venerdì, agosto 29, 2008

Gli stranieri non capiscono - II

Per la gioia dei miei lettori, taccio e non pubblico. Cedo invece la parola al mio amico Urakidany, che ha dedicato questo post a rispondere alle vostre più malsane e torbide curiosità. Continuate a chiedere e domandare, ogni vostro dubbio troverà risposta! Per contattare Uraki, potete lasciare i vostri quesiti nei commenti, o scrivere a blogottuso@gmail.com. Vai col Jap!

Che differenze ci sono col cinese a livello di vocabolario ed evoluzione della lingua?
(Daniel)

Cinese, giapponese e coreano hanno molti punti in comune riguardo la grammatica ma per quanto riguarda le parolacce, la lingua giapponese è un caso particolare. I giapponesi tendono a nascondere tutte le cose sgradevoli ed evitano qualsiasi tipo di discussione, anche se si tratta di una semplice divergenza di gusti riguardo a un film o altro argomento disimpegnato. Le offese verbali sono sempre state considerate come insopportabili e, per esempio, ricordo bene che nel caso Materazzi-Zidane ai mondiali 2006 quasi tutti i giapponesi davano ragione al francoalgerino per aver semplicemente reagito ad un’offesa insopportabile. Le parolacce sono disdicevoli e quindi tabù. In ogni caso la questione della lingua si presenta più complessa e forse noiosa, se ci saranno ancora persone interessate magari ne parleremo più approfonditamente in futuro.

Mi sono sempre chiesto - mi si perdoni la trivialità - perché nei porni giappi il genitale maschile viene pixellato. Ce l'hanno a quadretti? Preferiscono lasciare un alone di mistero sulle loro fantomatiche misure non all'altezza ("alla lunghezza") degli occidentali? una volta in un servizio televisivo ho sentito dire che è una questione politica, ma continua a sfuggirmi il nesso.
(Signo)
Un mio amico diceva che per capire i popoli bisogna capire come affrontano la sessualità (caro Riccardo, avevi capito un milione di cose ma che talento sprecato!) e quindi puntualmente dava sempre una sbirciatina nei sexy shop dei paesi che visitava.
Se si ha l’occasione di visionarne uno in Giappone non si può che rimanere scioccati dai loro disturbi mentali espressi nella sfera sessuale. Non starò ad elencarvi con cosa certi giapponesi riescano ad eccitarsi ma fidatevi del fatto che è roba da pazzi, oltre ogni immaginazione umana. Nasce un bel paradosso se associamo questa perversione alla censura di naturalissimi organi genitali come mamma ci ha fatto.
Questo nasce da una vecchia legge ( i giapponesi sono durissimi a cambiare le cose) che credo derivi dalla medesima mentalità per cui non si usano le parolacce: le cose sgradevoli si cancellano. Per molti giapponesi la visione dei genitali è sgradevole e per loro stessa ammissione preferiscono immaginare. Curiosamente l’ano non è censurato e sfortunatamente anche altre cose a cui esso è collegato e che trova molto spazio nei video sporcaccioni (nel vero senso della parola) giapponesi. Sono persone deformate mentalmente e spesso anche fisicamente (mens sana in corpore sano, no?) rifiutano la normalità in favore della follia o almeno ciò che è follia per tutto il resto del mondo. I giapponesi si sentono speciali ma non si accorgono che la loro diversità è tutt’altro che qualcosa di cui pregiarsi anzi, li rende anormali al resto del mondo mettendoli in uno stato di complesso di inferiorità che partorisce altre deformazioni mentali in un turbine senza fine e in continua ascesa (praticamente da dopo la seconda guerra mondiale).
Moltissime persone hanno le gambe storte e estremamente corte e questo deriva dalla posizione chiamata “seisa” ovvero “postura corretta”, quella classica che li vede seduti in terra sforzando in maniera innaturale le articolazioni. La posizione è scomodissima anche per loro ma poi naturalmente si abituano perché è importantissimo sacrificarsi, giusto dico io ma per cosa? Deformarsi le gambe?
Per il resto le ragazze incrociano volutamente i piedi perché una ragazza che da noi si chiama sciancata per loro è carina. Puntando i piedi all’interno poi non si sviluppano i glutei ed è per questo che molte hanno il culo piatto. Anche i denti storti sono ritenuti carini e quindi non se li aggiustano. A volte vedi delle belle ragazze, anche famose, con un macello in bocca. Come dicevo, deformità mentale = deformità fisica. Naturalmente anche il fatto che mangiassero solo pesce e riso deve aver fatto il suo ruolo, vedi dei vecchi che sono praticamente ripiegati su se stessi e forse anche la loro dentatura ne ha risentito col cambio dell’alimentazione. Anche se adesso mangiano diversamente (comunque molto male) e magari si siedono regolarmente, credo (ma non sono un esperto di evoluzionismo) che queste deformazioni siano entrate nel loro DNA.

