La giornata di uno scrutatore
Dopo una notte insonne a causa di una maldigerita pizzata, alle 8.45 di sabato mattina mi presento al seggio 149 (8,8 km da casa, secondo Google Maps). La presidente è di prima nomina, la segretaria è di prima nomina, io sono di prima nomina, una scrutatrice ha entrambi gli occhi strabici e il volto contratto in un rictus nervoso incontrollabile, un'altra ha la postura snella e slanciata di una scimmia bonobo e la medesima prontezza mentale, e, infine, l'ultimo scrutatore lavora alle Generali, e per tre giorni continuerò a dirgli che non ho né la macchina, né la moto, né il cane, né intendo sottoscrivere un'assicurazione sulla vita.
Capisco subito che sarà durissima.
SABATO POMERIGGIO
Apriamo il seggio alle 15.00. Da quel momento in poi, per ventitrè minuti, una processione interminabile di uomini (e indovinate chi era l'addetto del registro uomini?) si presenta a registrarsi e votare. C'era la fila. Il sabato pomeriggio. Alle tre. Per votare. Se continua così, penso, io a domani non ci arrivo. Poi per fortuna la cosa si calma, e alla fine della giornata siamo intorno al 35 % dei votanti. Chiudiamo alle 22.00, con la chicca di uno che si presenta da noi invece che alla sezione 151 (la sua) e si incazza perché non lo facciamo votare.
A mezzanotte torno a casa e Elle, scrutatrice alla sezione 2 (175 metri da casa, contati) mi fa: eh, ma ce n'avete messo di tempo, io son qui da un'ora.
DOMENICA
Il seggio apre alle 7.00.
Nell'arco della giornata commento i seguenti errori:
1 - non mi accorgo che il figlio è venuto a votare con la tessera del padre, e gliela timbro;
2 - inserisco i dati di un elettore al posto di quelli di un'altro sul registro dei votanti. Questo circa cinque volte (poi mi spostano a fare altre cose);
3 - consegno due schede viola a una elettrice, che le vota entrambe;
4 - pesto il piede di una rappresentante di lista;
5 - scrivo male il nome della Lista civica cinque stelle Beppegrillo.it nel verbale di seggio, per quattro volte;
6 - rompo una matita copiativa;
7 - mangio la brioscia della presidente, e ne bevo il caffé.
Tra i rappresentanti di lista c'è un candidato SIMPATICO. Arriva alle 11.00 sorseggiando un mojito, entra e ci fa: "ehi, ma che facce stanche, fatto tardi ieri sera, eh? AH AH AH!". Farà la stessa battuta sei volte in due giorni, ogni volta con cocktail e giacchette diverse. Gli elettori lo adorano, ma, si sa, gli elettori sono stupidi.
Le due scrutatrici diversamente avvenenti (il bonobo e la strabica) conoscono tutti, perché sono del paese. Ogni volta che chiedo un documento a qualcuno, mi interrompono e mi fanno:
- no, non glielo chiedere il documento, lo conosco io, non è vero Valerio?
- mi chiamo Vittorio.
- è uguale.
Il bonobo poi, mi informa di prima mattina che deve chiedere un'informazione a tale Mario, rappresentante di lista e tuttofare di seggio. All'incirca ogni settanta minuti si svolge il seguente scambio di battute (con chiunque le capiti a tiro):
- C'è Mario?
- Si, è nell'altra stanza.
- Bene, prima che lui vadi via gli devo chiedere una cosa.
Cosa, non lo sapremo mai.
Alle 22.00 si chiudono i seggi. Alle 21.58 arriva una elettrice. Entra, saluta, sbircia i tabelloni con i nomi, pensa, riflette, chiede come funziona il voto disgiunto, dice che quasi quasi non prende la scheda per il voto alla circoscrizione, tanto non sa per chi votare, anzi no, la prende, ma vorrebbe lasciare quella gialla, che il giallo è brutto, cos'è? Ah, è quella per la provincia, allora si, la prende, che c'è un suo amico candidato ma non si ricorda per che partito, uno che comincia per t, lo sapete voi qual'è? Ah no, si sbaglia, scusate, è il suo amico che ha il nome che comincia per t, mica potete guardare nelle liste se c'è uno che comincia per t, ma non è proprio sicura sicura che sia alla provincia, forse è alla camera. Ah, non si vota per la camera? Allora è per il senato. Nemmeno? Ma allora per cosa si vota?
