martedì, luglio 31, 2007

C'era una volta uno che voleva fare il regista di films

Pare che ieri sia morto un famoso regista, e oggi un altro.
Pare che entrambi fossero autori di alto livello, esponenti di quella alto-borghesia che è stata il centro e il fulcro della storia europea dello scorso secolo.
Pare che fossero tra i maggiori autori di quella forma d'arte - il cinema - che ha caratterizzato e interamente pervaso lo scorso secolo.
Pare che fossero artisti evoluti, introspettivi, riflessivi, colti, di alto respiro.
Pare che Woody Allen abbia pianto tutta la notte alla notizia della morte di Bergman. Chissà che farà stanotte.
Pare che in realtà tutti pensino che lo svedese sia il marito di Ingrid Bergman (e lo immaginano con la faccia di Bogart), mentre alla notizia della morte di Antonioni molti italiani abbiano detto "poveretto, così giovane, giocava anche bene a pallone".
...
Ma poi Bergman, voglio dire.
Immaginiamo per un attimo che la Svezia esista davvero, e che non sia un paese di fantasia (tipo Paperopoli o Gallipoli, per intenderci). Secondo voi, è davvero possibile che uno "svedese" si metta a fare il regista? Non è più logico e plausibile che faccia, chessò, il container (da bambino sognavo che, una volta grande, sarei diventato un container ha affermato, con tono malinconico, il noto regista in una intervista concessa nel 1974 alla rivista "svedese" Fiord Upstrum). E nel caso poi davvero questo fantomatico "svedese" si decidesse a lavorare nel cinema, perchè mai dovrebbe fare film? Eh? Qui nessuno me lo sa dire.
Io film di Bergman ne ho visto uno solo, a scuola, chiesi al professore di farci vedere il Settimo Sigillo invece di interrogare, e alla fine dovetti proteggermi dai compagni che cercavano di uccidermi a colpi di sonno per aver rubato loro due ore di vita. Ma quella era un'epoca lontana e di certo più innocente.
Di Antonioni invece non ho mai visto niente, tranne tutti i suoi film, ma dormivo ogni volta, quindi non so se vale. Mi ricordo però un cortometraggio bellissimo del '67, visto per caso in televisione (Raitre) un pomeriggio di inizio anni novanta perchè non avevo voglia di studiare, si intitolava La Cotta, ed era stupendo. Solo che era di Ermanno Olmi, ma c'era talmente tanta nebbia che sembrava di Antonioni.

lunedì, luglio 30, 2007

Eran 200, eran giovani e forti (e ancora vivi sono...)

Quando ho cominciato, esattamente 200 post fa, non sapeve nè perchè lo facevo (come si evince da una attenta analisi di questo) nè per quanto lo avrei fatto. Adesso, dopo mesi, ho scoperto anche di cosa parla in realtà questo blog, e perchè insisto ad alimentarne la fornace. Al punto che posso cominciare a pianificarne il futuro, ponendomi degli obiettivi di medio perodio (ehi, ho scritto peroido! ah ah che ridere) che mi permetteranno di alleviare il carico e affinare il tutto (yawn).
Per l'intanto, vorrei bullarmi un po' e sottolineare il fatto che domenica, nel quasi vuoto pneumatico di visite dovuto al richiamo delle spiaggie, ha visitato il Blog Ottuso Ed!, che non solo ha lasciato traccia nei commenti, ma mi ha messo tra i suoi link preferiti!!! Stupore!!! (per quegli stolti ignoranti che non lo sanno, Ed! (si scrive con l'esclamativo) è una superstar della blogosfera, un web-fumettista che ha pure pubblicato su carta. Roba seria insomma, e ha detto che lo faccio ridere! Iuppi! :-D).
Poi.
Poi voglio fare un po' il noiosino, fare un post celebrativo che sono ganzo, far vedere che io alle statistiche ci sto attento e che, pur nel mio piccolo, qualcuno mi sta a sentire (eh-ehm).
Allora, Da quando ho attivato Google Analytics (17 novembre), il Blog Ottuso ha ricevuto la bellezza di 6.882 visite (e la peppa!) da 4.046 visitatori, 58,79% dei quali nuovi, e quasi tutti (81,92%) dall'Italia.
Le dieci principali fonti di traffico sono state:
- Google
- visitatori diretti (quelli che mi tengono tra i preferiti, insomma)
- Blogger
- Lock-down (grazie Robe)
- Weltall (mitico)
- Buonipresagi (con tutte le volte che gli ho rotto le scatole...)
- Canemucca (eheh)
- Madmac (altro eheh)
- Makkesfiga (questi tre son forti)
- Danielcolm (giovane ma promettente)
Certo, non bisogna dimenticare i lettori assidui che mi leggono in abbonamento, come l'Artemisia.
Quelli che invce capitano per caso attraverso i motori di ricerca arrivano nei modi più curiosi, perlopiù cercando informazioni sull'infausto destino di Luke Perry o la misura di scarpe di Paola Barale o le condizioni psicofisiche di Giorgio Mastrota (sempre sia lodato), ma nell'ultimo mese ci sono state alcune chicche che desidero condividere con voi. Ecco allora le...Più originali chiavi di ricerca del mese!
- i film di max pezzali su youtube interi
- lavoro balbuzienti
- perchè mi piace veltroni?
- apparato urinario gallina
- supposte come usarle
- barche dell'usato in svizzera
- orologi dei blog da fighi
- pensando ad ieri tu sei il solito ti vuoi censurare e non so il perchè
Ma soprattutto, devo dirlo, io, in questo fausto giorno nel quale il Blog Ottuso compie 200 post, vorrei conoscere quei due che hanno cercato su Google:
- mestruazioni che durano quattordici giorni
- guardie giurate licenziamento per giusta causa dormire.
Un grazie, grande, a tutti voi.
E questo è serio.

venerdì, luglio 27, 2007

Ci sei quasi...

- Buongiorno.
- Buongiorno, mi dica.
- Buongiorno dottore, si, io...
- Buongiorno.
- Salve. Vede...
- Si, salve, dica.
- Si, dicevo che da qualche giorno io ho...
- Da quanti giorni?
- Mh?
- Quanti giorni?
- Cosa?
- Da quanti giorni ha questo problema, questo fastidio?
- Quale?
- Non lo so.
- Non capisco scusi.
- Si figuri io, mi chiede a me quale fastidio ha.
- No, ma io lo so quale fastidio ho.
- Ah bene, quale?
- Mi fa male la gola.
- Capisco.
- Mi visita?
- Non so, lei pensa sia necessario?
- Mah, credo potrebbe essere utile, si.
- Mm.
- Che dice?
- Vabè, facciamo questa visita allora.
Prende il polso del paziente e tira fuori un cronografo.
- Tossisca.
- Coff coff.
- Mm, non ci siamo...
- E' grave dottore?
- Mi sa che devo portarlo ad aggiustare, la lancetta dei secondi è ferma.
- Ed io?
- Mah, se vuole venire anche lei, perchè no? Facciamo la prossima settimana, alle 10.00, davanti al Conad di via Breschi?
- Va bene.
- Allora siamo d'accordo, ci vediamo la prossima settimana.
- Bene. (si alza in piedi sorridendo, saluta il dottore ed esce)
DRIIN DRIIN
- Pronto?
- Chi parla?
- Mah, non so, facciamo un po' per uno?

giovedì, luglio 26, 2007

Varie ed eventuali

Ed ecco un post breve che però richiede più tempo di quel che sembri.
- da ieri sono l'orgoglioso proprietario di questo. Sette diverse varianti di cottura, accessori, potenza massima 1000W, 31 litri di capienza, display LCD, acciaio inox, Quck heat, Jet Start...appena capisco come si toglie dalla scatola vi faccio vedere;
- avete presente la tintura per capelli, quella con sulla scatola delle foto che ti fanno vedere che puoi assumere un colore biondo assolutamente plausibile e realistico? Avete presente? Ecco, non usatele, nemmeno per la barba;
- sono stato dalla dentista. Pare che nella mia bocca ci fosse bastante tartaro da conquistare la Cina;
- che poi, l'ultima volta che sono stato dal dentista mi hanno legato alla poltrona e poi mi hanno raschiato via pezzi di smalto con un uncino di ferro; oggigiorno invece usano il trapano ad acqua e il bicarbonato e mettono il colluttorio freschetto nell'acqua per sciaquarsi la bocca. Dove sono finiti i bei dentisti sadici di una volta?
- la mia dentista, in sala d'attesa, insieme a Donna Moderna, D, Oggi e Novella 2000, tiene anche Conan della Comic Art. Mah;
- dicevo della tintura...più che biondo direi, ecco, direi giallo;
- ho scoperto che, se dopo una giornata lavorativa impegnativa e noiosissima, esco dall'ufficio cinque minuti prima, in quei cinque minuti il capo mi cercherò (prima al fisso, poi al cellulare) per controllargli la posta elettronica. Se rimango invece no;
- per quanto tu possa pulire, lo sporco non se ne va. Semplicemente, si scansa.

