giovedì, dicembre 28, 2006

Clima Natalizio

Le 11 cose che più odio delle feste di Natale (in ordine crescente):
11 - il ritrovarsi tutti in fila ad una cassa il giorno della vigilia, che sia per comprare il regalo a tuo nipote, il prosciutto cotto per il pranzo di Natale, la lampadina per sostituire quella che ti si è fulminata rendendo completamente inutile la luminaria dell'albero;
10 - la gente che ti fa gli auguri mandando un sms o una e-mail collettiva, che lo vedi subito che è collettiva, perchè c'è scritto "Tanti auguri amico/a, ti penso spesso";
9 - scoprire che il 27 dicembre si lavora;
8 - anche il 28;
7 - e anche il 29;
6 - ricevere un regalo che non è affatto il (inserire un regalo a scelta tra quelli che si desideravano, che serviva a tutti i costi, ma che non si è ricevuto), bensì un orribile e incomprensibile soprammobile farlocco di ceramica decorato di perline, o una cornice d'argento, o l'ultimo disco di Zucchero, e dover pure sorridere a chi ce l'ha regalato e dire "grazie, proprio ciò che desideravo";
5 - ricevere un regalo a lungo atteso e romperlo nei dieci minuti successivi (comprende anche le opzioni "smarrire il libretto d'istruzioni" e l'immancabile "vedere un parente che ci rovescia sopra, involontariamente, il bicchiere di Asti Cinzano");
4 - i film su Babbo Natale che fanno vedere su Canale 5 per quindici giorni di fila a qualunque orario;
3 - passare una giornata intera a tavola, e poi dover rimangiare gli avanzi per i giorni successivi (primo giorno: "evviva, crostini, lasagne, bistecca e panettone!!". Secondo giorno: "no, i tortellini non mi vanno, mangio solo il salmone e un po' di fagiano". Terzo giorno: "ma il purè non è ancora finito?!". Quarto giorno: "posso andare a letto senza cena?". Quinto giorno: pianto sommesso alla vista del pollo in galantina)
2 - "Voi che fate per l'ultimo dell'anno?"
1 - I Babbi Natale appesi in giro per la città. Dove lavoravo prima, a ***, il Comune aveva comprato circa cento Babbi Natale da appendere in giro per il centro cittadino. Dopo essere rimasti appesi tre settimane, questi mostri erano completamente coperti di sporco, qualcuno decapitato o mancante di arti, altri semplicemente storpi. Quindi l'anno successivo non erano stati appesi di nuovo, ma messi in un magazzino che si trovava al piano sotto al mio ufficio, in un grande mucchio lungo la parete. Entrare in quell'antro era come entrare in un oscuro recesso della malattia mentale, con una montagna di Babbi Natale sporchi, monchi e decapitati che aspettavano al varco il malaugurato viandante. Roba da blocco della crescita, insomma.
Poi, alla primavera seguente arrivarono i netturbini del Comune a caricarli su un camion della Nettezza Urbana, mentre i bambini del vicino asilo guardavano l'operazione sostenendosi a vicenda.

Buone feste a tutti.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

sono abbastanza in sintonia su diversi temi da te riportati, vorrei solo che non venissero un pò troppo generalizzati rendendo il clima natalizio come un qualcosa di abitudinario. ok, il fatto che si festeggi sempre il 25 dicembre non aiutata a dare quella verve o energia alternativa ed originale, ma credo sia fondamentale dare un significato al natale in quanto è un momento che va vissuto in maniera molto intima. A prescindere dalla chiave di lettura, laica o cristiana che sia, il natale non è una data, non è un giorno in cui si mandano messaggi e si fanno regali o si mette nella culla un bimbo di ceramica, il natale dovrebbe essere vissuto come un momento di incontro intimo di sguardi e parole, qualcosa che non è rivivibile in altri momenti dell'anno. Ecco che il natale assume un significato proprio perchè si presenta quasi come un a medicina alla quotidianità, qualcosa che rende quei momenti diversi dalle giornate passate nel traffico di una vita fatta di pendieri parole ed odori che puoi dire quel che vuoi ma sono diversi (o almeno, devono essere diversi)
Natale è un momento a volte un attimo che non inizia e si conclude un giorno preciso, natale è girare per le strade e mostrare interesse ed attenzione per i particolari, saper far nascere un sorriso da un volto solitamente imbonciato, saper stupire...natale è una sveglia che fortunatamente suona una volta l'anno e che non dobbiamo far finta di non sentire.
gianluca

Heike ha detto...

