mercoledì, febbraio 28, 2007

Cen-to, cen-to!

Che se ci penso, se quando ho cominciato questo blogg mi avrebbero detto che avrei fatto ben ciento di questi post, ci avrei detto al malcapitato "eccerto, vuoi che non ne faccia ciento! Ciento è il minimo, il punto di partenza" e giù di nerbate. E invece infatti purtroppo non so in che modo festeggiare degnamente questo evento, e mi sento come uno che ha sbagliato candeggio, come ben si evince dall'immagine a fianco, nella quale un giovane ma slanciato Bruce Willis apprende le basi dell'algebra. Ma vi dirovvi di più, vidirò. Aqquanto pare (sto facendo una fatica da cani a scrivere così) mentre oggi festeggiamo a bestia il post numero 100, venerdì il Blog Ottuso ha raggiunto la ragguardevole somma di 1000 visitatori, la metà dei quali da me personalmente circuiti, e l'altrà metà attirata con parole tipo Britney Spears Grande Fratello Donne Nude, ah ah ah (sono molto stanco, temo si intuisca).
E adesso? Che faccio? Mmm...
Potrei fare il punto sui nuovi link, ma no, non mi va.
Allora potrei fare il solito post che tutti i blogger fanno ogni tanto, quello con le parole più strane digitate su Google per arrivare al blog, eh, che dici?
No, che ppalle, sempre la solita roba.
Allora una rubrica: Maison da invidiare, che è tanto che non la faccio, ho delle idee che...no, mi annoia.
Mmm...Qultura Alta?
No.
Cose che non importa...
No.
Una bella foto, eh? Una foto di Walker Evans che fa tanta tanta cultura! Ecco, la cosa migliore.
No.
Una poesia di Hikmet? Un brano di Pasolini? Un disegno di Finch?
No.
Mando la pubblicità allora.
No, che cambio subito blog.
Andiamo a bere? Ma si, dai.

martedì, febbraio 27, 2007

Nevermind

Tanti anni fa, quando ero sempre triste, le ore mi sembravano eternamente lunghe, sembrava non arrivasse mai il tramonto, e i pomeriggi mi apparivano come lunghe distese desolate. Passavo le giornate aspettando che arrivasse l'oblio, l'ora del sonno, e desideravo che il futuro mi corresse contro più in fretta, che domani fosse già adesso, e dopodomani tra pochi minuti, e il giorno dopo non più lontano di qualche ora. Avevo sempre sonno, perchè mi sembrava che dormendo le giornate si accorciassero, ma non dormivo, o dormivo male, perchè mi agitava l'idea di quell'interminabile presente. Mi sdraiavo a terra, sul pavimento della stanza, e imparavo a memoria la geografia delle crepe sul soffitto, come fossero costellazioni, senza sapere dove avrebbero dovuto orientarmi. A volte lasciavo entrare una lama di luce dalla finestra, e rimanevo a fissare il pulviscolo che galleggiando la attraversava. Aspettavo delle telefonate per ore, che diventavano giorni, che diventavano settimane, che si trasformavano in mesi. Mi bruciavano continuamente gli occhi, brindiamo ai giorni che si assomigliano! tra fumetti e lattine di birra, e ogni tanto giravo il calendario, nell'illusione del cambiamento.
Mettevo radici, e mi consolavo pensando a grandi alberi, ma forse ero solo la gramigna stagionale.

lunedì, febbraio 26, 2007

Tenderless

Ténéré mi fa venire in mente ricordi degli anni '80, enormi moto da enduro lanciate attraverso il deserto per correre la Parigi-Dakar, nell'epoca in cui era una corsa velata da un alone mitico. In realtà il Ténéré è una vasta zona desertica dell'africa sahariana, nel Niger nordorientale, una zona completamente desolata di circa 400.000 km quadrati (lo dice Wikipedia, mica lo so a memoria), con temperature che arrivano a superare i 40° e con una precipitazione annua media di 25 mm. Insomma, ci fa caldo e non è un bel posto dove vivere (e infatti, come è intuibile, è deserto). Ora, immaginatevi il deserto, e in mezzo a questo deserto un albero, e attorno a questo albero 400 km di niente, solo sabbia, nemmeno un cespuglietto o un ciuffo d'erba, niente, solo quest'albero. Bene, quest'albero esisteva, era un'acacia, e come si può leggere qui, era considerato l'albero più isolato del mondo, e - immagino - l'essere vivente più solo di tutti. Come faceva a essere lì? Pare che il Ténéré un tempo non fosse un deserto - che tutto il Sahara non lo fosse - ma che in epoche tanto remote che nemmeno Andreotti se le ricorda lì ci fosse una foresta, e che l'albero in questione non fosse solo. Poi, si sa come vanno queste cose, il tempo passa, il deserto avanza, i ghiacciai si sciolgono, gli alberi si spostano verso luoghi più freschi, e finisce che tu ti ritrovi lì da solo in mezzo al deserto senza neanche avere il tempo di accorgertene.
La cosa sorprendente era che l'albero era in mezzo alle rotte delle carovane che attraversavano il deserto, ma nessuno - uomo, animale o giardiniere- aveva mai osato toccarlo. Era taboo. Un taboo non scritto, ma evidente. Non si tocca chi fa tutta quella fatica per rimanere vivo. E infatti l'albero - che aveva resistito presumibilmente per secoli - nel 1973 fu abbattuto da un camion - i camion non conoscono il significato della parola taboo - guidato da un ubriaco - neanche gli ubriachi la conoscono. Che poi se ci pensi è fantastico: uno si ubriaca da matti perchè dice "tanto vado a guidare nel deserto, mica rischio di investire qualcuno o finire fuori strada" e poi finisce addosso all'unico albero nel raggio di 400 km. Sei stupido o cosa? "Ah mi scusi agente, sono andato addosso all'unico albero nel raggio di chilometri, ma in realtà credevo che fosse un passante".

venerdì, febbraio 23, 2007

Fate la carità...

