venerdì, giugno 29, 2007

VolksWalter

Io una volta ho avuto un contatto ravvicinato con un importante esponente della classe politica (magari non tanto conosciuto però).
L'occasione era una di quelle belle marce per la pace/giustizia/equità sociale che si facevano quando c'era al governo Berlusconi, e sull'autobus per Roma io e Elle parliamo del governatore della Regione Toscana, bell'uomo, maturo ma giovanile, affidabile, ed ex-sindaco della Città Cupa. Il Claudio era stato uno dei principali promotori dell'European Social Forum (una volta racconto anche questa), sfidando l'opposizione di gran parte dei fiorentini, terrorizzati dai toni apocalittici della stampa ("a Firenze un nuovo G8!" "Arrivano i black blok!" poi c'erano i bambini in passeggino). E Elle mi fa "certo che tutte queste polemiche sono state ingiuste ed immeritate" "eh si" faccio io, e lei "troppa amarezza, credo che tutta questa vicenda lo abbia fatto un po' invecchiare" "eh già" rispondo io.
E ci rimugino...
Arrivati a Roma te lo vedo alla testa della delegazione regionale, presidente presidente, volevamo farle i complimenti per il Social Forum, di dove siete? della Città Cupa, mannaggia, pure qui vi trovo (sorride).
E riecco la vocina nella mia testa, il mio daimon personale: presto, digli qualcosa di simpatico, vedi com'è alla mano? fagli capire che lo stimi, digli che...
"Eh eh, è invecchiato, eh?"
NON QUELLO, IDIOTA!
E Claudio se ne va, sconsolato, alla testa del corteo, mentre i militanti gli dicono che non è poi così vecchio...
Flashback: 1996, aprile. L'Ulivo vince le elezioni, PDS primo partito, Prodi fa un governo snello e senza leader di partito, ma anche con dei tecnici non-politici molto competenti (Ciampi, Flick). L'alba sta sorgendo, sulla Nuova Sinistra, tutti ci riuniamo insieme e piantiamo un piccolo alberello di ulivo, con la speranza che cresca forte e faccia bene all'Italia.
Nella notte, D'Alema e Marini e Bertinotti vanno a fare la pipì sull'alberello.
Fast forward: 2007, giugno. Mentre il Prodi bis è un governo imbarazzante, abnorme, immobile, pieno di segretari di partito, col fiato corto e molto, ma molto somigliante a un governo del pentapartito, WV vuole diventare il nuovo leader della sinistra.
Ora, non entro nel merito del suo discorso, che ho apprezzato tantissimo e mi è piaciuto proprio per la sua chiarezza e pulizia; non parlo del fatto che la sua candidatura è venuta fuori perchè Fassino e D'Alema e Bersani vogliono bruciarlo con una rincorsa troppo lunga; non cito le rezioni scomposte della destra al coming-out di WV, frutto di un sano e incontrollato terrore (a Berlusconi piace Bertinotti, per dire).
Dirò invece che dopo quasi dieci anni sento cambiare l'aria, mentre ascoltavo il discorso mi sembrava che qualcuno avesse finalmente aperto le finestre, entra aria nuova, gli anni '90 non sono finiti, non sono diventati questa marcescente palude in cui ci troviamo. C'è bisogno di movimento, apriamo le porte, muoviamo la superficie dello stagno, areiamo il locale prima di soggirnarvi. Forse allora ci posso credere di nuovo, maledizione, a questa canzone popolare, ci si può alzare, andiamo alla festa dell'Unità, porca miseria, usciamo di casa, basta con Pippo Baudo, mi iscrivo al PD, datemi due adesivi del partito e li attacco in giro, sono euforico, non ci posso fare niente, adesso chiamo il Claudione e gli dico che non è invecchiato per niente, e che a me sembra un ragazzino.

giovedì, giugno 28, 2007

Domo arigato gozaimasu tomodachi-san (un post per nerd)

Oggi, e prima o poi doveva accadere, l'educazione sentimentale parla dei manga.
Era più o meno il 1996, non leggevo manga per principio, leggevo solo Martin Mystere. Mai letto manga, dicevo, non mi piacciono (mi fanno cahà), sembrano cartoni animati, e i cartoni animati sono per bambini, dicevo scambiando l'estetica del contenitore per l'etica del contenuto (era Karl Kraus che diceva l'etica e l'estetica sono una cosa sola?). Urakidany (inutile, per quanto ormai i nostri mondi sian lontani, il debito esiste, devo sempre riconoscere che in certe cose mi è stato maestro, so long vecchio mio, ovunque tu sia) invece i manga li leggeva da tempi non sospetti, dall'arrivo in Italia di Hokuto no Ken, di Video Girl Ai, di Kappa Magazine e delle orribili edizioni Star Comics. Me ne parlava, li sentivo, lui e Gianni discettare di questi oggetti misteriosi, ma mi lasciavano indifferente, ero attratto di più dalle saghe cosmiche di Silver Surfer e dall'amichevole Uomo Ragno di quartiere.
Fino al 1996, più o meno. Anzi no, quella è la data di pubblicazione del numero 1, ma in realtà doveva essere la fine del 1999, quando Uraki mi passò - nonostante i miei "ma non mi interessa, è brutto, disegnato male" - i primi trenta numeri di Berserk.
E all'inizio era davvero disegnato male, stampato da schifo e così tipicamente giapponese nell'approccio abbondantemente voyeristico ai temi della violenza e del sesso.
Ma bastò una notte, sdraiato a letto mentre fuori pioveva, per innamorarmi di quella storia. Fino a tarda notte, dicendomi continuamente "finisco questo albo e poi smetto", preda del meccanismo da cliffhanger che ti obbliga a sapere come si evolverà questo colpo di scena. Fino a tarda notte, alla fine non riuscivo a dormire, credo di averlo anche sognato, rigirandomi nel letto, e poi la mattina, invece di studiare, rush finale per sapere come va a finire...
Siamo nel 2007, e quella storia non è ancora finita.
Urakidany non lo vedo più, nè so più niente di lui, il Berserk fan club che avevamo costituito con altri maniaci si è sciolto, tutti dispersi nel mondo, ma Gatsu e Caska e Pak girano ancora per l'età oscura protetti dall'Ammazzadraghi...solo che...il Cavaliere del Teschio fa ancora le sue apparizioni spettrali, ma è tornato ad essere un personaggio di un fumetto, è finita per me la sospensione dell'incredulità, quei massacri insensati non mi stupiscono, mi sarò anestetizzato alla violenza a forza di guardare telegiornali? e poi è durato troppo questo fumetto, non se ne può più...
Altre epoche, altre emozioni: questa settimana esce l'ultimo numero di 20th Century Boys, il capolavoro (va detto) di Naoki Urasawa, che anche qui devo ringraziare qualcuno che me lo ha consigliato, ma è uno che di fumetti se ne intende, ci scrive anche di fumetti, lui, fa recensioni e interviste agli autori per uBC, il mio amico Peephee, critico di fumetti, centauro ducatista, arbitro di pallavolo, programmatore informatico ma soprattutto grande amante del sonno, VERO NONNO?
Scusate, fatti e mitologie personali (c'è niente di più noioso per chi non sa di cosa sto parlando?).
Insomma, 20th CB fumetto imperdibile, soprattutto ora che finisce, non fermatevi alla superficie, non fate come facevo io, che i manga non mi piacevano, prima bisogna assaggiarle le cose, per sapere che sapore hanno, e a volte, anche la roba dei giappi, è buona.

martedì, giugno 26, 2007

Che tempo fa?