Alla fine si decide, prende le schede, entra in cabina, ci resta dodici minuti, esce, deposita le schede nelle urne e si ferma in piedi in mezzo alla stanza.
Si? Ha bisogno di qualcosa?
Quando mi chiamate per farmi sapere se ho vinto?
Dopo quattro ore di scrutinio, alle tre di notte sono a casa. Elle è sul divano che sonnecchia. Si sveglia e mi fa: ho fame, andiamo a mangiare?
Io le rispondo che deve consegnare il cellulare prima di entrare in cabina elettorale e che deve ricordarsi di non sovrapporre le schede all'atto del voto.
LUNEDI MATTINA
Dormo. Parecchio.
LUNEDI POMERIGGIO
La presidente si accorge, solo adesso, a scrutinio in corso, di non aver studiato il capitolo del manuale su come si conteggiano i voti alle comunali. Ovviamente, non intende sopperire a tale mancanza, quindi improvviserà. Dopo sette ore di conteggi fatti con il cellulare, capisce di aver bisogno di aiuto e chiede soccorso all'ufficio elettorale (e intanto circolano voci di presidenti dimessi dal prefetto e fustigati a sangue).
I miei occhi piangono sangue.
Infine, a mezzanotte, disfatto come stracchino, sono a casa. Elle arriva più tardi, perché alla sua sezione hanno fatto una festicciola.
Considerazioni sparse:
1 - perché uno deve sbattersi per andare a votare, se poi dopo sulle schede ci disegna cazzi?
2 - come mai gli elettori della Lega hanno la calligrafia di persona non adusa alle arti letterarie (scrivono con i gomiti).
3 - ma se uno lo sostiene al punto di voler mettere il suo nome come preferenza, come fa a chiamarlo Sberlusconi, Berusconi o Besconi?
Ok, è vero, se fai lo scrutatore ti pagano, ma, credetemi, mai soldi furoni più sudati.
Lo giuro.
11 commenti:
Io conosco uno che alla mia prima nomina da scrutatore, assieme a un'altra tizia, ho passato mezza mattinata a dare la scheda del senato invece di quella della camera ai minori di 26 anni.
Comunque adesso mi sento in colpa che non ho ancora fatto il mio, di post sul seggio. E' che ho avuto un personaggio talmente titanico come compare che mi sento inadeguato a raccontarlo.
parole sante, dalla prima all'ultima.
Per solidarietà con la commissione di scrutatori, io (che ho una coscienza sociale mica da poco) per le elezioni europee sono uso a scrivere degli insulti particolarmente creativi contro i futuri eletti di qualsiasi colore o bandiera all'europarlamento per gratificare con un momento di simpatica ilarità gli scrutinatori durante le lunghe ore di spoglio.
Sono troppo socialmente impegnato!
Cordialità
Attila
"Diversamente avvenenti" è davvero una locuzione fantastica, inizio la mattina ridendo di gusto. Grazie, la riciclerò.
Grazie vecchio mio! :-)
io fui presidente le scorse elezioni, e potevo farci un post, ma che dico un post, un blog.
senza scendere nei particolari, ho rischiato 1. l'arresto; 2. il linciaggio.
per questo mi sono candidato, sto giro.
il catto.
Che faticata! Anche la mia amica che è stata presidente alle politiche me ne ha raccontati di episodi.
Ma ti tocca anche per il ballottaggio?
PS non è carino che non commenti più nessuno, se mi posso permettere. Che senso ha?
Arte, non ho mica capito a cosa ti riferisci: chi è che non commenta?
Con questo post ho confermato l'ipotesi che in Italia le cose nei seggi vanno più o meno come in Brasile. Poi la differenza resta soltanto nel fatto che qui non abbiamo più schede: è tutto elettronico - per far finta che siamo sviluppati (e la gente che ci mette dieci minuti per votare).
Grazie delle risate e un saluto da oltremare!
Guarda, io non so com'è da te, ma qui è un delirio. E domani c'è il secondo giro (non vedo l'ora).
Tu mi hai scritto che non commenti piu' nessuno...
Comunque fai il bravo domenica. Mica farai vincere Berlusconi dopo 63 anni di governo della sinistra, eh?
http://www.repubblica.it/2009/06/sezioni/politica/elezioni-amministrative-1/renzi-senza-patti/renzi-senza-patti.html
:-)))
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