lunedì, ottobre 06, 2008

Il Fuoco Sacro

Se ne vadano donne, bambini e individui dalla salute cagionevole o dall'immaginazione eccitabile.
Ora si fa sul serio.
Ora si parla di fumetti.
C'è un'opinione diffusa, quella che i fumetti siano un sottoprodotto della letteratura per l'infanzia, anzi, un succedaneo dei libri, un passatempo troppo piacevole per essere realmente educativo.
Ognuno ha le sue opinioni (anche se sappiamo benissimo, noi che i fumetti li leggiamo, che solo le persone migliori della società - qualunque società - sono in grado di leggere e apprezzare questa robaccia, questi giornalini).
Ognuno la pensa a modo suo (anche se chiunque pensi che il fumetto - come medium - per sua natura sia intrinsecamente inferiore ai libri, ecco, chiunque la pensi così è un mentecatto).
Ognuno è libero di vederla come vuole (anche se è chiaro che chiunque creda che il mezzo trascenda il messaggio e che i fumetti, per loro natura, non abbiano la minima possibilità di veicolare un contenuto minimamente paragonabile alla "cultura alta", ecco, ho perso il filo, la frase era troppo lunga, ma ci siamo capiti).
Qui io non voglio questionare sulla annosa questione se il fumetto è uno strumento o un linguaggio, e, a proposito di linguaggio, quanto e in quali forme questo sia proprio e non mutuato dalle altre arti.
A me frega niente, della teoria, perchè la mia è un'educazione sentimentale, i fumetti li leggo e li amo di pancia, e se non mi piacciono lo capisco, e so il perché, ma questo è un limite mio, non sarò mai un buon critico, io sono un lettore.
Mi chiamo Heike, e leggo fumetti.
(sigla)
Degli autori e della loro leggenda.
Il fumetto, in Italia, ha dei problemi. Ha dei problemi perché è soffocato da pochi editori, perché ha una distribuzione fallimentare, per colpa delle edicole, per colpa delle librerie, per colpa delle fumetterie, per colpa degli editori, per colpa degli autori, per colpa dei lettori, ci sono pochi lettori, ci sono troppe testate, la qualità è troppo bassa, la qualità è troppo alta, la qualità è troppo variegata, i lettori sono pigri, i lettori sono abitudinari, i lettori vogliono l'avventura, lo svago, l'impegno, l'approfondimento, gli autori pretendono troppo, gli autori si credono delle star, è un settore artigianale, è un mercato asfittico, c'è possibilità di crescere, c'è il rischio di chiudere, c'è la crisi economica, è colpa della Playstation, è colpa della televisione, è colpa dei telefonini, è colpa di internet, è colpa di Bonelli, è colpa degli spagnoli, è colpa di Lupoi, è colpa della Disney, abbiamo una grande novità, stay tuned!
Io il problema non lo so qual'è, non ho la visione d'insieme, il mio cervello funziona ancora a valvole e il processore è un 286, però, come dicevo, lo so quando qualcosa mi piace.
Ma soprattutto, so quando qualcosa NON mi piace.
L'idolatria è il peccato capitale degli italiani. Anche nel fumetto. A me, se devo pensare a persone famose, celebri, ammirate senza merito, vengono in mente certe superstar internazionali del fumetto (tipo Rob Liefeld, che Dio lo stramaledica), ma poi è qui, in questa piccola provincia dell'impero, che vivo. E, aldilà dei casi clinici come Claudio Castellini (poveruomo), ci sono due tizi che combinano, a una celebrità incomprensibile (e un'altrettanto incomprensibile attenzione da parte della stampa e della televisione) una tenace dedizione al brutto.
Il primo è Milo Manara.
Mi ricordo un articolo di FdC firmato Mauro Marcheselli che si intitolava "Manara: dal '68 al 69", e non era una rassegna antologica.
Non ho mai visto tanto talento scaricato nelle fogne del cattivo gusto (perchè, indubbiamente, questo è un uomo di talento, se disegnare SEMPRE la STESSA donna nuda è talento).
Ora illustra libri scritti da Valentino Rossi.
Ma non hai guadagnato abbastanza nella tua vita, Milo Manara?
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Il secondo è (prima di scrivere questo nome ho disegnato a terra una stella cinque punte, ho acceso candele, sgozzato un capretto e invocato le potenze infernali. Spero possa bastare come protezione) Sergio Staino.
Io vorrei sapere chi è che gli ha detto che sapeva disegnare.
Qui (perchè si sappia di chi stiamo parlando) un esempio della qualità del suo lavoro.
Vabè, mi si dirà, è un opuscolo pubblicitario per un'iniziativa della Regione Toscana, magari non l'hanno neanche pagato, magari l'ha fatto come favore a Claudio Martini.
Emma porca miseria, se non c'hai voglia di farlo, un favore a Claudio Martini, non lo fare. Fallo fare qualcun'altro, che magari lavora meglio e lo pagano.
Questa roba fa schifo.
E sono queste le cose che sviliscono il fumetto, Manara che è considerato il più grande autore italiano e fa dei libri illeggibili, Staino che è acclamato autore assoluto e disegna col culo.
Staino, tanto per dirne una, nell'affaire Biani-Brunetta ha chiesto scusa al ministro, che in effetti, quella vignetta, è un po' offensiva...(complimenti direttore, per come difendi i tuoi collaboratori).
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Tutto questo casino, e alla fine la cosa importante rimane in fondo, proprio, come lo zucchero sul fondo della tazzina (prima bevetevi l'amaro, merde): domenica Giorgio ha vinto il premio Romics 2008 come miglior libro italiano, mica ciospole.
Giorgio l'ho conosciuto, un pochino, è bravo, modesto e mi sembra molto in gamba. E il libro è bello, davvero (lo consiglio!).
Ed è il frutto di un lavoro serio, impegnativo, pieno.
E soprattutto sincero.
Queste son le cose che fanno stare bene.