-...sterminando tutta la sua famiglia in un impeto di follia omicida. Bene, dopo lo sport è il momento delle previsioni del tempo, con il nostro colonnello Bubettone.
Sigla del meteo, appare il colonnello Bubettone sorridente in piedi davanti ad un monitor con su la cartina della Gladonia. Non porta i pantaloni.
- Buongiorno atutti. Nonostante mia moglie mi abbia lasciato ieri per un imbianchino di Vicenza, eccomi qui a fare il mio lavoro, non mi arrendo per così poco, e il fatto che abbiano approfittato di una mia momentanea costipazione inestinale per svuotarmi il conto in banca, l'armadio e il portafogli e portarmi via anche i pantaloni non mi adombra minimamente, anzi, eccomi qui a lavorare, in mutande, pronto a dirvi le condizioni metereologiche dei prossimi giorni.
(Si volta verso il monitor e indica un grande fronte temporalesco) Da domani, come potete vedere, una imponente nube alto-atmosferica si sposterà dalle montagne verso sud, recando grandi disagi ai maggiori centri abitati e ai grandi palmipedi. In assenza di figure retoriche degne di rilievo, possiamo ipotizzare lo sterminio delle forme di vita superiori nei dintorni del lago di Popullo. Le grandi metropoli saranno funestate da invasioni di cavallette nord-africane, sospinte verso nord dal fronte depressionario che si trova qui, sulla Tunisia, mentre l'anticiclone delle Azzorre trasformerà in sangue le acque dei maggiori fiumi.
L'umidità atmosferica raggiungerà a partire sulle isole maggiori livelli da saturazione, l'aria diventerà liquida, poi solida, poi sublimerà in stati di materia superdensi per infine collassare all'interno di un buco nero (o di una stella di neutroni, non so, la metereologia non è una scienza esatta).
Tempeste magnetiche causeranno nella notte un'intensa attività elettrica nei cieli della capitale, che sarà probabilmente squassata da fulmini di inusitata potenza, seguiti da pioggie di rane, morti dei primogeniti e vincite di importo minimo al superenalotto.
Infine, le temperature massime e minime. In leggero aumento nel nord-est, nel centro, in diminuazione al sud. Al nord-ovest aumento consistente legato alla risalita nelle prime ore del pomeriggio di consistenti legioni infernali nei pressi della zona portuale di Camogli.
Infine, nella tarda serata è prevista l'invasione del nostro suolo patrio da parte delle truppe svizzere.
Cordiali saluti e auguri di una buona serata.

lunedì, giugno 25, 2007

La condizione umana (avevo scordato di mettere il titolo)

Ehi, pssst, sono qui.
Qui, qui dietro.
No, non voltatevi, non mi guardate, fate finta di niente.
Fischiettate.
Arriva qualcuno, presto, fate finta di stare aspettando qualcuno.
PRESTO!
...
Bravi, perfetto, è passato, se n'è andato.
Non c'è nessuno? Bene, sedetevi, che vi devo dire una cosa.
No, niente di grave, nessuno si è fatto male, ma è meglio stare comodi quando si parla, no?
Ah, state più comodi in piedi? Vabè, fatti vostri.
Perchè vi ho dato appuntamento qui, mi chiedete? E perchè tutto questo segreto, volete sapere? E cosa significano gli occhiali scuri, il cappello, l'impermeabile, tutto questo mascheramento che indosso?
Ma è semplice.
Devo dirvi un segreto.
Il segreto riguarda (si sente il rumore di un camion che si avvicina) GIU', STATE GIU'!
(Il camion si avvicina, rallenta, poi passa oltre)
Bene, tutto a posto, possiamo rialzarci.
Beh, insomma, questo segreto riguarda le cabine del telefono. Dovete sapere che quando non avevo il cellulare usavo le cabine del telefono, usavo i gettoni o le 200 lire. Poi la Sip è diventata Telecom, ed è successa una cosa strana: le cabine hanno cominciato a cambiare.
Erano quasi sempre rotte o guaste, oppure accetavano solo le schede ricaricabili, e le schede che avevo in tasca erano scadute...non riuscivo mai a telefonare.
E nessuno le aggiustava mai, 'ste cacchio di cabine.
Poi mi sono comprato il cellulare, e mi sono accorto che le cabine sono diventate retaggio obsoleto di un'epoca lontana, oggetti che non piacciono a nessuno e nessuno vuole, sanno di pezzente, di servizio militare, di ragazze che non ti rispondono, di ospedale, di situazioni tristi e imbarazzanti.
E nessuno le aggiusta.
Poi sono antieconomiche: la maggior parte delle cabine non accetta le monete perchè una cabina a gettoni implica lo stipendio di un ometto che quelle monetine deve andare fisicamente a raccoglierle, mentre con le schede non c'è bisogno di nessun ometto, ci pensa il computer. Che bello il computer.
Capite ora? Le multinazionali non vogliono che usiate le cabine perchè per loro sono un costo inutile, molto meglio se vi mandate sms, mms, squillini, le minchiate di telefonate per dire sono arrivato scendi, quelle rendono di più, le multinazionali delle telecomunicazioni non hanno interesse a fornire un servizio migliore, a quello ci doveva pensare il servizio pubblico (ah ah), loro vogliono solo (passa uno sccoter)...vogliono solo trovare la vena d'oro che possa far fruttare i loro investimenti. La cabina del telefono a gettoni non è che la tolgono perchè quella a cheda prepagata funziona meglio, no, la tolgono perchè gli costa meno.
E poi, porca miseria, vogliamo parlare del fatto che con questi cellulari ci fai le foto e i filmati da mettere su Youtube e la calcolatrice e l'organizer e il bluetooth e il microonde e la macchinetta del caffè, ma è mai possibile che se cambio stanza mentre sto telefonando non sento più nulla? Che mi dicono "c'è la fotocamera e..." "SI, MA A ME SERVE UN TELEFONO, PORCA MISERIA, DEVO TELEFONARE, MI DA UN TELEFONO CHE FUNZIONI?" e finisce che magari mi faccio un fine settimana fuori città e per telefonare devo cercare una cabina telefonica perchè qui non c'è campo, ne trovo una, ma non ho la scheda telefonica, aspetta, questa accetta anche le monete! che bello, cerco il numero da chiamare, metto le monetine e poi mi accorgo che qualcuno ha strappato la cornetta.

venerdì, giugno 22, 2007

Lo senti?

