venerdì, marzo 30, 2007

Pit Stop

Periodicamente bisogna farlo, fermarsi e controllare tutto: olio, filtri, acqua, gomme, spazzola tergicristallo, visite totali, statistiche degli accessi, link, etc etc...quindi eccoci qui col punto della situazione.
I Link
Ce ne sono di nuovi, a partire dal Blog Nonottuso del mio nipote nonottuso in cima alla colonna qui accanto, che offre uno spaccato di vita di un maschio quattordicenne appassionato di Fiorentina (la squadra, non la bistecca), di PS2, e di scuola (ah ah). Adesso lo aggiorna poco, ma quando comincerà a fare sul serio sono sicuro che diventerà uno dei blogger più letti della rete. Poi c'è il blog di Chiara, che ho scoperto da poco ma che mi piace tanto (è fantastica, soprattutto perchè le piace il Blog Ottuso). Leggetelo finchè esiste, perchè Chiara minaccia di chiuderlo appena comincerà ad annoiarsi. Infine, tra i nuovi, ecco la Piccolacuoca: quando leggo il suo blog o rido o mi viene fame. Fate voi (consiglio entrambe le cose). Un altro, che però non ho ancora avuto il tempo di inserire, è il blog di Me, che si occupa di attualità con grande entusiasmo e spesso con una vena polemica che non si può non apprezzare. Potrei parlare anche di Personalitàconfusa, del Chinasky77...mi sa che urge il riordino della colonna dei link.
I 2000
Qui a destra, tra il mio profilo e l'indirizzo di posta c'è un bannerino colorato. Se ci cliccate vi porta alla pagina dei 2000 blogger, una bella iniziativa di Sid05 alla quale ho aderito. In pratica il buon Sid05 vuole fare una mappa fisiognomica della blogosfera, associando a ogni blogger la sua faccia. La mia la trovate in fondo alla pagina, sulla destra (sul fondo perchè ho aderito da pochino). Lo segnalo perchè è un'idea carina - la pagina ci mette un poco a caricare. Amici blogger, aderite!
Search me, if you can
L'analisi delle parole chiave dei motori di ricerca è un classico per ogni blog che si rispetti. E allora vediamo cosa si cerca quando si arriva per sbaglio sul Blog Ottuso (l'idea l'ho ripresa pari pari da Buoni Presagi. Grazie Alessandro). In corsivo le parole cercate :
- quello che ha sbagliato blog: cinevralgia;
- quelli che non si fidano del medico: omeprazolo, neomedrol (Davide, questi sono tuoi, te li lascio qui, ok?);
- quello alla ricerca di emozioni sempre nuove : orangutang incontri boxe;
- quello che vorrebbe fare qualcosa, ma non sa cosa: obblighiamo le multinazionali del petrolio a;
- qualcuno che vuole ampliare il proprio vocabolario: mannaggia li pescetti;
- una ragazza in cerca di conferme: sondaggio pudore mestruazioni;
- quello malizioso: luke perry gay;
- quello che non può vivere senza televisione: natalia estrada e giorgio mastrota;
- qualcuno rancoroso: paola barale parla male;
- lo straniero: bela infanzia (questo vuol dire che da qualche parte ho scritto bela infanzia);
- disco nuovo primavera max pezzali: fuori dal mio blog. Subito;
- ho l'indirizzo di silvio muccino: anche tu, fuori;
- per i duri dal cuore tenero: gambadilegno slim;
- quella che vuole essere sicura: giapponesi c**zo piccino;
- quello che se nè andato deluso: amsterdam coffeshop;
- libro di lino banfi: ANCORA?!
- paola barale giornata tipo: questa...questa no, per favore no, dai...
- per quelli che ci tengono alla precisione: sughero tappi statistiche 2006;
- il compagno col cellulare nuovo: coro armata rossa suoneria;
- quello che non sa bene come fare: schiavi appesi padrona;
- quello che non vuole portare il motorino dai Gemelli Diversi manco morto: non tiene il minimo scooter;
- effetto serra che cos'è: ma come facevamo quando non c'era Internet?
- quello curioso: video allucinanti su professoresse;
- sempre la stessa ragazza di prima: leccare il c***o modi e maniere;
- quello fissato con James Bond: compra valigia 007;
- quello che ha fatto una festa senza dirlo ai genitori: come pulire il divano in pelle;
- quello che la scienza ha una risposta per tutto: manichino a vapore che stira le camicie;
- quello con difficoltà cognitive: luke perry un italiano in america;
- la moglie di un poveruomo: donne che sanno frustare;
- quello che nessuno gli crede: ufo alla partita di calcio;
- quello che stasera ha un appuntamento ma non sa le lingue: ti voglio bene in lituano;
- il mio eroe: paola barale e il suo cane.
Un sentito grazie a tutti, soprattutto all'ultimo. Questo Blog è per te.