mercoledì, luglio 25, 2007

'a smorfia

Dice Aleister Crowley che tutto è un simbolo di qualcosa, pure i simboli.
Tempo fa mi è capitato di sapere che è stato in Italia a marzo il professor Douglas Hofstadter, e che ha parlato durante il festival della matematica di Roma della concezione dei numeri da parte dei matematici (ecco qui la trascrizione).
Che mi frega?
E invece è da qualche tempo che mi frulla in testa l'idea di un post semi-serio (non nel senso che fa ridere a metà, ma nel senso che non va preso troppo sul serio) sulla numerologia "magica".
Voglio dire, ci sono dei numeri che hanno significati particolarmente profondi, non per delle intrinseche proprietà, ma per l'impatto che generano sulla cultura umana, basti pensare al pi greco, che, dal punto di vista puramente scientista è un numero come gli altri, ma quanto ci affascina in realtà? Vi sospettiamo una natura segreta che ci permetta di accedere alla conoscenza intima del mondo, lo scoprirono gli egizi e i greci lo fissavano attoniti, chissà cosa nasconde, pensava Pitagora.
Ad esempio, lo stesso Pitagora pensava che il numero 10 fosse la base del mondo, perchè con dieci elementi si può costruire un tetractys, un triangolo equilatero (e guarda caso si tratta del triangolo tradizionalmente associato a Dio). Non solo: in questa figura i lati sono tre, ciascuno composto da quattro punti, e 3X4=12, e dodici sono le tribù di Israele, gli apostoli, i segni dello zodiaco, le lune in un anno, gli spigoli di un cubo...sempre rimanendo nel campo dei numeri interi positivi, il 5 è il numero che rappresenta l'uomo nella sua natura terrestre e creativa: lo pensava anche Leonardo, come si intuisce nel suo uomo vitruviano; le dita delle mani sono cinque, tanto per cominciare, e cinque sono le linee del pentagramma. Come si sa, 3 è il numero del divino, e 4 quello della natura ciclica (le stagioni). E allora, se lo 0 è il caos primigeno, il vuoto dal quale tutto si origina, l'1 è il primo pensiero, 2 la materia grezza e il 3 tutto divino che li rappresenta uniti.
Torniamo a terra. D'altronde, anche Umberto Eco ne Il Pendolo di Foucault dimostra che un complottista, se vuole, può dimostrare qualsiasi cosa con i numeri, e i numeri altro non sono che numeri e se il cinque ci impressiona è perchè abbiamo cinque dita per mano, ne avessimo sei saremmo impressionati dal sei, e così via. Il fatto è che siamo un po' allo sperso, e abbiamo un bisogno quasi disperato di significato, e gli gnostici lo sapevano che più un segreto viene tenuto nascosto, più lo si sospetta importante, e allora pensare che tutto sia un simbolo di qualcosa ci fa credere che esista un grande significato nascosto del mondo, quando invece è tutto molto più semplice. Le stagioni non sono quattro, è utile pensarlo, ma in realtà le stagioni non esistono, esiste un ciclo legato al movimento del pianeta intorno al sole e all'irraggiamento luminoso, e la primavera è una convenzione (non che questo la renda meno bella).
Mannaggai, ho mandato a ramengo tutto il discorso iniziale, ma ormai è tardi per riscrivere tutto da capo...però voglio, prima di concludere, parlare di tre numeri interessanti (no meglio: precipui).
Il numero e (circa 2,71828182846...) è il numero di Nepero, ed è bello perchè, come dire...
eip + 1 = 0
(quella p è il p greco, mentre la i è la radice quadrata di -1).
Il secondo è il celebre phi, numero irrazionale anch'esso, che compare praticamente ovunque in natura, dalla disposizione dei semi nel girasole alla forma della conchiglia dei molluschi fino alla musica.
Infine, il numero 23.
Che, come tutti gli Invisibili sanno, xxxxxxxxxxxxxxxxx.

martedì, luglio 24, 2007

Medicina Ottusa - La donazione degli organi

Il buon Davide colpisce ancora, e oggi si firma pure col titolo accademico perchè, attenzione, oggi si è cinto il capo con il lauro ed è divenuto un laureato. E pensare che ieri eri piccino così, e oggi sei dottore, sniff...
Beh, congratulazioni!

DESCLAIMER Qui si parla di medicina e di argomenti anche alla larga collegati con questa. I fatti e ogni cosa riportata sono solo LA MIA PERSONALE OPINIONE, per quello che vale. Non sono ancora un medico (mi manca ancora un esame alla laurea) quindi NON VOGLIO e NON POSSO in nessun caso sostituirmi al vostro medico di fiducia che, dopo avervi visitato ed ascoltato, è l'unico a poter proporvi una diagnosi e con essa una cura. Gli argomenti qui riportati a scanso di ogni equivoco, hanno solo la finalità di condividere opionioni, ragionamenti e pensieri personali che possono anche non essere giusti o rispondenti al vero.

Cari 4 lettori, questo numero di medicina ottusa riguarda il trapianto di organi e la morte cerebrale.
Trattandosi di un tema delicato dico subito che NON intendo in questa sede prendere una posizione a favore o contro (io ho la mia, ciascuno di voi si crei la propria). Il mio scopo, qui, è un altro... semplicemente informare con onestà, e, a Dio piacendo, visto che sono dottore in medicina anche con un pò di competenza. A favore? Contro? Ognuno ha la sua idea, non intendo convincere nessuno, nè in una direzione nè verso l'altra, ma fornire oneste informazioni per aiutare a fare un pò di chiarezza. Intanto il trapianto: può essere fatto con donatore vivente o donatore cadavere. Il trapianto con donatore vivente è possibile chiaramente solo per organi tipo il rene, il polmone, o per porzioni di fegato. In Italia legalmente il trapianto di organi tra viventi è consentito solo tra famigliari, questo per evitare il rischio della vendita di organi. Su questo punto non ci sono grandi dubbi, se le due persone sono compatibili, appurata la loro volontà, appurato che non vi siano controindicazioni assolute al trapianto e/o all'espianto si procede. Sono in ogni caso controindicazioni assolute (cioè il trapianto non si può fare) per esempio la presenza di tumori (neoplasie maligne sia nel donatore che nel ricevente), di alcoolismo, di alcune malattie virali non trattate, alcune patologie psichiatriche, la tendenza al suicidio, ecc... Per quanto riguarda il prelievo da cadavere... Sembra banale ma per prima cosa bisogna definire cos'è un cadavere o, detto in altre parole quando uno è morto o quando è vivo. Mi rendo conto che questa distinzione potrebbe sembrare apparentemente facile ma vi garantisco che non è così. Usualmente si è sempre fatta corrispondere la morte con la cessazione delle funzioni di un "tripode" cuore, cervello, polmoni, ed in effetti non vi è dubbio che la cessazione dell'attività cardiaca causi la cessazione del respiro e, in pochi minuti a anche delle funzioni cerebrali. Nel giro di poche ore compaiono i cosiddetti segni negativi della morte (rigor, ipostasi ecc...), questo, non ci sono dubbi è morto. Tuttavia va constatato che in seguito all'arresto circolatorio il sangue si coagula e gli organi vanno molto rapidamente incontro a fenomeni di deterioramento e autolisi, il che renderebbe molto più difficoltoso l'attecchimento del trapianto e comprometterebbe la funzionalità dell'organo da trapiantare. Il cuore è praticamente inutilizzabile dopo 20 minuti in queste condizioni, i reni hanno una resistenza a queste condizioni (al danno ipossico-ischemico) leggermente maggiore, ma considerata la loro ampia vascolarizzazione i coaguli li rovinerebbero comunque molto presto. Capite che con queste tempistiche nell'ordine di “minuti” sarebbe praticamente impossibile organizzare espianto e trapianto. Per rendere possibili in misura significativa i trapianti si è introdotto legalmente un altro concetto che è quello di morte cerebrale, ossia la morte che interviene con la cessazione irreversibile dell'attività dell'intero cervello (non solo della corteccia cerebrale). E' necessario precisare tuttavia che, quando una persona è in "morte cerebrale" il suo cuore batte spontaneamente (dato che il battito cardiaco non dipende direttamente dall'integrità del cervello), ma non respira spontaneamente (sono compromessi i centri nervosi del respiro a livello del bulbo encefalico). La morte cerebrale in Italia viene rilevata secondo le procedure stabilite da una apposita commissione medica composta da un medico legale (o da un medico di direzione sanitaria) da un anestesista e da un anatomo patologo. (i membri della commissione possono avere anche specialità differenti di fatto, l'importante è che vi sia accordo unanime nel dichiarare sopravvenuta la morte cerebrale, il medico legale o il medico di direzione sanitaria hanno in questo senso lo scopo di garantire la regolarità formale delle procedure di accertamento della morte cerebrale). La questione alla fine ruota attorno a questo... quando si è morti? Si muore con la cessazione del battito cardiaco o con la cessazione irreversibile delle funzioni cerebrali? Quindi sono "morto" anche se il mio cuore batte ancora? Ripeto NON voglio influenzare in un senso o nell'altro, Solo una riflessione. Quando gli organi vengono espiantati il cuore batte ancora, la persona è calda, urina, e, prima dell'espianto gli viene praticata l'anestesia...questo significa che comunque è morta? Secondo alcuni si, secondo altri no. Quello che non sopporto, personalmente, è la gestione “italiota” della cosa. Ricordo che qualche anno fa arrivava a casa il messo comunale con un biglietto, assieme alla cartella elettorale, con scritto sopra “una scelta consapevole”. Ah si? Consapevole di cosa? La maggior parte delle persone con cui parlo non ha idea del concetto di “morte cerebrale” o del termine, molto brutto, usato nella routine sanitaria di “cadavere a cuore battente”. Molti pensano che gli organi vengano prelevati quando il cuore è fermo. NO, non è così, anzi il cuore batte, e come il capitano è l'ultimo ad abbandonare la nave. Così il cuore è l'ultimo ad essere espiantato e, deve essere fermato con un sale di potassio, prima di essere tolto, perchè continua a battere. Ricordo che quell'anno ero presidente del seggio 15 del mio comune, e la gente veniva a portarci in seggio la tessera della donazione degli organi. Nessuno sapeva cosa farne. E' questo il modo di gestire una cosa così importante e delicata? Se ci fosse un po' più di ordine e rigore, in modo da ispirare un po' di serietà e fiducia non sarebbe forse possibile che qualcuno in più decida di donare gli organi, dopo aver capito effettivamente come stanno le cose? Ecco tre link, uno che sostiene un certo modo di intendere la morte ed un altro quello diametralmente opposto ed infine il testo della legge 2 DICEMBRE 1993, n. 578 (GU del 8-1-1994, n. 5) che regola l'accertamento della morte cerebrale.