Pochi minuti fa mi ha riagganciato il telefono in faccia Gianlu, era appena entrato nel suo ufficio uno che doveva sostenere un colloquio con lui, mi aveva detto "ti avviso che potrei attaccare all'improvviso, c'è un tizio che deve venire a fare un colloquio tra cinque minuti, se non arriva entro tre me ne vado" poi durante la conversazione ha agganciato all'improvviso mormorando scusanonhotempodevoandareciao.
Due minuti prima gli avevo chiesto un argomento fico per il post di oggi, lui vive a Milano, dalle parti delle colonne di San Lorenzo, speravo fosse un po' presente nell'attualità di questi giorni (tra l'altro, non dovevi farmi una rubrica sul meraviglioso mondo delle agenzie interinali?); invece mi dice di parlare del senso della vita. Non c'ho tempo, rispondo, alle sei esco e vado in fumetteria da Roberto a vedere se è uscito Magico Vento, non c'hai mai tempo, mi fa, nessuno c'ha mai tempo, fai un post sul fatto che nessuno c'ha mai tempo, e io si, ma scusa, come posso dire che il tempo non basta se poi - scusanonhotempodevoandareciao. Click.
Al tempo della scuola ci fu una traccia di un compito d'italiano (avere un blog mi riporta ad allora: è dal 1996 che non scrivevo tanto e in un tempo così ristretto) che parlava del tempo, e io mi inventai di sana pianta una citazione da Woody Allen perchè non sapevo come chiudere un tema che parlava di niente, e dissi che "ci sono due tipi di tempo: sereno e nuvoloso (W.Allen)".
Ripartiamo da capo: ecco forse potrei dire che il problema con il tempo è la nostra percezione, quella ci fa credere che non basti mai. Insomma, esistono due concezioni del tempo (ih ih), la freccia e il cerchio: la prima è quella dominante oggigiorno in quasi tutto il mondo, influenzata dalla visione del mondo giudeo-cristiana-musulmana, che vede il tempo come una linea retta, il presente che si muove verso una direzione, verso un grande attrattore finale che è la fine del tempo (o del mondo); la seconda è diffusa nell'estremo oriente, in India, ed in occidente nell'antichità, è quella della metempiscosi, la reincarnazione, il tempo è un cerchio che gira su sè stesso e niente esiste al di fuori di esso, i tempi torneranno sempre, il mondo muore e rinasce ogni volta uguale e diverso, un eterno ritorno.
E allora per forza hai l'impressione che ti manchi il tempo, se vivi nella freccia: sai che prima o poi finisce.
Ma aspetta, c'è una cosa che avevo letto una volta nel libro di Pirsig: pare che per gli antichi greci - questa è bella davvero - il tempo fosse una cosa diversa da come la vediamo noi: si immaginavano - al contrario di noi - che il passato fosse una grande distesa aperta di fronte ai loro occhi, una pianura sterminata, un paesaggio che scorreva sotto i loro piedi allontanando l'orizzonte dalla loro memoria, mentre il futuro fosse alle loro spalle, invisibile, nascosto, e li sorprendesse da dietro. Molto più logico, se vuoi, di come ce lo immaginiamo noi, il tempo, e forse anche molto più poetico.
Come viaggiare su un treno, in mezzo alla pianura, seduti sull'ultimo vagone e guardare indietro, lontano all'orizzonte vedi i tuoi primi ricordi, i giocattoli, quella vecchia trottola, il cavallo di pezza, la moto a batteria...i compagni di scuola, i lunghi pomeriggi a giocare in cortile coi cugini, la prima bici, laggiù in fondo, appoggiata da qualche parte...la gita delle medie, le vacanze al mare, quella ragazza che mi piaceva...la prima birra, quando con gli amici abbiamo fatto nottata a chiaccherare, quella volta che siamo andati in Danimarca...i miei fratelli, i miei genitori, lontani i nonni, vicini i nipoti...Elle...il treno si muove, sempre nuove cose entrano nel campo visivo, ma l'orizzonte non sparisce mai, si offusca forse, ma è la foschia, la nebbia che sale, tra poco sarà il tramonto e poi la notte, ma non importa, non sono solo su questo treno.

giovedì, giugno 21, 2007

Cose che non importa sapere - nona parte

Si, questo a lato è Uan. Se non sapete chi è Uan:
1 - siete stranieri;
2 - siete troppo giovani;
3 - siete troppo vecchi;
4 - avete subito un fortissimo trauma cranico che vi ha cancellato parte della memoria, sfortunatamente proprio quella parte che presiedeva a informazioni di importanza vitale.
Ma andiamo oltre, con la nostra periodica rubrica di notizie di nessuna utilità pratica.
- pare che gli Ittiti essero già nel X secolo a.C. la pratica del giuoco della pallamano. Come però le loro regole differissero dalle nostre e quanti palleggi fosse autorizzato a fare il giocatore con la palla non ci è dato sapere, perchè per ripicca non ce lo vogliono dire;
- il disco di musica leggera più venduto della storia è un LP del cantante melodico Andrè Jaquetin, prodotto in copia unica nel 1954 e regalato dall'artista all'anziana madre. Pare sia un concentrato di suoni tanto rivoltanti che chi lo possiede desidera venderlo immediatamente. L'attuale proprietario, Sandro Barazzuti di Carviate Alto (CP) è infatti la quarantaduesima persona ad averne avuta la proprietà; egli, benchè sordo, intende ugualmente venderlo al più presto, perchè anche la sola vista della copertina lo ripugna;
- non ci sono limiti all'inventiva umana: ora hanno inventato anche il coltello elettrico per tagliare la roba senza far fatica, ma dico io, dove andremo a finire, qui nessuno c'hai mai voglia di lavorare un po', tutti a usare questi aggeggi, ai miei tempi unn'era così, si lavorava, mica come i giovani ora, tutti co' compiuti, interet, aimiei tempi se volevi una pera cotta te la dovevi cocere...(continua sfumando);
- nella contea di Denderton, Australia orientale, è in vigore dal 1801 una legge che vieta di uccidere canguri per poi bullarsene al bar con gli amici bevendo birra d'importazione;
- l'Associazione Scettica Mondiale ha concluso ieri i lavori del XX congresso internazionale, dal titolo "Ma la Terra sarà davvero rotonda? Secondo noi no, ma tanto a noi non ci sta mai a sentire nessuno, siamo i figli della serva, noi". Risultato principale dell'assemblea è stata la pubblicazione di un volume che dimostra come l'aria non esista, perchè non l'ha mai vista nessuno;
- l'uomo più povero del mondo è tale Ashran Ben Sibeth. E' talmente povero che non possiede neppure debiti;
- una ricerca durata sette anni e condotta da un team di ricercatori del MIT di Boston, in collaborazione con i maggiori centri di ricerca inglesi e tedeschi, finanziata con il contributo del dipartimento della sanità USA, della Commissione UE e di grandi multinazionali del settore, ha stabilito che l'unica cosa in grado di fermare la caduta dei capelli è il pavimento, o il tappeto nel caso esso sia presente.

