Myst!
Oggi (in realtà venerdi, ma siccome l'ho letto solo oggi per me è oggi) il grande, mitico, unico Matteo Bordone nel suo blog ha scritto un articolo non inutile (ma quando mai i suoi lo sono?) su quello che posso considerare come parte importante della mia personale mitologia: la serie di MYST. Ne ho sentito parlare la prima volta in un libro di Tiziano Sclavi che mi stregò grazie al titolo: Non è Successo Niente. Sclavi descriveva l'idillio di serate passate davanti al pc con la moglie, giocando dopo aver sbarrato la porta d'ingresso e chiuso fuori tutte le paure. Mi è rimasta in mente la scena di lui che le proibisce di giocare se non ha i manini puliti.
Ma parliamo di Myst: il primo della serie (chiamato, per l'appunto, Myst) è un'esperienza di gioco assoluta. Non sai cosa devi fare, non sai dove devi andare, e sono ancora convinto che il primo enigma (quello del numero degli interruttori posizionali) sia in assoluto il più difficile di sempre. Anzi il più difficile enigma del mondo. Atrus, Christine, Achenar e Sirrus...ah, che meraviglia. La nave di pietra, gli enigmi dei canaletti d'acqua, chi non li ha vissuti non può capire il fascino di passare una notte sveglio per capire cosa fare.
Gli altri: Riven molto bello, ma troppo difficile e fondamentalmente un troiaio per via del fatto che ogni volta che cambi scenario di gioco (e lo si fa spesso) si deve togliere il CD e metterne uno nuovo. Exile - il mio preferito: enigmi meravigliosi, mondi meravigliosi, personaggi (uno) meravigliosi. Revelation: forse il più deludente. La centralità della trama schiaccia e annichilisce un gioco altrimenti molto bello, ma (forse sono diventato troppo bravo a forza di giocare?) gli enigmi sono al di sotto delle aspettative. Sotto molti aspetti, una delusione. Unico punto di forza, il personaggio di Sirrus, cinico e veramente perfido. Peccato sia stato poco sfruttato.
E ora, mi aspetta il capitolo finale: MYST 5 - The End of Ages.
Speriam'abbene.
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