Aido

Lega Nazionale Contro la predazione degli organi a cuore battente

Cosa dice la legge (file pdf)

Informatevi, sempre, su ogni cosa, in modo che vagliate le falsità di ognuno, comprese le mie, possiate crearvi un idea autentica di come stanno le cose.

Che la salute vi perseguiti

dott. Davide Vaccarin
http://davidevaccarin.blogspot.com

lunedì, luglio 23, 2007

Senza tetto nè legge

My friends are so distressed
And standing on
The brink of emptiness
No words... I know of to express
This emptiness.

(Adesso sto per dire una frase che mi farà passare per quello che non sono, uno che si spara le pose, che fa il grosso, uno che pensa di cacare oro e pisciare vin bianco) Quanto avrò dormito negli ultimi tre giorni, dieci ore?
Sono successe alcune cose (uhm, come parlare delle esperienze senza entrare troppo nel dettaglio? voglio dire, certe cose non sono necessarie ai fini della narrazione, non importa sapere che abiti indossa Werther il suo ultimo giorno, o qual'è stata la sua colazione. Allo stesso modo, a volte entrare nel dettaglio della vita vissuta può dare fastidio al lettore (del tipo "caro lettore, guarda che belle mutande che ho. Come, non le vuoi vedere? Perchè?"), ma poi imbarazza il narratore, che vi interessa sapere il motivo per cui ho passato un fine settimana fuori casa? Non è la cosa importante, ai fini narrativi).
Ho molto sonno, e mi brucia la pelle (questo ha senso, è un dato soggettivo e personale, ma introduce in un contesto di vissuto comune, e allo stesso tempo incuriosisce e suggerisce indizi, perchè gli brucia la pelle? E' stato forse frustato?), mi brucia perchè ho preso troppo sole (ah, ecco).
Sabato ho visto il mare alle spiagge bianche di Rosignano, e mi sono chiesto se quella sabbia bianca e fine che altro non è che il residuo chimico della lavorazione del bicarbonato non sia pericolosa, o magari invece ti pulisce bene bene come il NaHCO3 fa con le bucce delle peschenoci (a me le peschenoci piacciono durissime che quando le mordi fanno crok, fanno. E' proprio un bel rumore, il crok delle peschenoci dure quando le mastichi).
Che poi mi sono accorto di una cosa, che è che quando hai sonno e sei stanco, ma stanco a bestia, ti addormenti anche in piedi, passano uno-due secondi che stai dormendo ma sei in piedi, e la Petra Magoni gorgheggia sul palco e ti chiedi ma sto sognando? ho sognato?
E che poi, quando sei stanco, non ti frega niente se i tuoi compagni di tenda russano tanto che sembra che c'è uno che fa i buchi nel muro col trapano esattamente accanto a te. Quando hai sonno, dormi. Punto.
E poi è bella la colazione insieme, con le paste caldine, stare seduti e basta, bere il cappuccino e chiaccherare di cose tanto importanti che adesso nemmeno le ricordo, e sono passate nemmeno 40 ore, ma è il clima, l'atmosfera, amico, stai comodo e rilassati, questo giorno è tuo.
Gli eventi sono tali perchè sono rari, festeggiare Natale tutti i giorni lo svilirebbe (mi sembra troppo anche una volta l'anno...), però quando stai bene e sei felice il tempo dovrebbe fermarsi, cazzo, bisognerebbe conservarli i momenti nei quali degusti Bolgheri superiore, mica ti capiterà
tanto spesso, o tieni per scommessa un gelato (alla crema) sciolto in mano mentre chiedi a degli sconosciuti di offrirti un bicchiere di acqua.
Gli eventi sono tali perchè sono rari, ma sono rari, porca miseria!
Accidenti avvoi, 'che mi fate commuovere.
Ma vedrai è solo la stanchezza.

PS: A Italia Wave ci sono stato, poi magari più avanti ne parlo, ma ho cannato di brutto il WaveCamp...vabè tanto avrei detto solo dei noiosi silenzi.

venerdì, luglio 20, 2007

Una fottutissima visione

Si comincia con la roba da bimbi, poi arriva la fase dello stupore per le possibilità espressive, dopo si diventa collezionisti ad oltranza, e alla fine inizia la fase della potatura. Inizi a tagliare gli acquisti inutili (che me ne faccio di Dampyr?) o dannosi (gli Ultimate X-men mi fanno schifo) o semplicemente brutti (quando finisce Strangers in Paradise?...). Inizi a concentrarti, ad affinare i tuoi gusti, leggi le recensioni di altri letteri, chiedi a chi ne sa più di te, ti informi, sfogli le preview...
Di solito è a questo punto che scopri le graphic novel.
Io penso che il primo fumetto "serio" che ho letto sia stato Maus di Spiegelman, e ci sarebbero tante e tali cose da dire su questo lavoro che mi sembra stupido anche solo cominciare, e allora dirò solo che è un libro bellissimo, e punto, e chi non l'ha letto lo deve leggere, anche se non legge fumetti, perchè questo è un prodotto di letteratura alta, se la distinzione tra alto e basso ha ancora senso, e che parla del rapporto tra Art, l'autore, e suo padre Vladek, ebreo sopravvissuto ad Auschwitz, e il rapporto tra le storie e la Storia, e tra ebrei e tedeschi e polacchi e...Spigelman c'ha vinto il Pulitzer, qualcosa vorrà dire.
Ma davvero, ha senso fare distinzioni tra opere di alto livello intellettuale e puri prodotti commerciali, cioè alto e basso? O non si rischia di discriminare utilizzando come strumento solo il veicolo e non il veicolato? Voglio dire, se c'è un Alberto Arbasino (o chiunque per lui, tipo Achille Bonito Oliva o Claudio G. Fava) che dice che qualunque fumetto, in quanto tale, è merda, non rischiamo di perdere alte opere dell'ingegno come Maus? E viceversa, ha senso pensare che Brad Barron o i film di Vanzina abbiano diritto allo status di veicolo culturale perchè comunque opera dell'ingegno umano? Io non lo so. Ma questa è Educazione Sentimentale, non un dibattito, quindi finisce qui (no, il dibattito no!)
Però...se devo pensare a un fumetto che supera i limiti intrinseci del mezzo e, quello si, assurge a opera letteraria, mi viene subito da pensare a Blankets, il romanzo di formazione di Craig Thompson (l'ho visto Thompson a Lucca: è magrolino, timidissimo, un po' spaesato) ma soprattutto al bellissimo Hicksville di Dylan Horrocks (Makkox, Scott, Madmac e amanti del fumetto tutti: questo va letto), o "del fumetto come avrebbe dovuto essere".
In Italia, dice Freak Antoni, non c'è gusto ad essere inteligenti. E mi piglia il magone a vedere quanto viene pubblicizzata ogni merdata prodotta dal terribile (davvero, davvero terribile) Manara, tipo quell'orrore di "libro" scritto da (diommio) Valentino Rossi, o la perversa ostinazione di cercare e pubblicare qualunque lavoro inedito di Pazienza, foss'anche uno scarabocchio fatto mentre telefonava (che, porca miseria, lui sì era un genio, e tanto, ma che senso ha pubblicare cose che lui stesso ha giudicato brutte e inutili, e che se fosse vivo piuttosto che vederle in libreria prenderebbe a calci il grasso culone di Mollica) (o forse no).
E mi prende il magone, dicevo, a vedere che nessuno si caga più il più grande di tutti gli italiani, quel Magnus Pinctor che era Roberto Raviola, e che ha disegnato e pubblicato una mole tale di lavoro da coprire e sommergere e soffocare fino alla morte Manara, Rossi e tutti i loro colpevoli lettori.
Ma se Hicksville esiste, ci saranno ancora tante storie da raccontare, e anche se oggi il mondo è più povero e triste perchè non ci saranno più nuove storie di McKay, Eisner, Kirby, Tezuka, Breccia, Jacobs, Hergè, Bonvi...perlomeno non è così povero e triste come sarebbe se non ci fossero stati.
E io voglio che Hicksville esista.