giovedì, marzo 29, 2007

300

Era comiciato che più di un mese fa dovevamo andare a vedere il film di David Lynch, tutti che mi dicono vacci, è bellissimo, poi una serie interminabile di contrattempi ce lo impedisce e finisce che ieri sera ero con Andrea e Fluff a vedere 300. Oltretutto in una multisala. Vabè.
Io il fumetto l'ho letto da poco e non mi è nemmeno piaciuto tanto. Sarà che ormai Frank Miller è un po' troppo repubblicano (leggi americano di destra guerrafondaio difensore dei valori dell'occidente e dell'identità cristiana e degli onesti lavoratori del mid-west ecc. ecc.) per i miei gusti (prima o poi faccio un post noioso e specialistico sugli sceneggiatori di fumetti), ma questa roboante retorica dello scontro di civiltà mi lascia un po' perplesso. A parte il fatto che considerare Sparta come la culla della civiltà occidentale e della parità uomo-donna mi sembra francamente eccessivo, la trama del fumetto ( e del film, che dal lavoro di Miller trae a piene mani) si fonda troppo sull'epos e sulla creazione di momenti topici. Ai tempi di Daredevil il vecchio Frank era capace di creare pagine che ti spiazzavano per la loro immediatezza, e non prendevi le distanze, ti immedesimavi. Adesso invece mi pare che si sia adagiato sul suo personaggio di scrittore hard-boiled, stà lì e le spara grosse.
A volte noi comics-addicted ci lamentiamo di come un fumetto viene trasposto al cinema tradendone lo spirito (tipo i Fantastici Quattro, per dire, o V for Vendetta). In questo caso non c'è nessun tradimento: il film segue perfettamente lo spirito del fumetto, su entrambi i versanti: dal punto di vista narrativo è tronfio, pesante, lento e straordinariamente eccessivo; dal punto di vista estetico è una rivoluzione. Il fumetto è straordinario per l'idea di forzare la struttura tradizionale del medium, nel formato e nella produzione, dato che negli Stati Uniti fare un fumetto di successo in un formato che non sia quello del comic-book e che non tratti di supereroi è qualcosa di incredibile. Il film sposa questa rivoluzione estetica, e questo si vede nella cura maniacale della fotografia: immagini sgranate, colori desaturati, un film che non è a colori, e nemmeno in bianco-nero, un film che è tutto sfumature di giallo e rosso. Semmai il problema è altrove, nel non riuscire a trovare un linguaggio espressivo, o un canale, proprio e non sottoposto alla dittatura delle mode del momento: l'insostenibile (per me) montaggio da videoclip, con accelerazioni seguite da rallentamenti seguiti da accellerazioni seguite da rallentamenti; una colonna sonora techno, tutta di bassi e percussioni; le riprese fatte per il 90% con blue screen e 10% con green screen (senza riprese in esterni, quindi, tutto ricostruito in studio), con gli attori che fissano il vuoto poi riempito digitalmente con mari e montagne; una recitazione enfatica, fatta di urla e metodo Stanislavskij e urla e sguardi significativi e urla.
Due ore di casino, alla fine divertente, ma neanche poi tanto.
Il nuovo cinema.
Perchè Inland Empire non c'è più?