mercoledì, giugno 20, 2007

Non sertirti solo

Care le mie polemiche.
Ho deciso di inserirmi anch'io nel ribollente magma di merda di elefante che è il dibattito intorno al nuovissimo e giovanile e entusiasmante (per chi ha subito un trauma cranico) Partito Democratico. Si, voglio anch'io sporcarmi le mani con la politica, assumere un'espressione schifata ad ogni ora del giorno ed emettere comunicati stampa sulle mie personali opinioni, tipo "l'onorevole Acca Cappa (PD), in accordo con le più alte cariche dello Stato, esprime il suo sdegno in merito all'ultimo episodio della seconda stagione del telefilm Lost", "per quanto riguarda le morti bianche, è l'ora di dare un messaggio forte, chiaro e diretto ai cittadini: smettetela di morire sul lavoro"; "in questo momento difficile, siamo vicini a tutte le famiglie colpite da questa tragedia, e promettiamo un forte impegno per la riattivazione al più presto del segnale SkyTV".
Visto che sta partendo la seconda fase del lancio del nuovo partito della sinistra, cioè "Sputtaniamo tutti i potenziali avversari interni, così che alla fine ne resterà soltanto uno e dovremo scegliere lui per forza come leader" (la prima era "Facciamo finta che siamo entusiasti, mentre invece odiamo con tutte le forze questo stupido PD e speriamo che arrivi presto l'Apocalisse e muoiano tutti i nostri stupidi elettori e la smettano di romperci le scatole con le loro stupide necessità democratiche"), troppe parentesi, ho perso il filo.
Insomma, comincia Castagnetti (partito: Margherita) e dice che lui vorrebbe Veltroni come leader, perchè gli piace. Veltroni arrossisce come una vezzosa contadinella e si schermisce. Anche a Fassino (partito: DS) piace Veltroni, e lo dice a voce alta, per far capire a Castagnetti che solo lui può dire certe cose di Walter. Veltroni si imporpora tutto, si interpone tra i due con il respiro affannoso e chiede loro di smetterla di litigare. A questo punto arriva D'Alema (partito: D'Alema) e dice che è lui che vuole Veltroni, si, è il suo candidato ideale, a lui Veltroni piace da impazzire, si facciano avanti coloro che osano sfidarlo.
Castagnetti e Fassino, impauriti, si nascondono sotto il letto, Veltroni sbianca e cerca di fuggire, ma oramai è troppo tardi: il virile baffetto lo afferra e lo fa suo.
Che poi io, quando D'Alema consiglia qualcosa, ho il forte desiderio di perdere l'udito all'istante.
Insomma, per porre rimedio a questo caos, ho deciso di proporre, come candidato leader del PD, un volto nuovo, nel quale tutti possano identificarsi. Onestà, moralità indiscutibile, impegno, alti ideali, spirito di solidarietà: il leader della sinistra non deve avere nessuno di questi requisiti, sennò poi che facciamo, giochiamo a freccette? no, ci vuole un uomo che rispecchi la nostra epoca, nel quale chiunque, anche un pregiudicato per reati finanziari possa identificarsi.
Signori, ecco il mio candidato.

martedì, giugno 19, 2007

Quando sei a corto di idee, fai un post sulle chiavi di ricerca che portano al tuo blog

Dicono funzioni sempre e faccia ridere, ah ah ah. Ogni tanto lo faccio, quando ho sonno.
Dunque, cosa cercano coloro che arrivano sul Blog Ottuso?
Cultura generale, pinzillacchere, informazioni da quiz:
- in che anno fu inventato il nastro adesivo;
- ricette natalizie avventisti;
- perchè si chiama Venerdì l'indigeno di Robinson?
- l'animale più raro dell'universo;
- sigarette e cioccolato al latte rufus;
- contenuto della lettera nella bottiglia del film Le parole che non ti ho detto;
- informazioni approfondite su don Abbondio;
- film americano con panda;
- il castelloi stregato con dentro le cose;
- telefilm tedesco con scimmia;
- imparare a pattinare a brescia;
- abbigliamento soldato spartano;
- perchè il batterista dei Beatles veniva chiamato Ringo?
Emergenze, casi estremi, questioni di vita o di morte:
- stetoscopio arresto cardiaco;
- migliore spazzola tergicristallo;
- le supposte fanno bene;
- come depilarsi il petto;
- rifiutare di essere padrino battesimo;
- cosa succede se si spacca un prigioniero del motore degli scooter;
- come fare per brevettare medicina;
- un uomo può mentire sull'amore;
- riempire palle di vetro con la neve;
- sindrome del caprone;
- cancro urinoterapia.
Vita, morte e miracoli dei vips:
- luke perry morto;
- giorgio mastrota gay;
- gemelli diversi mary testo spagnolo;
- perchè non si sente più parlare di Paola Barale;
- biografia vittorio cecchi gori;
- misure di paola barale;
- bruno vespa dove va' in vacanza ;
- la moglie tradisce jovanotti;
- tutti i successi di batista;
- qual'è la razza di cani della paola barale?
- bruno vespa affascinante;
- linda perry brutta;
- lino banfi abita in via;
- tiziano ferro malato fisicamente;
- critiche su olaf il vichingo;
- paola barale piedi rifatti;
- quando ritornerà massimo fontana n palestra?
Hot, hot, hot!!!
- i vestiti alla moda non ammessi dalla chiesa cattolica;
- numero di fidanzate avute;
- gallina vecchia è sempre porca;
- poesie sconce;
- scopo paola barale;
- ciccioni egoisti che trombano;
- giovani prosperose;
- donna invisibile dei fantastici 4 con spara acqua da 15 cm!
Stati depressivi acuti
- i piedi in testa non me li mette nessuno;
- perchè mi allargo troppo a scuola;
- perchè non ho un hobby;
- non ho voglia di lavorare;
- mi emoziono da qualsiasi cosa, malatie?
- non sto molto bene emotivamente;
- sono cambiato in peggio;
- signore aiutami a fare un regalo;
- aiutami come fare l'autobiografia;
- io non ho amici;
- ma perchè non ho fatto medicina? cazzo;
- quando intelligente è uguale a ottuso.

lunedì, giugno 18, 2007

Facciamo due passi...