Nella foto: il destino è quel che è, non c'è scampo più per me.

20 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma chi, proprio Giorgio Mastrota? Ha trovato finalmente la propria strada, il proprio talento? Queste sono cose che fanno bene al cuore.
E alleviano un poco il mio rimorso, la mia tristezza per averlo lasciato là, al margine.

Anonimo ha detto...

Manara ha i suoi meriti nel passato con i suoi artistici punti di rottura ma sono volumi come questo che rovinano la qualità del fumetto.
Il paradosso è che questo su Valentino Rossi viene pubblicizzato al grande pubblico con notevoli risorse da persone come Vincenzo Mollica, mentre lo stupendo Sonno elefante di Giorgio Fratini probabilmente sarà recensito in pochi siti.
Mannaggia!
Sì, Staino deve aver disegnato quella vignetta con le mani legate e bendato!

Numero 6 ha detto...

Hai dimenticato "in Italia non ci sono sceneggiatori", una delle più gettonate.

dario ha detto...

Scusa, ma secondo te, il fumetto e' uno strumento o un linguaggio?

Weltall ha detto...

Sono cresciuto leggendo fumetti e sentendomi dire "sono da bambini (quelli Marvel) o troppo violenti (i manga) ^__^
Tra l'altro non ho mai sopportato Rob Liefeld ed i suoi personaggi ultramuscolosi. Il suo ciclo di X-Force ha stravolto l'immagine di alcuni personaggi (dovevano essere adolescenti ma li ritraeva come donne e uomini parecchio "sviluppati" ^__*)

Anonimo ha detto...

Io ai tempi di X-Force e soprattutto dei primi vagiti Image leggevo le merdate di Liefeld per il gusto dell'orrido: era roba talmente brutta e mongoloide che l'effetto comico era garantito. Per il resto fanculo a Manara, preferisco allora le carnosissime donne di Serpieri (anche lui sempre uguale, per carita', ma m'e' piu' simpatico).

madmac ha detto...

c'è una nuova scuola di scemeggiatori che si appresta a cambiare il panorama fumettistico italiano! asfaltiamo e costruiamo condominii.

Attila ha detto...

Da sempre letto Marvel e qualche graphic novel DC (Arkham Asylum è uno dei miei albi preferiti).
Ho ridotto drasticamente la lettura dopo che Liefeld ha dettato la nuova linea muscolarcinetica (a quel punto mi sono buttato sul vecchio volpone MacFarlane, che avrà fatto diventare Spawn una macchina senz'anima per far soldi, però almeno scritta bene).
Per quel che riguarda il panorama italico, l'unico che riesco a leggere è RatMan... lo so che adesso arrivano gli strali dei puristi, però l'ho visto nascere sulle pubblicazioni in dipendenti e non riesco a staccarmi da quei cavolo di personaggi dal muso di scimmia...
Comunque sono pronto a sputare su chiunque mi dica che i fumetti non sono formativi e non sono una forma di arte.

Bartolomeo Pestalozzi ha detto...

Eh, caro Heike, sei proprio un sognatore... ma secondo te davvero a qualcuno, in questo Paese Oscuro, possono interessare robe come "serietà", "impegno" e "sincerità"???
Riguardo il resto, Staino è una merda incapace santificata da quella nomenklatura ex-comunista e ora piedina che purtroppo da tempo immemorabile decide cosa è "cultura" e cosa no; Manara, invece, ha fatto anche delle buone cose (sicuramente "Il gioco" e "Giuseppe Bergman" con l'immenso Pratt) ed ha un insospettabile, recente passato da disegnatore "contro" (cfr. "Verona Infedele", una sorta di Vernacoliere scaligero): semplicemente, ad un certo punto, ha tirato in remi in barca cedendo al lato oscuro della forza.
Rob Liefeld poi è un grandissimo, e sono disposto a difendere questa affermazione con le unghie e con i denti. Non scherzo.

