva neanche per un attimo a quello che diceva. E i cattivi poi: denti d'oro, cicatrici orribili, gente particolarmente brutta (tipo il dr. Male, lì sopra). Questo nuovo, invece (perchè anche Pierce era abbastanza ironico) è tutto molto hi-tech, digitale, realistico. Non c'è più posto per la macchina con i gadgets, adesso si usa internet per sconfiggere i cattivi. A che serve un Bond così? A niente e a tutto: semplicemente Bond non è un personaggio, ma una sovra-posizione (non sovrapposizione), un nome da far indossare come un abito a personaggi sempre diversi, in un camaleontismo simboleggiato dal cambiamento continuo di interprete. A 007 non è concesso di invecchiare, nè di avere una valida continuity, per il semplice motivo che si tratta di un contenitore di entertainment. Prendo un attore palestrato, ci metto dentro qualche bella figliola, effetti speciali, esplosioni, pistole, romanticismo, tradimento, intrighi internazionali, violenza e location esotiche. Poi lo chiamo 007 e attiro i fedelissimi. Tanto per dirne una, che differenza c'è tra Casino Royale e The Bourne Identity a parte il nome dei personaggi?
Bene, detto questo faccio le pulci al film:
ATTENZIONE SPOILER - SE VOLETE VEDERE IL FILM FERMATEVI.
Le Chiffre, il cattivo, ha elaborato un piano geniale per diventare ricchissimo. Essendo un banchiere della malavita, si fa dare 100 milioni di dollari da un fruppo di miliziani africani, per reinvestirli in attività redditizie. Potendo scegliere tra le seguenti opzioni, secondo voi cosa fa?
1 - li investe in obbligazioni svizzere sicure e a basso rendimento;
2 - acquista cocaina in Colombia e la rivende negli USA a prezzo doppio;
3 - compra la Microsoft;
4 - acquista molti, ma molti gratta e vinci.
Le Chiffre (birbone!) decide di: comprare azioni di una nota compagnia aerea - rivenderli dopo poco - fare un attentato a un aereo della medesima compagnia per far crollare il prezzo delle azioni.
Mbè?
E che piano è questo? E' così che si diventa ricchi, facendo crollare il prezzo delle azioni dopo averle vendute? Al massimo fai diventare poveri gli altri.
Insomma, a occhio sembra un film quasi realistico, ma poi ti accorgi che è il solito teatrino di scoppi, salti mortali e regia da MTV, senza una sceneggiatura che sia una. Quasi quasi mi riguardo Eternal sunshine of the spotless mind.