Da dove ha origine il rifiuto al contatto umano? Qual è il significato di "Minasan kiwotsukete"?
(Peephee)
Anche il rifiuto del contatto con altre persone a mio parere deriva dalla loro voglia di spingersi oltre la soglia umana, il rifiuto di ciò che è naturale, visto come una debolezza, e il raggiungimento di uno stato elevato. Sei un debole se ti piace fare vacanza, se mostri i tuoi sentimenti, se dici quello che pensi, se dici alla persona amata “ti amo”, se non ti siedi alla giapponese ecc.
Ricordatevi, chi non è giapponese non è degno e gli stranieri non capiscono.

Minasan kiwotsukete (abbiate cura di voi!)
Urakidany

PS: Urakidany ci segnala inoltre l'imperdibile festa tradizionale del Dio Pene (non è una bestemmia). In pratica come la sagra del cinghiale, ma con meno cinghiale e più pene.

Nella foto: il ministro giapponese delle riforme
.

domenica, agosto 24, 2008

Il segno dei tempi

Robe serie da dire ce ne son poche, che siamo tutti in ferie e questo e quello, e il reader mi dà da leggere qualcosa tipo due-trecento post, che sembra che stiamo tutti in ferie e allora i casi sono due, o a casa ci sono rimasti solo quelli che hanno un blog, o quei dieci che ci sono rimasti sono in fase di iperproduzione per sopperire alla carenza di gioia estiva.
Bon.
Ieri torno a casa e controllo commenti e visite, che sono uno sfigato della prima, non posso stare troppe ore senza la connessione, mi cala la palpebra, e scopro che in un giorno ho ricevuto 508 visite, che io di solito, lo posso dire, me ne vergogno ma lo dico, al massimo quando va di culo ce ne ho venti-trenta, e quando arriviamo a quaranta emoziono tantissimo, come quando c'è la finanza che mi suona il campanello di casa e io faccio finta di essere la colf filippina, che tanto mi viene la vocetta acuta dall'isteria e nessuno si accorge che in realtà sono io (fino ad adesso).
Insomma, ciqnuecento (lo scrivo in lettere, che fa più effetto, e pure sbagliato, così si capisce l'emozione) visite, perchè Luigi, siccome è un uomo di grande umorismo ma scarso gusto, ha trovato divertente questo post e l'ha segnalato qui. Ora, cosa sia OkNotizie io in realtà non lo so, però m'ha fatto avere cintueqenco visite in un giorno e questa è veramente cosa buona e giusta, e poi anche se il giorno dopo son tornati ad essere i soliti venti trenta (quasi tutti robot di Google, che tanto lo so che voialtri siete tutti al mare), eh, è stato veramente emozionevole, e ho pure avuto un commento da Dario Salvelli, che, insomma, è tanta roba.
E niente, me la volevo bullare un po'.
Dice, se ti bulli di questo, c'hai davvero poche soddisfazioni te, nella vita.
Dico, le soddisfazioni son quelle che mi vengono dal far le cose con piacere, e farle piacere agli altri.
Dice, si vabbè, ma nella vita vera, non davanti a un computer, te, ce l'hai delle cose che ti puoi bullare?
Dico, si, ma adesso son qui che parlo di questo, e anche le piccole cose posso dar soddisfazione e far piacere, e a me avere un blog, a me, mi dà tante soddisfazioni, che ci son le persone che ci piace, il mio blog.
Dice, si, ma te, quando
Dico, ma c'hai tanto ancora da star qui a romper le scatole a me? No, dico, perchè non vai a giocare un po' a pallone in autostrada?
Dico, son soddisfazioni queste.

mercoledì, agosto 20, 2008

Un giustificato motivo per (parte quattordicesima)

Torno giuto cinque minuti dal freschetto, e ne approfitto per passarvi la dose mensile del più potente allucinogeno in circolazione al momento: i post di Giangi. Ecco quindi una nuova puntata di questa interminabile saga, nella quale il treno si ferma, ma lui no. Io vado a prendere un altro po' di fresco, ci becchiamo tra qualche giorno. Saluti, vostro Heike