Sighnore, peffavore, sono ignhorante e so scrivere solo con courier new abbio bisogno di aiuto non conosco gramaticca e ortografica sintaxi mi ferisce il spirito e timeo il congiuntivo per favore dammi piccolo aiuto scrivi in mio blog peffavore
accacappa


Ogni giorno, nel mondo, enormi risorse intellettuali vengono sprecate, e grandi ricchezze morali disperse. Ogni giorno nel mondo, si consuma la vergogna più grande, e nessuno, nessuno mai, sembra accorgersene. Ogni giorno pochi essere umani volenterosi si fanno carico delle responsabilità di tutti gli uomini e dedicano parte del loro tempo ad aiutare gli altri donando al mondo minuti di intrattenimento.
Noi questi eroi li chiamiamo blogger.
Ma in alcuni casi questi eroi sono dei relitti umani scarsi in conoscenze sintattiche e soprattutto monotoni e ripetitivi fino alla nausea. Hanno bisogno di aiuto, hanno bisogno del TUO aiuto!
Cosa aspetti? Collabora anche tu e rendi il mondo un posto migliore.
Smettila di sprecare i tuoi giorni migliori in inutili attività senza scopo, smettila di gettare al vento il tuo tempo per la ricchezza, l'agio, il benessere. Inizia subito a collaborare al Blog Ottuso per generare contenuto interessante. Aiuta il curatore Ottuso ad uscire dal tunnel del solipsismo e produci l'unica, vera ricchezza che serve al nostro mondo: la conoscenza.
Aiutalo, per favore.
O ti tedierà fino alla nausea.

giovedì, febbraio 22, 2007

Mercoledì delle ceneri

Auff, e come si fa a non parlarne, anche se mi stanca solo l'idea? Dove le trovo le energie per arrabbiarmi, dopo tutti questi mesi (mesi? Anni! Io nel '96 avevo diciannovanni, attaccavo in giro gli adesivi dell'Ulivo e la sera della vittoria ero con Adzo e Frank Riti in giro per circoli Arci, e la mattina dopo a scuola avevo il fazzoletto rosso al collo, esultante). Come si fa? Come si fa? Mamma che fatica. Potrei cominciare copiando e incollando da quello che un Michele Serra furibondo ha scritto su Repubblica.it:
Si capisce, uno ha tutto il diritto di coltivare i suoi ideali integerrimi. E di sentirsi eletto dal popolo lavoratore anche se è stato spedito in Senato da una segreteria di partito. Uno ha tutto il diritto di rivendicare purezza e coerenza, così non si sporca la giacchetta in quel merdaio di compromessi e patteggiamenti che è la politica. Però, allora, deve avere l'onestà morale di non fare parte di alcuna coalizione di governo. E deve dirlo prima, non dopo. Deve farci la gentilezza di avvertirci prima, a noi pirla che abbiamo votato per una coalizione ben sapendo che dentro c'erano anche i baciapile, anche i moderatissimi, anche gli inciucisti. A noi coglioni che di basi americane non ne vorremmo mezza, ma sappiamo che se governano gli altri di basi americane ne avremo il triplo. Invece no: questi duri e puri se ne strafottono della nostra confusione e della nostra fatica. Prima salgono sulla barca della maggioranza, poi tirano fuori dal taschino il loro cavaturaccioli tutto d'oro e fanno un bel buco nello scafo, per meglio onorare la loro suprema coerenza e la nostra suprema imbecillità. Un bell'applauso ai Cavalieri dell'Ideale: tanto, se tornano Berlusconi e Calderoli, per loro cosa cambia? Rimarranno sul loro cavallo bianco con la chioma al vento.
Ho evidenziato in grassetto un concetto molto importante: la legge elettorale porcata che ha creato questa legislatura ha del tutto abolito l'istituto delle preferenze - in sostanza votando non abbiamo avuto la minima parola sul nome della persona che avremmo voluto eleggere. Questo è importante. Di questo occorre tenere conto.
Forse l'ho già detto ma mi ripeto (mi piace il suono della mia voce): quando lavoravo a ***, il presidente della nostra società era un politico piuttosto importante (localmente intendo), ex-sindaco e iscritto al PdCI. La sua vocazione politica fu la seguente: era un DS, quando, a una riunione della dirigenza locale del partito, fu accusato di essere troppo moderato. Detto fatto, rassegnò la tessera e si iscrisse al partito di Diliberto, diventandone un dirigente.
Ecco, la sinistra è così. Quando si può litigare, lo si fa, quando ci si può dividere, lo si fa. Niente di meglio di un'immacolata visione di sè, piena di sdegno e di "no, non lo accetto!" urlato a gran voce. Io, io HK, sono contro l'allargamento della base di Vicenza, anzi, sono contro le basi militari tout court, come sono a favore dei Dico e contro le truppe in Afganistan. Ma io sono un signor nessuno, non un parlamentare, io non mi assumo nessuna responsabilità, le mie spalle restano leggere. Invece, nel momento in cui si accetta di essere rappresentanti del paese (DI TUTTO IL PAESE, NON SOLO DI CHI TI HA ELETTO!!! LO DICE LA COSTITUZIONE!) ci si deve rendere conto che il proprio posto è al tavolo delle trattative, e che si deve parlare, discutere, proporre compromessi. Cacchio, tu sei lì anche col mio voto, abbine coscienza.
Son proprio amareggiato.
E io - stupido - che ci credevo, alla civile convivenza.

mercoledì, febbraio 21, 2007

Rivalsa

La rivalutazione dovrebbe essere un fenomeno più reattivo, non dilazionarsi nel tempo di venti-trent'anni, poi finisce che uno se ne dimentica e allora non capisce di cosa si parli. I reality show, per esempio. Adesso sono argomento di attualità, ma la cultura dominante li considera lesivi del buon gusto, raffazzonati, sconclusionati e brutti; tuttavia siamo del tutto consapevoli che il fenomeno della rivalutazione colpirà anche questo format, anche se ancora non sappiamo quando, e verrà un giorno - in futuro - nel quale il Grande Fratello, la Pupa e il Secchione e l'Isola dei Famosi saranno presi ad esempio e studiati nelle accademie e nei seminari. Per dimostrarlo, ho chiesto a un mio caro amico, Ghigo Renzulli dei Litfiba, di prestarmi una sua portentosa invenzione, il Guardonelfuturoscopio, con il quale è possibile dare un'occhiata agli eventi da venire. Ho potuto così scoprire l'evoluzione dei reality show nel futuro, e posso così presentarvi la trascrizione di un episodio del Grande Fratello 78, che andrà in onda nel 2080. La particolarità dell'edizioni del futuro è lo spazio dedicato all'approfondimento culturale, e la presenza esclusiva di vips, anche clonati. Forse c'è ancora speranza, per il mondo dell'intrattenimento intelligente.

