giovedì, dicembre 07, 2006

Mannaggia

Non è facile avere sempre qualcosa da dire, o meglio, non è facile riuscire a contenersi in un solo argomento. Mi rendo conto di non sapere dove sto portando questo mio, a volte è un diario di navigazione a vista, a volte una raccolta delle migliori battute, a volte un memorandum di epoche migliori...sembra che abbia vita sua, ma si limita a seguire la logica disconnessa dei pensieri, non pensiamo in maniera monotona e monomaniacale, i pensieri si susseguono e inseguono, però su questo mio posso farlo solo entro ben precisi parametri, creando delle categorie, rubriche, oggi si parla di. E invece ogni giorno ne avrei cose da dire. Confermo, la difficoltà non è nel trovare qualcosa di nuovo da dire ogni giorno: la difficoltà è ordinarlo secondo schemi logici e decodificare il pensiero in una forma scritta che possa alimentare il mio autocompiacimento (ma anche no).
Personalmente (questo è un avverbio di una certa autorità, come mi disse qualcuno) mi sembra di tener fede al primo post, quando dissi che scrivevo 1) perchè mi annoiavo 2) per fare esercizio. Faccio esercizio.
Ecco.
Ora basta seghe e precipitiamoci cadendo sull'attualità. A quanto sembra il calvo plutocrate, durante la sua quinquennale dittatura (no, non sono d'accordo con chi dice che dovrebbe vergognarsi chi lo ha votato. Secondo me invece dovrebbe vergognarsi chi lo ha ri-votato. Non è il bere che fa male), sembra, dicevo, che abbia avviato una commissione parlamentare d'inchiesta sui rapporti tra il KGB (servizio segreto militare di potenza estera nemica), il PCI e gli ambienti del terrorismo eversivo negli anni '50, '60 e '70. A capo di questa commissione ci mette un noto giornalista (Guzzanti), famoso per avere la barba rossa riccia e tre figli attori comunisti.
Ora salta fuori che questa commissione non ha mai fatto quello per cui era stata creata (e fin qui vabbè), ma in realtà è servita per pagare un grassone sparapalle che doveva inventare un DOSSIER SEGRETO PER SCREDITARE ROMANO PRODI. L'ho scritto grosso, così lo si nota bene.
E' in atto un'offensiva autoritaria così grande che non se ne vedono i contorni, Publitalia ormai ha preso il potere ovunque, e dove non è lei sono le cooperative, e quando una cosa diventa tanto grande da non riuscire a definirla, finisce che la scambi per il paesaggio, per la normalità.
A me l'Italia non è mai piaciuta, ma non ho la forza per lasciarla. E' un paese così immerso nella mota (nel resto d'Italia si dice fango, ma mota rende di più, e poi devo pure educare gli incolti e farli uscire dall'ignoranza) che l'acqua pulita fa schifo a tutti, e dobbiamo limitarci a dire poteva andare peggio, scegliamo il male minore, ci vuole pazienza. Ma stiamo scherzando? Ci stiamo abituando ai ricatti, l'abuso di potere, l'appropriazione indebita, la malavita è orgogliosamente al comando, non si nasconde nemmeno più questo clima da intimidazione. C'è stato un periodo in cui ci credevo alla politica come strumento attraverso il quale migliorare il mondo, adesso sono diventato qualunquista, mi offende vedere D'Alema e Mastella che valutano le proprie mosse in funzione di una strategia politica di crescita del consenso. La mia stessa città è sfregiata dall'occupazione del potere da parte di quella sinistra che tutto dovrebbe fare ma non tradirmi, non deludermi quando mi penso che l'obiettivo di un buon politico sia dare il suo contributo alla collettività, e non approfittare della buona occasione. Andreotti (credo), durante Tangentopoli disse: "volevamo difendere le pecore dal lupo, e abbiamo finito per tosarle". Adesso tutti gridando al lupo, e io sto qui, al freddo, senza lana.

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