martedì, gennaio 23, 2007

L'Angolo della Posta Sbrigativa

Egregio sig. Ottuso, mi chiamo Ildebranda e le scrivo per complimentarmi con lei per il suo magnifico lavoro. Raramente ho incontrato brani tanto eleganti e tanto saggi da indurmi a riflettere sul vero senso della vita come fanno i suoi. Ha mai pensato di dedicarsi professionalmente alla scrittura?
No.
Caro Blog Ottuso, ti leggo da molto tempo, e voglio rivolgermi a te per parlare di un problema che mi riguarda. Sono sicuro che saprai aiutarmi. Devi sapere che mia moglie e mia suocera (che vive con noi) mi odiano e cercano ogni giorno di avvelenarmi, e che mio figlio si droga, e ogni giorno mi picchia per avere i soldi per bucarsi o "sballarsi", come dicono i giovani. Oltretutto sono stato licenziato senza giusta causa, e il padrone mi ha detto che se mi rivolgo al sindacato mi farà picchiare dalla mafia. Infine credo di avere preso la scabbia o qualche altra malattia altrettanto umiliante. Sai darmi qualche consiglio? Ti prego, ho tanto bisogno di una parola buona.
Cioccolata.
Caro Blog Ottuso, sei mitico! Cioè, mi piace veramente un casino quello che cosi, lì, che scrivi, cioè, spacca di brutto, roba pesantissima. Ma dimmi una cosa, cioè, davvero, come fai a fare sempre 'ste robe che poi ci sto mezzora a ridere e la mia girl si preoccupa che non respiro e chiama le infermiere che arrivano di corsa e mi dicono sempre "Signor Cavaceci deve smetterla di ridere così forte, la smetta o chiamiamo la direttrice" e poi arriva la direttrice e minaccia di buttarmi fuori dall'ospizio. Tze, che robe scrause. Ma senti, come fai a essere sempre così simpatico?
Dono di natura.
Ciao, sono Marco e vorrei sapere come sta Giorgio Mastrota e come si fa ad aderire al Mo.Fe.Gi.Ma. Mi sento molto vicino a lui e vorrei fare qualcosa per aiutarlo.
Ma cosa sei, idiota?
Caro Blog Ottuso, mi chiamo Jessica e ti scrivo per esporti un mio problema (...). Secondo te cosa devo fare? Aiutami, sono disperata!
La tua lettera era troppo lunga, così ho tolto le parti noiose.
Salve, mi chiamo Vittorio e scrivo da Toronto. Ma tu davvero conosci Luke Perry? Secondo me non è vero, e ti sei inventato tutto solo per poterti fare bello davanti ai tuoi lettori. Avanti, dì la verità: tu non conosci nessuna persona famosa!
Ma vaffanculo.
Ciao Accacappa, leggo ogni giorno il tuo blog con grande piacere, ma non riesco a capire quali sono le linee guida del tuo lavoro e soprattutto dove vuoi andare a parare. A chi serve questo blog? Di cosa parla esattamente? Perchè l'hai creato e continui a scriverci? Hai intenzione di dare un'unica linea editoriale ben decisa e definita o ti limiterai a navigare a vista senza permettere ai tuoi lettori di entrare in sintonia con lo spirito vero del tuo lavoro? Qual'è la tua risposta?
Talvolta. Ti va bene come risposta?
Caro Blog Ottuso, mi chiamo Hytf e sono un blogger come te, ma il mio blog ha più visitatori e molti più commenti del tuo. Inoltre è anche più bello, e contiene un sacco di tools utili per i visitatori. Lo sai che è anche ottimizzato per Firefox? E lo sai che anche io sono più bello di te? Eh? Sei invidioso?
Una cifra.
Salve, sono Mirella di Infostrada, vorrebbe ascoltare la nostra offerta?
No.
Caro HK, perchè hai deciso di fare una rubrica della posta così sbrigativa? Non credi che i tuoi lettori, che tanto si sono affannati per scriverti, meritino un po' più di considerazione? Non ti pare di comportarti un po' da dittatore e imporre il tuo punto di vista senza voler dare spazio ad un effettivo dibattito che possa essere costruttivo e insegnare qualcosa pure a te?
Si, ma stai un po' più lontano, che mi aliti in faccia.
Filippo, sono la mamma. A che ora torni a cena stasera?
Alla solita.

venerdì, gennaio 19, 2007

Ancora meno fascinating

L'avevo già detto una volta (a proposito di autoreferenzialità, è già la seconda volta in due giorni che mi cito...mi starò mica montando un po' il capino?) e lo ridico: l'italiano è una lingua che ha meno fascino dell'inglese. Sarò provinciale? Beh, forse si, e forse come tanti italiani io le lingue non le saccio, e allora quando parla un inglese mi sembra sempre qualcosa di particolarmente esotico - e poi magari sta elogiando la politica estera di Bush o sta dicendo quanto apprezza il parmigiano sopra i tagliolini al salmone.
Fra l'altro tempo fa avevo inventato un personaggio per un fumetto (poi, come tutte le cose, l'ho abbandonato con noncuranza) che avevo chiamato Dante Chianti, e doveva rappresentare il tipico italiano - come me - che non sa una parola di nessuna lingua e si ritrova in situazioni quantomeno bizzarre (ora non c'ho voglia, quindi basta).
Comunque volevo parlare di una canzone che mi ossessiona, Heal The World, scritta da quella vecchia signora bianca che si chiama Michael Jackson (questa battuta non è mia). La canzone è bella davvero, chi non se la ricorda vada a cercarsela che vale la pena. ma cosa significa davvero?
Testo originale (solo un pezzo):
Heal The World
Make It A Better Place
For You And For Me
And The Entire Human Race
(...)
If You Want To Know Why
There's A Love That
Cannot Lie
Love Is Strong
e via e via così...ma cosa significa?
Guarisci il Mondo
Rendilo un Posto Migliore
Per me e per Te
E l'Intera Razza Umana
(...)
Se Vuoi Sapere Perchè
C'è un Amore che
Non può Mentire
L'Amore è Forte.
Dio, è terribile! Mi sta venendo la carie! Argh! Per rendere il tutto più imbarazzante bisogna immaginarsela cantata da un omologo italiano di Michael Jackson, tipo, che so, Al Bano.
Lo so, tutto questo non fa ridere. Ma, in effetti, non deve.
Buon fine settimana.

giovedì, gennaio 18, 2007

In fretta e furia (Fast and Furious)

Siccome vado molto di fretta, mi limito a lasciare un piccolo omaggio ai miei lettori, un'immagine di rara gioia, dedicata in particolar modo ad una persona che non conosco ma che mi incuriosisce assai. Costui, o costei, della quale parlo, per la prima volta, qui, ha visitato il mio blog nel novembre 2006 senza tuttavia trovare ciò che cercava. Mi sembra giusto quindi lasciare adesso una bella immagine di PAOLA BARALE E IL SUO CANE.