Interno della casa del GF, ore undici della mattina. Un salotto con divani in pelle di camoscio rosa shocking, un televisore widescreen che gallegia a mezz'aria e trasmette video di Shakira a tutto volume, in terra un tappeto di orso bianco. A destra una cucina completamente automatizzata. In fondo una porta che - si intuisce - conduce alle camere da letto. La stanza è vuota. All'improvviso la porta in fondo si apre ed esce un uomo barbuto sui cinquant'anni, in giacca e cravatta, occhiali d'osso e scarpe eleganti. Non ha i pantaloni, ma un paio di sbarazzini boxer gialli. Ha l'aria dell'intellettuale. Si siede al tavolo della cucina.
INTELLETTUALE: Per me niente colazione, ieri sera ho mangiato troppi peperoni.
Risponde una voce metallica:
CASA DEL GF: Mi dispiace, ma una buona colazione è necessaria per affrontare al meglio la giornata. La prego di mangiare i fiocchi d'avena e lo yogurt.
INTELLETTUALE (con voce lamentosa): Ma non mi vaah!
CASA DEL GF: Per favore.
INTELLETTUALE: No-oh (pesta i piedi)
CASA DEL GF: Va bene, poi però non venga a dirmi che ha fame a metà mattina.
Si apre la porta della camera. Entra il papa.
PAPA: Buongiorno a tutti.
CASA DEL GF: Buongiorno. Ha dormito bene?
PAPA: Si si.
Il papa si siede al tavolo della cucina e comincia a sfogliare la Gazzetta dello Sport. L'intellettuale gli sbircia il giornale da dietro le spalle. Il papa se ne accorge e volta verso di lui. PAPA: Lo vuoi leggere?
INTELLETTUALE (allunga le mani verso il giornale): Ah si, grazie.
PAPA (non glielo dà): Ma scusa, era qui e nessuno lo leggeva, t'è venuta voglia ora di leggerlo, che l'ho preso in mano io?
INTELLETTUALE: Ma fai come ti pare.
Poi si siede a mangiare i fiocchi d'avena e borbotta qualcosa di inintelligibile.
PAPA: Come?
INTELLETTUALE: Mh?
PAPA: Che hai detto?
INTELLETTUALE: Nulla.
PAPA: No, te m'hai mandato a cacare.
INTELLETTUALE (senza alzare lo sguardo): ma stai zitto.
Intanto in salotto il tappeto di orso bianco si solleva lentamente da terra e si avvicina, senza essere visto al tavolo della cucina. poi, furtivamente, sale su una sedia e si siede.
ORSO: Ciao ragazzi.
INTELLETTUALE: Oh, ciao Bruno.
PAPA: Ciao.
INTELLETTUALE: Che hai? Sei stanco? C'hai 'na faccia...
BRUNO: No, ho dormito male, i peperoni di ieri sera, poi m'avete buttato fuori dalla stanza...
INTELLETTUALE: Cazzo, russavi da fare schifo!
I tre cominciano a mangiare in silenzio.
BRUNO: Ma le ragazze non si alzano?
PAPA: No, il clone di Marta Flavi ha detto che vuole dormire ancora, e cosa lì...
BRUNO: la Barale?
PAPA: No, cosa, come si chiama, quella finta...
BRUNO: Finta?
PAPA: Il manichino...
I due si fissano. L'intellettuale continua a mangiare.
PAPA: Il manichino, lì, il robot...
BRUNO: XP-38? Ma mica è un robot!
PAPA: Porca miseria, come non è un robot! Ma l'hai vista? Si move a scatti pare un orologio! Si ingrassa le giunture con l'olio da motore!
L'orso abbassa lo sguardo.
BRUNO: Un robot? Ma come...
INTELLETTUALE: Ah! Non te n'eri accorto? Cazzo, sei proprio scemo! Ah ah!
PAPA: Ma...ma ti piace?
BRUNO: Mah, si, però...
INTELLETTUALE: TI GARBA IL MANICHINO?! AH AH AH!!
BRUNO: SMETTILA! NON MI PRENDERE IN GIRO!
INTELLETTUALE: AH AH AH! IL MANICHINO! AH AH AH!
In un attimo l'orso salta sul tavolo e sbrana l'intellettuale. Poi si volta verso il papa e lo aggredisce, uccidendolo in pochi secondi.
Passato il momento di furia, l'orso si siede sul pavimento e si lecca le zampe imbrattate di sangue. Si apre la porta sul fondo e appare Paola Barale.
PAOLA BARALE: Avete mica visto il mio cane?
Fa pochi passi, poi si ferma impietrita di fronte all'orribile spettacolo. La celebre soubrette e il gigantesco orso bianco si fissano per alcuni lunghissimi secondi, poi...
PAOLA BARALE: Cazzo Bruno, ma proprio oggi che è il mio turno di pulire la cucina?
L'orso appare mortificato.

martedì, febbraio 20, 2007

Il Codice da V...da Vi...inutile, non mi viene

Ora, a me che me ne viene? Posso stare qua a parlare per ore, ma nessuno mi paga, quello che scrivo lo scrivo io perchè mi va, il blog non è un pensatoio, è uno sfogatoio, il vero pensatoio è il gabinetto, è lì che la gente (io) pensa, poi accende il computer e scrive sul blog quello che ha pensato. A me che me ne viene di infilarmi nella polemica sul Codice Da Vinci, soprattutto ora che è ormai finita? Nulla, e infatti non mi ci infilo, per me nient'altro è che un romanzaccio d'avventura come tanti ce ne sono, diventato famoso perchè a un certo punto si è innescato un fenomeno autoalimentante, con la gente che comprava il libro perchè era celebre, e il libro che diventava celebre perchè la gente lo comprava. Pazzesco. Quello che mi fa rabbia è il contorno puzzolente, la gente che chiude l'ultima pagina con gli occhi sconvolti, balbettando cose tipo "ma...ma allora la Chiesa ha sempre mentito?..." Svegliaah! E' un romanzo, la tesi che (attenzione, sto spoilerando, ma tanto mi sa che sapete tutti di cosa parla 'sto libro) Gesù non sia morto in croce, ma si sia sposato con la Maddalena e trasferito in Francia è una vecchia idea, tanto che nell'82 tre pseudo-esperti inglesi ci fecero un saggio anche piuttosto celebre ai tempi, ma soprattutto noi che abbiamo un robusto background da nerd sfigati la conosciamo bene, perchè è la tesi su cui si basa il meraviglioso capolavoro di Garth Ennis: Preacher. Ma torniamo a bomba: perchè ce l'ho con questo libro? Perchè mi tocca sopportare un supplizio di Tantalo ogni volta che qualcuno si sente di poterlo usare come strumento contro la Chiesa. Cosa?! Non ti bastano le crociate, l'inquisizione, hai bisogno che arrivi un uomo col parrucchino a dirti le cose brutte? Argh! E' un libro scritto da schifo, porca miseria, non importa che dica o meno la verità (ma figuriamoci se la dice) quello che conta è che fa schifo, schifo, schifo, è scritto con i piedi, argh, quanto odio il Codice da Vinci, l'ho anche letto, di più, l'ho comprato, in edizione iper-extra-economica, per pura curiosità, senza essere prevenuto, ah, un romanzo di avventure esoteriche, chissà se parla del perchè i lavori stradali non finiscono mai, e invece mi tocca leggere una cosa che Dan Brown ha scritto mentre guardava la televisione - si sente, porca miseria, i dialoghi sono tipo telefilm tedesco del pomeriggio di Raidue. E poi tutti a rincorrersi, la Cei a dire che è un libro blasfemo, il papa che si fa peccato, Franco Cardini a dire come e perchè è un libro impreciso, l'Agesci che non va bene, Prodi che piange, Silvio che vomita...e dall'altra parte un coro di fighetti che invece è tutto vero, che la chiesa è il male, che sono cristiano ma a modo mio, che la verità qui e lì...ho trovato, ho conosciuto, c'ho parlato! con persone che dicono che è il più bel libro che abbiano letto, e mi viene il dubbio che forse in tutta la vita ne hanno letti altri due, i Promessi Sposi (a scuola) e le barzellette di Totti, ma quello delle barzellette non l'hanno ancora finito.
Io sono una merda, un intellettuale snob del cacchio, se a uno non piace leggere mica è un male, anzi, ma poi non mi può rompere dicendo che un libro brutto - oggettivamente brutto, non ci sono cazzi - è il libro più bello del mondo solo perchè ci si deve sparare le pose da anticristo. Io c'ho litigato con uno, per questo, e lui ancora si chiede perchè mi sono alterato. Non so, forse mi altero perchè non tollero l'approssimazione, o le banalità, o tutte e due, o magari perchè mangio troppo salato.
Si, vedrai è quello.
PS: del film non ne parlo perchè mi rifiuto di vederlo. Eccecazzo, a volte bisogna essere inflessibili.