Pochi metri, pochi secondi e ci siamo, paradossalmente sembrano essere i più duri. Il treno cincischia, borbotta e arranca tra uno scambio e l'altro degli innumerevoli binari che pettinano la ruggionosa chioma della stazione. Cerco di non perdere l'equilibrio e lascio che il mio corpo morbidamente segua il singhiozzare del treno. Ne domino il ritmo irregolare facendo perno ogni tanto sulle mie fidate valige, sfruttando il loro peso che mai come in questo momento sembra vestire i panni di un caro amico, pronto ad offrirti la sua mano. Così mi stringo a loro lasciando ogni tanto la presa per poi riavvicinarmici. Ne nasce un leggero movimento dipinto probabilmente in qualche affresco del Buonarroti e grattato via per un attimo dalla Cappella Sistina per essere impresso su un ICPlus che finalmente sta per riposarsi. Neanche il ferroso e stridente grido delle rotaie riesce a distrarmi, sono troppo concentrato su questa infinita danza che calamita il mio corpo con le valige. Intarvedo con la coda dell'occhio i passeggeri muoversi in maniera impacciata, disordinata, ostentando una falsa esperienza e sicurezza nell'autogestire il proprio corpo, volti in cui si delineano sorrisi forzati che ad ogni strattone del treno rivelano la loro natura goffa e pesante. Così mi insinuo tra i loro precari movimenti, sfrutto la scia che lascia il loro inconsistente precipitare, filtro armoniosamente con le mie valige in questo divertente disordine e mi porto in pole position davanti alla porta del treno pronto per salpare, pronto per comiciare un altro viaggio.
Bene, ma da che parte si scende? Ecco che il il caro e vecchio dubbio amletico fa breccia tra i miei pensieri. Mi dico, ma non potevi riposare per qualche minuto al bar bistot del treno ? Tanta strada, tanta disinvoltura nell'affrotare impervi tragitti e ora che sta per compiersi il gran finale sembra complicarsi tutto, subentrano incertezze paranoiche riflessioni che appesantiscono l'arrivo.Insieme al treno ho ormai superato ogni ostacolo, sto entrando liscio come l'olio fino al traguardo e non so da che parte posare la mano per afferrarlo Maledizione!, ci vuole una soluzione immediata, provo a dare uno scorcio da entrambi i lati del treno facendo capolino tra la muraglia di schiene che assalgono l'altra porta. Non posso spostarmi, rischierei di perdere il mio primato sulla porta desta, ma dall'altra parte la folla sembra crescere, come se ci fosse un arrivo,non so, più interessante del mio. Un minuto fa libero e armonico, ora tremante e paralizzato, qualcosa non va ,ci vuole della musica. Ecco le cuffie, speriamo di soffocare logiche di pensieri irrazionali con la sequenza di note soffuse. Ottimo!, in soccorso arriva Jimi, vedi di fare qualcosa! Little Wing, perfetto mi sento già meglio. Prendo coraggio dalla mia scelta e da qualche nota di uno degli assoli più replicati e riarrangiati sino ad oggi, mi stringo alle valige e do uno sguardo deciso al pubblico intorno a me, trasmettendo una baldanzosa sicurezza che sembra scrivere un nuovo finale di un interminabile romanzo il cui epilogo un istante prima pareva già essere delineato al primo capitolo. Dalla sinistra cominciano serpeggiare i primi "se", "ma" "forse", un bronzio che non fa altro che appagare la mia sete di colmare il vuoto creatosi all'affacciarsi del solito dubbio paralizzante. Intanto sull'mp3 arrivano i Blur con Tender, mi dico, è la svolta! Come on Come on!
Mi si stampa in volto un sorriso a 360°, alla fine non ho la minima idea di dove scenderò. Sarà proprio la mia porta ad aprirsi? chissa! Magari sarà qualcuno da fuori ad aprirla, magari invece aprirà l'altra
Tanti possibili finali, infinite trame di una ragnatela che fluttuano e brillano sospese in un prato notturno, sperdute, abbandonate a se stesse, non più avvolte da quella disperata esigenza di avere una direzione, ora a dirigerle è pronta un'orchestra di stelle.
Il maestro dà il la, il treno si ferma, è ora di scendere.

