martedì, settembre 09, 2008

Gli stranieri non capiscono - II (reloaded) 1/3

Faccio una pausa perchè in ufficio due palle, e lascio la parola ad Urakidany, che vorrebbe aggiungere due parole al suo ultimo post, però, siccome in realtà sono tante e non sono due, facciamo un post lungo e lo spezziamo in tre puntate, oggi, domani e il giorno che viene dopo porca miseria come si chiama, dopodomani, ecco. Ringraziando Uraki perché è un grande, non posso poi non complimentarmi con me perché, ammé, questa rubrica piace da impazzire.
Vostro Heike

Parte uno di tre: il cibo...
Prima di rispondere alle nuove domande, vorrei approfondire alcuni argomenti dell’ultimo post e vorrei cominciare dall’alimentazione. Ho scoperto recentemente che sembra che i giapponesi abbiano il tratto intestinale più lungo di un metro rispetto al nostro, e questo è dovuto al fatto che la loro alimentazione fosse di origine vegetariana o a base di pesce. Rispetto ai cinesi, per esempio, hanno non solo le gambe più corte ma anche la schiena più lunga, e questo deriva proprio dalla necessità di contenere più intestino. Il contrario avviene invece per esempio nei popoli carnivori come quelli dell’Africa che hanno le gambe lunghe, il torso corto e il tratto intestinale breve, visto che la carne non può rimanere a lungo se no marcisce. Per questo adesso che i nipponici sono diventati carnivori si sono incasinati i denti e infradiciate le budella dato che il Giappone detiene il record mondiale di casi di cancro all’intestino, dovuto naturalmente anche alle porcate e al frittume che mangiano.
Oltretutto nonostante se ne vantino non è una cultura dell’olio. Friggono tutto e male con oli di cattiva qualità che vengono filtrati e riciclati fino al punto di dover fare il tagliando come quello delle macchine. Alcuni sostengono addirittura che l’olio di semi o di sesamo sia di migliore qualità rispetto a quello d’oliva.
Parlando di ristorazione invece, andando in giro per le strade di Tokyo si può rimanere sorpresi da un cospicuo numero di ristoranti e convenience store. I convenience store, abbreviato a combini (abbreviano tutte le parole di origine straniera, storpiarle non bastava) sono dei negozi aperti 24 ore e sembrano un incrocio tra un nostro alimentari e una rosticceria. Naturalmente il cibo è pessimo al confronto e mai fresco e basta entrare dentro per essere colti da un odore nauseabondo e ammaliati da schifezze come gli spaghetti “Napolitan” a base di ketchup e wurstel da riscaldare al microonde. Non c’è una sola volta in cui non venga preso da dolori di stomaco dopo aver mangiato anche la cosa più innocua che vendono. Questi meravigliosi punti di ristoro sono di origine americana e quando si parla di cibo si sa che gli americani la sanno lunga, oltretutto i giappi si sorprendono o si lamentano del fatto che in Italia non ci siano questi convenientissimi negozi. In Giappone la parola “conveniente” supera per importanza la parola “buono” e “bene” e un altro paradosso riguardo questa discutibile convenienza è che mentre i combini sono perennemente aperti, gli ospedali chiudono in genere verso le 5 del pomeriggio e il sabato e la domenica. Se alle 3 di notte sei colto da improvvisa voglia di spaghetti al ketchup tipo donna incinta puoi trovarli nel combini accanto a casa tua, se poi ti vengono dei dolori lancinanti allo stomaco puoi pure morire. Nel centro i supermercanti falliscono in continuazione, per lasciare spazio a nuovi combini che sono onnipresenti e questo perché loro non cucinano praticamente mai. Solo le donne anziane non cedono a tutta questa convenienza e continuano imperterrite a cucinare (sti vecchi!) mentre tutti gli altri vivono di combini, ristoranti economici e pranzi precotti. Naturalmente se chiedi a un giapponese il cibo giapponese è il migliore del mondo e noi stranieri mangiamo grasso e male. L’ho sempre detto io, avrei dovuto essere più idiota e ignorante per vivere meglio.

Minasan kiwotsukete
Urakidany

PS: avete dubbi, curiosità, domande, questioni, ambasce sul Giappone e i Japponesi? Chiedete ad Urakidany e lui vi risponderà: blogottuso@gmail.com, o direttamente qui sotto nei commenti. Konnichiwa!

12 commenti:

N ha detto...

ma perchè 2 volte?!

(kxaldta)

Anonimo ha detto...

ma perché 2 volte?!

Daniel ha detto...

mapperchédduevvolte?

E ora il commento vero:
La questione relativa alle differenze intestinali mi interessa molto (detto così sembro un pazzo)(non che io non lo sia...)(non fraintendetemi). Dove posso trovare documentazione più approfondita?

Heike ha detto...

Cioè, ma perchè due volte?
Ah ah ah che mattacchione.
Scusate per l'errore marchiano, soprattutto scusa a Urakidany che spero non se ne sia accorto (avevo pubblicato due volte il post).
Insomma, grazie, miei cari precisini (parlo soprattutto a te, Nipote)

Pierluigi ha detto...

A me piace molto il Giappone, pensa che all'università studierò giapponese! interessantissimo post, comunque!^^

Ed ha detto...

A parte che a me Urakidany sta sempre più simpatico... ma da vegetariano quale sono (e quindi interessato ai discorsi alimentari e fisiologici) questo post è parso più che interessante e utile.
Mi associo al Daniel: qualcuno sa dove si possono trovare altre info sull'argomento "io ce l'ho più lungo... lo stomaco" ?
grazie.

Ciao Ura, ciao Filì

Ed ha detto...

dimnenticavo:




ma perchè due volte?

(minchia, sono simpatico vero? vero?)

N ha detto...

mmacche' è?! ddici a me?!

xilwiz

dario ha detto...

Le giraffe devono aver optato per una soluzione alternativa...

gb ha detto...

"avrei dovuto essere più idiota e ignorante per vivere meglio"

è vero (e lo dico per esperienza personale)

Anonimo ha detto...

Sisisi!Anch'iovegetariana,vogliosapere!

Artemisia ha detto...

Sempre più interessante (Heike finirai con l'ingelosirti e censurare il tuo amico?).
Quella della configurazione corporea in base all'alimentazione è proprio forte.
Ma come fa Urakidany a sopravvivere? Si cucina pasti decenti? Dove trova delle materie prime dignitose?
Comunque sul fatto di non cucinare io un po' li capisco, questi Giapponesi. Certo non per finire a mangiare spaghetti con il ketchup però insomma.... che palle cucinare!
Ma Slow Food non c'è arrivato in Giappone?