sabato, agosto 27, 2011

Te lo giuro sul canguro

Ora, potrei stare ore qui a raccontarvi delle mie avventure durante i disordini di Londra di qualche settimana fa (ricordate ancora? Quelli con gli autobus incendiati, i negozi distrutti, i palazzi in fiamme... lo sapevate, vero, che adesso vivo nella città che voi guardavate bruciare in televisione mentre mangiavate avide fette di cocomero?). Potrei, ma non lo farò, tanto ha già detto tutto Antonio Caprarica. E comunque non era vero nulla, di quello che ha detto lui: la regina non ha davvero dato fuoco in Trafalgar Square ad una bandiera degli Stati Uniti, e non era vero nemmeno che la Thatcher è risorta dalla morte (è morta?).
Insomma, non starò a tediarvi con queste quisquilie, ma verrò adesso a raccontarvi una piccola e leziosa avventura che mi è capitata in questi tumultuosi giorni.
GiovedÏ ero in farmacia, intento ad occuparmi della importante missione del pulling forward, ovvero spostare in avanti le merci sugli scaffali (ebbene sì, il vostro sta facendo anche questo, scoprendo al tempo stesso nuove dimensioni dell'esistente) per colmare i posti vuoti e rendere il tutto più gradevole alla vista, o almeno questo è quello che dice Larry, il mio manager che somiglia a Mr T. E nel mentre che ero lì, chino sugli scaffali più bassi, mi si affianca uno e mi dice (temo di non essere in grado di rendere né l'intonazione né l'accento, ma se fate un salto a Londra ve lo faccio a voce):
- Escusmi.
- Yes sir (io, senza alzare gli occhi).
- Ai uont nou if iu nou uear bai a... (il familiare accento di casa mi fa alzare lo sguardo: un uomo invecchiato anzitempo, alto ma curvo, gli occhi ispessiti dalla delusione, i capelli radi e bianchi, lo sguardo desolato di chi non riesce ad accettare la realtà che gli si para davanti. Dove ti conduci, vecchio mio, dove vaghi, cosa cerchi, in questo mondo sì difficile?)... a CIPUOT.
Io lo guardo, non capisco, ma chiedo quello che chiedo sempre in queste situazioni.
- Where are you from, sir?
- Am ITALIAN (bello maiuscolo, urlato. Due vecchie si girano spaventate, la guardia giurata mette mano alla pistola, cani abbaiano in lontananza)!
- Allora guardi (rispondo in italiano, sorridente), un attimo e sono da lei.
- Amsorri?
- No, dicevo, sono italiano anch'io.
- Ma che caaaaa...ra persona! Complimenti! Buon soggiorno!
E nel dire questo mi porge la mano. Io, per atavico istinto, la stringo e lui mi tira su, in piedi.
Un po' scosso, gli dico:
- Allora, mi dica, posso aiutarla?
- E che gnente, vede, me sí è scassato l'orologgio e adesso devo trovanne n'antro, ma n'orologgetto da gnente, na robba de plastica, che me frega. Lei capisce, posso guardaí 'r cellulare, ma è 'na rottura de cazzo (giuro che non sto inventando niente), sto 'n giro e nun posso sape' l'ora.
- Aah, guardi, aah, mi lascia la mano per favore, grazie, posti dove comprare orologi da battaglia a Londra ne trova ovunque, ma adesso sono le sei e mezzo, siamo nella City, qui è tutto chiuso.
- Ah, mannaggia ar cazzo.
- Lei dove sta? (nel frattempo lo studio meglio e comincio a pensare che sotto quelle rughe c'è un viso familiare. Devastato dalle privazioni sì, ma familiare).
- A coso, a Stocneuinton.
- Ecco, è più probabile che trovi qualcosa in quella zona che qui, perché...
- Ho capito ho capito, e va bbe', cercherò domani madina pe' vede se se trova quarcosa. Ecco, sa, n'orologio come 'r suo, roba così me serve, da poco.
- Ah, sì, esatto, questo l'ho comprato da Argos.
- Eh?
- Argos, è una catena, i negozi li trova ovunque.
- Come se chiama? Astronz?
- Argos.
- Ahhh, cioè, come se scrive? Ho capito, ho capito. Bene, grazie davero dell'aiuto, è stato prezioso, le auguro una bella giornata e un buon soggiorno, grazzie e tante care cose.
Nel dir questo mi mette il braccio intorno alle spalle e mi accompagna verso l'uscita. Io docile, lo seguo come fosse il pifferaio di Hamelin. Raggiunta la porta, mi libera dall'abbraccio mortale e se ne va, misurando il mondo con grandi passi a compasso e dondolando le braccia attorno a sè.
E' allora che l'incantesimo di occultamento di memoria mi abbandona: líuomo che ha appena lasciato il negozio, simpatico come la lebbra, è Luca Giurato.

Grazie, grazie, siete un pubblico stupendo, grazie. Ora, se permettete, prima di lasciarvi vorrei lanciare un appello in mio favore. Sono povero, ho freddo e dormo sotto i ponti, non mangio da settimane e bevo líacqua dai canaletti di scolo che scorrono ai lati delle strade, ma nonostante tutto questo non ho mai perso la mia dignità.
Fino ad ora.
Infatti sono qui, prostrato in ginocchio di fronte a voi per IMPLORARVI di votare il Blog Ottuso nell'ormai annuale sfida dei Macchia Nera Award, il premio più (inserire aggettivo a scelta) d'Italia, nel quale i blog più (inserire aggettivo a scelta) d'Italia vengono premiati per i loro (inserire sostantivo a scelta) d'Italia.
Quest'anno ho deciso di vincere, e per farlo mi lancio in questa marchetta avvilente: votatemi, votate il blog ottuso nella categoria MIGLIOR BLOG EROTICO. Vi prego, fatelo.
Sì, avete letto bene: MIGLIOR BLOG EROTICO. Questo perché sento che questa nuova sfida mi dà la voglia di scrivere di nuovo come ai vecchi tempi, e vi garantisco che nelle prossime settimane leggerete un sacco di nuovi post qui sopra, e tutti, decisamente, erotici.
E' una promessa elettorale.
No, sul serio, nuovi post.
Votatemi.
PS: avete tempo fino al 2 settembre.