Sassolini
Che a me, se in questo paese di beoti c’è uno che mi fa arrabbiare, ma arrabbiare abbestia, è (segue lungo, interminabile e curiosamente variopinto elenco di personalità del mondo della cultura, della politica, dello sport e dello spettacolo, inframmezzate con nomi di conoscenti, conoscenti di conoscenti, amici di conoscenti e amici di amici, con categorizzazioni qualunquiste, come, ad esempio “quelli che parcheggiano in doppia fila”, “le impiegate delle poste”, “i vecchi tromboni che si lamentano di tutto”, e curiosità sociologiche, tipo Pierluigi Diaco o quello che alle sei di mattina passa davanti a casa nostra con la vespina scurreggiante. Per la gioia degli astanti, procedo al sorteggio per decidere su chi riversare un bel litro di astio giornaliero.
Oh-o, il vincitore di oggi e nientepopòdimenoche il celebre fotografo ed artista) Oliviero Toscani.
Oliviero Toscani.
Ah, Toscano Olivieri.
Soliviero “ora vi scandalizzo io, manica di borghesi” Tocani.
Oviliero “managgia, ho ritratto un prete che bacia una suora! Quanto sono trasgressivo! Guardate, adesso faccio una foto a un bambino negro! Adesso la faccio a una bambina bianca! E adesso? Adesso…(suspence!)…le metto vicine! Uh, quanto sono originale! Aah!” Tocsani.
Posso dirlo? Orivielro Costani è una merda.
Oh, adesso si.
Le foto di Toscani sono perfette, tecnicamente ineccepibili. Da qualche parte ho letto una intervista nella quale dichiarava di usare macchinette a bassa risoluzione, niente studio di posa, foto naturali e realistiche. CAZZATE (l’ho scritto grande, così lo vedono anche i passanti distratti. Anzi, lo scrivo di nuovo e ci metto pure qualche punto esclamativo, così ne sottolineo l’impatto polemico) CAZZATE!!!
Caro Oliviero, come dire, posso dirti una cosa? Tu sei un grande professionista, un ottimo fotografo, un eccellente pubblicitario, uno che sa come si fa ad incassare assegni di centinaia di migliaia di soldi. E questo è un merito, e tu lo sai.
Orvilieo Stocani è considerato una mente. Uno che tocca la merda e la fa diventare oro. Anzi, ci fa la foto, alla merda, che così oltretutto puzza meno, e la fa diventare oro. A me fa imbestialire la considerazione che uno deve guadagnare – come artista duro e puro – facendo esattamente l’opposto di quello che un artista duro e puro dovrebbe fare, e cioè vendersi. La roba di Erovilio Castoni è pura fuffa, scandalo da poco, pura mancanza di ironia – cioè quella roba che fa la differenza tra arte e non-arte. È un fotografo di moda – che, ci mancherebbe, lavoro dignitoso quanti mai ce ne furono – che non fotografa la moda, se non nell’ottica del “io ti faccio vedere la morte, il dolore, la discriminazione, il sangue, la violenza, te mi compri le maglie”.
La prossima volta che vedrò un’immagine di un malato terminale circondato dai suoi familiari rifletterò su quanto l’arte di Iloviero Incasto ha modificato il nostro modo di affrontare i reali problemi del mondo, osserverò pensoso la loro efficace campagna comunicativa e andrò di corsa a comprarmi una bella sciarpa Burbetton, perché l’inverno arriva e mica voglio raffreddarmi.
Che poi, qui nella Città Cupa, se c’è un nome che fa paura anco ai bambini è quello del datore di lavoro di Vierolio Nicasto, una azienda che sta pecoraformando l’Argentina e che qui da noi ha portato al fallimento decine di piccole-medie imprese, utilizzando il seguente stratagemma:
- Pronto, Filatura Pezzati.
- Buongiorno, chiamo dalla celebre azienda tessile Burbetton, vorrei fare un ordine da voi.
- Dica.
- Duecentomila metri di cardato rosso, centomila di tartan, un milione di metri di pettinato blè.
- …
- Pronto?
- Oddio, si fa ‘quattrini! Armida! Si fa ‘soldi! Vogliano un monte di roba! Come chie? I’Burbetton! Via, andiamo a fare debiti per preparagli la roba.
Due mesi dopo.
- Pronto, Burbetton.
- Sie, bongiorno, e sono i’ Pezzati. Senta, noi vi s’è mandato la roba, ma un se’ ancora riscosso.
- Si, probabilmente c’è un problemino di codici con la banca, per la Riba. Rimedieremo presto.
- No, perché io c’ho le banche che la mi stanno addosso, e se…
- Anzi, guardi, la stoffa non era buona, gliela rimandiamo indietro.
- Come?!