Ciao a tutti!







mercoledì, gennaio 17, 2007

Arbeit macht...

Premetto alcune cose:

1 - sono stanco, è tardi, sono ancora in ufficio, non ho voglia di pensare nè tantomeno di addentrarmi troppo in questioni complesse;
2 - volevo parlare di tutt'altro, iniziare una nuova rubrica intitolata Separati alla nascita e dedicarla alle somiglianze tra persone molto diverse, tipo io e Sean Penn o Umberto Bossi e Massimo Moratti (questa me l'ha suggerita Elle e io, pur perplesso, mi adeguo). La rubrica si farà, ma non oggi.
Premesso questo, voglio un po' sfogarmi a proposito di un fatto: io ho trent'anni, sono laureato, ma ancora non ho idea di cosa sia un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Non fraintendetemi, in fondo questa situazione da co.co.co mi va pure bene, e il mio lavoro non è male, questo non è un discorso personale, è solo che mi guardo intorno e vedo situazioni da paura. I miei amici sono quasi tutti disoccupati o precari, con lavori a termine o contratti misteriosi. Chi ha un contratto vero deve (DEVE) farsi ore e ore di straordinari a settimana - retribuiti, ci mancherebbe, ma mica volontari - oppure se l'è dovuto andare a cercare a centinaia di chilometri da casa. La cosa straordinaria è che questa non è un'area in ritardo di sviluppo, come le chiama la UE, ma una delle città più grandi e ricche d'Italia, sborona quanto vuoi e per niente modesta (questa settimana pare che siano state acquistate tre Ferrari, mi pare).
Però si sta generando una generazione di disoccupati, precari, arrabattati, che trovano lavoro per segnalazioni di parenti o amici, senza prospettive di crescita, senza possibilità di tranquillità, e che accettano tutto questo come naturale. Ho amici ricercatori - intelligenti, porca miseria, ma tanto! - senza assegno di ricerca, amici con contratti rinnovati ogni tre mesi, altri amici pagati a nero per lavori che fanno fatturare decine di migliaia di euro al loro capo. Dove lavoravo prima venivo pagato con soldi della Comunità Europea (niente di strano, era un'agenzia della UE), ma ci venivano concessi stipendi da fame perchè i neolaureati "devono fare gavetta". I miei ex-colleghi stanno lavorando senza contratto, perchè il direttore non ha ancora presentato loro il rinnovo, e intanto non li paga da più di un mese.
Contratti a progetto usati per pagare meno tasse, schiavismo spacciato per collaborazione esterna...a un colloquio di lavoro mi fu detto (era una grande azienda!): "noi, per principio, non assumiamo mai nessuno. Lei si faccia la partita Iva e ne riparliamo".
Uno mica pretende di diventare ricco in una settimana senza lavorare, sappiamo tutti che bisogna lavorare e farsi un mazzo così. Ma non essere presi per il culo mi sembra qualcosa di dovuto.
Ad un certo punto ci hanno detto che non esistevano più i diritti sindacali, e che se volevamo lavorare dovevamo accettare il nuovo modello di sviluppo. Ma quale sviluppo? Quale modello? Schiavi del call-center che guadagnano in base ai contratti che stipulano? Lavoratori a chiamata che aspettano accanto al telefono che qualcuno li chiami?
Quando è stato che abbiamo finito per accettare tutto questo come naturale?
Quando ci siamo dimenticati il piacere di lavorare?

martedì, gennaio 16, 2007

Qultura alta

Salve a tutti amici, e bentornati alla rubrica più irriverente del momento. Volevo segnalarvi, prima di cominciare, che il Blog Ottuso ha registrato 500 accessi, in gran parte per merito mio, ma anche di Paola Barale e del suo cane.

Ma passiamo oltre e dedichiamoci ai...
Libri che non pensavi qualcuno avrebbe scritto!