PS: in realtà oggi volevo fare l'ultima puntata di Educazione Sentimentale, e volevo parlare degli webcomics, ma mi sono accorto che mancava una parte fondamentale della mia educazione e così rimedio. Però non posso fare a meno di segnalare un (capo)lavoro di quel cagnaccio bovino che è Marco, e invito tuttissimi a leggerlo qui, visto che è l'ideale ponte di collegamento tra la puntata di oggi (gli autori che sanno molcerti il cuore) e la prossima (appunto, gli web).

giovedì, luglio 19, 2007

Le cime irraggiungibili

Cara lettrice, distinto lettore, è con vivo compiacimento che anche oggi vi ritrovo qui, attenti, curiosi, desiderosi di apprendere sempre nuove conoscenze (con la i o senza? boh). Voi, con quelle manine protese a invocar sapienza, "dicci di più, dicci di più", così teneri nel vostro miserio sguazzare nell'ignoranza, così fragili, nella vostra mancanza di consapevolezza (lo sapete che fate schifo, eh? lo sapete? no che non lo sapete, ma non vi preoccupate, ci penso io a farvelo sapere).
Voi, miei lettori, fedeli eppur pretenziosi, del tipo "veniamo a leggere, però facci ridere".
No cari ignorantoni analfabeti di ritorno, oggi non vi farò ridere, vi farò prendere consapevolezza della vostra pochezza in confronto ai gramdi della storia, Socrate, Kant, Godel, Francesco e Rosa Gianetta Alberoni, ma soprattutto me (non ME quello che c'ha un blog, me io).
Ebbene si, dopo un gravissimo incidente che ha visto coinvolti la mensola in pietra dura del bagno e la mia testa mentre davo il cencio in terra, sono addivenuto ad una illuminante epifania, che mi ha aperto gli occhi sul mio reale ruolo nel mondo e il mio certo nonchè illuminato destino: non più il clown di quartiere, il pagliaccio non-divertente, il buffone di corte che fa morire dal ridere sè stesso (ebbasta). Da oggi (da ieri l'altro, quando ho picchiato il capo) mi sono risvegliato come profeta delle genti, e ho capito che il mio compito è quello di educarvi all'uso consapevole della grammatica italiana! (e del filo interdentale, che tutti lì a dire che è importante, utile, prevenzione dentale ecc, ma ci fosse uno che lo usa, porca miseria, che a me poi mi si sfibra tutto e mi restano i filini tra i denti, sarà mica perchè lo compro al Penny?).
Ad esempio. Quante volte, durante una festa di gala al pazzo del governatore, siete rimasti in dubbio su quale tempo verbale utilizzare per fare riferimento ad un evento accaduto nel remoto passato ma le cui conseguenze sono avvertibili ancora oggi (anf)?
Oppure. Quante volte, mentre state chiedendo la mano della vostra fidanzata al di lei arcigno genitore, vi siete chiesti quale fosse il participio passato del verbo "indurre"?
O anche. Quante volte, mentre state per licenziare un'operaia all'ottavo mese di gravidanza, siete stati colti dal timore di sbagliare la giusta coniugazione del futuro anteriore?
O infine. Quante volte, mentre state per attaccare l'assolo del vostro pezzo più celebre nel finale di un concerto davanti a 20.000 persone, non siete più stati in grado di ricordare il numero esatto delle preposizioni semplici?
Proprio per questo ho deciso di venire incontro alle vostre ridotte capacità mentali e scrivere un post.
Cominciamo con una richiesta d'aiuto appena ricevuta:
Ciao sommo, cioè, io c'ho questo coso, no, un problema, che non mi riesce capire come si dice quando, hai presente fai uno sbaglio, no e allora dici ah e quella cosa, no, che se prima lo sapevo allora poi non lo facevo lo sbaglio, cioè, hai capito, no? Fuffo79
Certo caro amico, ho capito a cosa ti riferisci.
Per venirti incontro e metterti a tuo agio, ti elenco di seguito alcuni esempi di errata coniugazione dei tempi nella frase a cui ti riferisci nella tua ingenua comunicazione:
- se lo sapevo, lo facevo;
- se lo avevo saputo, lo facevo;
- se lo avrebbi saputo, lo facevo;
- se lo sapevolo, lo facevo;
- se lo saprebbi, lo facevo;
- se lo saiei, lo facevo;
- se lo seppii, lo facevo;
- se lo sassi, lo facevo;
- se lo avessi sasso, lo facevo.
Ed eccoti la giusta coniugazione:
- se lo avessi saputo, lo facevo.
Che la mia sapiente conoscienza vi aiuti, o sventurati!
Nell'immagine: io dopo la botta in testa.

martedì, luglio 17, 2007

Il richiamo della Foresta

Ci sono creature umane che, se sollecitate, si chiudono a riccio e rifuggono ogni contatto col mondo. Altre che, al contrario, impongono la propria presenza, fastidiose come zanzare, non se ne vanno nemmeno con gli zampironi. Ci sono poi quelle che reagiscono con leggero fastidio alla curiosità che le riguarda, gattacci pigri, si voltano dall'altra parte e si addormentano sul divano (poi marchiano il terreno pisciando). E che dire poi di coloro che, in guisa di piccione, tubano tubano tubano in continuazione e poi quando fai per avvicinarti se ne scappano via? E quelli come pesci rossi, che aprono e chiudono bocca e tu li stai lì a fissare ma non dicono nulla? O le stronzissime formiche, sempre in giro in branco ma mai una volta che ti prestassero attenzione, porca miseria.
Poi però ci sono anche belle persone, e sono i miei amici.
I miei amici sono come cani (ecco, e subito si offendono. Ma guardate che mica è un'offesa, il cane è un nobile animale ). Allora diciamo che il loro attggiamento di fiducia, fedeltà, disponibilità mi ricorda lo spirito nobile del cane, creatura umana se mai ce ne sono state (compresi gli esseri umani).
Ecco, e adesso, finita l'introduzione doverosa e macchinosa, passiamo all'argomento centrale.
Sabato sera Elle aveva organizzato una serata musicale, suonava un gruppo ganzo, ma com'è come non è (ha avuto troppo poco tempo, povera) al concerto non arrivano molte persone. Invio qualche sms in giro (all'ultimo momento utile!) e ricevo risposte sconsolate tipo "mi dispiace non ci siamo". Ecchè vuoi, è sabato sera.
E invece, stupefacente apparizione, ecco che si presenta l'Husky, buon vecchio, e passa la serata con noi a chiaccherare, applaudire e smontare il palco.
Voi ce l'avete un caro amico del quale pensate che magari non è il massimo dell'affidabilità ma sicuramente è il massimo della disponibilità? Ecco, io si, io che come amico sono ripugnante, io ce l'ho un amico così, che magari arriva con tre ore di ritardo agli appuntamenti, ma poi arriva, che se hai bisogno di un passaggio magari sbaglia strada e si perde, ma te lo dà comunque, che se trova una festa magari fa schifo però si beve gratis, che se ti vuole chiamare ti fa gli squilli per non spendere, però già intanto ti vuole chiamare e questa mi sembra proprio una bella cosa.
Mi sta venendo proprio bene quest'elegia.
Potrei anche provare a proporlo a qualche single carina e interessata: è laureato, ha un lavoro, uno stipendio discreto, è automunito e militesente, ha tutti i denti suoi e si lava i piedi due volte al giorno (dice). Se c'è una qualche bionda, giovane, magra e slanciata interessata al prodotto, si presenti al banco accettazioni.
Bene, adesso si va lesti e rapidi alla conclusione, e magari dovrei raccontare un qualche aneddotosimpatico che lo veda protagonista e che testimoni la natura profonda della sua sensibilità, e invece vi racconto che, secondo Chrétien de Troyes, il Graal è nascosto nel castello del Re Pescatore, e nessuno dei cavalieri di Artù lo può trovare perchè Esso si nasconde. Solo Percival lo trova, e non perchè sia il più valoroso, o il più coraggioso, o quello con maggior fede, o forza, o entusiasmo. Lo trova Percival perchè è il più puro, qualunque cosa significhi questa parola, ed è talmente annichilito da tanta pienezza di significato che non trova le parole giuste e il Graal un po' sta lì, immobile, poi se ne va al bar e ordina un Negroni, infastidito.
Ecco, a me Percival ricorda l'Husky, perchè anche lui è un puro e non trova mai le parole giuste, ma soprattutto perchè è un puro.
Ed è un mio amico.

lunedì, luglio 16, 2007

L'insipienza ti forma il carattere

Neanche il tempo di grattarmi il naso (è un tic) e già sono le cinque e venti, devo scrivere il post di oggi, che ho anche un buon argomento, mi chiama il capo che dobbiamo scrivere una mail, la scriviamo e la si manda, torno alla postazione da blogger e subito mi richiama chiedendomi dovè l'archivio della vecchia posta inviata, vado di là e gli faccio vedere che è lì, in una cartella chiamata archivio vecchia posta inviata, poi torno giusto in tempo per inserire il banner del WaveCamp, lì a destra, lo vedete? nel posto d'onore, io mi sa tanto che ci vado, è all'interno di Italia Wave, un festival di musica che fino alle 21 si entra gratis, e c'è della grande, grande musica (vabè, anche Carmen Consoli), e giovedi ci sarebbe Mika, ma non ci vado 'che ho impegni lievemente più pressanti (chi mi conosce personalmente può immaginare, gli altri ciccia), ma poi sabato e domenica c'è anche il 24hic, che dei fumettari famosi e no stanno lì per 24 ore di fila e devono scrivere e disegnare da soli un fumetto di 24 pagine altrimenti li picchiano, ma soprattutto c'è un sacco di musica aggratis (se arrivi prima delle 21, ripeto). Insomma, da domani fino a domenica io qualche volta ci sarò, e ho intenzione di partecipare (in maniera assolutamente silenziosa) al WaveCamp, che è la prima volta che vado ad un Barcamp e non so cosa si deve fare (per chi non lo sa, il Barcamp è una riunione informale/formale di blogger, che si ritrovano per confrontarsi e scambiare esperienze). Chi ci viene di voi?
Mannaggia, l'argomento di oggi...oggi volevo parlare di un mio amico, che non lo vedo praticamente mai, che sabato sera era con me ed Elle, che non ha un blog ma che se lo avesse sarebbe in cima a Blogbabel, e che se non ci fosse bisognerebbe inventarlo. Ormai non c'ho tempo, il capo non capisce perchè non riesce a scrivere su una pagina web come se fosse un documento Word, devo andare a spiegarglielo, ma domani, domani ne parlo, domani sei sul Blog Ottuso, amico mio, buon vecchio L'Husky.