giovedì, agosto 14, 2008

Gli stranieri non capiscono - I

Come promesso, ecco la prima corrispondenza dal Giappone, curata interamente dal nostro Urakidany. Salutiamolo tutti con trasporto (nonostante il ferragosto incombente e leferie alla quali tutti - viliacchi - vi siete dedicati). Dalle spiaggie assolate, dai monti innevati, dalle città accaldate, un solo coro accolga Urakidany: BENVENUTO! E ora, ricordatevi tutti che siamo qui pronti ad accogliere tutte le vostre domande, dubbi e curiosità sul Jappone. Chiedete qualunque cosa, a tutto sarà dato risposta. Ed ora, mi pregio di presentrarvi, in tutta la sua magnificienza, Urakidany in Gli stranieri non capiscono.

Sabato sono andato a vedere Batman, lo avevo visto in italiano ma sono tornato volentieri a vederlo con mia moglie in lingua originale in un cinema di Shibuya, un quartiere moderno pieno di giovani stravaganti. I film al cinema in Giappone sono tutti in lingua originale, di per se è una bella cosa, se non fosse che i giapponesi lo fanno solo per immergersi in un’atmosfera internazionale che il suono di certe lingue straniere, come soprattutto l’inglese, riesce a trasmetter loro. In questo paese sono ossessionati dalle lingue, ne studiano duemila ma alla fine non parlano bene neanche la loro che posso garantire essere una lingua semplicissima e piatta come quasi tutte le lingue dell’estremo oriente. Credo che la chiave della stupidità dei giapponesi sia racchiusa proprio nella lingua. Non si sono mai sviluppati pensieri filosofici complessi proprio perché mancano gli strumenti. Mancano le parole ma soprattutto manca la grammatica. Non ci sono articoli, pronomi, coniugazione verbale, singolare e plurale, maschile e femminile, nei verbi esiste solo il tempo presente e passato…..niente futuro, imperfetto ecc. e soprattutto non esistono le parolacce. Molti dei mie studenti si accaniscono su questo punto ma non riescono a capire che “cacca” o “ scemo” non sono delle parolacce. Non riesco a leggere completamente i sottotitoli ma spesso neanche ci provo per la tristezza che ne deriva. Un discorso complesso, fantasioso o semplicemente buffo si appiattisce e spesso ricorrono all’uso di parole inglesi (storpiatissime) come “kiss” o “sex” non presenti nella loro lingua (non esiste l’espressione “fare l’amore”). Un giorno devo farmi forza e noleggiare Pulp fiction per godermi la mitica versione giapponese. Tornando al cinema, vorrei sfatare l’immagine che di solito le persone hanno di Tokyo. Tokyo non è la metropoli che i più credono, anzi spesso alcuni scorci di città ricordano degli accampamenti nomadi (dicesi anche zingani) e non credo affatto che sia la terza città più vivibile del mondo come ultimamente diceva qualcuno su internet. Immagino che questi tipi ci abbiamo passato al massimo un paio di giorni ma non ovviamente un fine settimana. Si sarebbero accorti in tal caso che i treni non sono solo puntuali ma anche pieni di ubriaconi che hanno lo strano vizio di vomitare un po’ dove capita e su chi capita a tante altre belle cose che scopriremo in futuro. Mamma mia sto divagando come al solito ma sono così tante le cose da dire e tre anni di sofferenze rischiano di esplodere in un post delirante. Dicevo che Tokyo non è tutta questa grande metropoli visto che alla prima di Batman, nel centro che più centro non si può di Tokyo sono andato a finire in un cinema grande quanto la sala di un circolo ARCI con naturale e conseguente delusione….voi che sognate Tokyo ed io che sogno il VISPATHE’. Non parliamo poi del sistema! Allora, il biglietto è carissimo, 1800 yen circa (fate il conto voi per favore) ma si può comprare una riduzione del biglietto in negozi di solito molto vicini al cinema stesso. Trattasi di vero contorsionismo mentale. Perché complicarsi la vita per questa riduzione così facile da avere e non abbassare direttamente il prezzo? Poi appena comprata la riduzione dobbiamo andare al cinema per cambiarla con il biglietto vero e proprio e mettersi in fila (ebbene sì, ai giapponesi piace molto fare la fila) per aspettare che chiamino il nostro numero, dopodiché possiamo entrare per cercare di rimediare il posto migliore. Ma dico, non potrebbero assegnarti il posto subito come fanno nei multisala normali?! Arrivati dentro la sala comincia la lotta per trovare due posti, che sia il treno o il cinema è quasi impossibile trovare due posti accanto in quanto i giapponesi rifiutano il contatto con gli altri esseri umani e si siedono sempre alternando un posto vuoto e uno occupato come una scacchiera. Per non parlare poi delle principesse che mettono accanto a loro la preziosa borsa firmata come fosse una persona e non lo fanno per tenere occupato il posto a qualcuno. Sono quasi sempre soli, vanno al ristorante e al cinema da soli e si stupiscono che noi italiani di solito facciamo queste cose in compagnia. Insomma dopo aver fatto spostare le varie borse per potermi sedere accanto a mia moglie finalmente il film inizia…..e la principessa seduta accanto a noi cambia posto perché non regge lo stress di avere accanto una persona…anzi……un GAIJIN!