Vinicio Zanotto, Ah, se lo avessi saputo! In sole 400 pagine di autobiografia, l'autore descrive la sua vita densa di pensieri ma non di avvenimenti, concentrandosi soprattutto sugli eventi ai quali avrebbe voluto partecipare ma che per un motivo o un altro ha perduto, come per esempio la caduta del muro di Berlino, alla quale Zanotto non ha assistito perchè dormiva.
Lando Marini, Altre colle viniliche. Dopo il travolgente successo del suo primo lavoro, Lando ci riprova, regalandoci un compendio indispensabile per la vita quotidiana.
Gianna Lo Mano, Avrei voluto essere più bella e avere un altro nome, e magari anche un po' di soldi. Qual'è il segreto del successo nella vita? Gianna non lo sa, e il suo libro nemmeno.
Bruno Vespa, Il calendario di Bruno Vespa 2007. Brunone ritratto per dodici volte in costume adamitico accanto a Follini, la Hunziker, Platinette e la Franzoni. Particolarmente bello il mese di Aprile.
Jane Fonda, Il manuale per togliere le macchie dalle tovaglie. In omaggio un pratico paio di forbici.
Dick Cheney, The Rainbow Menace. Da dove vengono gli arcobaleni? Come è possibile che occupino i cieli senza autorizzazione? Può darsi che vengano utilizzati da terroristi e potenze straniere per attaccare l'occidente? Il vicepresidente americano ci spiega la nuova politica americana in merito ai colori dell'iride.
Tenerorso, Un sorriso per Giorgio Mastrota. Esiste da alcuni anni un movimento sotterraneo che sostiene l'urgenza di restituire Giorgio Mastrota alla gioia di vivere, e questo volume ne ripercorre le tappe principali. In appendice la guida ai migliori coffee-shop di Amsterdam.
Tom Success, La spada del fuoco di Havannas. Un classico della narrativa fantasy. Un nano, un elfo, un cucciolo di drago e un italiano si sfidano a chi riuscirà a passare la notte nel castello stregato abitato dal Fantasma Formaggino. Con un finale a sorpresa che vi lascerà a bocca aperta.
Paola Barale, Atlante geopolitico e economico del mondo. Paola si offre di guidarci verso le zone più turbolente del mondo, ma poi cambia idea e ci dice "aspetta qui che vado a prendere l'elmetto" e intanto va a Cesenatico con Raz Degan a prendere il sole.

Ciao a tutti e buona lettura!

Luke

lunedì, gennaio 15, 2007

Hi-Fi

C'è un libro che ho molto amato, di Nick Hornby, che si intitola Alta Fedeltà. Tra le molte cose divertenti di questo libro ce n'è una che il protagonista, tale Rob Fleming, fa continuamente: la classifica delle cinque più (inserire aggettivo a piacimento) cose della sua vita. Ad esempio, in ambito strettamente musicofilo, i cinque migliori pezzi in apertura di disco - qualunque disco. O i cinque migliori trequartisti nella storia del calcio inglese, i cinque migliori ristoranti etnici di Soho, le cinque cose più umilianti che possono succedere nella vita di un trentenne. Ma soprattutto le classifiche di Rob riguardano le donne, tipo: le cinque peggiori fregature che ha avuto da una donna, o le cinque donne celebri con le quali vorrebbe avere una relazione.
Siccome questi sono pensieri maschili piuttosto comuni, finisce che uno ci casca e si fa la sua classifica, e anch'io al tempo ne feci una: le cinque donne famose che mi sono rimaste nel cuore (ovviamente escludevo Elle, perchè non la conoscevo, e la escludo anche adesso per motivi che sono talmente ovvi che non mi va di metterli per iscritto su un blog).
Partendo dal fondo per fare più suspence:
5 - Isabella Rossellini. Lo so, ha una certa età e tutto il resto, ma è Isabella, porca miseria, Isabella.
4 - Linda Perry. Siccome molti di voi sono dei caproni ignoranti e belanti, sento già adesso alzarsi il volume dei "e chi è?". Linda Perry era la cantante delle 4 Non Blondes. Okay, lo ammetto, non era bella ed era pure un po' maranza, ma quando cantava, con la voce roca di troppe sigarette, and I pray / I pray every single day / for a revolution, beh insomma gente, non sembrava anche a voi la donna più affascinante del mondo?
3 - Uma Thurman. Non so, i tratti spigolosi, i piedi lunghissimi (ma che misura porta?), gli occhi larghi, il naso lungo...detta così sembra un mostro, la donna che dice "Marcellus ha detto che devi fare tutto quello che voglio, è chiaro?", la donna che spacca assi di legno a cazzotti...sarà che ha sempre un buon direttore della fotografia o una buona truccatrice, ma mi sembra davvero bella. E in fondo una faccia troppo perfetta è noiosa. Inoltre, tanto per smentirmi subito quando ho detto cinque donne, ci metto a pari merito Carmen Consoli, ma solo se si tiene i capelli corti.
2 - Lory Petty. Eccoci qua. Certo, adesso è diventata brutta come una pera cotta (ma che le hanno fatto?), ma quando nel 1991 interpretò il ruolo di Tyler nel film Point Break era una surfista, aveva occhi enormi e capelli corti, insomma era così.
1 - Madoka Ayukawa. CHI?! Bene, in Italia è conosciuta come Sabrina, la coprotagonista del cartone animato "E' quasi magia Johnny", andato in onda tipo quindici anni fa, quando la mia propensione verso l'idealismo romantico raggiunse l'apice (poi dice che uno si rovina...). Ah, Sabrina...non so neanche spiegarlo, ma era uno di quegli innamoramenti subitanei e fortissimi che poi ti condizionano anche nel modo di vedere il mondo, e a quindici anni ti costruisci tutta una mitologia sull'amore e l'innamoramento, tanto che poi, quando certe cose ti succedono davvero, ti trovi senza fiato, e rimani ad annaspare alla ricerca della frase giusta, incredulo e felice...
Non è che alla fine, più che altro, ci si innamora dell'amore?