venerdì, luglio 13, 2007

All'ombra di una tenebra insopprimibile perchè nefasta, e viceversa

Nel sonno, tu sogni.
E nel sogno, sei felice.
Felice perchè sei libero di essere ciò che vuoi, senza che nessuno ti dica fai questo o quello.
Felice perchè qualcuno ti ama senza condizioni, senza se e senza ma, ti ama per quello che sei, per quello che sei capace di donare.
Felice perchè hai trovato la tua dimensione nel mondo, il tuo posto, sei stato in grado di disegnare la mappa del tuo dstino, e ti muovi seguendo quella mappa, seguendo le tue ambizioni, il tuo istinto, i tuoi desideri.
Sei felice, perchè non devi più prostiture la tua creatività, non devi più umiliarti ed accettare compromessi che come artista ti ripugnano e non riconosci, non sei più costretto a vendere il tuo talento al primo offerente.
Sei felice, si, per la prima volta da molti anni sei felice, il mondo ti accoglie per quello che sei, vieni accolto e riconosciuto come figlio, ti vogliamo bene, benvenuto tra noi, abbiamo bisogno di te, ci sei mancato, dove sei stato in tutti questi anni, sei una benedizione del cielo, ti vogliamo bene, ti vogliamo bene.
E con questa sensazione di gioia nel cuore che ti svegli, ti eri appisolato sulla sdraio sulla spiaggia di Milano Marittina, attorno a te il volgare e chiassoso vociare della folla. Un'ondata di tristezza abissale ti sommerge, perchè quell'immensa gioia, la sensazione di essere amato, era solo un'altra illusione, in questo mondo di specchi e finzioni che ci (ti) circonda. Solo un'illusione.
Ti metti gli occhiali da sole, per mascherare le lacrime che stanno sgorgando.
Ti volti verso la tua unica compagnia, la zucca che da tanti anni ti accompagna, e mai come oggi ti è sembrata un inutile e freddo ortaggio, lì, mentre si ripara dal sole sotto l'ombrellone.
Senti di odiarla, quasi.
Forse hai sbagliato, hai sbagliato a pensare che una giornata al mare potesse renderti un po' più felice. Come hai sbagliato ad invitare i tuoi vicini, Carlo ed Alice, pensando che un po' di compagnia ti avrebbe aiutato. Non serve la compagnia. Non serve distrarsi. Niente può servire.
Ma basta adesso, facciamoci una bella foto tutti insieme via, anche la zucca!
Indossa di nuovo la maschera, fingi di essere felice, sorridi, anche se dentro stai morendo.
Perchè, davvero, anche se non sembra, Giorgio non è felice.
Sorridete...CLICK!

giovedì, luglio 12, 2007

Lo spirito del tempo

...e tanto non c'è nulla da fare. Da bambino ero cresciuto nel mito del Bernabeu, avevo 5 anni quando Zoff alzava la Coppa (con la C maiuscola), non l'ho vista quella partita, e non capivo una mazza di tutte quelle storie, mi ricordo che ero fuori in cortile a giocare coi cugini e ad un certo punto i miei fratelli escono di casa urlando di gioia, forse era la finale, o le semifinali, o i quarti, o la partita col Brasile, boh.
E poi vent'anni di passione (nel senso evangelico del termine, cioè sofferenza), tifoso della Viola (e quando mai si vince qualcosa, grazie Vittorio) e della nazionale, talvolta secondi, a volte terzi, ma spesso più indietro. Platini, Caniggia, i tedeschi, i brasiliani nel caldo degli USA, il maledetto Henry, poi la Corea...ma mai indietro, sempre attento, sempre viste tutte, le partite dei mondiali, mi ricordo nel '98 le guardai tutte, grazie al videoregistratore, tutte quante le partite del mondiale - e il calcio manco mi piace tanto, ma il mondiale è il mondiale, per chi è cresciuto nel mito del Bernabeu.
Eppure...eppure a me quello che è successo l'anno scorso mi ha lasciato freddino. Io non sono andato in strada a festeggiare, non ho esultato dopo il fischio finale, sono rimasto lì, sul divano, piuttosto interdetto.
Sarà stato lo scandalo del campionato?
O forse l'entusiasmo scalmanato e piuttosto finto - quasi imbarazzante - che segue dopo ogni partita della nazionale che nn finisca in sconfitta?
O forse è una consapevolezza terribile, che alla fine siamo tutti quanti ad aspettare una vittoria della nazionale - anche nel girone di qualificazione - per trovare un motivo che ci renda felici, anche se felici non siamo, la possibilità di poter scenere per strada a festeggiare (festeggiare cosa?) 'che non abbiamo mai motivo - un motivo vero - per poter gioire...nell'82 forse era un evento, una festa inattesa, qui si trattiene il fiato per quattro anni poi quando l'Italia batte la Svizzera (faccio per dire) 1-0 nel primo turno si scende tutti giù a suonare i clacson, con quele bandiere che puzzano di naftalina...non so, l'anno scorso non sono riuscito ad uscire, forse perchè per la prima volta da anni le partite non le ho viste a casa del Mars, ma casa mia, senza gli amici...
O forse mi stanno antipatici da morire Totti e Materazzi e Gattuso e quel cazzo di capitano che è Cannavaro che c'ha più tatuaggi lui di Jena Plissken, quanto è tamarro porca miseria, e tutta la banda a seguire, questo bel mondo di miliardari che mi deve rappresentare all'estero, quanto non mi piace più il calcio, quanto non mi piace più l'Italia.
O forse è la volgarizzazione di quel mito, le pagine ingiallite della Gazzetta dello Sport dell'82 conservate in soffitta che si trasformano, 24 anni dopo, nell'odioso po-po-po-po-poooo-po che ho dovuto sentire cantato da chiunque dovunque per mesi, e la memoria, ahimè quanto è vero, depura e pulisce i ricordi, e li rende essenziali.
O forse, forse, per me l'amore per il calcio in realtà è terminato nel migliore dei modi, nella gioia che nasce dalla sofferenza, in quella semifinale degli europei 2000 persa in partenza ma poi vinta, giocata in 10 contro i padroni di casa, con due rigori contro, arbitraggio a senso unico, e Toldo, Francesco Toldo che parava tutto, vecchio Toldone. Quella sera ho gioito per il calcio, e ricordo che in quella cantinetta, a casa di Luke, alla fine ci abbracciavamo tutti, felici di essere amici e di condividere, insieme, un sentimento grande.

mercoledì, luglio 11, 2007

Medicina Ottusa - Smart Drugs

Ritorna in pompa magna il prossimo (quasi ci siamo) neo-dottore Davide Vaccarin e la Medicina Ottusa, e oggi ci parla di...non sono sicuro di aver capito l'argomento del post, ma lo pubblico lo stesso (e questo dimostra come sul Blog Ottuso la censura non si sa dove stia di casa! Partecipate anche voi, scrivete e vi sarà pubblicato!).
Scusa Davide, me ne vado subito...

DESCLAIMER Qui si parla di medicina e di argomenti anche alla larga collegati con questa. I fatti e ogni cosa riportata sono solo LA MIA PERSONALE OPINIONE, per quello che vale. Non sono ancora un medico (mi manca ancora un esame alla laurea) quindi NON VOGLIO e NON POSSO in nessun caso sostituirmi al vostro medico di fiducia che, dopo avervi visitato ed ascoltato, è l'unico a poter proporvi una diagnosi e con essa una cura. Gli argomenti qui riportati a scanso di ogni equivoco, hanno solo la finalità di condividere opionioni, ragionamenti e pensieri personali che possono anche non essere giusti o rispondenti al vero.