La settimana scorsa sono stato a un concerto in piazza, lo organizzavano degli amici che cercano di rendere la Città Cupa un poco meno cupa.
Era gratis.
Prima del concerto c'era un incontro con il cantante, che ha anche scritto un libro e lo voleva presentare.
L'ho mancato, ovvio.
Però il concerto non l'ho mancato, siamo arrivati con Bobo Rondelli che prendeva in mano la chitarra e il suo alter-ego si metteva alla tastiera.
Tanti anni fa era il front-man di una banda di cretini livornesi, gli Ottavo Padiglione (dal nome del padiglione dell'ospedale di Livorno dedicato ai malati mentali), io avevo una cassettina (ma quanti anni sono passati? Sulle cassette facevo le compilation, sceglievo i brani, poi usavo lo stereo a doppia cosa, lì, quella delle cassette e mi facevo le compilation, si sentiva il rumore TOC! dello stop sulnastro registrato, dopo...sembra millenni fa) e cantavano canzoni tipo Emozioni da prima sega, Casa del popolo, Paranoid song, e soprattutto la mia amata Ho picchiato la testa, che avevano fatto anche il video con Rondelli in baffi e canottiera, e lo mandavano su Videomusic (Videomusic? Ma quanti anni sono?).
Erano una band demenziale, si direbbe ora, ma erano soprattutto truci e sboccati, facevano ridere e commuovere, facevano rabbia.
Bobo è invecchiato, è un poeta, dice parolacce e beve vino. Non si stanca di fare serate che raccolgono cento, forse centoventi persone, vende i suoi CD ai concerti e gli fanno la multa, ma è una roccia, un decadente di quelli puri e onesti.
Se capita dalle vostre parti andate a vederlo, vale sempre la pena.

venerdì, giugno 15, 2007

Applausiiii...oceano di maniiii...

Anni fa, prima che mi prendesse questa ossessione autodescrittiva non-produttiva e minimalista del blog (che ci avete veduto che parole importanti che ho andato ad imparare?) facevo altre cose.
Facevo che disegnavo fumettini poco impegnativi, poco divertenti, per niente fatti bene e soprattutto - di nuovo - autoreferenziali, 'che i protagonisti erano i miei amichi. Questa cosa doveva essere una mastodontica opera in dieci volumi, per adesso ci siamo (io e il soggettista) fermati al quinto capitolo del primo volume, ma contiamo di continuare.
Facevo anche che scrivevo poesie, ma che cosa noiosa sono le poesie, parlano solo di me, me e me, e se non le scrive un poeta sono imbarazzanti in una maniera imbarazzante, tipo, ma senza offesa, questa qui, che a me mi fanno sempre venire in mente quelle di Sardelli per il Vernacoliere.
Facevo che andavo a correre, pattinare, giocavo a squash, ma poi mi stancavo, mi faceva male i porpacci per giorni dopo ohioi 'un ce la fo a venire gente, mi fanno male i porpacci.
Facevo che avevo molti amici, li chiamavo e uscivo con loro tutte le sere, una birretta e due chiacchere, come va con le tipe, l'hai fatto l'esame di economia politica II, ieri ho visto il tale e il talaltro. Poi mi è venuta la pancetta da alcolista e ho deciso che non devo vedere più nessuno.
Facevo che nel '98 c'era una che studiava con me, la ragazza di Lorenzunzun, e faceva teatro, e allora ci andai anch'io una sera alle loro prove col mio amico Giangi, così, tanto per fare, e ci rimasi sette anni in quella compagnia, a fare teatro.
Che poi teatro è davvero una parola grossa. No, anzi, la parola grossa è "fare". Noi nel teatro c'eravamo, sul palco intendo, e allora diciamo che per sette anni più che fare teatro diciamo che ho stato teatro, se mi passate questa forzatura (digressione: Andrea Pazienza è stato un grande fumettista/disegnatore/illustratore, forse il più grande della sua generazione, ma la bellezza del suo lavoro stava nel linguaggio: non scriveva in italiano, scriveva in una lingua tutta sua, un piùccheitaliano meraviglioso. Ecco, quanto mi piacerebbe fare qualcosa che lontanamente gli si avvicina - "caro Pazienza sono con la testa sotto i tuoi piedi, e non ti chiedo nemmeno di stare fermo" fine delle digressione).
In questa follia demenziale Giangi mi ha accompagnato per un poco, poi si è scocciato e mi ha lasciato da solo sul palco, proprio alla fine delle Allegre comari di Windsor, io nella parte dell'oste della locanda della Giarrettiera, con una pettorina di pelle e ai piedi stivali strettissimi prestatimi da un amico.
Mi sono trovato a fare l'animatore per bambini a una festa di paese, il cabarettista in un trio di belle speranze, il pazzo, il vecchio rimbambito, l'esploratore, la vecchia maniaca. Sono stato seminudo su un palco in piazza S.Spirito a Firenze, ho rischiato le botte una sera a Iolo, mi sono truccato, travestito, mascherato e ho conosciuto delle persone meravigliose.
Il teatro è una meraviglia, ma adesso basta. Non mi va più, da quella bella esperienza mi sono rimasti dei cari amici e tante risate - la parte più bella sono le prove, lo spirito cameratesco, la goliardia - e la meraviglia di quando il pubblico ride, stanno ridendo! per la battuta che hai detto, il tempo giusto, il ritmo giusto, sotto i riflettori, e le gente ride e applaude.
Mi sono pure ritrovato a fare la regia di uno spettacolo, La Cena dei Cretini.
Ho saputo che il mio protagonista - che è un fenomeno - ha lasciato il suo lavoro ed è andato a vivere in Australia, così, per spirito di avventura.
Tu pensa, il signor Pignon.

giovedì, giugno 14, 2007

A proposito dello scrivere, parafrasando Daniel Pennac (il mio post più breve, che quasi è più lungo il titolo)

Quando dite vorrei farlo, ma ahimè, non ho tempo, voi mentite. Ciò che manca non è il tempo - quello lo si può sempre trovare, basta sottarlo ad altre attività meno impegnative - ma la voglia.

mercoledì, giugno 13, 2007

Sinossi di sapienza

Uè, ciao raga, come butta? Stamattina mi sono alzato storto, mi sveglia tipo all'alba lo squillo del telefono ed era HK che mi dice ciao, ma che fai ancora a letto, sono le tre del pomeriggio e io gli dico scusa, se voglio sapere l'ora guardo l'orologio, mica c'ho bisogno che mi telefoni te per dirmelo, ieri sera ho fatto tardi in birreria e ho un mal di testa da paura, però quando HK chiama bisogna rispondere, e allora eccomi qua, splendido come sempre, il vostro Ruiny alle prese con le sue Sinossi di Sapienza (ovvero, i classici della letteratura mondiale in sei parole - compresi gli articoli - per passar da fighi e far bella figura con le polle).
Alice nel paese delle meraviglie, di Lewis Carroll: ricca biondina si fa un trip psichedelico;
1984, di George Orwell: qualcuno vede tutto ciò che fai;
Sulla strada, di Jack Kerouac: parole a caso e niente punteggiatura;
Delitto e castigo, di Fedor Dostoevkji: uno ammazza una, ma lo beccano;
Amleto, di William Shakespeare: inconcludente vendica il re, poi muore;
Ivanhoe, di Walter Scott: c'è Robin Hood, e altra gente;
I promessi sposi, di Alessandro Manzoni: infine si sposano, grazie alla Provvidenza;
Horcynus Orca di Edoardo D'Arrigo: non c'ho capito una emerita;
La metaforfosi
, di Franz Kafka: Gregor è una piattola, non metaforicamente.