lunedì, febbraio 19, 2007

L'essenziale è invisibile

Post di servizio per fare il punto di tante (quattro) ed eventuali.
Primo: mi è stato chiesto, in modi e maniere diverse, che cosa volesse dire il post di venerdi, quello del cavallo e del tipo che scava la buca per motivi misteriosi (è forse affetto da labirintite?). La risposta è: nulla. Semplicemente sin da quando ho il dono della ragione (una settimana fa, più o meno) ho sempre desiderato essere uno scrittore, con tutte le mie forze, tanto che a volte nella mia vita capita che io mi fermi all'improvviso, stringa gli occhi, stringa i pugni, mi concentri tutto in me stesso e con la faccia rossa dallo sforzo cerchi di diventare uno scrittore, ma finisce solo che devo correre forte forte in bagno. Perchè quello che mi manca (oltre al talento, ma quello non conta, guardate Baricco) fondamentalmente è la costanza (non Phonorama, la costanza intesa come applicazione duratura e volenterosa) di mettermi lì con la testa china sul computer. Insomma, vorrei fare lo scrittore ma senza quella cosa pallosa del dover scrivere. A volte però ci ho provato, ma poi mi arrendo, magari ho un'idea geniale, ma più in là di dieci pagine non vado, mi annoio e vado a fare cosa più interessanti e alla mia portata, tipo lanciare una pallina da tennis contro un muro, e poi torno e quello che ho scritto mi fa tenerezza e gli trovo una collocazione degna (il cassonetto dell'Asmiu). E allora ho pensato che potrei fare una nuova rubrica a-periodica, così scrivo questi abbozzi di racconti già abortiti in partenza, semplici incipit che non finiscono, alla fine lo dice da qualche parte anche Barthes, che il fascino dei libri spesso è tutto nascosto nella purezza delle prime righe, che ti portano in luoghi mai visti e in epoche mai vissute. Secondo me però mi annoio prima.
Secondo: non c'entra niente, ma a quanto pare la frase "piove sui giusti e gli ingiusti" non ha il significato che gli si attribuisce solitamente. Se nel parlare idiomatico significa che il destino colpisce indifferentemente, senza badare alla rettitudine morale di alcuno (e infatti sia Hitler che Gandhi sono morti - com'è noto - di pistolettata) nel vangelo di Marco (si, è una frase del vangelo. No, non l'ha inventata Snoopy. No. No, Schultz era un esperto biblista. Si, era cristiano. Si, Schultz era cristiano. Posso continuare?) nel vangelo di Marco la frase sta a significare, più o meno, che la giustizia divina è tanta e tale che fa piovere sia sul campo del giusto che su quello del malvagio, rendendo i campi coltivabìli. Che significa? Non so, a meno che in realtà la frase originale non fosee "piove sul Giusti e sull'Ingiusti". Ignoro chi sia l'Ingiusti.
Terzo: e a proposito di religione, domani farò un post a lungo meditato, vagheggiato e pensato e elaborato: parlerò del Codice da Vinci - il libro, il film figuriamoci se lo vedo, ah ah, il film, dovrebbero legarmi ad una sedia e sottopormi al trattamento Ludovico per farmelo vedere, ah ah, il film...
Quarto e ultimo: tornando su quanto ho detto giorni fa sul nuovo disegno di legge del parlamento: io proprio non capisco quest'acrimonia generalizzata di tutto e tutti contro i Dico. Voglio dire, servono, sono utili, la roba costa poco e mica tutti possono andare al Penny. Guardi signora mia, non mi faccia parlare del Penny.

venerdì, febbraio 16, 2007

In media res

L'ultima volta che era stato lì era stato dodici anni prima. Allora c'era un grande faggio vicino alla palizzata, e spesso si andava a sdraiare sotto l'albero per ripararsi dal calore del mezzogiorno, e se si addormentava c'era sempre qualcuno che veniva a svegliarlo per tornare a lavorare. Adesso al posto dell'albero c'era un grosso vuoto, non un buco, semplicemente il vuoto lasciato da qualcosa che non c'è più, lui lo vedeva, lì prima c'era stato un grosso albero e adesso non c'era. Il cavallo era stanco e nervoso, scrollò la testa come per dirgli qualcosa. Si chinò a raccogliere una manciata di terra, e se la passò pensieroso tra le dita. Tornò verso il cavallo, gli passò le briglie sul collo e gli accarezzò la testa, parlandogli piano. Si avvicinò alla sella, aprì la borsa e tirò fuori la mappa. Un attimo e ce ne andiamo, disse accarezzando il collo dell'animale. Nella luce del tramonto non riusciva a vedere bene, ma si ricordava quello che c'era scritto. Si mise in piedi nel punto esatto in cui si trovava l'albero, e cominciò a contare i passi muovendosi lungo la palizzata. Il terreno fangoso gli tratteneva gli stivali, e ancora non riusciva a reggersi bene sulla gamba. Contati un certo numero di passi si voltò a sinistra, e ne contò altrettanti, cercando di mantenersi in linea retta rispetto alla palizzata. Si fermò, e nella luce sempre più fioca cercò un punto di riferimento. Poi calcò un pò il terreno con il tacco dello stivale e tornò al cavallo a prendere vanga e piccone. Il terreno è morbido, farò in fretta, aspetta ancora un pò, disse al cavallo che lo aspettava immobile. Cominciò a scavare nel punto che aveva segnato e dopo mezz'ora ancora non aveva trovato niente. Ormai non riusciva a vedere neppure la palizzata, tanto si era fatto buio, e gli faceva male la gamba. Si fermò, esausto, appoggiandosi al bordo della buca dove ormai entrava fino alla coscia. Qui non c'è nulla, disse nel buio. Ma dopo pochi minuti riprese a scavare, e continuò finchè la punta della vanga non incontrò qualcosa di metallico. Accese l'accendino per vedere meglio e si mise a scavare con l'altra mano finchè non mise allo scoperto un grosso coperchio di metallo. Ci siamo, l'ho trovato, pensò. Si tirò fuori dalla buca e si accese una sigaretta, scartando dal pacchetto quelle che si erano bagnate al fiume. Bene, pensò, il baule esiste. Il problema adesso è tirarlo fuori di lì.

