1987
Il viottolo taglia in due il campo, giallo sotto il sole del pomeriggio.
Mirco cammina verso l'ombra degli alberi, alza gli occhi e la luce lo colpisce dritto in faccia.
Mentre si avvicina al nocciolo le cicale si zittiscono un attimo, poi riprendono quasi subito.
Sono l'unico rumore che sente, dopo desinare si va a dormire, anche i telai sono fermi, fa troppo caldo per far tutto, figurarsi lavorare.
Mirco si siede sul muretto, le gambe penzoloni, si sfila i sandali e si annoia.
Aspetta che arrivi la Martina, le vuole far vedere il nido di vespe che ha scoperto dietro lo stanzone.
Ma è presto, magari adesso dorme ancora, lui non dorme mai di giorno, ma la Martina sì, non si può uscire con questo sole, poi ti fa male il capo, le dice la sua mamma, a lui invece non gli dice nulla nessuno, lui esce e basta.
L'estate comincia quando la mamma attacca la tenda davanti alla porta, per non fare entrare il sole, e allora lui lo sa, che manca poco alla fine della scuola, e la sera si va a letto tardi, e si tengono le porte aperte con le persiane chiuse, in casa c'è buio, va bene, va bene così.
Mirco si sdraia sul muretto, le ginocchia piegate; le cicale si zittiscono un'altra volta, poi riprendono subito.
La luce filtra tra le foglie e lo colpisce negli occhi.
Mirco li chiude.
E' estate, la scuola è lontana.
1 commento:
buon riposo Mirco
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