Sua eminenza Camillo Ruisi, sac.

martedì, giugno 12, 2007

Sòssoddisfazioni, dottò

Per la prima volta nella mia vita mi vedo costretto a ringraziare Buttiglione.
Mi sento sporco.
PS: chi non capisce di cosa sto parlando, sappia che il post di ieri mi ha lanciato nella home page di BlogBabel, tra i blog che parlano degli argomenti più dibattuti.
Speravo di farcela grazie a Mastrota o al cane di Paola Barale, ma vuolsi così, colà dove si puote.
PPS: evidentemente mi sono sbagliato, Medicina Ottusa è rimandata, nel frattempo ho trovato argomenti, in questi giorni, per svariate decinaia di post: tenetevi pronti, che il meglio deve ancora arrivare.

lunedì, giugno 11, 2007

In provincia di Brescia ci son stato con la Elle, era un po' triste molto grande

Mentre i guerriglieri della giustizia viaggiavano verso Roma bloccando i treni per non pagare il biglietto ("oh, Bushmerda non lo paga mica l'aereo per venire in Italia, allora non lo voglio pagare neanche io il biglietto" "va bene, allora vi facciamo lo sconto, basta che smettete di fare casino" "sei un fascista! Controllore fascista! Limiti la mia libertà di movimento!"), mentre quel simpatico mattacchione del senatore amico di tutti Gustavo Selva si faceva venire a prendere da un'ambulanza per superare il traffico e arrivare in orario in televisione, mentre tutto il mondo si scandalizzava alla scoperta che i parlamentari vogliono il gelato gratis (oltre ai pasti, il cinema, il teatro, il parrucchiere, l'aereo, il treno, l'auto, la scorta, la copertura sanitaria e dentistica, forse persino i lifting), ebbene, mentre tutto questo succedeva in Italia, noi ci dirigevamo verso il profondo nord, terra di leghisti, polenta e PIL (ah, i bei luoghi comuni che mi facilitano la vita).
La provincia di Brescia non è male, se sai che comunque ci sei solo di passaggio.
A parte il caldo tropicale, ecco due o tre cose che ricordo di questo viaggio allucinante:
- il caldo tropicale (ah, l'avevo già detto?);
- il caldo tropicale;
- la marmellata di moscerini che si era prodotta sulla parte anteriore della Peugeot dopo aver attraversato la pianura padana a 130 km/h e oltre;
- la capillarità e diffusione dei motel a ore in Lombardia (forse voi popolo del nord non ci crederete, ma da noi non ci sono);
- l'albergo (non a ore) arredato negli anni '70 da un architetto pazzo che odiava l'umanità e voleva renderla infelice creando orrori su orrori;
- il caldo tropicale;
- il raffreddore che mi ha fatto venire l'aria condizionata in macchina;
- la colazione in albergo: sarà il mio retaggio provinciale, ma tutte le volte che sento dire colazione continentale o colazione a buffet e poi vedo un tavolo con le monoporzioni di marmellata di arance, io mi emoziono tantissimo, mi sembra di essere in gita alle medie;
- la pianura padana è tanto piatta da essere noiosissima;
- nei piccoli paesi di provincia esiste ancora quello che si chiama spirito di paese, e la gente si saluta e tutti si conoscono e chi ti vede per strada ti riconosce per quello che sei: uno straniero;
- gli amici di Elle sono sempre meravigliosi, anche quelli che non leggono il mio blog.

Oggi è stato un post un po' così, ma sono stanco, mi devo ancora riprendere dal caldo tropicale, poi ne ho da fare di ogni. Comunque, se ho contato bene i giorni domani torna Medicina Ottusa, e poi mercoledi racconto, se mi va e mi autorizzano, qualcosa del matrimonio, come chiede Skiribilla.

venerdì, giugno 08, 2007

A voi due, quando eravate bambini

Prima o poi dovrò farlo, il corso di primo livello per sommelier. Per l'intanto, mi limito a sbevazzare non noncuranza, attraverso le tre fasi della degustazione, analisi visiva, olfattiva, gusto-olfattiva...adesso per esempio sto facendo un circolo di studio sul vino, intervengono degli esperti dell'AIS, e ho scoperto cose che non sapevo, e sensazioni che non sapevo di sapere.
Il vino non è semplice succo d'uva, perchè nasce dall'uva e dal lavoro dell'uomo. Dopo la vendemmia le ciocche vengono lavorate, spremute, il mosto rovesciato in grandi contenitori e poi filtrato, addizionato di lieviti e messo anni a invecchiare, poi imbottigliato, affinato e venduto. Il vino è vivo, non è una semplice bevanda, nè un estratto. Basta un piccolo problema, un intoppo qualsiasi a rovinarlo, a trasformarlo in qualcosa di imbevibile. Dalla pianta al bicchiere, è un percorso simile a quello che fa un funambolo, basta un piccolo errore e cade, l'esecuzione è rovinata, il sapore distrutto.
E non sono solo errori umani, dipende anche dal tempo, dalle condizioni atmosferiche. Per esempio, molti disciplinari vietano categoricamente l'annaffiatura delle piante, che devono alimentarsi solo con acqua piovana. Non solo, ma annate di pioggia eccessiva rovinano il vino, la vite ha bisogno di poca, pochissima acqua, deve scavare la terra con le radici alla ricerca delle falde, più la pianta soffre (e la immagini la sofferenza, in quel fusto contorto e screpolato, sfibrato) e migliore è il vino. La vite soffre, non beve, cerca l'acqua che non ha, ma non rinuncia a produrre frutto, e il vino che nasce da questa fatica è eccezionale.
Che poi sembra quasi una metafora per chissà quale lezione di vita, tipo che la gioia arriva solo dopo il dolore, e la bellezza nasce nel pianto, o cose così, solo che è vero, il vino migliore nasce così.
Nel 1991 avevo quattordici anni. I miei amici, i miei vecchi amici, li ho conosciuti allora, quando eravamo leggeri e molto fragili, come piante sottili. Io non so se il tempo migliora le persone, boh, non so, so però che è molto sincero in questo, taglia via i rami infruttiferi, affinchè i tralci maggiori siano più forti e diano ciocche migliori. A volte piove e a volte no, quando piove molto puoi permetterti di rimanere in superficie, ma se piove poco (e prima o poi succede sempre) sei costretto a scegliere se far morire la pianta o spingere in profondità le radici, e far fatica.
Vanno curate le piante, i tralci devi legarli e le erbe infestanti le devi togliere, devi dare il rame, in inverno, e avere pazienza fino a primavera. Bisogna aver pazienza, e aver cura.
Domani due miei amici molto cari si sposano (l'uno con l'altra, of course) (si scrive così, of course?), e sono così tanto contento per loro che volevo scrivere un post celebrativo tutto pompato, ma mi è venuto fuori così, poco celebrativo ma piuttosto sincero, e se la Marta mi dice che non è vero che ci conosciamo da così tanto tempo lei ha torto, e io ho ragione.
Insomma, domani alzerò il bicchiere per voi, perchè è bello avere degli amici così, come il principe con la volpe, e tutto quello che saprò pensare, in quella confusione che mi germoglia in testa, è che di tutti questi anni, di tutti voi , amici miei, non mi rimane solo il colore del grano - o meglio, del vino.