giovedì, febbraio 15, 2007

Qultura alta

Accipicchia amici, ma quanto vi ho mancato, eh? Scommetto che avevate tutti lo spavento che ero morto, non è così? E invece non lo sono, sono sempre io, il vostro amatissimo Luke Perry, redattore della rubrica più frizzante del Blog Ottuso. Ah, ma quanto sono ganzo. Sono veramente un ganzo. Non sembra anche a voi che sono un ganzo? Ma pensate un po', oggi parliamo di cinema, o, per meglio dire, dei...cinematografi!!
- Vacanze nella stanza dei bottoni, di Carlo Vanzina con Massimo Boldi, Nastassja Kinski e Ernest Borgnine. A causa di uno scambio di persona un notaio milanese in vacanza in America diventa presidente degli Stati Uniti. La sua prima decisione è quella di varare una legge che consente di alzare le sottane alle professoresse, ma la sua amministrazione viene coinvolta in uno scandalo di tangenti. Il presidente apre gli occhi e capisce di essere manovrato da potenti ed oscure lobbies, e si dimette, ma prima fa lanciare sulla sede dei suoi nemici la potente Bomba Scoreggia.
- In the Mouth of Incredible Darkness, di un regista inutile con Bruce Willis, Ben Affleck e qualche bella figliola, prodotto da Jerry Bruckheimer. Una gigantesca minaccia di indescrivibile potenza rischia di estinguere la vita sulla terra, ma quale sia questa minaccia non ci interessa, nè la verosimiglianza di ciò che accade. Esplosioni, missili, scoppi, fiamme, fuoco e attori che recitano solo ed esclusivamente gridando.
- Il Buco della Serratura, di Tinto Brass, con donne inconsapevoli. Questa volta il vecchio maiale ha fatto un film guardando dalle serrature delle porte, sperando di vedere giovani prosperose che si spogliano. Tre ore di film per vedere una casalinga che stira camicie.
- Jackpot! di Martin Scorsese con Robert de Niro e Julia Roberts. Lui è un ladro, lei una cameriera che lavora nel ristorante a fianco della banca. Vi ho già detto tutto, non succede altro, a che pro andare a vederlo? Tanto questi film americani sono tutti uguali. Dai, rimanete a casa a fatevi una partita a Scarabeo. Che è poi quello che avrebbero dovuto fare regista e attori.
- Film in costume ambientato a Roma nel '700 che tanto non guarderà nessuno ma fatto da noi ggente de cinema, di Lina Wertmuller con Giancarlo Giannini, Mariangela Melato, Alessandro Gassman, Harvey Keitel e tanta gente che non mi ricordo ma in qualche modo si deve campare, no?
- Actualworld, di Gabriele Salvatores con Claudio Bisio. Un regista ex-sessantottino di successo che lavora per un miliardario di destra padrone del paese ha una crisi di coscienza, ma poi scopre di avere tanti amici, tutti ex-sessantottini di successo che lavorano per un miliardario di destra padrone del paese, e si tranquillizza.
- Lo stridore del gesso sulla lavagna, di Josif Karavan. Sette minuti con la camera fissa che inquadra il tentativo di un uomo di scrivere su una lavagna tenendo il gesso in un orecchio. Solo sette minuti, ma vi sembreranno molti di più. L'ultimo lavoro del grande maestro lituano dei cortometraggi.
- Tamaso Ma Jyotirgamaya, di Apu Nasapetimapetilon con Apu Nasapetimapetilon e Ira Manish. A Nuova Delhi un giovane ciccione con la faccia da scemo crede di essere tanto affascinante da far cadere ai suoi piedi qualunque donna, senza rendersi conto che, se questo succede, è solo perchè la sceneggiatura del film è sua, la regia anche, ed è amico del produttore. Il remake indiano di Fuochi d'Artificio di Leonardo Pieraccioni.
- El Hombre Manifesto, di Pedro Almodovar. Un uomo che in realtà è una donna travestita conosce una giovane contadina ingenua che in realtà è un anziano trafficante di armi che ha un figlio sposato con una ragazza di Barcellona che in realtà è di Madrid, ma che aspetta un figlio dal sindaco di Siviglia che in realtà è un architetto disoccupato sposato con una donna con i baffi che in realtà sono solo peli superflui.
- Romeo e Giulietta, di Pupi Avati con Flavia Vento e Raul Bova. Dopo dieci minuti di visione spererete di diventare sordi. E ciechi.
Buona visione amici!
Luke

mercoledì, febbraio 14, 2007

Ogni tanto anch'io voglio dire la mia













ah ah le matte risate.
PS: tanti auguri di S.Valentino a chi li vuole, e tanti auguri di compleanno a Gio-Gio (che è ancora troppo giovane per venire sul Blog Ottuso, ma un giorno lo farà. Ah, se lo farà).

martedì, febbraio 13, 2007

Rock sta per molte cose...

Mi sa che non c'è un gruppo nel panorama musicale mondiale che abbia più spocchia degli U2 (forse i DHAMM, ma è roba vecchia). Tanto per dirne una, il cantante è quello che va in giro a dire ai capi di stato che devono cancellare il debito coi paesi poveri perchè altrimenti lui si sfava. E se si sfava Bono Vox...però la musicarella che fanno è spesso piacevole, ti fa passare quei quattro minuti necessari per passare da un semaforo all'altro, e quando vai in un bar e la usano come sottofondo non devi neanche urlare per ordinare una birra. Certo però che poi le canzoni, porca miseria, sembra di ascoltare l'intera discografia di Bon Jovi tanto sono davvero tutte uguali. Parte la musica e neanche hai bisogno di sentire chi canta: questi sono gli U2. Un disco a me piaceva molto, era quello del periodo berlinese, Zooropa, c'erano un paio di canzoni a cui sono molto affezionato, Numb cantata dal vecchio maiale di The Edge e la title track tutta effetti distorti...ah, gli anni novanta. Comunque volevo parlare dell'ultimo lavoro (dimenticabile, come sempre ultimamente) degli irlandesi, ma non delle canzoni, che continuano a rientrare nello standard-Bonjovesco (insomma, canzoni tutte uguali), quanto piuttosto del video dell'ultimo singolo, Windows in the Sky (trasgressivi e fuori dagli schemi anche nel titolo, eh?) che ho visto l'altra sera e che - devo dire - è bellissimo. Per la prima volta (inorridisco ancora al ricordo del video di Elevation) hanno fatto un bel lavorino, perlomeno non autocelebrativo, con loro che si limitano ad apparire tra il pubblico che assiste ai concerti di Sinatra, dei Queen, Elton John, Satchmo, Frank Zappa!, i Ramones!, Lou Reed!!, Patti Smith!!!!!!!! Che spettacolo, mi viene da pensare. Ma allora è vero che siamo tutti qui in ginocchio di fronte al rock, che qualunque merdata tu faccia (tipo tu, Bono Vox, schiavo della tua musica miliardaria senza spina dorsale) alla fine riconoscerai sempre la tua ascendenza lineare, quella sporca, cattiva, disperata e senza salvezza che è la musica dei neri.

