martedì, aprile 24, 2007

Ancora Alma Mater, poi basta

In omaggio al buon vecchio Fluff che oggi è diventato M.D. (grande Fluff!), torno sul luogo del delitto e riprendo la carrellata rapida sul mondo dell'università. Dopo gli studenti è il turno - ovvio - dei professori.

Il Rimbambito: disprezzato dai colleghi e amatissimo dagli studenti svogliati, è in genere un professore parecchio avanti con gli anni, dall'andatura malferma e dalla voce stentata. Le lezioni vengono in genere disertate a partire dalla seconda, quando ci si rende conto che è impossibile udirne la voce a meno di tenerselo in braccio. Durante l'esame si distrae facilmente, giocherella con la custodia degli occhiali o con la scatola di medicinali che porta sempre con se. L'interrogazione consta solo in due frasi: "scelga un argomento dal programma e me ne parli" e "va bene, basta così mi dia il libretto";
Tarzan: imprevedibile. Ama spiazzare gli studenti con domande fulminanti e incomprensibili, saltando di palo in frasca da un argomento all'altro, e senza ascoltare le risposte. La valutazione non è sul merito, ma sulla resistenza emotiva: se l'esaminato rimane tranquillo, non si scompone ma anzi, fa pure qualche sorrisino, scrive 30 sul libretto. Se invece comincia a sudare, si impappina, incespica, allora viene inesorabilmente cacciato con ignominia;
Apocalisse: per lui l'occidente è ormai finito. I sacri valori sono calpestati, la decadenza è completa. Presto gli unni abbevereranno i cavalli nelle nostre chiese. Le cause di questo tragico destino sono, a suo dire, sostanzialmente due: l'apertura delle università a tutti (e la folle idea di pretendere che lui - dico, LUI - insegni a queste bestie) e soprattutto il femminismo. Altro che pari opportunità, altro che pari stipendio, lui queste suffragette le metterebbe tutte in cucina. E allora agli esami è un'ecatombe: se non sei un giovane maschio alto e ricco il tuo destino è segnato: non riuscirai a superare mai l'esame, ci sarà sempre la super domanda cazzutissima fatta apposta per buttarti fuori.
"Mi parli dei problemi strutturali e di architettura che incontrò Frank Lloyd Wright nel costruire la casa sulla cascata"
"Ma...non li so professore..."
"Allora se ne vada, ignorante"
"Ma professore..."
"Fuori!"
"Ma questo è l'esame di diritto privato..."
"HO DETTO FUORI!"
Il Santo: non riesce a sopportare l'idea che tu non riesca ad amare la sua materia. Proprio non capisce, non riesce ad accettarlo. Tu ci provi, all'esame ci vai anche se hai studiato poco e di quel poco c'hai capito nulla. Alla prima domanda non sai rispondere. Lui si imbarazza, pensa che forse era troppo difficile. Non sai rispondere nemmeno alla seconda. Fai per alzarti ed andartene, tanto lo sapevi che finiva così. No, aspetti, ti dice, gliene faccio un'altra. Ti risiedi, anche se non ci credi. E infatti neanche la terza la sai. Dici vabè professore, io vado, comici a sentirti in imbarazzo, che figura da caprone. Lui dice, quasi piangendo, scelga lei un argomento. E tu cerchi di ricordarti qualcosa che sai, ma non ti viene in mente niente, solo una frase "sto facendo una figura di merda" ma quella è fuori programma. Il professore ti allunga il libro. Ecco, ti fa, scelga, e apre all'indice. Tu guardi, ti si incrociano gli occhi, leggi un titolo, lo dici, lui è felice, è il suo argomento preferito, si rilassa sulla sedia. Tu stai zitto. Poi cominci: "Eeeehhh...alloraaa...la curva di gauss...dunque...è unaaaah curvaaahh che...uuhh descrive..." Tre interminabili minuti, durante i quali non dici niente, solo parole a caso. Il professore è agghiacciato, ti fissa con lo sguardo di quello che pensa "non capisco, dove, dove ho sbagliato?!". Tu cerchi di consolarlo, gli dici che non stai neanche molto bene, il caldo, materia da approfondire...lui annuisce e alla fine ti dà 18.
L'assistente disperata: è il suo primo esame da sola. Il professore è uscito a fumare, l'esaminando sta aspettando la domanda e lei non sa cosa chiedere. Alla fine si decide e chiede un argomento fuori programma. Poi si impappina e chiede scusa, lo studente va nel pallone, lei apre il libro e comincia sfogliare le pagine per darsi un tono. In genere quando il professore rientra lei esce un attimo e va in bagno a vomitare.
Il Sadico: ti interroga con una smorfia di disprezzo, tipo: "ma guarda te con chi devo perdere tempo". Al primo errore che fai si alza, attira l'attenzione dei colleghi e commenta ad alta voce quanto sei coglione. Poi scende giù in cortile, attraversa la strada, entra in copisteria e si fa stampare trecento volantino con su scritto il tuo nome e cognome, numero di matricola e la stupidaggine che hai detto, con i quali fa volantinaggio all'ingresso. Quindi telefona al rettore e commenta sulla decadenza del sistema educativo italiano, infine chiama a casa tua e esprime cordoglio ai tuoi genitori per la disgrazia di avere un figlio così inetto. Alla fine si siede e dice, sorridendo: "ma la prego, continui".

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Mentre leggevo questo post m'è tornata in mente la scena di un film, 'Tutti giù per terra'. Nel film Valerio Mastandrea si presenta ad un esame di filosofia, e il professore che lo interroga lo si può paragonare al Sadico..
Baci.

madmac ha detto...

ihihi, bellissimo pezzo, quanti ricordi...


a me è venuta invece in mente la scena di "Paz!", liberatoria