mercoledì, febbraio 18, 2009

Capitolo tre

Questa è la terza parte di una storia (a bivi). Le prime due sono qui. Buona lettura!

No, io alle feste proprio non mi ci trovo.
Figuriamoci ai rave.
Le droghe, la musica techno, le lucine, le canzoni di Al Bano...no, questa roba non fa proprio per me.
Scanso la troupe di Lucignolo e torno indietro verso la macchina.
Che mi frega se quella rimbambita si è scordata il cellulare? Faccio così (penso mentre salgo in macchina e accendo e faccio manovra e torno sulla strada): domani controllo la rubrica del telefono, cerco qualcosa tipo "casa", "mamma", "Al Bano", telefono e dico che ho il cellulare di Carmilla se possono avvertirla ci incontriamo lo restituisco bla bla bla.
Anzi, sai che faccio quasi quasi?
Me lo tengo.
E si, quella mi ha lasciato qui, in mezzo ai grilli e alle cicale per andare a una festa, nemmeno mi ha detto dov'è l'autostrada, vorrei vedere se...
...
Eh?
Che c'è?
Perché la macchina si ferma?
Perché si è spenta?
CHE SUCCEDE ADESSO?
Non capisco, guardo la spia dell'olio, ed è a posto. Guardo l'indicatore della benzina, e segna serbatoio pieno, guardo il...
Aspetta.
Serbatoio pieno?
Come serbatoio pieno? L'ultima volta che ho fatto benzina è stato...ooooh...tipo....due-tre settimane fa, quando tornavo da Lucca, ho messo trenta euri e...
Provo a picchiettare col dito sul cruscotto, sull'indicatore della benzina.
Si muove, schizza verso EMPTY.
Si accende la lucetta gialla della riserva.
Ah ah, ho finito la benzina, ah ah.
Sono le quattro di notte e mi sono perso in aperta campagna e sono senza benzina ah ah.
Ho il telefono scarico, ma tanto anche se era carico, non c'è campo e sono senza benzina, ah ah.
Ok, sono sull'orlo di un attacco isterico.
Devo calmarmi, respirorespirorespiro.
Chiudo gli occhi.
Appoggio la testa all'indietro, rilasso le spalle.
Calma, una soluzione la trovo.
Potrei rimanere in macchina e aspettare che faccia giorno, manca solo, quanto? quattro ore, quattro ore passano in un attimo, poi, quando c'è un po' di luce, cerco una casa, un bar, un cazzo di qualcosa e telefono a qualcuno che mi venga a prendere.
Eh si, dai, facciamo così.
Però fa un po' freschetto.
Apro gli occhi, giro la chiave per accendere il motore, così avvio il riscaldamento e non muoio assid...
Niente benzina = no motore acceso = no riscaldamento = muoio assiderato.
Chiudi gli occhi, stendi il capo, rilassa le spalle, respirarespirarespira.
Ok, piano B.
Allora, torno indietro al capannone della festa (quanti chilometri avrò fatto nel frattempo? Due, tre, dieci? Dodici? Trenta?) e chiedo aiuto.
Si, si fa così.
Apro gli occhi e
C'E' QUALCUNO CHE MI FISSA DAL FINESTRINO! AAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHH!
Grida anche lui:
AAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHH!
E scappa.
Dio, che nottata.
Ci metto qualche minuto per ricompormi, il battito del cuore rallenta, intanto chiudo la portiera con la sicura, non si sa mai, le chiudo tutte e quattro.
Cerco di fare mente locale: chi era quel pazzo? Ripenso al suo viso: bianco, pallido, esangue, barba lunga e sporca, capelli spettinati che gli cadevano sulla faccia, la bocca contorta in un ghigno diabolico che
E' TORNATO!
AAAAAAAAAAHHHHH!
Ancora, grida anche lui.
AAAAAAAAAAHHHHH!
Scappa.
Adesso mi calmo più in fretta di prima, insomma, che volete, son esperienze che ti formano.
Mi volto a guardare indietro, oltre il lunotto.
Niente, buio.
Mi ricordo di avere una torcia nel vano portaoggetti, mi volto a prenderla e quando mi giro
LUI E' DI NUOVO LI! AAAHHH!
E:
AAAHHH!
Con relativa fuga.
Vabbè, ma insomma, ora basta.
Accendo la torcia e apro lo sportello.
E siccome lui stava acquattato accanto al medesimo (ecco perché non lo vedevo), si prende una sportellata sul cranio.
Cade sulla schiena, tenendosi la testa con ambo le mani.
Inizia a piangere.
- Ah, senta, mi scusi, non volevo.
- Ahh, che male.
- Davvero, sono desolato, mi faccia vedere.
- Ahia...
- Non mi sembra di vedere niente. Probabilmente le verrà un bernoccolo.
- E se mi venisse un trauma cranico? Un'emorragia cerebrale?
- Mah, sinceramente, non credo che il colpo fosse tanto forte da...