Alcuni vedono in questa foto solo un comune fungo che in autunno si trova nei nostri boschi, altri una pericolosa ed insidiosa droga "furba"... Le chiamano droghe "furbe", furbe nel senso che difficilmente sono rintracciabili con gli ordinari controlli e, in certi casi non si dispone di test rapidi ed economici per la loro individuazione. Ce ne sono per tutti i gusti, stimolanti, eccitanti, calmanti, allucinogeni... sono quasi tutte erbe, piante, cactus, funghi che si trovano in natura. La maggior parte è LEGALMENTE ORDINABILE via internet da un qualsiasi coffeshop olandese. Io non voglio discutere su ciò che è legale o illegale, quello lo sanno senz'altro meglio di me gli avvocati, i magistrati ecc.. Neppure su cosa è giusto e cosa non lo è, in quanto ciascuno col metro del proprio cuore e della propria coscienza deve trovare la sua strada, crearsi i suoi valori e comprendere ciò che è giusto, lecito, e utile per vivere meglio. La riflessione che vi propongo è questa: la società, o meglio una parte bigotta della società, censura, biasima l'uso di dette sostanze, basta pensare per esempio la demonizzazione riguardo all'uso della cannabis, ma NON demonizza per niente la condizione innaturale e talvolta inumana in cui siamo costretti a vivere. NON demonizza il clima di competizione sfrenata ed assoluta che regna in molti ambienti di lavoro, ospedali, università... NON demonizza come per pagare un affitto una persona debba fare due lavori.. o ancora per pagare una casa che, specie al nord ha prezzi da capogiro... NON demonizza la mancanza di spazi verdi nelle città, NON demonizza allo stesso modo il traffico, il rumore, lo stress... Si critica l'assunzione di sostanze che "alleviano" (seppur con effetti collaterali) il "malessere di vivere" che palpabile si percepisce nella nostra società dei consumi, ma MAI si discute cosa sta alla base di questo malessere, quali sono le sue origini. In televisione sento ogni giorno parlare di questo cazzo di PIL che in una politica priapistico-economica o è continuamente in erezione, scusate intendevo dire rialzo, o altrimenti le cose vanno male. MA siamo sicuri che il benessere di una nazione, la sua civiltà si misuri dal pil? "Il pil è al 2%...questa settimana tot persone sono morte ammazzate". Quale dei due dati esprime la tendenza di come stanno andando le cose? Rispetto a questo malessere si può dire che sia il sintomo di una situazione che probabilmente NON va, come una spia che lampeggia sul cruscotto della macchina, e che queste ed altre droghe (che tutti più o meno usiamo, come il consumismo per esempio) servano a farci ignorare, seppure per poco, questa spia che lampeggia. Un pò come se ci fosse poco olio sulla macchina, la spia lampeggia, e noi invece di aggiungere olio dove manca svitassimo la lampadina della spia o non la guardassimo per NON SAPERE che il problema esiste. Vorrei avere una risposta ma la verità è che io, come tanti altri ne sono alla ricerca, e sono convinto che non esiste una sola risposta a questo malessere, ma tante singole risposte, quante sono le persone. Qui sotto trovate un interessante libretto, secondo me fatto bene e gratis, che vi parla di queste "Smart drug"; http://www.iss.it/binary/ofad/cont/smart%20completo.1162288091.pdf Non sto a descriverle una per una perchè sarebbe noioso e non farei altro che copiare quello che c'è scritto. Alcune sono usate in terapia da migliaia di anni, per esempio l'efedra che i cinesi usavano almeno un migliaio di anni prima di Cristo per curare l'asma. Per non parlare poi delle documentate virtù terapeutiche della cannabis (terapia del vomito incoercibile in corso di chemioterapia, oppure terapia della spasticità nella sclerosi multipla per dirne due), che però sfiga non è brevettabile e non costa niente. Si, ok, ma gli effetti collaterali? La dipendenza? Se si prende una scatola di paracetamolo intera probabilmente resta poco da fare per salvare la persona, eppure si vende senza ricetta. Tutto ha effetti collaterali tranne l'amore, ciò che fa la differenza tra ciò che fa male e ciò che fa bene è l'uso che se ne fa. Peccato che i politici che su questo legiferano non sanno nemmeno di cosa sto parlando.
Che la salute vi perseguiti.

Davide Vaccarin - http://davidevaccarin.blogspot.com

martedì, luglio 10, 2007

Ciaooo, mi chiamooo....

Le vedi le nuove generazioni, appoggiate agli stipiti delle porte.
Ora sono felice di avere trent'anni, che alle occasioni sociali di un certo livello posso indossare la giacca e la cravatta, invece di dovermi andare a comprare una maglietta (rosa) con scritto sopra DE PUTA MADRE.
Stanno lì, e si atteggiano.
Noi non siamo mai stati celebri per la sobria eleganza, avevamo jeans strappati e magliette con sopra l'effige di investigatori dell'incubo o celebri rockstar defunte, e i capelli ce li pettinavamo con le miccette sempre accese.
Osservali, seduti sugli scooter, parcheggiati in piazza.
Avevamo le All-Star, e sulla guaina di gomma bianca in cima rimaneva sempre una macchia nera di olio di motore, quando infilavo il piede sul cavalletto, per parcheggiare.
Guardali, mentre camminano obliquamente, seguendo non so quali direttive.
Adesso ti fanno tenerezza, vero? con i pantaloni bracaloni, la cintura (rosa), la marca delle mutande bene in vista, la bava di lumaca usata per pettinarsi, io so cos'è la moda emo, perchè sono ggiovane e frequento i ggiovani, è quella cazzo di pettinatura che tiri i capelli tutti da una parte, ci passi sopra la lumaca e invece dall'altra parte li tieni cortissimi, tipo riporto insomma.
Ti fanno tenerezza, vero, con le minigonne ascellari e il glitter anche sulla punta del naso, le borse PINK BAG, quei cazzo di capelli cotonati che mi sembrano tutte delle piccole Sharon Zampetti.
Fanno simpatia, che adesso per rimarcare la propria individualità e straordinaria indipendenza si fanno i piercing, come la Titti, la Checca, la Sara, la Chiara, la Mara (che ce l'ha sulla lingua, 'sta zozza) e la Maiolica, ma il suo è brutto.
Ti fanno veramente simpatia, che per dimostrare che non hanno paura di infrangere le barriere si fanno il tatuaggio, un tribale, il segno zodiacale, una runa celtica o addirittura il bracciale, sai il tatuaggio che gira intorno all'avambraccio che ce l'ha pure la Canalis, mio riferimento concettuale, o Gattuso, lui è forte.
Ti fanno tenerezza, sorridi, poi finisce che accendi la televisione e guardi THE CLUB.
Lo specchio di un paese.
Per me è uno spettacolo ipnotico, non posso smettere di guardarlo, imploro l'arrivo della pubblicità che spezzi l'incantesimo, piango, soffro, chiamo aiuto, non posso smettere di vederlo.
Musica ad altissimo volume, di fronte alla telecamera un tizio dell'apparente età di quarant'anni ma con i brufoli, inguainato in una maglietta trasparente che lascia vedere i peli sul petto, fasciato da un paio di pantaloni di pelle nera. Sta ballando da solo in un angolo, davanti a un cartellone pubblicitario, e guarda fisso e serio in camera. Comincia il dialogo tra il suddetto e una odiosissima voce fuori campo.
Voce off: Nome!
Cerebroleso: (urlando, con voce cantilenante) Ciaooo, mi chiamo Mariooo, vengo da Rhoooo...
V.o.: Età!
C.: Diciannoveee...
V.o.: Single o fidanzato?
C.: (attimo di smarrimento: il concetto di duplicazione della scelta è arduo. Il giovane nella sua testa si chiede: ma non si possono avere tutt'e due?) eehhhh...maaaa...diciiiamoooo...che mi piaccion le ragazzeeee...
V.O.: Matrimonio o convivenza?
C.: eehhh...(i processi mentali raggiungono il punto di saturazione: il concetto di scelta è al di là dell'umana forza. Esausto, sceglie di non scegliere, seguendo i dettami di Hegel) si.
V.o.: Lancia un messaggio alle ragazze in ascolto.
C.: Ragazze, chiamatemi, perchè con me vi divertirete, DIVERTITEVI, DIVERTITEVI! L'IMPORTANTE NELLA VITA E' DIVERTIRSI!
E se lo dice lui.
Come concludere? Non so, ma non mi si venga a dire che sono un vecchio sfiduciato, che le nuove generazioni mi recano sconforto o disillusione. Il fatto è che il tempo è un ciclo, diceva un celebre storico, le ere si ripetono in egual maniera, ciò che fummo noi lo sono loro adesso, e ciò che altri sono stati adesso siamo noi, e sono certo che anche in quei cuori sopraffatti da D&G e SweetYears albeggia la luce della bellezza futura, e concludo con le parole del grande Majakovskij, quando, a chi gli si lamentava della decadenza dei costumi, rispondeva fanculo, vecchio caprone.

