lunedì, settembre 01, 2008

Get back

Non importa,
Non importa più.
Adesso su Città Cupa il cielo è coperto, sono arrivate le nuvole da nord, speriamo portino pioggia, che la pioggia, quando cade di notte, alleggerisce l'aria, poi il giorno dopo si vive meglio, meglio.
E dopo aver parcheggiato la macchina, camminavo guardando il cielo, e l'aria era strana, i palazzi illuminati dalla luce bassa del sole, e il cielo più scuro, buio, sopra.
Che strano, ho pensato, ci sono i palazzi illuminati dalla luce bassa del sole, e il cielo più scuro, buio, sopra.
Che strano, ho pensato.
E mentre camminavo, mi sono ricordato di quella storia che volevo raccontare, e non sapevo se sarebbe stato un post o un racconto o cosa, di me che la mattina vado al lavoro in bici e la sera torno a casa in bici, e le persone che incontro ogni giorno, che strano, le conosco ormai, anche se non le conosco, e su di loro vorrei scrivere qualcosa, descrivere le facce (o faccie? boh. Watkin, come si scrive?) parlare delle strane abitudini, i gesti, le posture, i piccoli segreti, quello che fanno, dicono.
Al Caffè 21, tutte le mattine alle 9, ci sono tre persone sedute a un tavolino, sono tre poseur, un tizio coi capelli cotonati e la camicia bianca (sempre bianca, sempre) aperta sul petto villoso, dev'essere il padrone del bar, e le due ragazze che sono con lui, sempre in gonna e tacchi e sigaretta accesa e occhiali scuri tirati sulla testa, e la moretta ha degli occhi incredibili, grigi.
E c'è la ragazza polacca in bici che tutti i giorni incrocio davanti al negozio di Ale, biondiccia, con la coda di cavallo, chissà che lavoro fa, la badante, la cameriera, il notaio.
E quel tipo stranissimo, nordafricano, cinquantanni, sempre in giro a ciondolare, triste come solo i maghrebini sanno essere, con in testa un cappellino da baseball rovesciato, lo porta finchè non si distrugge, gliene avrò visti succedersi tre o quattro diversi, nei mesi.
Il barbone grassone, quello coi capelli bianchi raccolti in una coda, è sempre in pantaloncini corti, anche quando piove, sempre pulito e sbarbato, seduto sui gradini di S. Francesco. A volte si sposta, ma non di tanto.
E l'agenzia immobiliare, dove lavorano due-tre ragazzi, tutti uguali, vestiti nello stesso modo e con gli stessi colori, giacca-camicia-cravatta, si metteranno d'accordo la sera per la mattina dopo?, tutti coi capelli rasati e gli occhiali scuri, l'unico diverso è un ragazzo cinese, che non si rade i capelli e non usa la giacca ed è cinese, poi per il resto è uguale anche lui.
poi, la sera, quando torno, e arrivo in piazza, la trovo sempre piena, gremita di ragazzini, tutti vestiti uguali che sembrano militari, ma di un esercito che con le magliette fucsia e le cinture e i pantaloni stretti e i capelli ritti, alti sopra la testa.
Vado a casa, ma a volte faccio il giro lungo, entro nella strada dei punkabbestia, saluto Fasil che beve un bicchiere di latte davanti al bar di Lucio, e passo sotto la statua dell'inventore della cambiale, che era ricchissimo ma non aveva nessuno che lo amava, e quando morì lasciò tutti i suoi beni ai poveri, e la sua fondazione era la Casa del Ceppo, e a Città Cupa i regali così si chiamano, si chiamano ceppo, ancora, ancora oggi.

10 commenti:

Daniel ha detto...

ah! era cinese...

Lorenzo ha detto...

madonna, se al primo giorno che sembra un po' autunno ti deprimi già così tanto, chissà in che stato sarai quando levano l'ora legale. di questo passo ti sarai suicidato prima di halloween.

Bartolomeo Pestalozzi ha detto...

A che ora c'è la moretta con gli occhi incredibili?

Anonimo ha detto...

A me questo post sembra già un ranconto, mi è piaciuto tantissimo...
Grazie Heike.

-harlock- ha detto...

Bravo.
Piaciuto molto molto, heik.

Niccolò Storai ha detto...

Ciao Filippo,
leggerti è una passione!
A presto Hombre!

Ed ha detto...

bello leggerti, Filì... specie a quest'ora...
bello.

Heike ha detto...

@ Daniel: no, era cinese.

@ lorenzo: ma oggi va meglio, grazie. Che schifo l'autunno.

@ BP: ore 9.00, Caffè 21. C'era anche stamattina.

@ bruant: grazie vecchio, si lavora con quel poco che si ha (di cervello) (il mio)

@ harlock: grazie amico mio, i tuoi complimenti son sempre moltissimo graditi. ;-)

@ niccolò: see you! PS: ho visto il lavoro che state facendo tu e BP. veramente notevole. Complimenti Nik!

@ ed: VAI A LETTO, DISGRAZIATO!

Roberto ha detto...

Si lo so non dovrei dirlo io ma... cos'è questa malinconia? Heike via sù! Vero hai ragione se uno vive nella città cupa non può essere solare (anche perchè i solari non si reggono, fanno vbenire la depressione... Ma però insomma dai, sù! Ma che te lo dico a fare? E poi io che scrivo solo quando sono malinconico...

Artemisia ha detto...

Anche a me è piaciuto tantissimo questo post Te l'ho sempre detto: i tuoi post seri sono quelli che preferisco.