- Non importa la forza, sai? A volte basta un colpo piccolo e pam! si muore. Magari non subito, ma anche dopo due-tre giorni. Potrei morire, tra due-tre giorni.
- Ah. Mi spiace.
- Sniff.
Si soffia il naso, mentre io penso a qualcosa da dire.
- E insomma...
Penso a qualcos'altro.
- Le fa male?
Ricomincia a piangere.
- E vabbè, ma se lei non si rimpiattasse dietro le portiere per far paura alla gente, magari non si prenderebbe colpi in testa!
- Ma te ti metti a urlare all'improvviso! Mi piglio paura! E poi ero venuto a cercarti...
- Eh?
- C'è Carmilla che rivuole il telefono.
- Cosa? Che...
- Ero alla festa, mi ha detto che ti sei fregato il telefono e sei scappato. Son venuto a cercarti per riprenderlo.
Non capisco. Come faceva questo zombie a sapere che ero qui fermo in mezzo alla campagna? E che faceva, mi seguiva a piedi?
- Non capisco. Come faceva, lei, a sapere che ero qui fermo in mezzo alla campagna? E che faceva, mi seguiva a piedi?
Mi fissa come se avessi delle foglie di spinacio tra i denti.
- Il capannone è lì dietro, hai solo fatto il giro attorno. Ti ho visto dalla porta e ti ho raggiunto.
- Ma...ma ho viaggiato per più di dieci minuti!
- Si, ma in tondo. Hai fatto il giro tre volte.
Taccio.
- Vieni, torniamo al capannone, che ridai il telefono alla Carmilla.
- Si.
- A proposito...
Ci guardiamo.
- Hai delle foglie di spinacio tra i denti.
...
La festa continua, il volume della musica è altissimo. Lo zombie mi porta in uno scantinato e se ne va. Carmilla, come mi vede, si avvicina e mi dice:
- Telefono.
- Si, scusa, è che mi era rimasto in tasca e mi ero proprio dimenticato, poi si è inceppato l'indicatore del serbat
- Telefono.
- Si, scusa.
Glielo restituisco.
- Adesso puoi anche andare. Grazie.
Mh.
Mi allontano. C'è un bancone con una qualche specie di bar, vado dal barista, o quel che è e chiedo un bicchier d'acqua.
- Niente acqua
mi fa.
Lo guardo meglio: enorme, pelato, pallido come la morte, ha una benda nera sull'occhio destro.
- Allora, ah, fai te. Ho una gran sete.
E in effetti ho una gran sete.
- Tieni allora, che ho visto che sei amico della Carmilla. Offre la casa.
E mi mette davanti un bicchiere colmo di un beverone rosso, denso e vischioso.
Sarà mica?...
Mi alzo, lento, senza staccargli gli occhi di dosso.
Fanculo, questo posto è pericoloso.
- Ehy!
Mi urla dietro.
- Ho detto che è gratis! Tizio! Il tuo bladimeri! Oh!
Corro, attraverso il seminterrato brulicante di gente, e finisce che vado a sbattere addosso a qualcuno.
E' lo zombie di prima, l'amico di Carmilla.
Che cade a terra e picchia la testa.
- Ah scusa.
- Aahh....
- No, scusa davvero, non volevo.
- Ahia...
- Vieni, ti aiuto ad alzarti.
- Grazieee...
- Ecco qua...senti, ah, non so se magari mi puoi aiutare, è che, ah, ho finito la benzina e...
Mi sorride, sempre tenendosi una mano sulla testa.
- Te l'ha detto Carmilla di venire da me, eh?
- Eh?
Si fruga in una tasca del giubbotto, mi prende la mano, me la apre e ci fa cadere dentro tre pasticchette.
- Prima la rossa. Poi la bianca. Poi quella arancio. Balli per tutta la notte.
Lo guardo, a bocca aperta.
- Ah.
Meglio assecondarlo.
- Okay. Grazie.
Non vorrei si inquietasse.
- Magari le prendo dopo, va bene?
E le infilo nella tasca della giacca.
- Oh.
Qualcuno mi batte la mano sulla spalla. E' Carmilla.
- M'hai detto che ti serviva qualcuno che ti portasse all'autostrada?
- SI!
- Vieni con me.
Mi porta verso una scaletta in ferro. La saliamo e torniamo all'esterno, sul retro del capannone. E' uscita la luna, e una luce tenue rischiara uno spiazzo circondato dagli alberi. Poco più avanti, un cancelletto di ferro, socchiuso, si affaccia su una specie di giardino abbandonato. Carmilla mi porta lì, e si dirige verso una grossa pietra. Tutto ad un tratto si ferma.
- Cazzo!
dice, e torna indietro di corsa.
- Aspettami alla pietra,
mi dice
- torno subito.
La guardo superare il cancelletto e sparire dietro le siepi. Intanto le nubi hanno di nuovo coperto la luna, e allora devo brancolare, cercando di andare ad intuito verso la pietra.
Alla fine la trovo (ci inciampo). Per non cadere, mi ci appoggio con le mani: un granito liscio, vecchio, corroso dalle intemperie e dal muschio. La luna esce dalle nubi proprio mentre ci sono sopra, e questo è quello che leggo, inciso nella pietra:

CARMILLA RAZNOVICH
1799 - 1824
Il cancello cigola, alzo gli occhi, e Carmilla sta tornando.
E non è sola.

Che faccio ora? Scappo? Resto? Ma è una vampira? Una non-morta? La conduttrice di Loveline? O è tutto un colossale equivoco? Ditemi voi, lettori, che sto in ansia!
PS: vi ricordo che è una storia a bivi e il seguito lo scrivo (ogni volta) sulla base delle vostre indicazioni. Continuate così, che andiamo alla grande (mi diverte troppo 'sta cosa).

14 commenti:

Anonimo ha detto...

Porca miseria, ma non la guardi mai la tv? Ma certo che è lei! Quella tipa che sa tutto di storie etero, storie omosessuali, storie emo... Emo? Come il sangue? Oddio!
Allora... forse... lei...

(che figata la storia a bivi!)

Anonimo ha detto...

Resta! Resta! Se non è una vampira magari te la dà, se è una vampira fatti mordere che tanto essere vampiri al giorno d'oggi è una figata.

Anonimo ha detto...

nn riesco più a collegarmi come facevo prima!!!!
bella la tomba consunta..
ho fatto le capriole x riuscire a leggere il seguito..porca palettina e ora nn so che dire...
mmm
mmm
mmm
...
...
e così le hai pure reso il cell!!...bravo...bischero! e ora voglio evdere come caxxo fai a uscire da codesto ginepraio!..moviti e cerca una via d'uscita!!! che sia sotto il capannone o sotto terra ma sorti di costì sennò tu ne buschi!!!ps...ho scritto tutto in toscanaccio puro...impara! :)
w la bistecca..e lo spinacio fra i denti.
Babbuccia

gb ha detto...

arriva carmilla e le dici: Ma tu sei... morta? e le indichi la "sua" tomba. lei dice: Ma che cazzo dici? lì c'è scritto Carmilla, io mi chiamo Camila. sono quella con l'enorme fronte della tv. sto girando un servizio sulle orge per loveline. vieni?