lunedì, luglio 09, 2007

Un delirio

Certe volte sembra che uno se le cerchi, o magari che lo faccia apposta, insomma, tutto sembra fuorchè una serie di eventi casuali, comunque sono sicuro che il fine settimana sia un momento sopravvalutato.
Il sabato mattina sei allegro, energico, brillante, riluci di luce propria, emetti calore ed irradii sicurezza e salute. Organizzi, fai cose, chiami qua e là.
E allora sabato mattina chiamo Peephee per ragioni che tanto non interessano a nessuno e poi gli faccio
- ma che fai stasera?
- vado a Pelago
- no dai, non andare, ci andiamo domani insieme, io e Elle andiamo domani, nn andare oggi, vieni domani con noi, stasera invece vieni alla Casina che suona Nick, è un grande, dai vieni, dai
- va bene. però domani invitate qualche amica?
- forse.
E poi, dopo un pomeriggio devastante di lavoro e fatiche domestiche, arriva la sera, e andiamo al concerto scopro con raccapriccio che il concerto era un evento parallelo ad un incontro internazionale di programmatori Linux, e ovunque si vedevano solo magliette con loghi di multinazionali informatiche, occhiali con il nastro adesivo e pantaloni troppo corti (ah ah che simpa che sono), e al bar c'era l'odore tipico del programmatore, e soprattutto, c'erano solo uomini. Ho guardato Peephee e gli ho detto scusa, Peephee. E Peephee, che non è un nerd (dai), che è single, ma sorattutto che è paziente, ha detto dai, ascoltiamo il concerto, domani andiamo a Pelago e rimediamo a questo sabato pacco.
E il giorno dopo andiamo a Pelago, ovviamente senza amiche, partiamo neanche tardi, all'andata ridiamo, scherziamo ed evitiamo gli autovelox, ah ah, amicizia, ah ah, e poi parcheggiamo la macchina e raggiungiamo la festa a piedi, scavalcando i punkabbestia che giacciono teneramente addormentati nei canaletti di scolo.
Cose degne di nota:
- ma a queste feste che ci sono sempre i banchini che vendono prodotti etnici e magliette Legalize It e collanine e tutto, ma questi ragazzi che stanno dietro il banco, dico, ma loro alle feste si divertono? Cioè, non odiano con tutto il cuore questi come me che passano, vanno al concerto, poi tornano e non comprano nulla e loro stanno seduti ore e alla fine preferirebbero lavorare in banca allo sportello prestiti e mutui?
- segno dei tempi: anche a Pelago, in piena campagna, si mangia il Doner Kebab;
- c'era un tizio che chiedeva la limosina, e aveva messo un cartello di metri 1,5 per 1, con scritto un romanzo, tipo "sono qui a chiedervi un piccolo aiuto per poter affrontare le difficoltà che si presentano allorquando, vagando per le strade che..." e poi non ho letto altro perchè nel frattempo, camminando, ero già finito fuori portata dei miei 10/10, ma immagino continuasse dicendo di essere affetto da una grave e patologica forma di verbosità;
- durante il viaggio abbiamo parlato del mio blog, e sia Elle che Peephee mi dicevano che devo tener separata la vita reale dalla vita blogghista, ah ah.
Ma andiamo avanti.
Arriviamo alla festa e scopriamo con piacere che le casse sono chiuse e si entra gratis, ma tanto la festa è finita, sta suonando un gruppo scadentissimo, ci facciamo un giro e poi ci sediamo a terra, e Peephee adocchia una tipa che somiglia a Madoka Ayukawa, e allora prendiamo dei sassolini da tirarle in testa per attirare la sua attenzione. Ma subito ci viene annunciato che il concerto si sposta in un'altra piazza, allora ci alziamo e andiamo a cercare Elle che intanto si era allontanata verso le bancarelle, e veniamo bloccati in una interminabile conversazione con un tizio che praticamente quando torniamo indietro il concerto è bello che finito e la tipa sta salendo sullo scooter di un tamarro di quarta categoria.
E mentre Peephee inizia ad insultare il destino, incontro DB che mi dice che il concerto era carino, ma non era un granchè (sospiro di sollievo) ma che invece il giorno prima era stata una serata meravigliosa, a Pelago c'era il delirio, tutti felici ed entusiasti, ma DB non bisogna prenderlo sul serio, lui si entusiasta pure per un bicchiere d'acqua tiepida.
E sulla via del ritorno vediamo che a Pontassieve ci sono i fuochi d'artificio, accosto sulla statale per vederli meglio e appena spengo il motore smettono.
Però va bene, a me queste serate mettono allegria, a parte il fatto che per tutto il tragitto io guidavo, Elle dormiva e Peephee mi insultava.
Ma va bene così.
Va bene così.
Così.

venerdì, luglio 06, 2007

Banane

Ah ah ah, certo, hai ragione, era la risposta giusta da dare a quel fessacchiotto. A proposito, tutto questo mi ricorda una curiosa vicenda capitatami alcuni anni fa, che mi appresto ad inventare di sana pianta.
Era l'estate del 1874, una calda e torrida estate con picchi di calore che non si raggiungevano da almeno un anno, e io indossavo un completo di flanella 70/110 (qualunque cosa significhino questi numeri - ma potrebbero anche non voler dire niente, visto che, come ho precedentemente detto, sto inventando tutto). La luce del sole pomeridiano feriva i miei delicati occhi verde marcio, quindi inforcai un paio di occhiali da sole Sbalusy e mi apprestai ad attraversare la strada. Già, gli occhiali...il modo in cui ne ero venuto in possesso nascondeva una storia particolarmente interessante...
...Due anni prima.
Un negozio di ottica. Al bancone un anziano commesso sta pulendo alcune lenti. D'un tratto la porta d'ingresso si apre ed entra HK.
- Buongiono.
- Buongiorno signore, posso esserle d'aiuto?
- Si grazie, vorrei un paio di occhiali da sole.
- Certo. Ecco, questi sono i nostri modelli.
- Mmm. Questi mi piacciono, quanto costano?
- Trentottomilalire.
- No, son troppo grossi.
Passano alcuni minuti...
- Questi altri?

- Ventunmilalire.
- Mi piacciono, aspetti che me li provo.
- Le stanno molto bene.
- Vanno bene questi allora.
- Le faccio un pacchetto?
- No grazie, li metto subito.
- Bene, sono ventuno.
- Eccoli.
- Ed ecco lo scontrino, arrivederci.
- Arrivederci.
...e da allora li indosso ogni volta che c'è troppo sole.
Anche quel giorno li indossavo, e avevo le mie ragioni per farlo. Entrai nel bar e chiesi un caffè corretto con la varichina.
- Mi dispiace, ma la varichina è finita - mi rispose titubante il barista.
- Come sarebbe?! - proruppi - ma se ne è arrivato un carico giusto ieri!?
- Non hai sentito il barista? Se dice che è finita vuol dire che è finita - disse una voce nell'ombra.
Mi volsi giusto in tempo per evitare un colpo mortale. Capiedi subito chi aveva parlato, era Jack The Guy Who Killed Everyone Che Infastidited Him, And Also Chi Non Infastidited.
Una leggenda, in quelle terre.
Forse voi ignoranti non lo sapete (ma d'altra parte lo sto inventando adesso) ma allora, in quelle terre esisteva il racket della varichina. Chiunque volesse correggere il proprio caffè con la squisita bevanda doveva chiedere il permesso all'ufficio d'igiene. E The Guy Who Killed Everyone Che Infastidited Him, And Also Chi Non Infastidited era uno degli sgherri al doldo del malvagio direttore dell'ufficio d'igiene.
Capii l'andazzo e me ne andai dopo pochi minuti, deciso a risolvere il problema e dare una lezione a quei burocrati arroganti che vessavano la povera gente, ma poi me ne dimenticai perchè c'erano le repliche della Famiglia Griffin su Italia 1 e poi dopo era troppo tardi, era digià buio.

giovedì, luglio 05, 2007

The doctor is in

Oggi non c'ho punta voglia di scrivere, sono stanco, devo andare alla posta ma mi tocca aspettare un tizio che ci deve portare un timbro.
Non c'ho punta voglia di scrivere, mi farei più volentieri una partita a Bloons, o a Enigmi.net, se non avessi perso le password, porca miseria...
Non c'ho punta voglia di scrivere, ma ormai sono qui, già che ci sono parlo di una cosa che orami sono mesi, c'è sempre qualcosa di più importante, poi me la scordo e così via.
Io questo blog ce l'ho da settembre, non sono nessuno in confronto a chi è nella blogosfera da anni, raggiunge ogni giorno migiaia di contatti e ha tanti abbonati fedeli da creare un esercito (io coi miei al massimo organizzo una riunione di condominio - in seconda convocazione). Però il mio orticello me lo curo, cerco di scrivere qualcosa di interessante ed intelligibile tutti i giorni, mi sono creato il mio piccolo spazio che mi ha permesso di conoscere persone interessanti.
Poi, non lo nego, vedere crescere esponenzialmente le visite, gli abbonati e i commenti mi piacerebbe, ma mica per fare scena, solo per puro e semplice autocompiacimento (ho bisogno di sentirmi lusingato). Come pure mi piace quando scalo posizioni su Blgbabel, e mi scoccia un po' quando le scendo, è la sindrome compulsiva da graduatoria, tre giorni fa ho fatto il mio record, sono arrivato alla 2412° posizione!!!...sticatsi...
Quando ho cominciato avevo il blogroll vuoto, poi ci ho messo i link a quello che mi piaceva di più, tipo uBCfumetti, Wikipedia, poi piano piano ho imparato a conoscere certi blog e me ne sono innamorato, e li ho linkati, perchè mi piacevano e volevo condividere la pura gioia di queste letture libere, aperte, con i miei tre-quattro lettori (principalmente i miei amici).
Qualcuno di questi che avevo linkato se ne accorge, qualcuno no, ma qualcuno si, viene a vedere e se ne va via disgustato, ma qualcun'altro invece apprezza il Blog Ottuso e lo linka pure lui. E ci si conosce, ci si scambiano commenti, saluti, anche qualche e-mail. Ho dei lettori che sono fantastici.
A volte arriva qualcuno che mi chiede lo scambio di link.
Ora, questo lo dico a chi non sa di cosa si tratta (persone sane): l'importanza di un blog è misurata dal Pagerank, un algoritmo creato da Larry Page di Google che calcola quanti link ricevi e da chi li ricevi. Semplicemente, un blog che riceve molti link è più importante di uno che non ne riceve e quindi (attenzione) i suoi link hanno più valore. Per esempio, il mio pagerank è 2, quello di Beppe Grillo è 6 (perchè riceve molti link e io pochi). Quindi se lui decide di linkare un blog, la sua segnalazione è moooolto più forte e importante della mia.
Fine.
Ora, scambiarsi i link significa entrare in un meccanismo per cui non ti segnalo perchè quello che scrivi mi piace, ma perchè così tu segnali me e io acquisto maggiore visibilità, scalo le classifiche e...e poi?
Questo "e poi?" a un certo punto me lo sono chiesto anche per me, visto che ero diventato schiavo (pure io) di questa malattia, misuravo quotidianamente gli accessi, le parole chiave, facevo pubblog ralation e lasciavo commenti in giro per convicere la gente a linkarmi per attirare più visitatori e...e poi?
Allora mi sono un po' ridimensionato, ho pensato che così rischiavo di perdere di vista il motivo che mi ha spinto ad aprire un blog (fondamentalmente scrivere in libertà) per concentrarmi su una gara snza senso.
Ed allora quando qualcuno arriva e mi chiede un link la prima cosa che faccio è andare un po' a vedermi il suo blog, se mi piace e lo trovo in sintonia con me (vedi Cohoba, per esempio) lo linko, altrimenti lascio perdere, come per esempio il Blognews di Agostino, che è sicuramente ben fatto ed interessante, ma del tutto lontano dalla mia sensibilità, o come il blog del Burlone Mascherato, che mi ha chiesto un link due giorni fa e gli ho risposto a malapena e quasi di malagrazia, e mi scuso con lui, ma per adesso non lo metto nel blogroll, è un blog praticamente vuoto, magari tra un po' mi piace e lo faccio, per adesso no.
Ognuno faccia come vuole, ma a me questa logica da competizione mi lascia perplesso, fare tre post e andare in giro a chiedere link mi suona così strano, ben vengano nuovi blogger, ma prima di tutto, credo, deve esserci il contenuto. Tipo, Alessio con questa cosa dello scambio di link ci ha costruito tutta la sua grande popolarità, ma la mantiene perchè il suo blog è davvero interessante e piacevole da leggere (sono un abbonato).
Un'ultima cosa: magari adesso inficio il valore di tutto 'sto pippone moralista, ma non voglio fare la parte di quello precisino, il Burlone Mascherato mi ha linkato (ah, abile mossa strategica...), non lo metto nel blogroll, ma un link glielo lascio, dai, non mi costa nulla, incollo un po' di codice qui nel testo e lo aiuto a scalare le classifiche, così lo ringrazio che mi reputa degno di attenzione e allo stesso tempo rispondo ad una richiesta. Ecco qua.
E che, sennò poi la gente pensa male.