lunedì, febbraio 12, 2007

ch'Ennoia

Ora, io mica ce l'ho con nessuno. Figuriamoci, a volte faccio anche la figura del bimbaccione al quale stanno simpatici tutti, che volemose bene, che semo tutti nella stessa barca, che ma si figuri prego dopo di lei. Detto questo, io proprio non capisco tutta questa polemica sui Dico. O meglio, la capisco, alla fin fine non mi stupisce, ma mi rattrista vedere che a pensar male si fa peccato ma ci si becca. Mi viene anche da pensare che a essere di sinistra non si fa neanche fatica, e questo è incredibile, perchè a sinistra c'è D'Alema che quando pensi che è in Parlamento anche con i tuoi voti ti verrebbe voglia di iscriverti al Nationalsozialistische Deutsche Arbeiterpartei, che almeno gli stai un po' lontano (e invece mi immagino questa riunione segretissima, questa iniziazione necessaria per entrare nel partito che devi portare un fiasco da 125 cl di sangue d'ebreo e giurare sulle ceneri di Hitler mentre suona Wagner e tutti gridano in tedesco, e a un certo punto ti senti battere sulla spalla, ti volti e c'è D'Alema che ti dice "guardi che i calzini blu non ci vanno proprio con i mocassini marroni"). Insomma, nonostante tutto mi sembra che essere di sinistra sia anche troppo facile, perchè vedi che alla fin fine viene fatta una cosa di sinistra come riconoscere dei diritti civili e patrimoniali a chi non ce li ha, e la destra - o meglio, tutti quelli che da elettore di sinistra percepisci come destra - si mettono a urlare come galline spennate - e il meglio è Schifani, che adesso che è all'opposizione non sa che fare, e sbatte contro le finestre come i mosconi. Perchè tutto questo livore contro la parte avversa alla fine lo capisco, non lo apprezzo ma lo capisco, e non mi stupisco per l'esilità delle argomentazioni contro i Dico. Tipo che la famiglia, i valori, la tradizione. Che poi come argomento la tradizione non vuol dire niente, perchè prima del motore a scoppio c'era il vapore, e prima ancora le mucche, ma nessuno si straccia le vesti contro il motore a scoppio perchè è contro le nostre sane tradizioni (con tutto che il motore a scoppio fa male, soprattutto quando scoppia). Ma l'argomento più bello, quello che mi fa spisciare dal ridere (si ride per non arrabbiarsi) è quello che dice "fare questa legge significa permettere agli omosessuali (ma è una parola troppo politicamente corretta, in realtà in cuor loro pensano RECCHIONI, così grosso, urlato) di adottare i bambini, e poi dopo loro ci fanno la pedofilia e la mettono sull'internet", con un triplo salto mortale nella logica che a noi Aristotele con i suoi sillogismi ci fa una sega, ci fa. I campioni di questa moralità appiccicosa e imbarazzante, che piega tutte le peggiori fobie del mondo a interessi di parte (permettere a un convivente di entrare nell'asse ereditario diventa la causa scatenante del male del mondo, mafia, bullismo e errori arbitrali compresi) sono principalmente tre: la Casa delle Libertà - ora, io non voglio fare sempre i soliti discorsi, ma è possibile che a difendere la famiglia ci siano un settantenne Plutocrate che tradisce la moglie ogni volta che parla, un Ciellino divorziato e risposato con una miliardaria figlia di cementificatori e immobiliaristi, un Fascista della prima ora che le donne in cucina e gli omosessuali (vedi sopra) al Kampf, e infine un povero Malato che mentre parla di secessione e minchiate varie sbava su tutto il bavaglino; la seconda squadra di campioni è quella della CEI, con Ruini che è un mago, prima spara a zero, poi chiama Ratzinger e gli dice cosa deve dire, in modo da poter andare in giro con la faccia di quello che le spara addirittura prima del papa. Aw, Ruini, Ruini, no, voglio dire, Ruini; infine, e qui non si sbaglia mai, la corazzata del giornalismo italiano, che Cogne è ancora un caso di attualità (a volte pure Marta Russo, e forse anche l'omicidio di Cesare) e la cronaca nera va alla grande, poi quando devi parlare di temi che riguardano l'etica e la morale (e quindi ci vorrebbe come minimo un po' di basso profilo) si sparano dei titoli come quelli di Studio Aperto, con i giornalisti che leggono le dichiarazioni di Prodi scuotendo la testa. Scaletta tipo di Studio Aperto:
- Previsioni del tempo
- aggiornamento su Cogne
- strage in (posto qualunque)
- ennesima dichiarazione cretina di (esponente a caso del centro sinistra)
- le vacanze delle veline
- le vacanze di Boldi
- ondata di (caldo se è estate, freddo se è inverno)
- le vacanze di uno del Grande Fratello.

Mia piccola e povera Italia.

venerdì, febbraio 09, 2007

Cose che non importa sapere - sesto episodio

C'è un luogo tra il giorno e la notte nel quale tutto può accadere...è il mondo delle cose la cui conoscenza è inutile (e talvolta dannosa):
- nel 1981 un biologo del Nicaragua, Alvaro Maracaeno, sostenne di aver scoperto nel suo paese le tracce di un ominide che sarebbe stato l'anello di congiunzione tra l'uomo e la scimmia. Se tale scoperta fosse stata confermata, tutte le teorie sulle evoluzione umana sarebbero state sconvolte. Tuttavia si è in seguito scoperto che le tracce erano in realtà quelle della Fiat Duna di proprietà dello stesso scienziato;
- non tutte le ciambelle riescono col buco: quelle prodotte dalla pasticceria Flambon, a Rennes, sono tutte senza buco, perchè il proprietario, Philippe Flambon, non ha il pollice opponibile (necessario per fare il buco nel mezzo);
- forse non tutti sanno che in realtà il mese di Marzo ha solo diciotto giorni, dei quali quasi la metà sono venerdi 23;
- il colore giallo è stato inventato nel 1826 da un imbianchino di Rotterdam. Prima di questa data le cose gialle erano beige;
- Milius van Aart era un celebre pittore fiammingo del XV secolo. Un giorno, per ingraziarsi il suo committente, lo ritrasse molto più bello di quanto in realtà fosse, ma mal gliene incolse: infatti il nobile decise di punire l'insolenza del pittore con 400.000 frustate, dicendo che nessuno doveva cambiare l'operato del buon Dio. Dopo la tremenda fustigazione van Aart si difese dicendo che la sua arte era un dono di Dio e come tale lui l'aveva utilizzata. Il committente ne fu sinceramente commosso e, per scusarsi col pittore, lo fece frustare ancora, ma solo per 5.000 volte;
- il primo film del maestro Ivano Rattalzi era un documentario di sette ore, muto e in bianco e nero, sulla vita delle talpe. Alla prima proiezione erano presenti circa 150 persone, la metà delle quali fu poi trovata morta alla fine del film;
- la gazzella indiana può correre fino alla velocità di 60 km/h, ma non c'ha mai voglia di farlo;
- recenti studi hanno dimostrato che se tutti gli esseri umani smettessero di respirare per solo sette ore, avrebbe istantaneamente termine l'effetto serra;
- il record mondiale di sputo più lontano è di Valeria Pinzulli, di Ragusa. Ai mondiali di Minsk ha raggiunto infatti la prodigiosa distanza di 78 m;
- dopo la zanzara tigre, un altro feroce predatore sta arrivando a funestare le notti degli italiani: si tratta della zanzara sardonica. Questo crudele insetto non punge nessuno (si nutre infatti di panini al tonno lasciati incautamente incustoditi su tavoli, banconi e mulattiere) ma passa l'intera notte a ronzare intorno all'orecchio di chi sta cercando di addormentarsi, per poi sparire istantaneamente non appena uno accende la luce per cercarla. Tutti i più importanti centri di ricerca del mondo stanno lavorando per una soluzione a questo terribile flagello.