- Si, e probabilmente le facciamo anche causa.
- Ma?!
- Addio.
Sei mesi dopo.
- Pronto?
- È la Filatura Pezzati?
- Dipende. Che è un creditore?
- No.
- Allora dica.
- Vorremmo farle un offerta per rilevare la sua azienda.
- Madonnina santa, lo sapevo che c’era un’anima bona che…
- Le offriamo un tozzo di pane.
- …
- Secco.
- …
- Via, anche un bicchier d’acqua tiepida.
- Mi tocca accettare, son finito sotto terra coi debiti…ma lasciamo perdere. Ci si vede domani pe’ firmare i’ contrattino, eh? Ma mi scusi, chi vu saresti voi?
- Burbetton.
E così la grande impresa si espande.
Che voglio dire, il magnaccia che schiaccia i suoi avversari con metodi al limite della legalità, distrugge il tessuto economico e produttivo di interi paesi, si espande con ferocia, diversifica in settori che da dirne ne avrei a pacchi (tipo le autostrade. Che cacchiaccio c’entrano le autostrade con le maglie, dico io), si prende la responsabilità di far diventare famoso e miliardario Briatore, ecco, una società, un’azienda, una multinazionale così, poi mi si propone come l’azienda ggiovane che fa campagne promozionali choc e politically uncorrect e tanto ma tanto anticonformiste e sincere? Dovreste pagare i diritti all’AIDS. Dovreste, con tutti i soldi che v’ha fatto fare.
E tu, artista dei miei palloni, che ti vendi per passare il messaggio più conformista che c’è e cioè c’è tanto male nel mondo, ahimè quanto male c’è nel mondo, i potenti e i cattivi ce lo tengono nascosto ma ahimè c’è chi soffre, e noi ve lo diciamo perché siamo sinceri e indipendenti.
Ma schianta.
Che poi, avrei anche da dirne su quella bella pensata della pubblicità contro l’anoressia, ma lasciamo stare, che mi fa male il fegato abbastanza.
Vado a farmi una camomillina.
12 commenti:
Applausi.
Che poi il problema non è tanto Piermaliero Scatoni che fa quello che fa. MA è Piermaliero Scatoni che CONTINUA a fare quello che fa.
Voglio dire: operazioni di quel tipo funzionano la prima volta e la seconda, dopodiché rompono i colgioni e di trasgressivo non hanno più nulla. MA diventano semplicemente un marchio di fabbrica (per l'apppunto).
Scusi? Qua! Qua! Terza fila... a destra. Sì, io... Ehm... mi è piaciuto moltissimo il suo discorso e sono stato ad applaudire, però, sa... il mio professore di archivistica diceva sempre che i libri non valgono niente se non vengono citate le fonti. Ecco, lei mi saprebbe indicare qualche fonte che possa avvalorare le sue tesi riguardo Burbetton? Veramente, non sto mettendo in discussione la veridicità delle sue parole, solo che vorrei approfondire la conoscenza del problema. E' veramente così come l'ha raccontata? Sono così squali?
(HK, sei un grande ;-)
e vogliamo parlare della fiction su Rino Gaetano? Eh?!?
sarà che alle 2.30 di notte sono ipersensibile, ma "pecoraformare" lo trovo un neologismo sfiziosissimo. (esagero?)
(ciao?)
(allora ciao.)
XD
@ harlock: esatto. E la cosa peggiore è che qualcuno si stupisce ancora.
@ peephee: amico, squali? orche assassine! Purtroppo non posso citarti libri o articoli o fonti, perchè le fonti sono quelle della vita reale, cose successe nella mia città...comunque cose brutte su burbetton si trovano ovunque, su internet.
A presto vecchio!
@ madmac: preferirei no (non l'ho vista)
@ signo: so' forte, eh?
@ ed!: :-)
Bellissimo post, Heike!
Condivido al 101%...
Bello, sì. Poi posso avere anche io la mia dose di camomillina? :-)
Bravo! Ben detto! Anche gli amici della Campagna Abiti Puliti sono piuttosto incavolati con Burbetton e hanno anche scritto al fotografo.
PS Domenica scorsa ero a prender vento in cima alla Calvana e guardando la città cupa ai miei piedi ho pensato al caro "vecchio" Accacappa.
@ verrocchio: grazie grazie grazie (segue altre 997 volte) ;-)
@ fabioletterario: spiacente, finita. Posso offrirle un caffè d'orzo?
@ artemisia: mitica Arte. Via, bisognerà una volta organizzare un'escursione tutti insieme (magari quando fa meno freddo, che sennò mi ammalo)
da noi si è pure incazzato perchè qualcuno, giustamente, ha fatto i baffi ad una delle foto degli asini.
hehehehe...
grandioso!
M.
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