giovedì, giugno 07, 2007

Non hai tu pietà per me? (un vecchio racconto dei tempi che furono)

C’era una volta, ma non molto tempo fa, un uomo che non riusciva a distaccarsi da sé stesso. Ovunque andasse, si trovava sempre accanto, inevitabilmente, un altro io che, con il suo stesso identico viso, lo accompagnava ovunque. Usciva dal proprio appartamento, scendeva le scale, apriva il portone e, chi si trovava davanti? Sé stesso che, con le mani dietro la schiena e con aria un po’ indolente, si aspettava fischiettando. “Oh eccomi” diceva “finalmente sono arrivato. Come mai ci ho messo tanto?”. Oppure: “Oggi sono proprio di buon umore, lo so?”.
Se a volte capitava che, aprendo piano il portone, sorprendesse sé stesso di spalle, intento ad osservare i passanti, allora richiudeva silenziosamente, per non sentirsi, e raggiungeva la porta sul retro. Ma ecco che subito arrivava trafelato, dopo aver fatto una corsa attorno al palazzo: “Ehi, volevo fare il furbo, eh? Volevo lasciarmi qui?”, e si faceva l’occhiolino.
Però a volte capitava che non facesse in tempo a raggiungersi, e allora schizzava in macchina, serrava le portiere, metteva in moto e dava gas, mentre nello specchietto si vedeva rincorrersi, agitando la mano per richiamare la propria attenzione: “OH, MI STO LASCIANDO A PIEDI, EHI! ASPETTOMI!”. Ma appena si fermava, vuoi per fare benzina, vuoi per controllare una gomma, vuoi solo per godersi il panorama delle campagne, ecco che da dietro un albero o da una siepe vedeva apparire il viso familiare, col sorriso di chi si perdona una sciocchezza.
A volte se lo diceva: io avrei bisogno di un po’ meno solitudine, avrei bisogno di prendere le distanze da me stesso, avrei bisogno di perdermi! Non posso passare le mie giornate sempre e solo con me, voglio vedere anche altre persone, socializzare, non perdermi sempre in un soliloquio per niente costruttivo. E allora subito si rispondeva: cos’è, non trovo più stimolante la mia presenza? In fondo, non ho sempre detto che quello di cui ho bisogno, solo io riesco a darmelo? Io, io lo so cos’è il bene per me, e stare qui a dirmi certe cose non mi aiuterà certo a stare meglio. E allora si rimbeccava: cos’è, cerco il litigio? Ogni pretesto è buono per attaccarmi, non è vero? tanto l’ho sempre saputo, non ha senso parlare con me.
E su questo non possiamo certo dargli torto.
Però di solito a questo punto faceva la pace con se stesso e andava a brindare all’armonia ritrovata.
Con due aperitivi, naturalmente.

mercoledì, giugno 06, 2007

Paranoia, portami via

Oggi mi arriva una e-mail da un mio vecchio amico, ROKKOFORPRESIDENT (ha sempre tenuto un profilo basso) che mi informava che la settimana appena passata ad Istanbul si è riunito il Bilderberg Club.
...
...
Esatto, è quello che ho pensato anch'io. Allora mi sono rivolto all'oracolo e ho scoperto che il B.C. è una associazione informale di teste pensanti, che ogni anno si riuniscono per qualche giorno, si rinchiudono in stanze protette da guardie del corpo e fanno lunghe riunioni durante le quali:
1 - non viene prodotto nessun documento (verbali, report...)
2 - si decidono le sorti del mondo
3 - si fanno battutine sarcastiche sugli assenti.
Tra i partecipanti risultano nomi grossi dell'imprenditoria, della finanza e della politica a livello mondiale (c'è Kissinger, ma non c'è Rutelli, che non è il politico più rilevante nemmeno in casa sua); la cosa ganza è che non si sa cosa si dicono in queste stanzine, ma poi dopo escono di lì dandosi di gomito e facendo il gesto dell'ombrello e le pernacchie ai giornalisti che fanno domande.
Il B.C. ha la particolarità di essere, come il G8, un organismo decisionale su base NON elettiva, quindi del tutto antidemocratico. Ora, se si riunissero degli imprenditori per decidere come fare alleanze strategiche, piani di sviluppo inter-aziendali e minchiate varie non ci sarebbe nessun problema, ma se a queste riunioni ci vanno pure presidenti della Commissione Europea, Ministri delle Finanze, Segretari di Stato USA, presidenti di Banche Nazionali...sicuramente non si ritrovano per scambiarsi consigli da Club dell'Uncinetto (anche se sarebbe simpatico: "Romano, sono Henry. Stasera, alla riunione del B.C. ti ricordi di riportarmi il manuale del puntocroce che ti ho prestato?").
Non so, ma a me questa cosa che i potenti della Terra ogni tanto si ritrovano e decidono per tutti senza essere stati autorizzati mi sembra un messaggio del tipo "vabè, volevate il suffragio universale, il parlamento, le elezioni, la magistratura, tutte 'ste cazzate e ve le abbiamo date...ora però state zittini e fateci lavorare che abbiamo da pensare a cose serie".
E allora, siccome a me non mi invitano mai a queste feste - che secondo me si mangia e si beve gratis e alla fine si balla anche - mi vendico e il prossimo anno la organizzo io una riunione, invito tutti gli abitanti del pianeta tranne quelli che vanno al B.C., e ci divertiamo una cifra, e mentre loro pianificano il futuro e si annoiano noi beviamo succhi di frutta e mangiamo pizzette e ascoltiamo i Jane's Addicton, e se la faccio di sabato possiamo anche fare tardi, che tanto la domenica non si lavora, e restiamo alzati anche fino alle due-due e mezzo, a guardare le repliche di Merlose Place su Italia Uno.

martedì, giugno 05, 2007

S'i fosse foco...