Nell'immagine lo strumento indispensabile per diventare un vero soldato spartano.

mercoledì, marzo 28, 2007

L'insonnia della ragione

In un libro che ho molto amato uno dei personaggi, quando devi esprimere al massimo la sua sorpresa, dice I'm flabbergasted, che è un modo come un altro per fare un poco il figo. A me questa frase piaceva molto (dovrò fare un post sulle parole che mi piacciono da matti, tipo camerlengo) (camerlengo è una parola meravigliosa. Provate a dirla a voce alta) (prima guardate se c'è qualcuno dietro di voi). Mi piaceva al punto che per un certo periodo la dicevo continuamente, anche a sproposito.
Fluff: Vieni al cinema con noi stasera?
HK: Certo.
Fluff: C'è anche Andrea.
HK: I'm flabbergasted.
Fluff: Eh? No, Fabio non viene, no.
Poi questa mania mi è passata. Qualche settimana fa però mi è tornata comoda. Ora spiego perchè.
Se mi seguite da un po' (non vedo perchè non dovreste) sapete che ci sono delle anime pie che mi hanno preso in simpatia e che collaborano in maniera estemporanea al Blog Ottuso con le loro rubriche. Lunedi c'era Adzo, ieri era il turno di Davide e di Medicina Ottusa. Però...però ieri avrebbe dovuto esserci la seconda puntata di un'altra rubrica esterna, Asti in Translation. Non la faccio tanto lunga, sta di fatto che la persona che se ne occupava mi ha preso in giro, perchè mentre si offriva di collaborare, allo stesso tempo, senza chiedermelo e senza avvertirmi, copiava interi post dal Blog Ottuso e se li incollava su un suo blog, spacciandoli per suoi.
Intendiamoci, questa è una cosa che all'inizio mi ha fatto pure inorgoglire (mi copiano! che bello!), ma, come ho detto anche a lui in una e-mail neanche tanto arrabbiata, il problema non è copiare, è pensare di essere più furbi, di poter fare marameo. Se mi avesse chiesto se poteva farlo, gli avrei detto di si senza nessun problema, i testi non sono protetti dal diritto d'autore, sono su un blog pubblico, se li volevo tenere tutti per me li chiudevo in un cassetto, Il blog è aperto e libero per sua natura.
Quello che mi ha irritato è stato il sotterfugio, la furbata da italiano "ganzo", tanto che nel suo blog in diverse occasioni dà del "pirla" a questo e a quello, con il tono di quello che ha trovato il sistema per saltare la fila alla posta.
Ma in realtà non è che racconto questo perchè mi voglia lamentare, voglio generalizzare, fare un discorso un poco più ampio. Quello che mi preme è altro: perchè una persona fa una cosa del genere? Come mi ha fatto notare il Maestro a che serve spacciare per proprio il testo di un altro visto che con i blog non si guadagna una lira? Voglio dire, qui si lavora per la gloria, ma che gloria è se i complimenti che ricevi in realtà non sono per te? Non è che il desiderio di notorietà e il bisogno di esposizione pubblica ci stanno lentamente schiacciando, al punto che un ragazzo di vent'anni per ottenere attenzione cerca di diventare ME? Lo so cosa si prova quando si è ragazzini e nessuno ti considera, ti senti invisibile e fragilissimo e tutto quel che vuoi è che qualcuno si accorga di te e ti faccia i complimenti per quello che hai fatto. Tutti siamo stati così, tutti, e c'è chi l'ha vissuta in un modo e chi in un altro, ma tutti ne abbiamo sofferto. Poi però cresci, impari il tuo valore, e ti puoi permettere di dire "io so chi sono". Oppure ti guardi intorno e scopri che ci sono tanti modi, nel paese dei furbi, per ottenere ciò che vuoi, e poco importa se devi forzare le regole del vivere civile, lo fai e basta.
Questo è il frutto di quello che è successo in questi anni - l'ho detto che è un discorso più ampio - cioè che il rispetto delle regole è una cosa da "pirla", e chi è più furbo vince, anche se è un bullo. Tanto ci sarà sempre un condono, un indulto, una strizzatina d'occhio.
I'm flabbergasted.

