lunedì, novembre 05, 2007

Un giustificato motivo per (parte seconda)

A volte (oggi) ritornano...seconda puntata delle avventure di Giangi: riuscirà a tornare a casa in tempo per la peperonata?

Si parte allora!!, L'inizio è un pò blando, movimento a dir poco ripetitivo, su cui potresti abbandonare il tuo animo inquieto, lasciando che quei matematici passaggi scandiscano i battiti del tuo cuore. Chiudi gli occhi allora, il tuo corpo sembra rilassarsi all'infinito, ti lasci trascinare da quella per un attimo hai il terrore di chiamare vita. Ecco che però ad un certo punto ti svegli come se d' ìmprovviso ti strattonassero per un braccio. L'armonia leggera assaporata fino ad un minuto fa si dissolve dietro ad un inespiegabile incalzare del tempo che inesorabile determina arbitrariamente improvvisi cambi di ritmi. Non lascia spazio neanche per farti soffermare su un pensiero, è una cavalcata continua che graffia,taglia, ti ferisce e non si volta...diavolo di un Jimmie Page, potevi aspettare un altro quarto d'ora prima di sparare il tuo assolo?! Quel quarto d'ora che ormai manca alla partenza del treno che ancora non figura nel menù offerto dal ricco tabellone ferroviario. E sì, ci sono proprio tutte, intendo le destinazioni possibili e immaginabili: Crotone, Mantova, Torino, Zurich, Venezia, a dire il vero c'era anche la mia...Napoli ma a differenza delle altre non è accompagnata da nessun numero che faccia riferimento a un cavolo di binario. I Led Zeppelin mi dirigono verso il binario 16, dove già centinaia di persone si accalcano nella speranza che ad un certo punto dal tabellone venga confermato quello che da secoli è ormai stato battezzato come il binario della tratta Milano-Napoli. D'altra parte io, avvalendomi dei miei rinomatissimi studi universitari , non posso che indirettamente avvalorare quei principi economici e statistici su cui avevo consumato occhi e meningi per anni...troppi, forse. Decido però di trovare come al solito un modo per distinguermi, mi dico: mai essere conformisti!, ci vuole una trovata non geniale ma semplicemente diversa che magari possa rivelarsi utile. Allora via! mi faccio largo tra la gente evitando sguardi indagatori e con passo felpato e quell' aria da furbetto spocchioso mi incammino lungo il binario sedici, sicuro e soddisfatto di non essere stato seguito da nessuno. Ma quanto mi piacerò! devo assolutamente festeggiare questa mossa che sa un pò di scacco matto o di scala reale dopo una mano tiratissima. Un bel succo alla pera è quel che ci vuole! se poi ci mettiamo anche i Counting Crows come base, direi che la giornata inizia alla grande, sono pronto a divorarla sino all'ultimo morso, ... avverto solo un leggero formicolio alla schiena ed alle braccia, ehm...dieci kg di valige, forse è il caso di liberarmene. L'istinto direbbe un bel lancio verso il binario, tra l'altro ancora vuoto, ma il senno o meglio quello che tua madre ha cercato disperatamente di insegnarti fino a pochi giorni fa ti suggerisce una soluzione meno drammatica e magari più agevole, quella di appoggiarli in terra e magari appoggiartici sopra. Sì, diciamo che il consiglio della matriarca terminerebbe all'atto dell'appoggiarli in terra, il resto è una tua nostalgica rivisitazione post adolescenziale, che mai hai abbandonato e che per la quale trovi sempre quel giustificato motivo per farla rivivere, anche solo per un istante....

2 commenti:

prostata ha detto...

A me il succo alla pera porta a defecare pranzicontestualmente alla sua immissione.

marina ha detto...

Ma quale "grafomane compulsivo", sei un vero lavativo! E adesso ho capito perché: stai sempre in giro in viaggio..
ciaomarina