giovedì, novembre 15, 2007

Un giustificato motivo per (terza parte)

Ritorna, in tutto il suo ipnotico delirio, Giangi con la narrazione della sua discesa da Milano in quel di Città Cupa. Già che ci siamo, lancio la campagna "Sposa Giangi e vinci un viaggio". O voi giovani indaffarate al punto di non avere tempo da dedicare al cuore, voi romantiche squinternate, voi donne con le nuvole nella testa, scrivete al Blog Ottuso e potrete partecipare al grande concorso "Sposa Giangi e vinci un viaggio", che vi permetterà di sposare (entro la fine dell'anno) un giovane aitante e di belle speranze e allo stesso tempo partire per una gita nell'hinterland milanese.
Partecipate, partecipate, partecipate!
Vai Giangi (se ti incazzi sei permaloso come D'Alema).

Eppure in tutta questa storia continui a dirti che manca qualcosa...sì, il treno, ed ormai mancano circa cinque minuti alla partenza. Intorno a te scruti volti anonimi di gente che discute, si interroga, si anima, chissà...io mi sto sentendo i Cramberries e francamente preferisco evitare di entrare in dibattiti dal livello che ricondurrei a quello di un pensionato frustrato. Osservi così, non lontano da te, quell'ammasso di cappotti, messe in piega e brufoli che si somigliano in maniera così impressionante sia nella loro tragica fotografia che nei loro movimenti, tant'è che ad un certo punto come se folgorati da una metafisica apparizione volgono tutti l'attenzione verso un punto ben preciso nel microcosmo della stazione: il tabellone. Ovviamente tu che fino a pochi secondi fa ti eri distinto da loro che fai? Fingi indifferenza, ma con la coda dell'occhio sei lì, appiccicato a quel diavolo di tabellone. La sua forza attrattiva va oltre ogni tua immaginazione, per un attimo sembra che nella tua vita nient'altro abbia mai catturato la tua attenzione. Provi allora a distogliere lo sguardo, ma niente, l'energia sprigionata dal tabellone ti assale, finchè non decidi di lasciare che anche i tuoi occhi si lobotomizzino davanti alla casella BIN del treno IC PLUS, dove bin ovviamnte sta per binario. La casella gira vertiginosamente, non sembra arrestarsi, come se non volesse emettere la sentenza che tu da giudice esperto ovviamente hai già assegnato al binario 16. Le tue convinzioni però cominciano a vacillare per il fatto che su quel binario ci se praticamente solo tu, ma non puoi certo rinunciarvici così, solo perche per una volta la statistica sembra non aiutarti. Proprio nel momento in cui insinuo quel dubbio nella cantina di dubbi che albergano nella mia mente, peraltro alcuni di ottima annata, il tabellone emetta la sua spietata sentenza: binario 21!
Ventuno?21! e che è!, ma c'è?, ma dove! ma da quando! chi è!
Queste le prime cose che ho pensato poi arrivano le bestemmie, ma su queste farei un salto di un paio di righe .................................................................
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Vabbè non perdiamo la calma, hai il tuo mp3, un bel respiro e oplà, le valige son già sulle spalle, non perdo tempo e cerco di anticipare almeno una parte delle famiglie che si trovano alla base del binario (furbamente, stavolta devo ammetterlo, dannazione!). Eh, eh, ma io son giovane e scaltro e con ottimo problem solving, posso batterne almeno una buona parte! Mi lancio con passo deciso verso il 21, non ho occhi per nessuno se non per il binario, se sei davanti a me, meglio che ti scosti, non avrò pietà a camminarti sopra e guadagnarmi il posto che mi spetta, il 42 carrozza 6. Sono momenti di tensione, sento gli sguardi della gente che vorrebbe avere la meglio, anticipando le mie mosse o magari ostacolandomi nella corsa verso il traguardo.Cavolo!, ma quanti sono!, sembra che tutta Milano voglia prendere questo dannato treno. Non mi perdo d'animo, forse non sarò il primo, ma una buona posizione voglio ritagliarmela.

1 commento:

Anonimo ha detto...

hai detto: "giovani indaffarate al punto di non avere tempo da dedicare al cuore, voi romantiche squinternate, voi donne con le nuvole nella testa"? togli le nuvole e per farmi una vacanza giangi lo sposo io!
vedo inoltre che per ora non ho concorrenti, quindi se gli piacciono almeno un po' le zappe potremmo andare in vacanza al museo della civiltà contadina di qualsiasi paesello lui gradisca.
Grazie!!!
ciao
A.