Nell'immagine: Federico II di Svevia, Stupor Mundi

martedì, marzo 27, 2007

Medicina Ottusa - ADHD

Con colpevole ma consapevole ritardo di una settimana rispetto a Davide (ma stavo male, sono giustificato), ecco la nuova puntata di Medicina Ottusa. Poi domani si torna alla consueta e imbarazzante e pressappochista programmazione che mi è propria. Ne approfitto per dare un sentito grazie ai miei collaboratori (grazie Davide, grazie Adzo).
Ciauz

DESCLAIMER Qui si parla di medicina e di argomenti anche alla larga collegati con questa. I fatti e ogni cosa riportata sono solo LA MIA PERSONALE OPINIONE, per quello che vale. Non sono ancora un medico (mi manca ancora un esame alla laurea) quindi NON VOGLIO e NON POSSO in nessun caso sostituirmi al vostro medico di fiducia che, dopo avervi visitato ed ascoltato, è l'unico a poter proporvi una diagnosi e con essa una cura. Gli argomenti qui riportati a scanso di ogni equivoco, hanno solo la finalità di condividere opionioni, ragionamenti e pensieri personali che possono anche non essere giusti o rispondenti al vero.

I matti sono punti di domanda senza frase
Migliaia di astronavi che non tornano alla base
Sono dei pupazzi stesi ad asciugare al sole
I matti sono apostoli di un Dio che non li vuole
Mi fabbrico la neve col polistirolo
La mia patologia è che son rimasto solo
Ora prendete un telescopio… misurate le distanze
E guardate tra me e voi… chi è più pericoloso?
Simone Cristicchi

Cari 4 lettori
benvenuti al secondo numero di "medicina ottusa" in questo numero vi volevo parlare di ADHD (Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder) e di Metilfenidato & Co.
Parlando di queste cose si possono, secondo me, seguire 2 strade... una che è quella di riempire la pagina di psicofarmacologia, di richiami di biochimica e così via discorrendo... la seconda è quella di fare alcune considerazioni dettate, secondo me, dal buonsenso su malattie mentali o presunte tali e terapia.
Discutendo di questo argomento non si può non "urtare" contro i sentimenti di qualcuno... in quanto, in assoluta buonafede, c'è chi sostiene tutto ed il contrario di tutto su questa -chiamiamola- presunta "condizione patologica" portando studi a favore e contro.
Per evitare di addentrarmi in cose troppo pesanti scelgo una via di mezzo... Per informarvi sull'aspetto più tecnico vi propongo dei link, secondo me, validi.
http://it.wikipedia.org/wiki/ADHD (ITA)
http://www.nimh.nih.gov/publicat/adhd.cfm (ENG)
http://www.adhd.com/index.jsp (ENG)
http://www.aifa.it/home.htm (ITA)

Nei link trovate posizioni differenti a riguardo.... compresa quella di chi vende i farmaci per l'ADHD. Qual'è quella giusta?

Qui entra in ballo la seconda parte del discorso ovvero le considerazioni fatte a buonsenso e, principe, il primo post della rubrica... Ricordate?
Avevamo parlato di "progetto terapeutico"... Per quanto riguarda i bambini questo concetto assume una delicatezza ed una intensità che probabilmente non arriva ad avere in altri esseri in quanto i bambini in primis sono indifesi, in secondo luogo perchè sono come uno specchio che riflette senza filtri la società che li circonda...
Le considerazioni che si possono fare sulle "malattie mentali" sono una infinità... ma tutte partono da un punto fermo... cosa è normale e cosa no? Cioè chi dice che quello che facciamo tutti i giorni è o meno normale?
La verità, secondo mè, è che la normalità è un concetto puramente statistico, al punto che se tutti fanno una cosa, allora quella diventa normale... e di questo nel corso dei secoli o, ancora degli anni ne ha risentito il concetto di malattia mentale... Come vi sentite, anzi come ci sentiamo quando passiamo ore della nostra vita in coda... magari per andare su un posto di lavoro che ci fa schifo... o non ci da gioia? E' normale? Lo fanno tanti... tantissimi... non ho mai sentito nessuno chiedersi se è normale...
Secondo me questa considerazione è meno banale di quanto sembra... chi dice che un bambino o un adulto che si comportano in un certo modo sono o meno "normali"? Qui si va a cozzare con un passato non troppo remoto in cui alcune predisposizioni dell'anima era considerate patologiche... alcuni esempi? L'isterismo... si chiama così perchè si pensava venisse dall'utero si sono scritte dotte disquisizioni e volumi interi sull'argomento... che oggi fanno sorridere... Oppure l'omosessualità considerata una malattia mentale dal DSM fino a pochi anni fà... finchè ci si è resi conto che il 10-15 % (5-6 cento milioni di persone) della popolazione mondiale non può essere malato... altrimenti si raccoglierebbero soldi per l'omosessualità invece che per la malaria...

