martedì, aprile 03, 2007

Giuda Ballerino

Adzo non ce la fa, è una settimana d'inferno, dice, quindi la conclusione della rubrica sulla Rivoluzione Cubana è rimandata a domani (forse). E' anche un modo per tenervi sulla corda: ce la farà Castro a tener duro e a rimanere al governo di Cuba nonostante gli USA? Scopritelo nella prossima puntata! (ps: ce la fa)
Ne approfitto per parlare un po' a vanvera di un argomento che mi sta molto a cuore, ma che interesserà a pochi. Non si tratta di politica, nè religione, letteratura, sport, arte o perversioni. Si tratta di fumetti.
Io sto per compiere trent'anni. Da bambino leggevo (come tutti - credo) Topolino. Poi mi sono scocciato di quella melensa e noiosa retorica ambientalista e buonista (era il peggior Topolino di sempre, quello della fine degli anni '80) e ho smesso di leggerlo e comprarlo. Poi un pomeriggio del maggio '92 (cioè quasi quindici anni fa, metà della mia vita) mio fratello torna a casa in licenza portando con se un giornaletto comprato in edicola, Dylan Dog 68, Lo Spettro nel Buio. Fu una rivelazione. Mostri, donne seminude, squartamenti ed omicidi brutali, un eroe fighetto con la camicia fuori dai pantaloni e un assistente che sa dire solo barzellette (esilaranti). Un fumetto divertente ma adulto, che dice cose serie e pone problemi. Qualcuno che la pensa come me, finalmente. E i disegni! I disegni! Un Piccatto al suo meglio, e fino ad allora non sapevo che esistessero fumetti in bianco e nero (lo sapevo, ma credevo fossero brutti). Questo fumetto ce l'ho ancora, è il cuore della mia collezione, quello da cui tutto è cominciato. Si, perchè poi è iniziata la mania collezionistica (più che una mania era una moda, in classe mia tutti leggevano Dylan Dog, anche i professori) e da allora cominciai a comprare tutto quello su cui c'era scritto Dylan Dog: albi speciali, magliette, diari...tutto. E presto la mania si allargò a prodotti affini, cioè gli altri fumetti della Sergio Bonelli Editore: Martin Mystere, Nathan Never...ah, le domeniche pomeriggio passate a leggere fumetti a casa del Pela con gli amici...l'odore della carta, la sua ruvidità e il terrore che le pagine si pieghassero nello zaino... i fumetti Bonelli non sono fatti per essere collezionati, dopo pochi anni la carta ingiallisce e si sfibra, la colla si stacca dalla copertina e il fumetto si rovina e non puoi più leggerlo. Ma io allora li leggevo tutti, più e più volte, cercando di capire perchè mi piacessero tanto, al punto che le storie di Dylan Dog le so ancora a memoria, le battute di Groucho, so chi ha scritto e disegnato ogni albo dei primi cento numeri. Che tempi, gli anni novanta.
C'è stato un periodo nel quale ogni mese mi riportavo a casa dall'edicola fino a dieci albi del Sergione, e nel solo 1998 ne comprai 89. Poi però ho smesso di leggere Dylan Dog, ho smesso di comprare Nathan Never, ho iniziato e poi chiuso con Jonathan Steele, Julia, Zona X, Napoleone, Dampyr, Nick Raider, e ho smesso persino di leggere Martin Mystere, ed è stata la rinuncia più dolorosa di tutte. Adesso tra tutti i fumetti della Bonelli ne leggo solo uno, Magico Vento, e lo leggo perchè è un bel leggere. A Gennaio, per la prima volta da quindici anni, non ho comprato nessun fumetto Bonelli.
Cos'è successo? Ho meno soldi in tasca adesso? Oppure preferisco spenderli per altre cose - cene, cinema, weekend? Magari è cambiato il mio gusto, o forse quella di Dylan Dog alla fine era davvero soltanto una moda passeggera. E se i fumetti Bonelli fossero molto peggiorati, al punto di rendermeli spiacevoli? Oppure - si, forse è così - sono cambiato, e in peggio, e quella ingenua passione che mi animava allora è scomparsa, l'illusione di essere un eroe da fumetto, e avere tra le mani Lo Spettro nel Buio mi ricorda solo che il tempo passa, e che non è mai gentile.
Groucho, prepara un the.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

che parli a vanvera si sa... ma non di fumetti!!!... a me i fumetti piacciono molto e non ho ancora 15 anni... la svolta con dylan tra 8 mesi , ok?!...
...potresti fare 1 rubrica settimanale sui tuoi cari fumetti! non farebbe male a nessuno... soprattutto a te!... non ti puo che far bene ripensare ai tempi in cui puzzavi da far skifo, iniziavi a guidare il motorino, hai fatto il tuo 1° documento nn autoprodotto e ti affezionavi a magliette bruttissime... saluti!!!
vedeccieccieccieccicarozioottuso!!!
NN

Heike ha detto...

gentile nipote...grazie, belle parole! E l'ideo della rubrica fumettara...lo sai che non è male? Ci penso, mi sa che c'hai ragione...