Minasan kiwotsukete
Urakidany

Nella foto: un ridente angolo di Tokio. Altre foto, sempre a cura di Urakidany, qui.

mercoledì, agosto 13, 2008

Non ho vizi minori

Mi ero ripromesso di parlare di Cerebus più avanti, quando avessi finito leggerlo, ma al solito non so mantenere le promesse, nemmeno, o forse soprattutto, se le faccio a me.
Il fatto è che ormai avevo deciso metterla da parte, la rubrica sui fumetti e su come hanno cambiato il mio modo di vedere il mondo (no, non cambiato, sbaglio, dovrei dire formato, non esiste un tempo rispetto al quale "prima" non leggevo fumetti e poi "dopo" si. Io i fumetti li ho sempre letti, anche quando leggere, infante, non sapevo. Guardavo le figure, perchè ero ignorante, ma curioso, volevo sapere tutto).
Pensavo di smettere, alla zitta, così di nascosto, perchè un po' si, il tempo, gli impegni, non posso scrivere il blog, ho da fare, lavoro, come fare?, ma in realtà non è quello il problema, è la coscienza critica, la consapevolezza che non sono infinite le cose da dire, ad un certo punto vedrai basta, e se continuo divento noioso perchè ripeto il già detto.
Mm.
Non l'avevo già detto, questo?
Ma andiamo, tanto lo so come va a finire, me la tiro per fare scena e sentirmi dire "ma no, ma che dici, non cose interessanti, dimmi dimmi" e lo sapete anche voi, che è quello che voglio sentirmi dire, e allora forza, saltiamo i preliminari e veniamo al dunque, che mi è tornata voglia di scrivere e cose da dire ce ne sono uno stonfo innumerevoli.
...
A me, da sempre, genitori, scuola, libri, mondo tutto, hanno sempre insegnato la moderazione, la prudenza, il non eccedere con le cose, siano esse buone o brutte. Sarà per questo che sono uno di quei pallosini che le droghe, leggere o pesanti, no, e che le volte che ho bevuto troppo poi il mal di testa era peggio, ma tanto peggio della simpatica ebrezza dell'alcool.
Non so eccedere, mi limito ad un sano distacco, mi entusiasmo al massimo per le grandi imprese eroiche, ma poi neanche tanto, chi se ne frega in fondo.
Son fatto così.
...
Dave Sim inizia a scrivere e disegnare Cerebus a metà degli anni '70, e lancia l'idea dell'autoproduzione, svincolandosi dal mortale abbraccio autore-editore (mortale per l'autore, in genere). Ora, se a qualcuno interessano i dettagli della sua affascinante biografia, li potete trovate qui, a me interessa altro, il (qui avevo scritto un pezzo di critica piuttosto lungo, ma era davvero noioso, e non era quello che intendevo dire, quindi l'ho cancellato. Lascio solo l'ultima parola, và) lettori.
Sotto effetto di LSD, Sim decide di portare avanti la sua storia fino al numero 300. Poi l'effetto dell'acido passa, ma l'idea rimane nella sua testa. E più o meno per 28 anni, ogni mese, pubblica un numero di Cerebus.
Passano gli anni, e oggi Sim, come potete leggere praticamente ovunque, è diventato un integralista religioso misantropo e profondamente misogino. Leggo i suoi fumetti, e non trovo traccia di questa deriva verso la follia, ma sono ai primi numeri, dopo chissà che succede.
Lorenzo, che mi ha prestato i volumi di Cerebus (grazie, Lorenzo), dice che Dave Sim è la dimostrazione pratica di come il grande talento possa condurre alla follia, di come la mente umana non possa tollerare troppo a lungo la fiamma divina, prima di bruciarsi. Elle, più prosaicamente, dice che a Sim, a bruciargli il cervello è stato l'LSD, .
Io non lo so, sto zitto, e mi leggo i miei fumetti (rigorosamente in inglese, perchè Sim vieta la traduzione in qualsiasi lingua. Ora, devo essere sincero, per me non è facilissimo, ho bisogno del dizionario per capire tutto, ma leggere i fumetti è più facile che leggere libri, anche per le bestie come me. Se non capisco qualcosa allora guardo le figure, sono ignorante, ma curioso, voglio sapere tutto).
Non so chi (potrei dire Oscar Wilde, tanto gli aforismi son tutti suoi) diceva che "le strade dell'eccesso portano al palazzo della saggezza". Da ragazzo mi sembrava una filosofia affascinante e meravigliosa, perchè prometteva di ricevere un giorno un'epifania che squarciasse il velo del mistero.
Adesso invece penso sia una cagata, perchè il sentiero continua, dopo il palazzo della saggezza, e ti porta nel bosco dei lupi.
E io ho paura dei lupi.
Anche se c'è Cerebus, con me.

