mercoledì, agosto 13, 2008

Non ho vizi minori

Mi ero ripromesso di parlare di Cerebus più avanti, quando avessi finito leggerlo, ma al solito non so mantenere le promesse, nemmeno, o forse soprattutto, se le faccio a me.
Il fatto è che ormai avevo deciso metterla da parte, la rubrica sui fumetti e su come hanno cambiato il mio modo di vedere il mondo (no, non cambiato, sbaglio, dovrei dire formato, non esiste un tempo rispetto al quale "prima" non leggevo fumetti e poi "dopo" si. Io i fumetti li ho sempre letti, anche quando leggere, infante, non sapevo. Guardavo le figure, perchè ero ignorante, ma curioso, volevo sapere tutto).
Pensavo di smettere, alla zitta, così di nascosto, perchè un po' si, il tempo, gli impegni, non posso scrivere il blog, ho da fare, lavoro, come fare?, ma in realtà non è quello il problema, è la coscienza critica, la consapevolezza che non sono infinite le cose da dire, ad un certo punto vedrai basta, e se continuo divento noioso perchè ripeto il già detto.
Mm.
Non l'avevo già detto, questo?
Ma andiamo, tanto lo so come va a finire, me la tiro per fare scena e sentirmi dire "ma no, ma che dici, non cose interessanti, dimmi dimmi" e lo sapete anche voi, che è quello che voglio sentirmi dire, e allora forza, saltiamo i preliminari e veniamo al dunque, che mi è tornata voglia di scrivere e cose da dire ce ne sono uno stonfo innumerevoli.
...
A me, da sempre, genitori, scuola, libri, mondo tutto, hanno sempre insegnato la moderazione, la prudenza, il non eccedere con le cose, siano esse buone o brutte. Sarà per questo che sono uno di quei pallosini che le droghe, leggere o pesanti, no, e che le volte che ho bevuto troppo poi il mal di testa era peggio, ma tanto peggio della simpatica ebrezza dell'alcool.
Non so eccedere, mi limito ad un sano distacco, mi entusiasmo al massimo per le grandi imprese eroiche, ma poi neanche tanto, chi se ne frega in fondo.
Son fatto così.
...
Dave Sim inizia a scrivere e disegnare Cerebus a metà degli anni '70, e lancia l'idea dell'autoproduzione, svincolandosi dal mortale abbraccio autore-editore (mortale per l'autore, in genere). Ora, se a qualcuno interessano i dettagli della sua affascinante biografia, li potete trovate qui, a me interessa altro, il (qui avevo scritto un pezzo di critica piuttosto lungo, ma era davvero noioso, e non era quello che intendevo dire, quindi l'ho cancellato. Lascio solo l'ultima parola, và) lettori.
Sotto effetto di LSD, Sim decide di portare avanti la sua storia fino al numero 300. Poi l'effetto dell'acido passa, ma l'idea rimane nella sua testa. E più o meno per 28 anni, ogni mese, pubblica un numero di Cerebus.
Passano gli anni, e oggi Sim, come potete leggere praticamente ovunque, è diventato un integralista religioso misantropo e profondamente misogino. Leggo i suoi fumetti, e non trovo traccia di questa deriva verso la follia, ma sono ai primi numeri, dopo chissà che succede.
Lorenzo, che mi ha prestato i volumi di Cerebus (grazie, Lorenzo), dice che Dave Sim è la dimostrazione pratica di come il grande talento possa condurre alla follia, di come la mente umana non possa tollerare troppo a lungo la fiamma divina, prima di bruciarsi. Elle, più prosaicamente, dice che a Sim, a bruciargli il cervello è stato l'LSD, .
Io non lo so, sto zitto, e mi leggo i miei fumetti (rigorosamente in inglese, perchè Sim vieta la traduzione in qualsiasi lingua. Ora, devo essere sincero, per me non è facilissimo, ho bisogno del dizionario per capire tutto, ma leggere i fumetti è più facile che leggere libri, anche per le bestie come me. Se non capisco qualcosa allora guardo le figure, sono ignorante, ma curioso, voglio sapere tutto).
Non so chi (potrei dire Oscar Wilde, tanto gli aforismi son tutti suoi) diceva che "le strade dell'eccesso portano al palazzo della saggezza". Da ragazzo mi sembrava una filosofia affascinante e meravigliosa, perchè prometteva di ricevere un giorno un'epifania che squarciasse il velo del mistero.
Adesso invece penso sia una cagata, perchè il sentiero continua, dopo il palazzo della saggezza, e ti porta nel bosco dei lupi.
E io ho paura dei lupi.
Anche se c'è Cerebus, con me.

PS: termino questo pippone autoreferenziale con tre notazioni:
1 - di nuovo, grazie Lorenzo.
2 - per evitare che Giangi si preoccupi, il suo post l'ho ricevuto ed è pronto, ma lo pubblico la prossima settimana.
3 - ATTENZIONE! Domani inizia la nuova rubrica sul Giappone! Urakidany aspetta tutte le vostre domande e curiosità su quella nazione di finzione narrativa che è il Sol Levante. Scrivete e domandate tutto quello che volete sapere sul Jap e i Japs a blogottuso@gmail.com, o qui nei commenti dei post, ed avrete risposta! A domani!
4 - Mi sono accorto di non averlo detto, ma Cerebus è probabilmente (lo stabilirò quando lo finisco) il miglior fumetto che abbia mai letto.
5 - Si, avevo detto tre notazioni, ma perdo sempre il conto, lo sapete.

Nell'immagine: Cerebus, the Aadvark

2 commenti:

Roberto ha detto...

I fumetti li puoi leggere anche in islandese se hai l'ispirazione giusta... a me ogni tanto viene anche se chissa se capisco realmente ciò che leggo senza il dizionario d'inglese accanto. Spesso mi capita di leggere comic book in lingua e di pensare che la storia in questione parli di una certa cosa, per poi scoprire dopo molto tempo che parlava di tutt'altro. Ma chi se ne frega, il bello dei fumetti è anche quello!!!

Lorenzo ha detto...

i lettori di fumetti che non leggono cerebus sono dei pazzi incoscenti perché non si rendono conto che hanno una straordinaria opportunità: solo i lettori di fumetti possono leggere cerebus. è un po' come quando diventi papa e ti raccontano il terzo segreto di fatima (quello vero), o come quando diventi presidente degli stati uniti e ti dicono tutta la verità sulgi ufo.
comunque, prego.