martedì, gennaio 22, 2008

Al cuore, Ramon

Stanotte mi sono svegliato urlando, tutto sudato, agitatissimo, che avevo fatto un brutto sogno. Ma non il mio solito incubo, quello con l'esame di maturità e a me mi interroga Crusher Creel e mi fa una domanda che non so rispondere, no, questo era molto peggiore; peggiore anche di quel sogno che ho fatto una volta che ho sognato che Isabella Rossellini mi invitava fuori a cena e io ci andavo e poi scoprivo che era una menzogna e lei mi leggeva tutto Angeli e Demoni di Dan Brown con la prefazione di Giulietto Chiesa, questo era peggio.
Ho sognato che mancavano pochi mesi al festival di Sanremo.
I segreti del Festival di Sanremo.
Che una cosa mi son sempre chiesto: ma i cantanti del festival di Sanremo, tra un festival di Sanremo e l'altro, che fanno? Qui c'è gente che lo fa di mestiere, il cantante del festival di Sanremo, non fa una sega tutto l'anno, poi scrive una canzone, va al festival di Sanremo, vince (o anche no), pubblica un album con Il meglio di, e poi sparisce, e ritorna l'anno dopo.
Come vive questa gente, che fa? Che poi, voglio dire, quanto guadagnerà una come, chessò, Mietta, da dischi e concerti? Secondo me non ci campa un anno, come fa a sopravvivere fino al Sanremo successivo?
Ho una teoria.
Secondo me esiste, nei sotterranei dell'Ariston, un centro criogenico per la conservazione delle salme dei cantanti, che vengono surgelati e tenuti buoni per l'anno successivo. C'è questa enorme sala, e Pippo Baudo verso novembre scende le scalette, attraversa la sala e comincia a scegliere.
- Allora, quest'anno facciamo...Anna Oxa, Scialpi, Mango...quant'è che non lo tiriamo fuori Drupi?
- Sedici anni.
- Mmm...aspettiamo l'anno prossimo, và. Piuttosto, preferisco la Mannoia, che almeno fa più presenza scenica. Poi, Michele Zarrillo, che piace ai giovani, Grignani, la Bertè no, Leali nemmeno...prendo questo Little Tony, vai.
- Bene signore. Li scongela subito?
- Si, tranne Scialpi, che sennò mi va a male.
Che poi i tecnici del laboratorio hanno preso di mira Amedeo Minghi, e lo risvegliano un po' a caso, così, per divertimento, lo mandano a fare un giro sulla statale e poi aspettano che torni per congelarlo di nuovo.
- Mi raccomando ragazzi, niente scherzi questa volta.
- Certo Amedeo. Ora entra dentro, cretino.
I Pooh a Sanremo non ci vanno, ma per conservarsi freschi freschi hanno un impianto criogenico casalingo, che usano tra un concerto e l'altro. La stessa cosa Al Bano, ma il suo impianto, molto più ruspante, va a olio di colza e bestemmie.
Infine: cosa succede ai cantanti che vanno a Sanremo e poi spariscono, tipo i Jalisse? La maggior parte viene usata per concimare i vasi dei fiori, ma alcuni, semplicemente, spariscono.
Emblematico il caso del celebre cantante fiorentino non vedente Aleandro Baldi, vincitore di una edizione del festival. Entusiasta per la vittoria, decise per scommessa di tornare a Firenze da Sanremo a piedi, anche perchè Pupo gli aveva detto che c'erano un sacco di cartelli scritti in braille.
Se ne persero le tracce all'altezza di Imperia.

4 commenti:

Artemisia ha detto...

L'ultima volta che ho visto il festival di Sanremo avevo nove anni (1971 Nicola di Bari e Nada con "Il cuore è uno zingaro"). Pensa te!

Carmelo666 ha detto...

sanremo invece mi piace anche se lo vincono smepre dei cantanti sconosciuti, tipo quello dei piccioni o cristicchi (ma chi sono?). Invece ai ragione quando dici che ci sono troppi vecchi tipo michele di bari cutugno ramazzotti....e basta non se ne puo piu. ci vorrebbe qualcosa di diverso (non dico l'heavy metal che mi piace tantissimo ma agli altri no) ma qualcosa di diverso, che fa ridere tipo leone di lernia,tanto per dire. ciao

Anonimo ha detto...

In effetti Cristicchi e Povia non si sentono piu' (per fortuna). Si deduce che 1) sono stati surgelati nei meandri dell'Ariston, 2) sono la stessa persona - chi li ha mai visti insieme?

Andrea ha detto...

Una volta ho sognato Giampiero Anelli (alias Drupi) che mi cantava sereno è ai piedi del letto...e fuori era una di quelle giornate uggiose di fine ottobre, con la nebbia e i fughi sotto gli alberi. E' sempre bello leggerti, Heike.