PS: termino questo pippone autoreferenziale con tre notazioni:
1 - di nuovo, grazie Lorenzo.
2 - per evitare che Giangi si preoccupi, il suo post l'ho ricevuto ed è pronto, ma lo pubblico la prossima settimana.
3 - ATTENZIONE! Domani inizia la nuova rubrica sul Giappone! Urakidany aspetta tutte le vostre domande e curiosità su quella nazione di finzione narrativa che è il Sol Levante. Scrivete e domandate tutto quello che volete sapere sul Jap e i Japs a blogottuso@gmail.com, o qui nei commenti dei post, ed avrete risposta! A domani!
4 - Mi sono accorto di non averlo detto, ma Cerebus è probabilmente (lo stabilirò quando lo finisco) il miglior fumetto che abbia mai letto.
5 - Si, avevo detto tre notazioni, ma perdo sempre il conto, lo sapete.

Nell'immagine: Cerebus, the Aadvark

sabato, agosto 09, 2008

Teoria e pratica della citazione

Ah! Grazie alla ricerca scientifica e all'inesausta volontà umana di progredire a discapito delle idee reazionarie di certi che vorrebbero riportare indietro di secoli la lancetta del tempo (papa Ratzinger, Zichichi, Sandra Mondaini, ED!, la società della Terra Piatta,i), ebbene, nonostante la loro inesauribile lotta, la ricerca scientifica di cui sopra ha creato il Nimesulide, e ora mi è passato il mal di denti. Viva la ricerca scientifica. Ora basta che inventano una cosa che mi fa passare il mal di lavoro e sono a posto, posso superare indenne i secoli.
Ma non è per questo che son qui davanti al computer a quest'ora una sera d'agosto, che se fossi un po' più furbo potrei fare cose più sane e dilettevoli (dormire). No, son qui per annunciare che a breve (ma non posso essere più preciso perchè sennò poi magari sbaglio e faccio una figura di merda che metà basta), a breve dicevo (che poi, voglio dire, figura di merda, con chi la faccio questa figura di merda, con voi? Ah ah ah, ma per piacere), a breve (senza offesa gente, è che pensare che ci sia ancora qualcuno che nutre delle aspettative realistiche su quello che faccio, annuncio e dico mi fa scompisciare, ah ah ah).
Beh?
No, dico.
Cosa?
Posso continuare?
In che senso?
Posso continuare o devo fare ancora il simpatico a lungo?
Ho qualche problema? Ehi amico, dico a me?
Si, dico proprio a me. Posso continuare a raccontare quello che stavo dicendo o devo ancora fare qualche altra insensata interruzione?
Prego.
Grazie. Allora, stavo dicendo...
Che permalosino.
EBBASTA!
...
Allora, stavo dicendo che a breve, con tutti i distinguo del caso, partirà una nuova rubrica nella quale confido molto. Dal lontano Jappone, Urakidany ha deciso di renderci partecipi delle difficoltà, sofferenze e mostruose atrocità che concernono la vita di un italiano emigrato nella terra del Sol Levante. Non perdetevi assolutamente questa nuova avventura, o verrò a cercarvi a casa uno per uno.
Ma non finisce qui: ispirardoci al sommo Bordone, abbiamo deciso di avviare una specie di Jappone for dummies: avete curiosità, domande, dubbi sul Giappone o sui giapponesi? Volete conoscere il modo giusto per fare il sushi, volete imparare le regole del sumo, intendete scoprire cosa i giappi pensano di Mastella? Urakidany risponderà, nei limiti della sua onniscenza, a tutte le domande che invierete a blogottuso@gmail.com o che lascerete nei commenti, eventualmente. Non perdete l'occasione di ridurre la vostra abissale ignoranza sulle cose del mondo, domandate, e vi sarà aperto (o qualcosa di simile)!