giovedì, febbraio 08, 2007

Publog Relations

Io devo delle scuse a tutti voi. Si, tutti voi che ottusamente vi ostinate a visitare questa landa desolata e sprovvista di pudore. Vi devo delle scuse. Vi devo delle scuse perchè sono stato costretto dagli eventi a eliminare un post che aveva dato adito a molte polemiche e che mi aveva valso accuse terribili. Si tratta del post di lunedi 5 febbraio, che non mi ricordi più il titolo...quello scritto da Victoria Sliv...Silf...Silvestedt. Cos'è accaduto?
Semplice: è accaduto che ho ricevuto una vibrante lettera di protesta da parte di Veronica Lario, la quale mi intimava di eliminare il post in questione. Vi leggo parte della lettera: "...è inammissibile che le venga permesso di fare quelle affermazioni. In quanto ex-attrice di un film di Dario Argento (che continua ad essere uno degli uomini più brutti che io abbia mai conosciuto - dopo Cesare Previti) sono assolutamente sconvolta dal fatto che lei prometta maggiore visibilità mediatica e soprattutto maggior fascino nei confronti dell'altro sesso a chiunque si offra di scrivere sul suo vergognoso blog. Questa deriva zapaterista deve avere fine. Inoltre lei puzza come il deretano di un cammello. Cordiali saluti ecc.ecc." Resomi conto della situazione, ho deciso di eliminare il post in questione e porre fine alla deriva zapaterista.
Allo stesso tempo però ho involontariamente eliminato due commenti che nel frattempo mi erano giunti, uno da parte di Gianluca - ormai passato al lato oscuro della forza - l'altro da una misteriosa Roberta che, come potete vedere qui, lascia il suo profilo Blogger invisibile - immagino per evitare possibili ritorsioni. Insomma, Roberta mi dice delle cose molto carine, tipo che la faccio ridere molto e che vorrebbe avere un figlio da Luke Perry - è vero, lo giuro su questa Bibbia (mette la mano su un rotolo di nastro adesivo).
Infine - poi basta, mica posso stare qui tutto il giorno, ho anche una vita sapete? - segnalo i seguenti aggiornamenti nella colonna dei miei link:
- il blog dei BUONI PRESAGI: una delle mie letture preferite. Intelligente, molto divertente, con una sana dose di cinismo. Ha una rubrica mensile nella quale Scott Ronson recensisce i libri che ha letto in quel mese, è un blog frequentato dai Wu Ming ed è di sinistra, ma di sinistra davvero;
- il blog di DIEGOZILLA: già detto prima;
- il blog di ARTEMISISA: il blog è un vero messaggio nella bottiglia. Si può essere consumatori critici nonostante tutto e tutti? Non fatela sentire sola nella battaglia;
- il blog di SECLET: l'ho scoperto da poco, un blog che parla in maniera molto divertente di internet e di informatica , ma non solo - cercatevi il video di SuperMario che va a Vice City, è esilarante;
- il blog di FILIPPO BERTI: eccoci qua. Lui lo conosco davvero, a vent'anni è andato in Irlanda per pochi mesi e c'è rimasto otto anni, adesso vive a Cupertino e lavora alla Apple. Quando si dice la genialità. Ciao Pippo, vecchio mio!
Io ho finito. A meno che domani non mi scriva il marito della Veronica Lario...

mercoledì, febbraio 07, 2007

Le Maison da Invidiare - Villa Spirocheta

Riprende il nostro viaggio tra le case da sogno che popolano la nostra bella Italia. Ah, l'Italia, con i suoi monti, i mari, le città d'arte, che ce la invidiano in tutt'i mond l'Italia, che andiamo all'estero ma l'Italia è tanto bella e ci sono tante cose da vedere, e invece no, noi si va all'estero e intanto qui comandano gli stranieri, e tanto si sa, i politici sono tutti dei gran ladroni e chi le paga le tasse? chi? noi le paghiamo, ecco chi.
Oggi siamo a Grandangolo (US), un ridente paesino della costiera laretauna, ospiti del marchese Piffero degli Orzata Sfiatata che ci conduce a visitare la sua stupenda abitazione: villa Spirocheta. La villa sorge su un antico e caratteristico cimitero vudù, e pare che la sua costruzione risalga addirittura al 1984 (dopo Cristo). Leggenda vuole che che la sua costruzione si stata fortemente voluta da un assessore colluso con la mafia, misteriosamente scomparso in un regolamento di conti con un cameriere pignolo in una pizzeria a Collemaggiano (GH).
Ma quello che ci interessa davvero è ammirare il meraviglioso lavoro di restauro che il marchese ha condotto sulla villa: dopo un propileo con colonne in marmo bianco di Carrara, veniamo condotti nel salone delle feste, che il marchese ha voluto con le pareti completamente ricoperte da pellicce di orso bianco (da notare che gli orsi bianchi sono ancora vivi e legati alle pareti con corde di chiffon e lana merinos e vengono nutriti quotidianamente con caviale nero del Volga e salmone affumicato norvegese). La camera degli ospiti è arredata con un letto francese a baldacchino del XII secolo, con materasso e coperte dell'epoca, e con un meraviglioso tappeto persiano decorato in oro e capelli di bambini afgani. Dalla cucina - pietra serena e alluminio per il lavello, mogano e piombo laminato per il fornello - dove troneggia un gigantesco frigorifero marca Eisenhower nel quale il marchese conserva le sogliole e il burro, passiamo alla sala da tè, affacciata sulle bucoliche colline della campagna. Mentre sorseggiamo tè indiano, il marchese ci svela il suo sogno: "vorrei ingrandire la sala da biliardo abbattendo la parete sud, e magari metterci pure una pista di atterraggio per il mio DC-12" e mentre lo dice gli brillano gli occhi. Ma il vero orgoglio del marchese è il sistema di sicurezza che lui stesso ha messo a punto contro i tentativi di effrazione: un sofisticato sistema di sensori ad infrarossi e puntatori laser sparsi in tutte le stanze comandato da una centralina sotterranea posta in un bunker antiatomico nel quale vivono dodici guardie del corpo. Il tutto integrato da sei elicotteri che pattugliano incessantemente i cieli sopra la villa. "Nel malaugurato caso che qualcuno riesca a scavalcare il muro di cinta ce ne accorgeremmo subito" ci dice Piffero degli Orzata Sfiatata "e a quel punto scatterebbe il piano di difesa, che consiste nel liberare una muta di ferocissimi dobermann tenuti al guinzaglio da donne al secondo giorno di mestruazioni".
Meravigliati per la bellezza del luogo, salutiamo il marchese e lasciamo Villa Spirocheta, ben attenti a non far scattare il sistema di sicurezza.