Daniel ha detto...

Esprimo il mio apprezzamento per lo spinacio tra i denti e per il tipo che urla e che si fa male sempre. Al contrario sono estercofatto che il nostro protagonista, di cui ora mi sfugge il nome (non è Heike, vero?), aveva sonno e fame. Io sono ancora in ansia per la cosa. Poi tu mi aggiungi che effettivamente aveva anche sete, ma non beve il bladimeri. La mia proposta è:

Carmilla torna con una sedia, un piatto di ribollita, una pepsi e un cuscino. Scoperchia la sua tomba e gli propone di dormirci dentro per la notte, tanto a lei non serve finché non sorge il sole. Poi, tipo mezz'ora prima dell'alba, ma devi assicurarmi che la cosa non diventa stressante coi tempi, lei ci entra che sennò al sole si secca e lui (perché non gli diamo un nome? Anzi, siccome è una storia a bivi, io decido che per primissima cosa dica: "Io, nomecognomedatadinascitacodicefiscalecittà diresidenzaeimpiego, mi stavo giusto chiedendo se qui vicino non c'è un MacDonald's ... ah, ma vedo che mi stai portando un piatto di ribollita. Che gentile, non dovevi!").

Anonimo ha detto...

sono curiosa di vedere come va la storia.

Anonimo ha detto...

allora, camila raznovich arriva in pulmino volkswagen e troupe e smentisce la montatura della falsa raznovich alias carmilla. il nostro prova a chiedere un passaggio ma, sottoposto al test: le 10 domande sul sesso, fallisce miseramente cadendo alla terza ("i maschi hanno il cinci o la passerina?") e viene lasciato a piedi. nel mentre passa in bici il chiosco del lampredotto guidato da mastrota (all'ennesimo tentativo di emancipazione e successo lavorativo), ma il nostro non ha soldi e mastrota se ne va.
FINE

Anonimo ha detto...

...poco distante dalla tomba di Carmilla si ode un rumore di gente: è il Caterraduno che sta per cominciare. Il protagonista, grande fan di Cirri e Solibello, manda tutti affanculo e raggiunge l'evento, finalmente dimentico dei suoi guai e di tutti i suoi bisogni corporali. Carmilla si uccide per la contrarietà (quella nella tomba era la trisavola).

Anonimo ha detto...

p.s. sfigato com'è mastrota ovviamente non s'accorge del rave e prosegua a pedalare nella notte in cerca di un cliente che paghi.

Anonimo ha detto...

When suddenly a White Rabbit with pink eyes ran close by him. `Oh dear! Oh dear! I shall be late!' Burning with curiosity, he ran across the field after it, and fortunately was just in time to see it pop down a large rabbit-hole under the hedge.
In another moment down went Mr X after it, never once considering how in the world he was to get out again.

Anonimo ha detto...

Ma io non ho mai visto una cosa così, cioè tanta democrazia... sono in botta... che a noi ci insegnano sempre che non devi pensare con la tua testa, devi leggere e capire e poi fare il riassunto e il commento, così io non lo so che dire che non è bene pensare, dato che lo scrittore è Heike - voglio dire - saprà lui che scrivere, no? Comunque grazie che in questo paese la democrazia anche se per finta è sempre una bella cosa, no? Bona lè!

Ed ha detto...

Chiama Al Bano! Presto!

Anonimo ha detto...

Salve, sono ono badante rumena, cercava linea otobus per Raznovich e google detto me di venire su questa pagina ma io non trovava. E' posibile di sapere di otobus orario di Domenica? Grasie moltissime.
Arbeta
arbeta@gmail.ru

Unknown ha detto...

Che situazione delle balle!
Ma dovresti essere quantomeno incuriosito..tanto ormai peggio di così non può andare, almeno avrai una storia da raccontare ai nipotini, un giorno.
Sempre che sopravvivi a una non morta, la troupe di Lucignolo e alle 3 chicche che hai in tasca, ovvio.