Interpretare i rapporti sociali attraverso l'economia,
e i rapporti umani attraverso il sesso.
Paolo Nori
La settimana scorsa (mi pare) ho fatto un post ove parlo male e con livore inatteso di una grande multinazionale dell'abbigliamento della quale, come tutela legale, ometterò il nome (Benetton,
oops). Inaspettatamente, ho ricevuto il plauso delle genti.
Che sensazione inebriante, il popolo mi acclama, ah che bello, adesso capisco cosa provava Hitler.
Però non devo montarmi il capo, se Beppegrillo con il suo blog può portare in piazza milioni di persone, io col mio, se scateno le armate dei miei lettori, riesco al massimo a tenere una riunione di condominio (in seconda convocazione). Magari non riusciamo a cambiare il mondo, ma le grondaie si (e anche una bella imbiancata alla facciata, via)*.
Solo che mi scoccia adesso tornare ai temi usati, 'sta pallosissima nostalgia politicamente corretta dei post sull'infanzia o quelle robe lì di Luke Perry che fanno ridere solo me (e Luke, ma lui è irrecuperabile).
Basta.
Ho deciso che da oggi in poi questo blog porterà avanti cause civili ed etiche, tipo quella cosa lì che non bisogna ammazzare i cuccioli di foca a mazzate sulla capa, o che l'inquinamento è una cosa brutta, ma brutta brutta, e la pena di morte è sbagliata tranne per chi ammazza i cuccioli di foca a mazzate o butta le gomme da masticare per terra che poi ci metto il piede sopra e devo stare dieci minuti a strisciare sull'asfalto la suola delle Clark's (si, io porto le Clark's. Sono un signur, mica come voi pezzenti che c'avete le Adidas Torsion anche sotto la doccia).
E allora oggi si parla di un argomento molto, molto sentito, e cioè
DEL PERCHE' CERTUNI SENTONO L'ESIGENZA DI COMPRARSI UN FUORISTRADA BENCHE' VIVANO IN CITTA' E L'ULTIMA VOLTA CHE SON STATI IN CAMPAGNA ERA PER IL MATRIMONIO DELLA CUGINA CLOTILDE (1965).Il SUV non è, in genere, un veicolo urbano. Fatto per percorrere strade impervie, ha un rapporto peso/potenza che porta a consumare tanto petrolio quanto ne consuma in un anno la Namibia - e solo nel tratto di tre chilometri che separano, in genere, la casa del proprietario dal baretto dove prende l'aperitivo con gli amichi (amichi è scritto così, intenzonalmente).
In genere chi si compra il fuoristrada poi sale e scende compulsivamente dai marciapiedi per giustificarne (anche solo a se stesso) l'acquisto, tipo "con la Punto questo non avrei potuto farlo", lascia la bestia in doppia/tripla fila perchè non trova un posteggio abbastanza grande (in realtà trenta metri più avanti c'è un piazzale completamente vuoto, ma è troooooppo lontano dal baretto).
A volte anche le mogli di codesti professionisti (perchè i proprietari sono esclusivamente: 1-avvocati; 2-notai; 3-medici di base; 4-commercialisti; 5-imprenditori del ramo tessile; 6-Cristian Vieri; 7-direttori di agenzie locali di sviluppo nonchè ingegneri; 8-magnaccia), dicevo, anche le mogli utilizzano codesti oggetti, per recarsi ad acquistare prodotti artigianali di gusto squisito, oppure prodotti alimentari freschi-freschi alla "gastronomia che mi tiene da parte i pezzi migliori" (quelli peggiori poi vanno ai cretini come me he girano in bicicletta e comprano il pane alle 7 e 1/2 la sera) o da Jean-Louis David per l'acconciatura e la messa in piega del barboncino Fuffolo.
Che se lo trovo per strada, 'sto cane...
Ma perchè, perchè un tizio che non conosce nemmeno la strada per andare alla Futa deve comprarsi una mostruosità di fuoristrada, se poi lo usa per andare - al massimo - al Forte dei Marmi a prendere l'aperitivo?
Ho una teoria.
Questi oggetti grandi e grossi, vistosi, ingombranti, spesso neri e lucidi, guidati da uomini di una certa età...
Io lo chiamo "compensazionismo fallico" o "sindrome da sento che ce l'ho piccino e rimedio al mio deficit sociale ed emotivo con questo oggetto mostruoso".
Quando sei lì sopra e guidi quel coso, sei un uomo, un vero uomo, tipo Massimo Cacciari, e le donne ti desiderano.
Poi scendi e sei il solito trippone pelato con le gambe storte e i denti marci, le donne ti ignorano e allora compri un Jeep ancora più grande, più potente e che consuma di più, e a me mi sale il prezzo della benzina per colpa tua (e dello stipendio di Ibrahimovic).
Che poi, a dirla tutta...utilizzando le nevrosi sessuali si possono interpretare un sacco di cosi sociali: tipo l'omofobia, che secondo me non è odio verso i gay, ma (attenzione) paura delle donne. L'omofobo odia l'omosessuale perchè lo vede passivo, come le donne, e interpreta l'omosessualità non come inclinazione affettiva ed attrazione verso il genere, ma come comportamento sessuale: per l'omofobo essere gay significa essere passivo, proprio come le donne. Quindi odia i gay perchè (nella sua testa) rinunciano al ruolo attivo tipico del maschio e diventano tutti passivi come le femmine. I fascisti picchiatori che urlano "a' frocio" in realtà odiano la donna come categoria (e questo in effetti mi spiega tutto quell'immaginario tipicamente macho della destra).
Forse, o forse no, non ho deciso.
Mi sta venendo mal di testa, con tutte queste chiacchiere.
Rompete le righe.
* questa battuta in realtà non è proprio mia, sarebbe di Leonardo Ortolani, ma se non sapete chi è allora è mia.
Nella foto: Baudelaire e la sua Porshe Cajenne