Nell'immagine: Osamu tezuka, sempre sia lodato

mercoledì, agosto 06, 2008

Festina lente

La Sicilia, e Palermo in particolare, vista con gli occhi di un ottenebrato mentale (me):
- Minchia, i carretti siciliani! Elle Elle i carretti siciliani!! Corri, guarda! Dammi la macchina fotografica, ce l'hai nella borsa, devo fare la foto ai carretti siciliani! Minchia, i carretti siciliani!
- Minchia, la granita! Ammé ammé, mi fa una granita al limone? Eh? Che bambino? Questo qui? Ma no, c'ero prima io! Sissì, c'ero prima io! Non è vero! Voglio la granita al limone! La voglioh! Oh, grazie.
- Minchia, bellissimo il Teatro Massimo. Davvero. Posso avere un'altra granita adesso?
- Il problema di Palemmo è il tciaffìgo. Ah ah. No, sul serio.
- Vorremmo visitare il duomo di Monreale, che si trova a circa 10 km dal capoluogo siciliano, ma non abbiamo la macchina e non intendiamo affrontare 10 km di deserto a piedi sotto il sole. Come possiamo fare? Ah, bene, c'è l'autobus. E ogni quanto passa? Ah, ogni ora? Vabbè, accettabile. E tra quanto passa il prossimo? Due ore? Interessante.
- "Elle, perchè stai fissando la tv della camera d'albergo con tale intensità?" "Mi aspettavo di vedere programmi in lingua straniera. Mi sento defraudata".
- Minchia che caldo.
- E così questo è il celebre mercato all'aperto di Ballarò, eh? Mah, mi aspettavo cose più esotiche di...guarda, teste di pescespada! Eh, qui i poponi li chiamano melloni! Cosa sono queste cose enormi? Azz...fichi d'India? Però... e là che c'è? (due estenuanti - per Elle - ore dopo)... Guarda! Questo tizio vende motori di frigorifero rotti! Incredibile...e, e quello! Guarda! Autoradio con i fili attaccati! Impianti stereo professionali! Sub-woofer e mixer multitraccia! Non ci credo! L'intera collezione de I Quindici! Questo posto è bellissimo!...Elle? Sei viva?
- "Andiamo a vedere l'orto botanico?" "E' lontano?" "No" "Ok".
- "Andiamo a vedere la chiesa di San cataldo?" "E' lontano?" "No" "Sei sicuro che non è lontano?" "Si" "Andiamo".
- "Andiamo a ved" "NO".
- Il treno da Punta Raisi a Palermo attraversa la campagnia più riarsa dell'emisfero (uno qualunque a scelta), con edifici multipiano ispirati alla scuola architettonica di Beirut, detta anche "della facciata crollata".
- Mi scusi signorina, è possibile imbarcare un polpo vivo? E se lo porto come bagaglio a mano?
- Abbiamo scoperto come la mafia uccide: altro che lupara, ti fa mangiare tre arancini di fila. Nessuno può farcela e sopravvivere per raccontarlo.
- Caldo gente, caldo.
- Tanto caldo.

Un saluto e un grande abbraccio a chi ci ha voluto bene, ospitati, serviti e riveriti nella bella, ma bella davvero, Palermo, e un grazie sincero al portiere di notte del nostro albergo, che con la sua allegria, simpatia, vitalità ed esuberanza, ci ha aiutato a sopportare gli ingrati scherzi del destino. Si, grazie tante, grazie, grazie, grazie, amico Crisantemo.

