lunedì, ottobre 13, 2008

Della difficoltà di generare contenuto interessante

Quando nacque, Ilario Spandiblatte non era ancora famoso, ma questo non lo fece recedere dalla sua decisione. Fermo e resoluto, nacque al mondo il sette aprile del 1856.
La madre, Irsicana Palafreni, era una celebre artista circense, conosciuta in tutto il mondo, in particolar modo in Romania, per il numero di acrobazia durante il quale eccetera eccetera. Fu proprio durante una di queste esibizioni che eccetera eccetera, e, incredibile! l'uomo che la afferrò al volo prima che andasse incontro a morte certa altri non era che lo czar di tutte le Russie. Ma questa è un'altra storia, e non gliene frega niente a nessuno.
Il padre, Peretto Termopilo Stalislacchio Spandiblatte, detto lo Scolo, era un abituè, o habitue, o abituas, o hibytou, delle più sordide baracche del porto di Lisbona, nelle quali si intratteneva con donne di malaffare, uomini di malaffare, oggetti di malaffare, il tutto sotto le mentite spoglie di ficus benjaminus. Dopo due mesi, notando che le foglie non ingiallivano e la pianta non moriva nonostante la corretta esposizione al sole, una giusta quantità d'acqua, aria pulita e salubre, gli avventori si avvidero che nella pianta risiedeva qualcosa di strano e malvagio, e la gettarono nel porto. Lo Scolo, annaspando nel metro e mezzo d'acqua del molo, rischiava di morire, quando, del tutto inaspettatamente, fu tratto in salvo dallo czar di tutte le Russie, che passava di lì.
E fu proprio tra le ampie braccia dello statista che i due giovani si conobbero e iniziarono a frequentarsi, scoprendo di avere in comune numerosi tratti caratteriali, non ultima la tendenza ad accumulare lo sporco sotto le unghie in appositi contenitori.
Dopo pochi mesi, i due fuggivano insieme.
Inseguiti dall'Ochrana, la polizia segreta zarista, Irsicana e Peretto attraversarono tutta l'Europa, fino a che non si ritrovarono, poveri, disperati e stremati dalla fame e dal freddo inverno polacco in, per l'appunto, Polacchia.
Qui la donna, ormai eccetera eccetera, senza alcun eccetera eccetera, diede alla luce il frutto del loro amore, colui che avrebbe redento i cuori di molti: Ilario Spandiblatte. Purtroppo il bimbo si ritrovò orfano ben presto, quando i genitori furono arrestati e condannati a morte attraverso un supplizio oggigiorno condannato da tutti i maggiori governi del mondo (tranne la Polacchia): la morte per garrota e Maurizio Costanzo.
Orfano e proprietario di nient'altro che due milioni di scatolette di sporco sotto le unghie, Ilario eccetera eccetera.
Ma anche questa è un'altra storia, eccetera eccetera.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

mha!? roba da matti!mi domando come fai a pensarle in questo modo!!ho!!!! ma costanzo lo metti sempre nel mezzo..poeromo!uno di questi va a finire che ti risponde lui in persona...magari per invitarti a teatro....Franco

Anonimo ha detto...

questo post è bruttino, come ti ho già detto, ma, come mi hai già detto, lo sai ma non ti importa perché ti andava di scrivere qualcosa così, alla volé, alé. se te l'ho già detto, se me lo hai già detto, perché scriverlo qui? perché volevo che rimanesse il mio pensiero sul fatto che è bruttino e il tuo pensiero sul fatto che non t'importa. mi sembrava importante il nonmimporta, molto importante.
anche se questo non migliora questo scritto di uno iota. però è importante. (...anche se il ficus benjaminus in effetti è da rivalutare)

ALE ha detto...

elle non capisce gnente...
...quanto ho letto "Irsicana Palafreni" ho sentito un friccico al cuore, mi sono quasi commosso...
..."irsicana" è quasi "marsicana" ed io marsicano sono eccetera eccetera

Heike ha detto...

ecco, tu mi capisci.
In tuo onore la chiamerà Marsicana Palafreni.

ALE ha detto...

chiamerò semmai!

PERDONO PERDONO PERDONOOOOO!!!!