mercoledì, luglio 04, 2007

Auto(ro)bot, trasformatevi!

Aspettavo questo film da vent'anni, ma non è stata una vana attesa.
- il vero leader dei decepticons (i Distructors, per capirci) in realtà non è Megatron, ma lo stereo portatile, quello che lo guardavi e ti chiedevi sempre "ma a che serve un robot antropomorfo che si trasforma in mangiacassette? A sentirci la sigla del cartone?". Adesso l'ho capito;
- ormai nei film d'azione le scene d'azione non le vedi, perchè il regista pensa che se muove la telecamera e inquadra tutto da vicino ti senti lì presente. Io non capivo chi picchiava chi;
- tra l'altro, il regista: Michael Bay, che il figliolo piccino che è dentro di te dice "fico, quello di Armageddon...". Bravo, bel lavoro, ma se il tecnico del suono non l'hanno pagato quanto lui allora è un furto;
- robottoni, inseguimenti, esplosioni, ragazze in minigonna, Jon Voight...si può volere altro da un film?
- John Turturro che fa l'agente segreto è il massimo, la sua apparizione tira su di parecchio il film, come Bruce Campbell tirava su di parecchio (ma di parecchio parecchio) Spiderman 3;
- il difetto più grosso è che Megatron ha poco spessore psicologico, invece di dire "vi ucciderò tutti perchè (trauma infantile)" dice "vi ucciderò tutti". E basta;
- la scena dal concessionario è meravigliosa, soprattutto quando Bob Bolivia (come lo stato ma con meno diarrea, parole sue) cerca di vendere Bumblebee senza sapere che cosa sia;
- il presidente USA porta i calzini rossi;
- anche i Transformers si incazzano quando l'ADSL si pianta;
- un film del genere ti fa venir voglia di andare a cercare in soffitta i tuoi vecchi giocattoli, chissà se Diaclone c'è ancora...
- nell'esercito degli Stati Uniti, anche se sei tra i pochi sopravvissuti ad un attacco nemico, hai vagato per giorni nel deserto, hai combattuto un mostro alieno e sei ritornato a casa dopo ore e ore di volo, col cacchio che vai in licenza;
- la Nokia non è giapponese!
- non puoi fidarti della polizia; non puoi fidarti dei servizi segreti; non puoi fidarti della new technology; gli unici di cui puoi fidarti sono giganteschi robot antropomorfi (ma non di tutti però, solo di cinque o sei ben identificati);
- E-bay è un luogo molto, molto pericoloso;
- non fate mai la pipì su un qualcosa che potrebbe trasformarsi. Rischiate la vita. Anche se siete un cane.

martedì, luglio 03, 2007

Non sei tu che scegli il tuo superpotere, è il tuo superpotere che sceglie te*.

Magari ideologicamente no, e neppure dal punto di vista strettamente sanitario (sarà l'aria condizionata, ma a me dopo mezz'ora che ci sono dentro viene mal di testa) però i centri commerciali mi piacciono da impazzire.
Poi non ci vado, perchè sono strapini di persone, e questo è il motivo per cui il sabato pomeriggio i ragazzetti ci vanno a fare le vasche, per vedere i coetanei passeggiare - ai miei tempi (eh, ai miei tempi!) si facevano nel centro storico, le vasche, ma solo perchè i CC non esistevano.
A me invece, ora che sono maturo e responsabile e non mi piace la folla perchè temo l'antrace e gli attacchi terroristici e soprattutto il puzzo d'ascella, questi non-luoghi mi fanno senso, li odio con tutte le mie forze, ma mi piacciono anche (secondo Carl Gustav Paul Young la contraddizione è insita nell'animo umano, cfr. "Full Metal Jacket"), perchè è come essere nel Paese dei Balocchi, senza la controindicazione della trasformazione fisica in quadrupede e il mercimonio dello spettacolo circense.
Soprattutto mi piacciono quelli che hanno una vocazione specifica, tipo Trony, che vende solo roba con le pile, Euronics, OBI, che a me il bricolage mi garba una sassata, o il megliore di tutti (PS: megliore è scritto apposta, non è uno sbaglio): l'IKEA.
A me questi svedesi - popolo di merda - mi piacciono da impazzire. Entro e mi sembra di essere nel Paese dei Balocchi, ma senza la controindicazione ecc ecc, che me le devo provare tutte le sedie, poltrone e divani, mi prendo la matitina e il metro a nastro e misuro librerie e mensole, e poi trovo un accessorio nuovo (che l'ultima volta non c'era) e grido ELLE CORRI, C'E' UN (scolapiatti/sgabello/tenda da sole/dipendente) NUOVO! GUARDA! E Elle si avvicina rossa in viso all'oggetto della mia molestia scusandosi con tutti e dicendo che soffro della sindrome di Tourette.
Vado all'IKEA e qualcosa devo comprare, foss'anche una scatola di polpette svedesi o l'ultimo modello di sottopentola in lattice o l'indispensabile porta-penne abbinabile al tappetino da mouse in finta pelle di tacchino.
...
Che poi io sono uno sborone, ma si vede che poi non lo so fare, tipo che vado in pizzeria, mangio come un cofano e poi, alla fine, dico mi porti il conto per cortesia, la cameriera mi lascia il conto, tiro fuori la carta postepay e ce la poggio accanto come fosse una Visa, e faccio un gesto al garcon tipo giovane prendi i miei denari, lui mi guarda e pensa "ma guarda te questo", e aspetto al tavolo che mi porti carta e ricevuta e poi esco e mi sento un imbecille.
Insomma, domenica vado all'IKEA, compro una cosa e pago in allegria, senza nemmeno guardare quanto spendo (sai quano tiri fuori i soldi come fossero quelli del Monopoli? Ecco, così), poi esco e Elle (che è saggia) mi fa ma non hai speso troppo? e io ma no, e lei, ma si, guarda che l'oggetto in questione costava 49 sacchi, e qui sullo scontrino c'è scritto 149 sacchi e io, ma che dici.
Poi arrivo a casa, scarico l'enorme scatolone con Elle che mi dice ma secondo me questa scatola è troppo grande per contenere l'oggetto in questione, e io le dico, ma no, ti sbagli, e lei, ma scusa, ma l'oggetto in questione non si chiamava Fjostrud? Si, le dico io, codesto è il suo nome. E allora perchè sulla scatola c'è scritto Absud? E io taccio. E lei, che rapida si muove a compassione, mi dice non è colpa tua, è che sei fatto così.
E io ho pensato che ognuno ha quello che si merita, tranne me, che ho lei.

*E insomma, in questo periodo mi vanno i titolo chilometrici, vedi te.

lunedì, luglio 02, 2007

A volte, più le cose sono stupide, più sono divertenti. Altre volte no. In questo caso, secondo me, si.

Il titolo dice tutto.
Grazie a chi me lo ha segnalato (chi era? non mi ricordo più...eh, però, prima o poi dovrei fare un post sul tema dell'oblio, certo, se non avessi questo problema con la mia memoria a breve termine...mmh...di cosa stavo parlando?)