venerdì, giugno 15, 2007

Applausiiii...oceano di maniiii...

Anni fa, prima che mi prendesse questa ossessione autodescrittiva non-produttiva e minimalista del blog (che ci avete veduto che parole importanti che ho andato ad imparare?) facevo altre cose.
Facevo che disegnavo fumettini poco impegnativi, poco divertenti, per niente fatti bene e soprattutto - di nuovo - autoreferenziali, 'che i protagonisti erano i miei amichi. Questa cosa doveva essere una mastodontica opera in dieci volumi, per adesso ci siamo (io e il soggettista) fermati al quinto capitolo del primo volume, ma contiamo di continuare.
Facevo anche che scrivevo poesie, ma che cosa noiosa sono le poesie, parlano solo di me, me e me, e se non le scrive un poeta sono imbarazzanti in una maniera imbarazzante, tipo, ma senza offesa, questa qui, che a me mi fanno sempre venire in mente quelle di Sardelli per il Vernacoliere.
Facevo che andavo a correre, pattinare, giocavo a squash, ma poi mi stancavo, mi faceva male i porpacci per giorni dopo ohioi 'un ce la fo a venire gente, mi fanno male i porpacci.
Facevo che avevo molti amici, li chiamavo e uscivo con loro tutte le sere, una birretta e due chiacchere, come va con le tipe, l'hai fatto l'esame di economia politica II, ieri ho visto il tale e il talaltro. Poi mi è venuta la pancetta da alcolista e ho deciso che non devo vedere più nessuno.
Facevo che nel '98 c'era una che studiava con me, la ragazza di Lorenzunzun, e faceva teatro, e allora ci andai anch'io una sera alle loro prove col mio amico Giangi, così, tanto per fare, e ci rimasi sette anni in quella compagnia, a fare teatro.
Che poi teatro è davvero una parola grossa. No, anzi, la parola grossa è "fare". Noi nel teatro c'eravamo, sul palco intendo, e allora diciamo che per sette anni più che fare teatro diciamo che ho stato teatro, se mi passate questa forzatura (digressione: Andrea Pazienza è stato un grande fumettista/disegnatore/illustratore, forse il più grande della sua generazione, ma la bellezza del suo lavoro stava nel linguaggio: non scriveva in italiano, scriveva in una lingua tutta sua, un piùccheitaliano meraviglioso. Ecco, quanto mi piacerebbe fare qualcosa che lontanamente gli si avvicina - "caro Pazienza sono con la testa sotto i tuoi piedi, e non ti chiedo nemmeno di stare fermo" fine delle digressione).
In questa follia demenziale Giangi mi ha accompagnato per un poco, poi si è scocciato e mi ha lasciato da solo sul palco, proprio alla fine delle Allegre comari di Windsor, io nella parte dell'oste della locanda della Giarrettiera, con una pettorina di pelle e ai piedi stivali strettissimi prestatimi da un amico.
Mi sono trovato a fare l'animatore per bambini a una festa di paese, il cabarettista in un trio di belle speranze, il pazzo, il vecchio rimbambito, l'esploratore, la vecchia maniaca. Sono stato seminudo su un palco in piazza S.Spirito a Firenze, ho rischiato le botte una sera a Iolo, mi sono truccato, travestito, mascherato e ho conosciuto delle persone meravigliose.
Il teatro è una meraviglia, ma adesso basta. Non mi va più, da quella bella esperienza mi sono rimasti dei cari amici e tante risate - la parte più bella sono le prove, lo spirito cameratesco, la goliardia - e la meraviglia di quando il pubblico ride, stanno ridendo! per la battuta che hai detto, il tempo giusto, il ritmo giusto, sotto i riflettori, e le gente ride e applaude.
Mi sono pure ritrovato a fare la regia di uno spettacolo, La Cena dei Cretini.
Ho saputo che il mio protagonista - che è un fenomeno - ha lasciato il suo lavoro ed è andato a vivere in Australia, così, per spirito di avventura.
Tu pensa, il signor Pignon.

7 commenti:

Daniel ha detto...

Aspetta! Un mio amico mi ha consigliato di vedere la Cena dei Cretini. Ma mi pare di aver capito che si tratta di un film. L'hai scritto tu, o hai diretto un rifacimento teatrale?

Quest'anno ho concluso il mio quinto e ultimo anno di teatro col liceo e condivido lo spirito che hai descritto che si crea nella compagnia di attori.

Weltall ha detto...

Amico, perchè non posti qualcuna delle tue creazioni fumettistiche?

Chris Osmoz (aka Rufus The Wing) ha detto...

uaz... ieri sera ero in piazza s.spirito...
tu non c'eri (hehehe)...
però sul serio, coincidenza.
Perfetta la notazione su Paz.
quand'ho letto la cosa dei porpacci, ho pensato PAZ!
e subito dopo tu...

vabbè.
bravo che ormai dai i nervi, sei hehehe
C.O.

Heike ha detto...

@ daniel: seeh, figuriamoci...La Cena dei Cretini è un meraviglioso testo teatrale scritto dal più famoso (vivente) drammaturgo francese, Francois Veber, che ha anche diretto l'adattamento cinematografico. Io ho umilmente ripreso il testo e fatta la regia (il film te lo consiglio anch'io, a te e a tutti)

@ cohoba: di solito questa cosa dello scambio di link non mi piace per niente...io mi linko solo la roba che mi piace...però il tuo blog mi piace, quindi ti linko.

@ weltall: mi vergogno...

@ C.O.: adesso sei tu che bestemmi, non puoi farti venire in mente PAZ quando leggi il Blog Ottuso, te lo proibisco! PAZ è una montagna inarrivabile...comunque grazie ;-D
PS: però chiama la prossima volta che vieni quassù!

Anonimo ha detto...

Ne abbiamo di cose in comune eh..
baci.

Artemisia ha detto...

...seminudo su un palco in piazza S.Spirito a Firenze..
Nooo, me lo sono perso!

Heike ha detto...

E, non per vantarmi, ma era un gran bel vedere...(sussiegoso, fa spallucce)