lunedì, dicembre 22, 2008

L'identificazione è totale

Nessuna possibilità di fuga, la strada è interrotta,
occorre ripensare al percorso fatto, tornare indietro,
o semplicemente fermarsi e cercare di capire dove stava l'errore.


LUI
Non ha più entusiasmo, si direbbe che si muova per inerzia. Se fosse possibile disegnare le linee cinetiche dei suoi movimenti nello spazio, scopriresti che sono sempre le stesse, giorno dopo giorno, mese dopo mese. I gesti si sono fissati in un automatismo che non conosce, ma che integra in sè. Si muove, parla, sorride, ma non è più lì, davvero, da molto tempo.
IO
Questi tasti li conosco anche troppo bene. A volte penso che, se guardassi con attenzione, potrei vedere emergere dai polpastrelli il profilo sottile delle lettere, incise più profondamente di un marchio. Ma non c'è più gioia, in questa cosa. Niente più meraviglia, nella scoperta.
LUI
Da quando lei se n'è andata, respira a fatica. A volte la notte si sveglia, allunga il braccio e niente, il letto è vuoto, nessun profilo familiare illuminato dalla luna. Lui l'amava, l'amava tanto da aver dato alla figlia il nome di lei, lo stesso nome, così da perpetuare nel tempo, nel futuro, il suono di quel nome, oltre i secoli, oltre gli eoni. Poi lei l'aveva lasciato per un uomo molto ricco. Per il fratello dell'uomo più ricco di tutti, per il fratello del suo padrone. E lui, adesso, vendeva materassi.
IO
Non è vero che l'ispirazione è una sorgente inesauribile, che più ne bevi e più ne arriva. Anzi, è il contrario, più ne attingi, più quella si esaurisce, fino a seccarsi. La mia, di ispirazione, è sempre stata una pozzanghera, da non scambiare per talento.
LUI
La notte non dorme. Se ce la fa, preferisce evitare di sognare. Modafinil, Provigil, Adrafinil, orexina. Prende una pastiglia e si mette davanti alla televisione al plasma. Le ore di buio sono le più difficili da attraversare. A volte trova le repliche dei programmi del giorno, e li guarda. Soprattutto si fissa sui quiz di Carlo Conti. Ne studia i movimenti, il linguaggio, le pose e i tic. Lui fa miss Italia, pensa, io vendo materassi. Cos'ha più di me? E che cos'ho, io, che non va?
IO
C'è chi ogni giorno riesce a scrivere pezzi bellissimi, e a volte anche più di uno al giorno, decine di volte al giorno. Dove la trovano tutta questa voglia? Per me è sempre un travaglio scrivere qualcosa, e partorisco sempre questi bimbetti bruttarelli, piagnucolosi e che nessuno ha voglia di coccolare. Eppure all'inizio ero bravo, credo, forse.
LUI
Almeno gli proponessero qualcosa di diverso, una fiction.
IO
Questo blog si è proprio perso per strada.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi sa che se la passa peggio a Mastrota...

Verrocchio ha detto...

Beh, se non lo danno a Lui un materasso anti-insonnia, a noi poveri mortali cosa rifilano?



P.S.: Già solo il titolo del post precedente (Sarcosì) vale un fascio di post di molti altri.

Artemisia ha detto...

Non ho capito le allusioni. Pero' la foto e' bella.
Un abbraccio, Heike!
Artemisia
(degna lettrice del Blogottuso)

Daniel ha detto...

Sarò ho ottuso, ma non capisco. Però ho subito notato che l'immagine in cima è cambiata che per prima cosa mi sono detto "ma questo non è il blog di Heike che quello di Heike c'aveva la foto con la tanta gente e quella seduta isolata a destra però che guardavano tutti nella direzione uguale" poi però ho pensato "magari Heike fa ora come Google che cambia il logo per le occasioni speciali che ormai siamo vicini alla vigilia di Natale e la vigilia è un giorno importante". È così vero? VERO?

Heike ha detto...

No.
(ah ah aha ahahhah hah bwahhah!!!)
Un cordiale saluto a:
- faina, anche se non ama Mastrota
- verrocchio, anche se non capisce Mastrota
- artemisia, anche se non conosce Mastrota
- daniel, anche se ignora Mastrota artatamente.