E' sempre stata una forma di espressione, anzi, è stata forma di comunicazione. Il muro è fatto apposta per scriverci sopra, parliamoci chiaro, lo facevano i camuni e non dovremmo farlo noi? Che poi loro ci disegnavano questi omìni - diciamocela tutta - anche piuttosto brutti e fatti male, mentre conosco della gente che con le bombolette se c'ha voglia ti disegna la Venere del Botticelli. Certo, poi arrivano i rimbambiti che hanno l'urgenza irrefrenabile del territorial pissing, argh, mi scappa, non posso lasciare questo muro bianco, devo farci subito qualcosa, ecco, ci metto la mia firma bella artistica e se invece del mio nome ci metto il mio nickname, la mia tag, mi immagino di vivere a NY, nel Queens, di far parte di una gangsta band, invece di avere sedici anni, vivere a S.Giorgio a Colonica e fare l'ITIS.
Dico tutto questo perchè da qualche mese nella Città Cupa i muri bianchi hanno cominciato a coprirsi di messaggi scritti con le bombolette.
No, purtroppo non sono bellissimi graffiti metropolitani.
No, non sono nemmeno queste stupidissime e illeggibili firme da rapper di riporto.
No, non sono neanche messaggi d'amore, tipo quei cazzo di "io e te 3msc" potesse cadere un sasso in testa a Moccia, da quei tre metri, potesse.
No.
Sono delle deliranti prese di posizione da parte di un gruppo di (due? tre?) farneticanti fascistelli di paese, che usano prezioso inchiostro (che potrebbe essere destinato a nobili utilizzi, tipo firmare referendum per l'abolizione di Mastella) per scrivere messaggi come CINESI AL ROGO, EBREI NEI FORNI, ARABI AL ROGO (ripetita iuvant) PRODI MAIALE, LUXURIA EBREO, COMUNISTI PORCI e così via.
C'è una lotta costante tra questi cerebrolesi e qualche solerte cittadino che, munito di tintura e pennello periodicamente ricopre le parti peggiori (tipo cancella le parole ROGO, FORNI, MAIALE, e così rimane una parete piena di etnie e nomi di politici. Curioso). Ovviamente, dopo poco le scritte ricominciano, offrendo ai passanti un campionario sempre nuovo.
Oggi, per esempio, mi sono imbattuto in LIVIA TURCO GLI SPINELLI FAGLI FUMARE AI TUOI FIGLI.
Io ci provo ad immaginare chi può scrivere una cosa del genere, ma poi rinuncio, non ho così tanta fantasia. E' un po' come cercare di immaginare la faccia di uno che vota Berlusconi. Che faccia ha questa gente? Io proprio non lo so, oltretutto non ho mai conosciuto nessuno che mi abbia detto di aver votato Berlusconi.
Mah.
Comunque, ci provo, vediamo come potrebbe essere il nostro fustigatore della morale. Prima di tutto deve essere qualcuno che non si vergogna a farsi vedere in giro scrivendo su un muro con una bomboletta spray. Poi deve essere qualcuno che se ne frega della proprietà privata - no, anzi, uno che se ne frega della proprietà privata degli altri. E con questo non ho escluso nessuno di quelli che votano a destra.
Poi, io un giovane che dice spinello, scusate tanto, ma proprio non so com'è fatto. Spinello lo dicono gli sbirri o i matusa, non i ragazzi, per quanto siano fascistelli. Poi, questa cosa dei figli...se c'ho diciottanni, m'importa sega dei figli della Turco, scusate.
Eppure...come faccio ad immaginare un uomo maturo, adulto, con figli, che vota Forza Italia, magari notaio o avvocato, che la notte va a scrivere su un muro LIVIA TURCO GLI SPINELLI FAGLI FUMARE AI TUOI FIGLI. E se fosse una casalinga? Ma si dai, una madre di famiglia, scandalizzata dal decadimento dei tempi e dalla corruzione del mondo, che la sera dice al marito "esco a buttare il sudicio" e col favore delle tenebre...LIVIA TURCO GLI SPINELLI FAGLI FUMARE AI TUOI FIGLI.
No, lo so! Adesso ho capito. E' uno di quei gggiovani con la BMW, lampadati, gel nei capelli, braccialetto d'oro a maglia molle, quelli che vanno in disco a Riccione tutte le sere e poi li vedi in questa trasmissione THE BOX si chiama, che gli fanno domande sul senso della vita tipo "Matrimonio o convivenza?" e, mentre il dj in pista urla "ora tutti a pecora!" loro rispondono, con l'aria dei furbetti "matrimonio, ma solo con la persona giusta" e con chi ti vuoi sposare imbecille, con l'idraulico? "Io , Jonathan, prendo te, Osvaldo...oh, scusate, ho sbagliato persona".

Concludo con una cosa carina (eppure prima o poi il post su THE BOX dovrò farlo):
su un altro muro i simpatici amichetti con molto tempo libero hanno lasciato fianco a fianco due scritte: FORZA NUOVA e, proprio accanto, COMUNISTI BASTARDI. Ma siccome, ed è risaputo, i fascisti non sono proprio i più furbi di tutti, le hano scritte su due righe, e alla fine il risultato è questo:
FORZA COMUNISTI
NUOVA BASTARDI.
Son ragazzi.

lunedì, giugno 04, 2007

Speranza

Tema: Questa settimana abbiamo studiato gli dei e gli eroi dell'antica Grecia. Quale storia ti è piaciuta di più? Chi è il tuo eroe preferito? E chi è il tuo eroe nel mondo di oggi?
Svolgimento: Questa settimana abbiamo studiato gli dei e gli eroi dell'antica Grecia. A me è piaciuto moltissimo quando anno fatto la guerra di quella parola, che ci erano Achille e Ulisseo e Ancamenone e anche il re che aveva cinquanta (cinquanta!) figli e figlie. Ma non erano tutti bambini, esso aveva anche dei figli e figlie più vecchi.
Alla fine è finita la guerra perchè i greci anno fatto finta di andare via e invece si erano nascosti dietro i sassi, e hanno regalato un regalo di addio ai troiesi, un cavallo di legno e dentro però si trovavano Ulisseo e un altro, sono usciti e anno vinto loro.
Il mio eroe preferito era Ulisseo, perchè esso era molto furbo e astuto.
Il mio eroe nel mondo di oggi prima era Zorro, perchè aveva la spada e salvava i poveri dai ricchi.
Ma ora il mio eroe del mondo di oggi non è più Zorro, perchè esso non esiste, e il mio eroe preferito del mondo di oggi è Giorgio Mastrota, il quale è molto bravo ma anche molto sfortunato, e la maestra a detto che gli eroi sono sempre molto sfortunati, e secondo me anche Giorgio Mastrota.
Esso prima era famoso e tutti gli volevano bene e lo amavano molto, e adesso vende materassi alla persone povere e gli regala anche le pentole e le biciclette, che la mia mamma dice che quei prezzi sono un furto e allora io penso che lui ruba le pentole ai ricchi e le vende a poco alle persone povere, come Zorro e Robinud.
Quando poi esso va in televisione tutti lo prendono un po' in giro, ma gli vogliono bene, come gli amici, e secondo me lui pensa di avere tanti amici, ma poi esce dalla televisione e nessuno lo riconosce quando va al supermercato o in cartoleria, e lui diventa triste.
Allora io o pensato che anche Supermen e Spaidermen hanno i loro tifosi che li aiutano e gli vogliono bene anzhe se vanno al supermercato, e o deciso di aiutare il signor Giorgio Mastrota a essere felice anche quando esce dalla televisione e io e Marchino abbiamo fatto il Club degli amici di Giorgio mastrota, che ci vuole latessera e ce la abbiamo solo io e marchino e il signor giorgio Mastrota. La sua per ora ce la ho io, ma quando lo trovo al supermercato lo riconosco e glie la regalo.

Dici alla mamma e al babbo che voglio parlare con loro.