Si, questo è quello che dovrebbe essere, ma lo è? Alla fine mi sembra che sia semplicemente un'occasione in più per stressarsi, non lavoro ma mi sbatto per fare regali, preparare il pranzo...non è mortificante il pensiero che alla fine sia visto (magari da noi personalmente no, ma sicuramente dalla maggioranza delle persone) attraverso la lente deformante del consumismo? Non pretendo che un bambino mi dica che per lui il Natale è qualcosa di diverso dai regali, ma porca miseria, da un adulto non solo me lo aspetto, ma lo pretendo!! Lo so anch'io che in realtà il bene esiste, e spesso l'atmosfera natalizia aiuta a tirarlo fyori dalla persone, ma si rischia di rimanere sommersi da una melassa vischiosa e terrificante di buonismo, nascosta nel messaggio "a Natale siamo tutti più buoni" e giù di corsa a abbuffarsi di panettone. Io non sono diverso, mi comporto nello stesso modo di tutti, non posso fare la morale a nessuno, ma ormai l'ho già fatta e non so più come concludere questa frase, ehm ehm.
PS: finalmente un commento serio! Grazie vecchio, diamo spazio al dibattito!

Anonimo ha detto...

ma,...mi sembra di notare una sorta di errore di fondo; quello ravvisato nella prima considerazione sul natale.
il problema è che non me ne frega un tubazzo di quello che per gli altri deve o non deve essere il natale, non devo generalizzare il fenomeno. Per un attimo credo sia utile vivere qualcosa di diverso, viverlo negli occhi degli altri nel momento in cui ricevono qualcosa di inaspettato. il consumismo col natale non ha niente a che fare, ne diventa il protagonista solo quando lo si generalizza o gli si dà una data, ma il natale ripeto è un momento di riunione di sentimenti e sguardi che, per chi non ha l'opportunità di incontrarsi, spesso diventa un momento circostanziato nel tempo; per chi invece ha la fortuna di ritrovarsi, beh! diventa un esempio su come deve essere vissuto un abbraccio o una stretta di mano. Ogni volta che amici o familiari si incontrano dovrebbe essere natale, il fatto è che spesso non è così perche la vita ci rende paurosamente abitudinari e schiavi di se stessi, ma se cominciamo a credere in quello spirito, credo che il natale possa insegnarci molto.

Heike ha detto...

Perfettamente d'accordo, sono sicuro che per chi (e tu lo sai) vive lontano da casa in fondo le feste sono un occasione per mantenere vivi i legami con le persone che si ama, e ancora di più il natale con la retorica buonona di cui è ammantato. Quello che a me non torna è la fuffa che lo ricopre, come se i regali e gli addobbi fossero il motivo per cui esiste il Natale, e non al contrario un semplice strumento per rimarcare la differenza di questo giorno rispetto agli altri: ti faccio un regalo perchè ti ho a cuore e ti penso, faccio l'albero e il presepe perchè non è un giorno come tutti gli altri. Ti ricordi nel Piccolo Principe che la volpe dice che sono i riti che rendono i giorni speciali e diversi dagli altri. Natale è un giorno diverso dagli altri, e questo va rimarcato, punto. Quello che non va fatto è trasformarlo con una capriola un giorno qualunque. Sono comunque sicuro che stiamo dicendo la stessa cosa.

Weltall ha detto...

Mi piace il Natale. E' vero che sono solo due giorni di festa e che si rientra subito a lavoro, ma quelle 48 ore mi permettono di staccare dalla routine e ricaricare un po'. Quale ottima occasione per riunire la famiglia, per ritrovarsi almeno una volta l'anno. Ma cìè il rovescio della medaglia: il caos devastante che si crea nelle città i giorni precedenti il 24. A milioni si riversano nelle strade, a piedi o in macchina, paralizzando il traffico nell'assurda "corsa ai regali". E tutto questo non rende le persone più buone, anche se è Natale. Le rende nervose e insofferenti: provate, al semaforo, a partire un decimo di secondo dopo che è scattato il verde; 9 volte su 10 lo stronzo/a che hai dietro si è già attaccato al clacson. Ma poi perchè dover per forza regalare qualcosa? Tanto alla fine ci si riduce sempre a comprare qualche fesseria che consegnerai con la solita frase "guarda è solo un pensierino". E se alla fine bastasse veramente solo il pensiero? Scambierei volentieri i 30 dopobarba che ho ricevuto, con degli auguri sinceri, non standardizzati. Per quel che mi riguarda, non perdo la salute cercando regali per tutti, ma li faccio solo alle persone a cui tengo particolarmente, cercando sempre qualcosa che possa piacere e non aspettandomi mai di ricevere qualcosa in cambio. Mando sms a tutti e a tutti diverso, personale e alla metà dei quali non ricevo risposta. E l'anno prossimo farò lo stesso e quello successivo anche. Non è abitudine, ne cortesia. Mi piace farlo perchè mi fa stare bene...anche questo è Natale.

P.S.:Azz...forse mi sono dilungato un tantino, ma ho trovato molto interessanto questo tuo post. Spero di non averti annoiato ^_________^