venerdì, gennaio 12, 2007

Eniguità e ambigmi

Io non lo conosco personalmente, ma a me Stefano Bartezzaghi fa una gran simpatia. A volte mi capita di leggere la sua rubrica su Repubblica.it, è carina, intelligente e si legge con piacere. Lui si definisce un ludolinguista (qualunque cosa voglia dire) ed è il figlio del più celebre e celebrato enigmista italiano, "Il Bartezzaghi" (dev'essere terribile essere famosi perchè figli di una rubrica della Settimana Enigmistica).
Dicevo. Qualche giorno fa - martedi 9 gennaio - S.B. parlava di un fenomeno piuttosto comune, ma non per questo meno divertente: l'ambiguità sintattica. Tanto per chiarire, faccio uno dei suoi esempi, così si capisce subito di che parlo (lo prende dal titolo di una locandina stradale, quelle che da noi si chiamano bollettino):
Rapina in banca con il coltello da ventimila Euro.
E l'ovvio commento di Bartezzaghi è: non sarebbe bastato venderlo?
Le locandine sono una fonte inesauribile di ambiguità, ma anche i giornali stessi, scritti in fretta e furia e senza poter perdere tempo a controllare altro che la correttezza grammaticale (ma a quella ci pensa Word). Per esempio, apro Il Tirreno di ieri e trovo:
Ambiente, l'Ue boccia l'Italia: "va indietro". Chi? L'Italia? L'Ue? L'ambiente? Mistero.
Ma anche la pubblicità non scherza. Un gigantesco striscione attraversa il viale di fronte al mio ufficio:
Corsi serali per adulti di ragioneria. Chi sono gli adulti di ragioneria? Esistono gli infanti di ragioneria? Cosa vogliono da noi? Perchè questi corsi serali? Altro mistero...
Concludendo, mi scuso dei fastidi che ho causato porgendo distinti saluti.

Avviso ai Naviganti

Per i meno accorti ed un poco tardi di comprendonio segnalo l'apparizione nella colonna dei link di due nuovi indirizzi amici: Phonorama è una interessante guida all'intelletto di una giovine donna che da Firenze ha avuto l'ardire di trasferirsi nel profondo nord, con la sola compagnia e assistenza di un asciugacapelli; Spyro è un interessante caso di delirio fumettistico, che quasi quotidianamente si rovescia sul mondo.
Greetings.

giovedì, gennaio 11, 2007

I've seen the light!


Dieci anni fa, più o meno, la mia vita era molto più noiosa e priva di avvenimenti di adesso, e quindi andavo molto spesso al cinema a vivere per interposta persona, e le sere che non ci andavo noleggiavo videocassette (era un tempo in cui esistevano ancora) oppure mi facevo prestare film da qualche amico che registrava le prime visioni su Tele+.
Mi rendo conto che a volte penso per stereotipi cinematografici (secondo l'etimologia - scienza da rivalutare - sterotipo deriva da stereotipia, ovvero lo "stampare (...) mediante caratteri mobili messi a posto e saldati insieme". Cosa questo comporti, lo ignoro), e che spesso credo che finzione cinematografica e vita finiscano per assomigliarsi, ma non sono l'unico. Fra noi pazzi malati di celluloide ci capiamo al volo, se qualcuno dice "Lupo ululì", un altro risponde "Castello ululà"; se uno comincia a cantare "Vaffanzum" stai certo che qualcuno lo segue... Ma quello che volevo dire è che diventai esperto conoscitore di quella sottocategoria cinematografica che è la commedia giovanilistica americana underground degli anni novanta (e se non è una sottocategoria questa...), tipo i film di Kevin Smith, che ho amato tanto ma adesso mi lasciano alquanto perplesso. Mi piaceva davvero tanto Chasing Amy, mi feci anche la colonna sonora, scaricando con Napster i brani alla velocità di 56 k/s...ci misi dei giorni...mi vidi anche Giovani Carini e Disoccupati, ma non mi è mai piaciuto, erano troppo giovani e carini.
Credo sia abbastanza lampante il fatto che oggi non so assolutamente di cosa scrivere. Facciamo così: lo spazio che rimane lo lascio bianco. Immaginatevi un finale illuminante che chiarisca tutto e faccia luce su questa giornata.
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mercoledì, gennaio 10, 2007

Cose che non c'entrano niente - e cinque...

