10 miti sulla fine del mondo (finalmente)
Nel 1975 apparve nelle librerie di tutto il mondo un volume destinato a fare grande scalpore e a diventare in breve tempo uno dei libri più venduti della storia: Abitudini nostrane - breve saggio sulla vita degli echinoidermi, di Helmut Strofinausen.
Ma non è di questo che voglio parlare (in effetti, non so perchè ne ho parlato). Oggi voglio affrontare insieme a voi quello che è considerato il tema più spinoso del dibattito mondiale (dopo la vera natura della parola bugigattolo): la Fine del Mondo!
1 - Secondo la tradizione Mayula, il mondo finirà all'avvento del grande profeta Scarabottoly, il quale guiderà le armate dell'inferno verso le città dei vivi, ma sbaglierà strada tre volte e perderà pure la cartina e a un certo punto le armate dell'inferno cominciano a stufarsi e alla fine Scarabottoly per non giocarsi del tutto la propria credibilità li guiderà verso un McDrive per poi scappare mentre i demoni aspettano in fila di essere serviti;
2 - Di converso la Parapinalia Osteparicii, un testo medievale redatto da un monaco tedesco nel XII secolo, ci illustra una fine dei tempi tutto sommato più vicina al nostro immaginario, fuorchè per la discesa dei vargon dorati all'interno dei loro galborg in un tripudio di sapuanti dradut;
3 - e in Cina? in estremo oriente la fine del mondo è un concetto estraneo alla tradizione, che preferisce vedere lo scorrere dei secoli inserito all'interno di un ciclo senza fine, un eterno ritorno dal quale è impossibile fuggire, prospettiva ai nostri occhi orribile come una puntata del Maurizio Costanzo Sciò;
4 - per le api, (si, i simpatici insetti!) la fine dei tempi arriverà il sette aprile 2015 alle 21.36 ora di Londra, ma, si sa, si tratta di animali generosi e divertenti, ma tutto sommato inaffidabili quando si tratta di fare previsioni su futuri disastri (ricordate cosa dissero riguardo le torri gemelle? ah ah ah!)
5 - il 5 non me lo ricordo;
6 - secondo la signora Stopasia Coccapillo, di Argenturo (CV), la fine del mondo c'è già stata un paio d'anni fa su Retequattro. La prossima sarà una replica;
7 - nel 1888 fu rinvenuta in pieno desesrto una stele antichissima, Essa riportava, in una lingua morta da secoli, le credenze degli antichi abitatori dell'Egyttho, in particolare quelle riferite alla vita dopo la morte e alla fine dei tempi. Pare che questi nostri remoti progenitori credessero che dopo la morte il loro ka, o spirito vitale, sarebbe stato condotto di fronte a un dio-giudice, che avrebbe pesato le loro colpe e i loro meriti, per poi decidere se sottoporli a supplizi eterni (in caso negativo) o solo molto lunghi (in caso positivo). Alla fine dei tempi poi gli dei sarebbero saliti sulla terra dell'Egyttho dagli inferi, e avrebbero portato con se terribili manufatti di morte, come gli amaretti, per uccidere e torturare gli uomini di buona volontà. Infine l'eternità sarebbe trascorsa tra fuoco e stridore di denti, in una infinita partita a Trivial Pursuit con uno che sa tutte le risposte a memoria e prima di rispondere si dilunga in estenuanti chiacchere per dimostrare che la laurea in scienze della comunicazione non è stata del tutto inutile;
8 - come la 7, ma con l'aggiunta della discesa dei vargon dorati all'interno dei loro galborg in un tripudio di sapuanti dradut;
9 - la Chiesa del Mistico Mastrota crede che la fine del mondo non giungerà fino a che Giorgio Mastrota non sarà finalmente felice;
10 - per uno scrittore dotato di talento la fine del mondo giunge quando finisce l'ispirazione. Per tutti gli altri quando termina lo spaz
Nell'immagine: la fine del mondo è imminente.
7 commenti:
Due le cose:
1- perchè scivi Egitto in quel modo obrobrioso
2- ma non ti piacevano gli amaretti??!!! (hihihi)
NN
TU SEI BRAVISSIMOOOOO!!!
Io appoggio la nona alternativa!
Almeno sono sicuro che il mondo non finirà mai ^___*
Il Maurizio Costanzo Sciò, sarà anche una piccola cosa, ma mi fa iniziare la giornata con una bella risata.
mercì
ciaomarina
Io punto sulla 3...(che poi non ho mai vinto niente, nella mia vita).
belliss
Sanford & Son
Le vicende sono ambientate al 9114 South Central, Los Angeles, California, nella residenza di Fred Sanford(Redd Foxx) dove egli vive ed esercita la professione di robivecchi insieme al suo figlio trentaquattrenne Lamont(Demond Wilson).
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