Cosa c'entra questo con l'ADHD?

La mia opinione, per quello che vale, è che sia più facile relegare ciò che non capiamo, ciò che è diverso come una "malattia" per la quale "somministrare una cura" piuttosto che capire l'ndividualità di ogni essere umano di fronte alla vita... sia esso un adulto o un bambino.... è successo prima con l'epilessia... pensavano fossero indemoniati... poi con altre ed altre ancora... e succederà di nuovo perchè osservando le persone se ne troverà sempre un gruppo più o meno esiguo che non si "comporta" che non vive come le altre..
Io conosco uno che mangia la pastasciutta a colazione... magari ce ne sono anche altri... E' una persona normale? Dipende dal condimento della pasta? Per esempio: con le sarde è grave, ma con un pomodoro leggero... allora passi...?
Dov'è il limite tra il patologico e il normale?
Senz'altro quando la persona fa soffrire o fa del male a se stessa e a chi gli sta vicino... ma come e in che misura? E come la società è coinvolta in questo "fare del male"... perchè l'abbiamo detto prima... i bambini sono lo specchio, senza filtri e senza ipocrisie della società che li circonda... dove vivono... Sono malati quelli che trombano e mettono il filmetto col telefonino su youtube o è la società, la famiglia -il nucleo base della società- ad avere qualcosa che non va più?
La risposta?
IO NON ho risposte...troppo comodo... la verità è che ognuno deve tentare di trovare la sua, vagliate le falsità di ognuno -comprese le mie-...
Fermo restando che alcuni farmaci, ne sono sicuro, migliorano in qualche misura alcuni disturbi mentali, personalmente non credo che dare il metilfenidato (una anfetamina) a dei bambini sia un gesto d'amore. Dal punto di vista formale viene da chiedersi come mai dare una anfetamina ad un bambino iperattivo.. visto che le anfetamine sono stimolanti-eccitanti...
E le cose curiose sarebbero molte altre... per esempio perchè il SATIVEX (estratto idroalcolico di cannabis sativa) deve essere prescritto usando il ricettario per gli oppioidi e il metilfenidato (una anfetamina) che più pericolosa invece no... ma qui allunghiamo troppo la zuppa...
Concludo con questa mia modesta esperienza assolutamente "non scientifica"... ho aiutato una persona che abita negli USA a "disintossicarsi" dal metilfenidato... oltre alle considerazioni mediche che vi risparmio mi è rimasta impressa questa frase che mi ha detto "quando lo prendevo non ridevo più"...
Davide http://davidevaccarin.blogspot.com/

lunedì, marzo 26, 2007

La Rivoluzione Cubana - parte III

Pioggia e fame, viatici per la vittoria

Ed eccoci qua al nostro terzo appuntamento sulla rivoluzione cubana.
Ci eravamo lasciati con i nostri amici cubani che partono dal Messico per approdare a Cuba in una notte tempestosa.
Come preannunciato lo sbarco non fu facile soprattutto perché il Granma fu avvistato e approdò in una palude di mangrovie, ma lascerei alle parole del Che (che come quasi tutti teneva un diario) la descrizione di quelle prime ore:
Ci vollero diverse ore per uscire dalla palude e giungemmo sulla terra ferma, alla deriva, inciampando... eravamo un esercito di ombre che camminavano seguendo l’impulso di un oscuro meccanismo psichico.
Dieci giorni esatti dalla partenza dal Messico, il 5 dicembre all’alba, dopo una marcia notturna interrotta dagli svenimenti, dalla fatica e dalle soste della truppa raggiungemmo un punto noto come Alegria de Pio...
Il luogo non era adatto ad un accampamento, ma ci fermammo per passare il resto del giorno e riprendere la marcia la notte successiva...
Lì, a due chilometri a sud -est da Playa Las Coloradas, il distaccamento rivoluzionario venne sorpreso dal nemico.
Tre uomini persero la vita e i 79 restanti si dispersero in varie direzioni in 28 gruppi, il più grande dei quali riuniva 14 uomini; molti gruppi vennero detenuti, altri catturati e assassinati