Bartolomeo Pestalozzi ha detto...

Post Scriptum: come mai Valentino ha le unghie smaltate di bianco perlaceo??? >:-|

scott_ronson ha detto...

Ma secondo te Manara quel fumetto l'ha mai visto? Intendo prima che gli hanno mandato la sua copia stampata...
:-)

Pino Amoruso ha detto...

Ciao in questi giorni stò diffondendo una iniziativa attraverso il mio blog. Ho lasciato molti commenti in blog diversi perchè ritengo che ora più che mai bisogna fare "RETE"...
Se la pensi anche tu come me, clicca sul mio blog e diffondi l'iniziativa.

Se ti ho contattato nei giorni scorsi, considera qs mio commento come un saluto...

A presto ;)

Ed ha detto...

Grazie Filì :)


Sono assolutamente d'accordo con te.






by
uno che vive di fumetti e li legge di pancia e li ama anche quando non sono "buoni".

gb ha detto...

vincenzo mollica si è offeso perchè non hai nominato paperino

Ed ha detto...

impossibile.
Vincenzo Mollica non si arrabbia mai: è un pezzo di pane!



:asd:

Heike ha detto...

@ Natalia: ah ah. Ti prego di non bestemmiare il mio solo Dio, grazie.

@ Peephee: ma il resto della galleria dell'orrore Stainiano l'hai visto?

@ numero 6: touchè.

@ dario: uno strumguaggio.

@ weltall: noi due la pensiamo sempre allo stesso modo. Mi spaventi.

@ madmac: si, ma per i giovani. Con accanto autostrade. Sempre per i giovani.

@ attila: io lo so che poi mi attiro le ire di molti, ma il miglior fumetto di scuola italiana è, oggi, Magico Vento. Dai, provaci!

@ BP: quando mi parli così arrossisco! Allora: 1) per quanto riguarda Liefeld, lo sapevo, che prima o poi avresti commesso un errore marchiano, ma io, nella mia infinita bontà, ti perdono. 2) Valentino ha davvero le unghie smaltate di bianco. Nella vita, intendo.

@ Scott: Gente, ecco la cattiveria personificata! ;-)

@ pino amoruso: grazie, non voglio nulla. Ho detto di no. NOOOOOOOO!

@ ED: grazie a te amico!

@ gb: nemmeno Benigni. E neanche Fellini. Ops, ho dimenticato Paolo Conte. E Benigni. Ho parlato di Benigni? E Giorgia? E Benigni?

Bartolomeo Pestalozzi ha detto...

ROB LIEFELD RULEZ!!! >:-||

gb ha detto...

hai dimenticato fiorello

Anonimo ha detto...

La vignetta dell'affaire Brunetta non era disegnata da Staino (che è il direttore del settimanale che l'ha pubblicata) ma da un certo Mauro Biani.

Giusto per la precisione,eh! ;-)

Comunque se posso intervenire in merito (pur non essendo un esperto di fumetti ed essendo la mia cultura limitatissima) secondo me un vignettista è diverso da un disegnatore di fumetti.

Manara è un disegnatore di fumetti ma Staino, Forattini, Giannelli, tanto per fare qualche esempio sono solo vignettisti e non è necessario che abbiano un buon tratto, creatività o altro. Sono "battutisti" e nient'altro. A nessuno verrebbe in mente di paragonare un autore di battute tipo Pistarino con Alessandro Manzoni.

Comunque a differenza dei nostri gusti (anche a me Manara non piace)
in Francia per esempio, terra di gente dal palato raffinato in fatto di fumetti, Manara è considerato un grande.

Bye!

Heike ha detto...

@ adblues: si, lo so che la vignetta era di Biani, mi sono espresso male, la mia rabbia verso Staino originava nel fatto che Staino, in quanto direttore, non ha affatto difeso Biani, ma, anzi, ha chiesto scusa a Brunetta per la vignetta a nome della redazione. Inqualificabile.
Per quanto riguarda il discorso fumetto-vignetta sono perfettamente d'accordo con te. Il problema è che Staino non si considera un vignettista, cioè un umorista, ma ha, da sempre, ambizioni autoriali. Il che va anche bene, giusto aspirare verso l'alto, ma quello che non accetto è il plauso generalizzato dei media verso un autore (appunto) del tutto mediocre, come Staino è. Come vignettista non lo discuto.
Di Manara poi, posso solo dire il peggio possibile.
Pistarino invece...;-)
Grazie del commento!