Weltall ha detto...

"Se nel buio tutto tace sentirai Manacerace" ricordo ancora parte di questa filastrocca perchè, per una strana coincidenza, Lo Spettro del Buio è stato il primo numero di Dylan Dog, anche per me (credo fosse Ristampa). Ho continuato a leggere le avventure dell' indagatore del' incubo (tra originali, ristampa e seconda ristampa) fino al numero 110. Ed è stato difficile arrivare fino al 100 perchè la qualità troppo altalenante delle storie aveva già logorato il feeling con il personaggio. O forse semplicemente crescendo è maturata la voglia di cercare altre letture, conoscere altri modi di fare fumetto.
Comunque, mi aggiungo ai sostenitori di una rubrica sui fumetti. Qualora volessi farla, sarei tra i lettori ^___^
Ciao

Anonimo ha detto...

mi era stato detto di tornare e io sono tornato. sui fumetti, che mi piacciono anche se su un blog di fumetti che no ricordo il nome, ma ha a che fare con i muscoli (boh) mi hanno trattato male e censurato. io non c'ho da dire di niente su tutto questo. l'unica cosa è che ho pensato che accakappa sono le tue iniziali e che non dovresti essere italiano. ho pensato inglese, tipo
harry Karson o cose simili. ciao

Heike ha detto...

@ weltall: amico mio, e sia! Inizierò questa nuova rubrica, berrò l'amaro calice. Ma lo sai che ho sentito dire che da quando lo scrive Paola Barbato Dylan Dog è tornato ad essere un bel fumetto? Che dici, si riprova?

@ carmelo: bentornato! Che piacere averti di nuovo qui! Comunque non temere censure, non ci saranno, a meno che tu non dica parole tipo xxxxxx o xxx o magari xxxx x xxxxxx. Questo non potrei accettarlo. Quanto a me, sono un italiota, non uno straniota, e HK non sono le mie iniziali, ma una semplice abbreviazione che sta ad indicare Heike Monogatari, un poema epico giapponese. Il perchè di tutto questo è storia lunga e francamente noiosa. Torna pure quando vuoi!

Weltall ha detto...

Ma si! Penso che si potrebbe riprovare ^_______^

Anonimo ha detto...

io avevo iniziato circa un anno prima, con la ristampa de "il castello della paura".
Ho mollato con "Lassù qualcuno ci chiama" e ho ripreso da quanto lo scrive (anche) la barbato. Dylan per me è una serie "commissariata": lo compro quando scrivono la Barbato, Sclavi e Medda. O se gente di cui mi fido mi dà pareri positivi.
^_^

a.

ps: leggi i Dylan della Barbato. Meritano tantissimo.

Heike ha detto...

Qualche volta l'ho ricomprato, nel corso degli anni, e devo dire che la barbato scrive davvero bene...sono tuttora convinto che la crisi (di vendite, contenuti e qualità) che ha colpito Dylan Dog ad un certo punto avesse il nome di Claudio Chiaverotti, scrittore cane se mai ve ne furono. Molti lettori (me compreso) sono arrivati al numero 100 solo per sapere cosa succedeva, resistendo ad un abbassamento della qualità davvero imbarazzante. Via, qualche volta ci riprovo allora, visto che CC se n'è andato e la Barbato è lanciatissima.

Anonimo ha detto...

Chiaverotti aveva iniziato bene. Poi ha avuto la sfiga di restare (giovanissimo) a scrivere dylan praticamente da solo, visti i casini di sclavi.
Ha due colpe storiche immense: ha trasformato dylan in un boyscout buonista e ha scritto sceneggiature copiando spudoratamente altrove, laddove sclavi era bravissimo a re-interpretare i materiali altrui. Per fortuna oggi fa danni su Brendon ;)

a.

ps: il numero 100 non esiste. Non ricordo nessun dylan dog con quella numerazione. Nononono.