Volevate sapere le oscure verità sulla vita, l'universo e tutto quanto? Sapevatele!
- la Sony ha brevettato un nuovo sistema di epilazione per le donne: il rasoio, chiamato provvisoriamente CIA, non taglia i peli nè li strappa. Si limita semplicemente a farli sparire nottetempo. Tuttavia col tempo tende ad eccedere le sue funzioni ed installare governi favorevoli ai suoi obiettivi in varie zone del globo (ad esempio le ascelle);
- Hans Christian Andersen decise di diventare favolista quando scoprì che non poteva sollevare pesi superiori ai due chili per colpa di una grave forma di pigrizia;
- l'invenzione del nastro adesivo è di Huls Lubrik. Purtroppo non potè godere dei proventi della sua scoperta perchè fu accidentalmente ucciso da una lepre durante una battuta di caccia;
- nell'intimità della sua casa, il sindaco di Cozza sul Monile (UF) ama vestirsi da capostazione. I motivi di questa predilezione sono ignoti;
- l'animale più mite del mondo è un panda cinese, chiamato Batuffolo, che vive nello zoo di Pechino. Batuffolo è molto buono, e gioca volentieri con i bambini che visitano il parco facendosi spesso maltrattare dai più vivaci. Viceversa, l'animale più irascibile del mondo è Orco, un gorilla maschio di 230 chili, che si arrabbia ferocemente ogniqualvolta qualcuno pronuncia le parole: "poffarre", "poliuretano", "attimino", "endecasillabo" e "transeunte";
- nel 1995, durante i lavori di costruzione di una palazzina, fu rinvenuta ad Urbio Salubre (ZS)una statua di epoca romana raffigurante una creatura mitologica metà uomo e metà no;
- una tradizione popolare dice che il diavolo non ama la pentola a pressione perchè non conosce l'uso del coperchio;
- un uomo adulto può trattenere la pipì per trentasei ore senza subire danni permanenti all'apparato urinario, ma non si capisce perchè dovrebbe farlo nè a cosa serva saperlo;
- attualmente Bin Laden lavora come infermiere in un lebbrosario a New Delhi. Amatissimo da tutti gli ammalati per la sua bontà d'animo, dice che la sua visione del mondo è cambiata casualmente quando si è tagliato la barba per rendersi meno riconoscibile. "Non ero io ad essere cattivo " afferma "era la barba che mi faceva fare quelle cose. Credo volesse conquistare il mondo". Attualmente si ignora dove si trovi la barba.
- cordoglio in tutto il mondo per la morte del panda Batuffolo. Pare sia stato trovato morto nella sua gabbia, picchiato a morte. Le sue ultime parole sono state: "Poffarre, mi sono macchiato la felpa di poliuretano! Vado a lavarla un attimino...certo che sono proprio un endecasillabo transeunte";
- l'aspettativa di vita in Africa centrale è molto bassa. Per rendersene conto, basti sapere che la persona più anziana del Ciad è Dikembe 'Mbona, di quarantotto an...no, adesso è Lisea Sambesi, di quarantasett...Vicente Sabulene di quar...Cisele Ramb...

martedì, gennaio 09, 2007

Al di là del dolore e dell'infelicità

Da quanto tempo soffri in silenzio, portando su di te la croce dell'infelicità? Dove sono finiti tutti quelli che ti acclamavano, nei giorni lontani della gloria? Perchè si è fatto buio attorno, e non c'è nessuno ad aspettarti sulla porta di casa? La moquette marrone, i mobili dell'Ikea, le luci al neon che non illuminano niente, l'odore persistente delle sigarette che permea il divano in vellutino...è questo ciò che pensavi sarebbe successo?
Adesso ci sono i materassi, le batterie di pentole, i forni a microonde...qualche volta un'apparizione in seconda serata a fare l'ospite insieme ad Eva Henger in trasmissioni che non guarderà nessuno.
Nessuno tranne te.
Ma tu non ti arrendi, continui, è uno sporco lavoro ma qualcuno deve pur farlo, pensi mentre fai la televendita per lo scopettino del cesso.
Sei triste, ti senti morto dentro, un uomo senza più speranze, senza più futuro. E pensi: è lo spettacolo, bellezza. E ti fai pat-pat sulla spalla, sospirando.
A volte ti affacci alla terrazza del residence, la notte. Scacci gli scarafaggi e ti siedi a fissare il cielo, sperando che le stelle possano aiutarti, indicarti la strada.
Poi, di solito, si mette a piovere.

lunedì, gennaio 08, 2007

Arruolatevi!

