Facciamo due passi...
La settimana scorsa sono stato a un concerto in piazza, lo organizzavano degli amici che cercano di rendere la Città Cupa un poco meno cupa.
Era gratis.
Prima del concerto c'era un incontro con il cantante, che ha anche scritto un libro e lo voleva presentare.
L'ho mancato, ovvio.
Però il concerto non l'ho mancato, siamo arrivati con Bobo Rondelli che prendeva in mano la chitarra e il suo alter-ego si metteva alla tastiera.
Tanti anni fa era il front-man di una banda di cretini livornesi, gli Ottavo Padiglione (dal nome del padiglione dell'ospedale di Livorno dedicato ai malati mentali), io avevo una cassettina (ma quanti anni sono passati? Sulle cassette facevo le compilation, sceglievo i brani, poi usavo lo stereo a doppia cosa, lì, quella delle cassette e mi facevo le compilation, si sentiva il rumore TOC! dello stop sulnastro registrato, dopo...sembra millenni fa) e cantavano canzoni tipo Emozioni da prima sega, Casa del popolo, Paranoid song, e soprattutto la mia amata Ho picchiato la testa, che avevano fatto anche il video con Rondelli in baffi e canottiera, e lo mandavano su Videomusic (Videomusic? Ma quanti anni sono?).
Erano una band demenziale, si direbbe ora, ma erano soprattutto truci e sboccati, facevano ridere e commuovere, facevano rabbia.
Bobo è invecchiato, è un poeta, dice parolacce e beve vino. Non si stanca di fare serate che raccolgono cento, forse centoventi persone, vende i suoi CD ai concerti e gli fanno la multa, ma è una roccia, un decadente di quelli puri e onesti.
Se capita dalle vostre parti andate a vederlo, vale sempre la pena.
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