martedì, febbraio 06, 2007

Massì, tanto ormai...

Io sono un uomo molto, molto malato (oddio, uomo è una parola grossa. Diciamo tizio). Ho un blog, e questo in molti paesi del mondo sarebbe un buon motivo per rinchiudermi in un posto adeguato per quelli come me. Oltretutto - e questo è davvero indice si scarsa sanità mentale - a volte mi scopro a pensare argomenti da inserire nel blog, tipo stamattina mentre facevo colazione pensavo che sarebbe interessante fare un post sul fatto che Hemingway si sparò in testa per sbaglio, in realtà voleva solo sistemarsi il ciuffo con una fucilata (come i veri uomini). Terza cosa (e mi sbagliavo, è questa quella più da ricovero) tutte le mattine vado a vedere il numero di visitatori che ho avuto, e oggi sono rimasti malissimo a scoprire che venerdi, sabato, domenica e lunedi ho ricevuto ZERO VISITE. Dopo il mancamento e il coccolone da infarto, mi sono convinto che si trattava di un malefico errore di Blogger, che mi aveva cancellato alcuni codici HTML quando ho fatto un po' di restyling (e infatti mi sembrava strano, ho anche ricevuto la visita di Roberto Grassilli (ROBERTO GRASSILLI! ROBERTO GRASSILLI! Un vip!) che mi ha anche lasciato un commentino - ma nessuna traccia tra le statistiche. Terzo sintomo della mia malattia mentale, quando faccio un elenco di punti di solito sbaglio numerazione, tipo che dico terzo quando sono al quarto. Infine, a volte mi metto a guardare i blog degli altri come se fossi un voyeur, ma da questo vagolare saltano fuori delle chicche meravigliose. Presempio, oggi sono stato sul blog di Diego Cajelli (Motivi per ammirare Diego Cajelli:

1 - scrive fumetti

2 - ha pubblicato una foto con lui che indossa, con sprezzo del pericolo, una giacca leopardata

3 - il suo blog si chiama Diegozilla

3 - ha un gran senso dell'umorismo

5 - scrive fumetti)

e sul suddetto Blog ho trovato un link a un sito meraviglioso (grazie Diegozilla, grazie, grazie).
Ci potete arrivare cliccando sulla seguente immagine (nessuno conosce Cronaca Vera?):

venerdì, febbraio 02, 2007

Andremo fino in fondo!

Ero partito tutto burbanzoso con l'idea di aggiornare il blog e renderlo più grazioso, ma sembra anche più brutto. Vabè. Scrivo nonostante una crisi fisica che mi sta debilitando (al mal di denti si è aggiunto il raffreddore - che bello) e un'emorragia di visitatori alla quale dovrò presto porre rimedio. Nonostante quello che dicono Il Giornale, Libero e Estetista Oggi, il Blog Ottuso non chiude, ma rilancia alla grande. Infatti come potete vedere qui al mio fianco (credo, non so ancora dove si deve mettere) inizia il primo Sondaggio Ottuso! Ogni mese (no scherzo, quando capita) ci metto un nuovo sondaggio, che poi i numerosi visitatori votano e io sono felice perchè imparo i gusti degli estranei.
Iniziamo subito alla grandissima, con un sondaggione commissionato direttamente dal Mo.Fe.Gi.Ma: perchè Giorgio Mastrota non è felice? Aiutateci a capire i motivi della tristezza del nostro Giorgio, in modo da poterlo aiutare.

Votate a bestia!

giovedì, febbraio 01, 2007

Tristesa, por favor va viaaaa...

Oggi è successa una cosa strana: stamattina, prima di uscire, sono andato a staccare il mio cellulare dal caricabatteria, ma quando ho provato ad accenderlo è rimasto lì, inerte, zitto. Insomma, è morto, e considerando che aveva superato i tre anni di onorato servizio (o erano quattro?) direi che ha compiuto il suo dovere e che il suo riposo era meritato. In fondo, e questo mi consola, se n'è andato nel sonno, senza soffrire, e mentre ciucciava elettricità.
La cosa strana però non è che mi si è rotto il telefono, ma che mi si è rotto proprio la sera prima di essere messo da parte: infatti avevo già deciso (e glielo avevo comunicato con un certo tatto) di sostituirlo, e passare ad un modello più giovane, agile, con la fotocamera e il bluetooth che fa figo (considerando i miei tempi di reazione alle mode del mercato credo che il videofonino lo comprerò tra dieci anni).
Sarà stata l'amarezza dell'essere messo da parte? O il desiderio di non incontrare colui che lo sostituirà? O magari intendeva vincere in questo modo ogni mia ritrosia, un sacrificio per permettermi di rimanere al passo con i tempi, e non rimanere romanticamente ancorato ad un oggetto - che una mia amica ha definito una cabina telefonica dell'avanti guerra - simboleggiante un passato ormai conchiuso...
Però trovo molto simbolica questa sincronicità , e mi viene in mente lo stereotipo dei film amerigani in cui c'è una coppia di poliziotti e uno dei due dice la settimana prossima vado in pensione e a quel punto sei sicuro che morirà sparacchiato dai cattivi. Ecco, il mio T29s è stato sparacchiato un giorno prima della pensione. Si, ma da chi?

Dimenticavo di segnalare due iniziative meritevoli:
1 - Spegniamo Tutto! - cinque minuti di buio totale oggi dalle 19.55 alle 20.00 per sensibilizzare i governi al problema energetico;
2 - e soprattutto, M'Illumino di Meno - La Giornata Nazionale del Risparmio Energetico - 16 febbraio 2006 - promossa da Caterpillar (clicca sull'immagine qui sotto per saperne di più).