martedì, novembre 06, 2007

Maieutica sonnambula

Oggi pensavo una cosa, mentre ero in fila alla posta – che questa cosa della fila alla posta è da rivalutare, perché, per dire, invece di stare lì che ti lamenti e dici eh ma questa fila mica si muove mai, magari chiudi gli occhi dieci minuti e cerchi di non addormentarti, che alle poste ci fa quel calduccio che ti fa sonno, e magari ti metti a pensare due-tre cose, che sennò tra il lavoro e questo e quello finisce che tempo per pensare non è che ce ne hai tanto. E allora la fila alla posta è cosa buona e giusta, anche le vecchie che devono pagare il bollettino della luce al cimitero e bloccano la fila per contare le monetine e mancano sempre quindici centesimi, omamma ce l’avevo, guardi signora non importa, nono, ce l’avevo, un va mica bene, o che avrò perso i’ capo? ecco, anche loro fanno simpatia. E allora oggi, mentre ero alla posta ad aspettare che la vecchia maledetta ritrovasse quei fottutissimi quindici centesimi, ho fatto un esercizio zen e mi sono rilassato, e ho diretto altrove il mio pensiero, e mi sono ritrovato a vagare per contrade sconosciutissime della mia testa, e ho pensato questa cosa, questa cosa sulla bellezza.
Che la bellezza è una roba strana.
Per dire, che poi quel che è bello e brutto mica c’è una giuria a deciderlo – e se c’è a volte è anche peggio – e allora il bello e il brutto uno se li decide da solo, son robe personali, tipo. Come che una volta io c’avevo un amico bruttissimo, ma bruttissimo forte, che non lo dicevo solo io, lo diceva anche sua mamma, e aveva trovato una ragazza bruttissima, ma brutta in una maniera che non la si può descrivere, tipo che Maria de Filippi in confronto è un bell’uomo, e una volta che si son dati un bacetto in pubblico la gente ha protestato e han chiamato i Carabinieri a separarli, e secondo me avevan ragione, ‘che son cose non si dovrebbero vedere in un paese civile. Però insomma, tra di loro si piacevano e tutto questo per dire che le robe belle e brutte sono negli occhi di chi le guarda, anche se uno è strabico come la ragazza brutta di questo amico brutto, e questa è una cosa che dicono anche i critici d’arte, tipo Vittorio Sgarbi, e vabè che di solito una cosa se la dice Sgarbi è automaticamente una cagata, però questa volta è vero (anche se secondo me, ma magari mi sbaglio, i critici d’arte pensano che la roba negli occhi che fa vedere se una cosa è bella o brutta ce l’hanno solo loro. Sarà predisposizione genetica, sarà). E insomma, magari è anche una banalità, ma bisogna ricordarselo ogni tanto, che ognuno c’ha i suoi gusti e la sua dignità, c’è pure gente che ci piace Lezioni di piano della Jane Campion, per dire, ma io mica posso andare lì a dire ma siete analfabeti, che c’avete al posto dell’apparato sensoriale, delle scimmie urlatrici? E anche quei beoti trucidissimi che votano Lega Nord, ‘sti zozzi, devi star lì e dire va bè, c’è posto per tutti, al mondo.
Poi ho aperto gli occhi e allo sportello B avevan chiamato il numero 137, e io ho guardato il mio numerino e c’avevo il 121, e la gente mi guardava perchè nella trance zen avevo anche russato, e io ho pensato che bisogna pensare meno e agire di più, alle volte.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Io questa stronzata non l'ho mai detta! E' bello ciò che è bello e piace ciò che piace, questo si, l'ho detto!

Heike ha detto...

Scusa vittorio, era una personale rielaborazione. Siamo ancora amici?

marina ha detto...

Il bel tepore delle poste ha fregato anche me. Mentre mi leggevo il giornale mi hanno non solo scavalcata, ma quasi doppiata!
però rifletti bene in fila!
ciaomarina

Artemisia ha detto...

Naturalmente non si trattava di una fila di quelle vecchio tipo in piedi, vero? Altrimenti mi complimenterei per la tua capacita' di ascesi!

Verrocchio ha detto...

In fila puoi distrarti anche osservando le altre persone, cercando di immaginarti come siano le loro vite e se magari sperando siano più felici di te (si sa, l'erba del vicino è sempre più verde...finchè tu non la diserbi di notte)!

Verrocchio ha detto...

errata corrige:

"cercando di immaginarti come siano le loro vite, magari sperando..."

Heike ha detto...

non importa se errati, sei sempre il mio pittore preferito (è un pittore, il verrocchio?)

Verrocchio ha detto...

Grazie, Heike!

Era il classico "di tutto un po'" rinascimentale: per lo meno pittore e scultore, credo pure orafo... nonchè maestro di Leonardo Davvinci.
Peccato che io, da costoro, non ho preso il tratto e nemmeno la mente...

E poi, il nome verrocchio me l'ha affibbiato mio cugino, in onore del verro (inteso come maiale maschio): quindi, altro che storia dell'arte!!!