Nella foto: un passante, però seduto.

domenica, agosto 03, 2008

Parlami, oracolo

Amici, proseguiamo insieme lungo la strada dell'immortalità con il consueto post che ormai fanno tutti i blog che si rispettino, compreso quello di Pierluigi Diaco, e cioè il post sulle CHIAVI DI RICERCA!!
(lo so che sono tante, e leggerle tutte fa fatica, ma, davvero, ho cercato di ridurre la lista il più possibile, solo che ogni volta che ne eliminavo uno mi sembrava di stare strappandomi via un pezzo di cuore. Non sono riuscito ad andare oltre. Amateli, come io li ho amati).

Il mondo dei blogger
- blog contro gli stranieri
- blog fighi da copiare
- blog presente la sensazione
- cm mettere la scritta ganza in tutto il blog
- come posso mettere il blog in modo che ci si clicchi sopra
- questa parte della mia vita si chiama infelicità, litigi, blog
- ti aspetto tutte le sere ma tu fai sempre tardi blog
- che cazzo sono i feed

Il mondo di Quark
- In che anno fu inventato il calendario avati cristo o dopo?
- animale simile a un panda ma dai movimenti tipicamente lentissimi
- come pulire il cavallo bianco quando si sporca
- cavallo sentimentale
- orso noioso

Il mondo delle ASL

- emorroidi silenziose
- eroristeria for non erections
- formicolio braccio e bocca sinistra
- mp3 spento dal sudore
- urinoterapia per curare i brufoli
- oggi mi si è rotto un dente e sono all'ottavo mese di gravidanza c'è pericolo
- ti manca la mano sinistra
- sto scoreggiando come un forsennato
- trapianto di cervello d-i chi sarà la memoria del ricevente o del donatore

Il mondo di Paola
- Paola Barale cannottiera
- Paola Barale club
- Paola Barale culo
- Paola Barale e il negro
- Paola Barale e la cocaina
- Paola Barale e pipì addosso
- Paola Barale occhiali da vista
- Paola Barale foto dei suoi viaggi
- Paola Barale porca gratis
- sesso con Paola Barale

Il falò delle vanità
- Alberto Sordi assegni postdatati
- allevi inascoltabile
- autobiografia Raoul Bova
- borghezio deodorante
- mocassini di d'alema
- voglio parlare con lorenzo cherubini
- novello novelli candidato
- attilio lombardo mp3
- kikkafuffy
- vita di pierfrancesco casini
- velapoma nuda

Come fare per...

- cerco l'ultimo tipo di carro funebre anno 2008
- come fare per produrre una laurea falsa intestata
- come improvvisare al pianoforte sweet home chicago
- incidenti nei bunker antiatomici
- scusate mi potreste dire se i bambini devono avere il biglietto sull'autobus?
- imparare a fare la pipì addosso da grandi
- cosa dirsi
- diventare ricchissimo

Le grandi domande

- non tutti i film escono al cinema perchè?
- perchè cade l'impero azteco?
- perchè fanno male i polpacci
- perchè i manga costano cari
- perchè il mio blog non si trova sul web
- perchè mi guardano tutti quando cammino?
- perchè tutti mi odiano?

Droga: parliamone
- come far smettere il tuo uomo di drogarsi
- drogati e poi morti al festival di sanremo
- posso spedire droga posta da amsterdam

Sesso senza amore

- calendario camionisti meccanici sexy
- cerco coppie filmate nei boschi mentre fanno sesso
- conquistare una quarantenne a tutti i costi
- un fabbro nudo
- faccio palpare mia moglie
- sono separata ed esco con un tipo più piccolo di me devo dirglielo che mi piace
- parolacce che piaciano alle donne
- vorrei far scopare mia suocera da un cavallo

E questo è il bello e meraviglioso mondo dei miei lettori.
Vorrei concludere con la mia Top Ten personale, la Dance Floor Chart delle chiavi di ricerca più belle degli ultimi mesi, i dieci meravigliosi pazzi che hanno conquistato il mio cuore, in ordine crescente di bellezza:
10 - come evitare di essere assaltati in brasile
9 (a pari merito):
- gli spazzini non raccolgono la merda dei cani
- spia macchina accesa triangolo punto esclamativo (ndH: è il freno a mano)
8 - storia inventata in francese mentre dormivo ho sentito squillare
7 - bruno vespa pastasciutta colazione
6 - film bellissimo minchia papa
5 - incollare le orecchie a sventola
4 - pissing pipì addosso cessione iva lesbiche shemale
3 - i carabinieri mi perseguitano
2 - negroni sboroni con denti da megatron
and...
1 - se qui scrivo heike e poi una chiave di ricerca stupida poi mi scrive sul blog