Compagni ma soprattutto compagne, la marcia del proletariato trionfante verso il futuro radioso e il sol dell'avvenire passa anche attraverso di voi! Opponetevi al maldestro tentativo del Capitale di tapparvi la bocca, e gridate con tutta l'energia dei vostri capaci polmoni la vostra opinione! E' finita l'epoca del silenzio e della sottomissione, il Blog Ottuso vi offre la possibilità di esprimere il vostro dissenso nei confronti del sistema che schiaccia e umilia la vostra schietta espressività culturale. Il materialismo storico ci insegna che il trionfo del proletariato è inevitabile, e la logica conseguenza del dispiegarsi della Storia è l'eredita manifesta di un percorso che ci porta dritti lungo la convergenza delle opposte manifestazioni di un'identica identità di vedute. Tutto questo è evidente e immediato nel Blog Ottuso. Smascheriamo la grande bugia dello sfruttamento del plusvalore, e rendiamo manifesta a tutti la superiorità del modello socialista. Sei pronta/o ad aderire con entusiasmo alla grande iniziativa del Blog Ottuso? Partecipa anche tu alla redazione del medisimo blog, attraverso la realizzazione di rubriche aperiodiche (ma anche periodiche) che insegnino alle incolte moltitudini la tua sapienza. Contribuisci alla diffusione della conoscenza, arricchisci te stessa/o arricchendo di contenuti il Blog Ottuso! Lascia un commento socialista che indichi come e dove la redazione possa socialisticamente contattarti, e contribuisci al sorgere del sol dell'avvenire!
Dasvidana, tovarish.

venerdì, gennaio 05, 2007

Cavalli Selvaggi

Qualche anno fa, vicino a casa mia abitava un tizio che aveva un cavallo, e tante volte lo vedevo uscire in sella, il sabato o la domenica mattina, e allontanarsi verso chissà dove. Non so perchè, ma la vista di un animale così bello che zampettava sull'asfalto e si fermava agli stop per far passare le macchine mi faceva una gran malinconia, e il suo padrone mi sembrava particolarmente ridicolo. E ogni volta che incontravo un cowboy della domenica che portava quelle povere bestie a spasso per le strade, mi veniva da pensare "ma tu guarda che idiota".
Poi sono successe due cose che mi hanno fatto capire perchè c'è gente a cui piace andare a cavallo: la prima è che Elle mi ha portato ad un maneggio a fare un'escursione nei boschi (a cavallo in un bosco! Dio, c'è niente di più meraviglioso?), ed è stata un'esperienza assolutamente indimenticabile (consiglio a tutti di salire a cavallo una volta nella vita); la seconda è stata la lettura di Cavalli Selvaggi (All the Pretty Horses) di Cormac McCarthy, Einaudi 2006, ISBN: 8806184512.
Texas, 1949. Lacerato ogni legame che lo stringeva alla terra e alla famiglia, John Grady Cole sella il cavallo e insieme all'amico Rawlins si mette sull'antica pista che conduce alla frontiera e più in là al Messico, inseguendo un passato nobile e, forse, mai esistito.
Si può ancora parlare della frontiera?
Si può immaginare di riuscire ad attraversare un immaginario confine ed entrare in un regno (anzi, in un Regno) da esplorare?
Direi proprio di si. Senza ombra di dubbio, il miglior libro che abbia letto quest'anno, un'atmosfera sospesa, la forza delle proprie convinzioni e il desiderio di scrivere il proprio destino. Cole scappa da un mondo "civile" che lo rifiuta e che non accetta la sua sensibilità, e si rifugia in un eden pastorale fuori dal tempo, una hacienda dove si catturano e si addomesticano i mustang selvaggi. Quello che succede dopo è intuibile, ma non prevedibile, e l'educazione sentimentale di Cole si conclude nell'unico modo possibile (non è spoiler): con il cowboy che si allontana a cavallo verso il tramonto.
Adesso, quando vedo qualcuno a cavallo, chiunque esso sia, mi sembra Clint Eastwood.

PS: dimenticavo...di nascosto ho aggiornato i link inserendo due blog amici molto fatti bene...il Blog di Alessio è una guida intelligente a molte cose, anche e soprattutto a internet; il Blog di Davide è una guida intelligente al mondo e a tutto ciò che vi attiene. Buon w-e.

PPS: e che, non metto il sito di Cormac McCarthy?

giovedì, gennaio 04, 2007

Che palle che faccio

Da più parti (destra, sinistra, centro, udeur) vengo accusato di essere un pochettino autoreferenziale, ma giusto un zinzino. Tipo che (ma questo l'avevo già detto) ai miei conoscenti della vita reale parlo sempre del blog, sul blog parlo del blog, e adesso sto dicendo che sono noioso perchè parlo del blog. Miseria che lagna.
Per dimostrare che in fondo in fondo pure io a volte sono capace di scioccare il mio prossimo con frasi ad effetto e di ironizzare su me stesso come solo pochi sanno fare (tipo Woody Allen o Matteino, che è un amico mio molto divertente) (ciao Matteino!) (mi sembra di essere tipo quelli che quando c'è una telecamera del TG in piazza si mettono dietro e guardano fissi in camera, ogni tanto muovono la manina per salutare e poi si guardano intorno sorridenti come a dire "avete visto come sono scemo? Ih ih, ho fatto ciao ciao con la manina"). Dicevo che sono molto autoironico (mi sa che ho perso il filo del discorso) (tutte 'ste cazzo di parentesi, le brucerei tutte, le brucerei, le). Sono molto autoironico, e quindi per dimostrarlo ci metto una striscia di un mio personale eroe del fumetto, uno che ha fatto parte della redazione di CUORE e che sta pure con Lia Celi. Sto parlando (a momenti dimenticavo di mettere il nome) di Roberto Grassilli, fumettista e grande esperto di internet, di cui parla ormai da anni sulla sua strip Net To Be.
Adesso taccio e metto la strip (la metto perchè parla di quanto pallosi si possa essere quando si ha un blog, e qualcuno lo sa...):










Ultima cosa: nella colonna dei link c'ho messo un collegamento al blog (ancora?!) di Stefano Misesti, un bravissimo fumettista/illustratore che vive a Taiwan. Solo questo: un fenomeno. Un grazie al mio pusher per avermelo segnalato.

mercoledì, gennaio 03, 2007

Tavanata Galattica

Un grazie a Rino Tommasi (non quello vero, un altro) che lo ha segnalato.

martedì, gennaio 02, 2007

Mi fa male la testa - post perplesso

Stavo annaspando con le zampine nel vuoto alla ricerca di un buon argomento per iniziare bene il 2007, quando all'improvviso non successe niente. Questo mi fa venire in mente una volta che stavo attraversando il South Dakota in motocicletta (non c'è niente da ridere): attorno a me miglia e miglia di deserto, i pali del telegrafo che correvano al mio fianco, la fata morgana che alterava la mia percezione dello spazio...il caldo era soffocante, il condizionatore si era rotto (e poi ero in moto, che me ne facevo del condizionatore?), avevo anche finito la scorta di Chinotto. Fu così che mi capitò di fermarmi in quello spaccio, Al's store si chiamava, per rinfrancarmi un po'.
Presi un thè caldo e caddi a terra svenuto dopo il primo sorso - forse era meglio una tisana ai semi di finocchio selvatico, come mi aveva suggerito il burbero Al, guardandomi attraverso le lenti bifocali.
Quando arrivò lo sceriffo, capii di essere nei guai: estrassi (o si dice estraei?) la pistola, deciso a vender cara la pelle. "O con me un ostaggio!" urlai agli sbirri mentre tenevo sotto mira la bionda Sue Ellen. "Ci vuole l'acca" urlò di rimando lo sceriffo "si dice ho con me un ostaggio!". Maledizione, pensai, a anche lui un ostaggio. Sbirciai dalla finestra, e vidi che tenevano sotto tiro la mia motocicletta. "Arrenditi, o le faremo saltare il carburatore". Incrociai lo sguardo con la moto, che lampeggiando in codice Morse con gli abbaglianti mi disse "Anno ragione, non ai scampo. Fuggi e non pensare a me, rifatti un'altra vita". Il suo uso disgraziato e approssimativo del codice Morse mi intenerì. Presi una decisione. Mi voltai di scatto verso Al e dissi: "presto Al, un decotto al mandarino". Il vecchio panzone mi guardò stupefatto, e mi disse "ne sei sicuro? Nessuno ce l'hai mai fatta". Anche Muzambo, il vecchio schiavo che raccoglieva cotone nell'armadio volle dire la sua: "no buana, non farlo, è cattivo vudù". Urlai delle cose tipo "ne ho abbastanza di voi", o qualcosa di ugualmente cattivo, bevvi il mio decotto e me ne andai via barcollando. Entro pochi giorni sarei arrivato a Gispy Town, giusto in tempo per l'ora del thè.
Per favore un Aulin.