Nei giorni successivi l’esercito (o diciamo i microeserciti rivoluzionari) si riunirono in cima alle montagne della sierra. Per iniziare definitivamente la guerra a Batista disponevano in tutto di 27 uomini e 7 fucili, da cui la storica battuta di Fidel al fratello Raul:
-
Quanti fucili hai?
- Cinque.
- Con i miei due fanno sette! Adesso si che la vinceremo la rivoluzione!

Inizia in questo modo un periodo di circa un anno in cui la vita dei guerriglieri, aiutati dal grande lavoro dei loro compagni in città, si snoda tra le montagne e le creste della Sierra Maestra. La notizia dello sbarco di Fidel giunge alla popolazione che inizia a vederlo come un eroe nazionale: gruppi di giovani si muovono dalle città alle montagne per arruolarsi e combattere insieme ai rivoluzionari.
Alla fine della guerra il gruppo conterà diverse centinaia di unità.
Tra le tante cose che si possono raccontare di questo periodo di estrema sofferenza (dormivano all’addiaccio sotto la pioggia tropicale mangiando canne da zucchero e scatolette di dolcificante, senza lavarsi e senza dormire per giorni, sempre in movimento) ce ne sono alcune molto particolari.
Il primo, e forse più importante, è l’enorme apporto di tanti contadini che per sfamare il piccolo esercito rischiarono la vita (ed in molti casi la persero) donando tutto ciò che avevano ed infondendo nei guerriglieri la ferma convinzione della giustezza della loro azioni.
Il secondo e’ il trattamento con cui, dopo le prime vittorie presso caserme distaccate dell’esercito batistiano, Fidel trattava i prigionieri.
Molto spesso parlava a quattr’occhi con ognuno di loro spiegando le proprie ragioni e le ragioni della rivoluzione per poi, dopo aver dato loro un pezzo di pane e qualcosa da bere, mandarli via consigliando loro di tornare dalle loro famiglie, o magari di arruolarsi nella rivoluzione.
Il messaggio che questi giovani militare riportavano a casa era di grande ammirazione e stima nei confronti di Fidel e questo non fece altro che alimentarne la grande “presa” sul popolo cubano.
Due parole vanno spese anche sul traditore….e già, anche nel piccolo esercito si sfiorò la tragedia e solo per un qualche motivo oscuro che passò per la mente del traditore la rivoluzione non fu spezzata a poco tempo dal suo inizio.
Il nome del personaggio in questione è Eutimio Guerra, guida del gruppo rivoluzionario tra le montagne della Sierra.
Eutimio era un grande amico dei rivoluzionari ed in particolare di Fidel, il quale aveva una grande fiducia e stima nei confronti della loro guida. Ovviamente Eutimio servì la rivoluzione per diversi mesi e poi, però, fu catturato e minacciato dall’esercito batistiano. In realtà pare che non subisse nessuna tortura, ma che fosse lui stesso a patteggiare il suo rilascio in cambio della promessa di condurre i ribelli in una trappola.
Fidel iniziò a non capire alcuni comportamenti di Eutimio ed iniziò a prendere decisioni sui percorsi da seguire in modo autonomo. Rimane comunque cruciale una notte in cui Eutimio, non avendo una coperta per ripararsi dalla pioggia, fu accolto sotto la coperta di Fidel. I due dormirono rannicchiati insieme per tutta la notte con Eutimio alle spalle di Castro. In quella notte si decise tutto, o meglio, il ripensamento o la codardia di Eutimio decisero le sorti di Cuba: infatti per tutta la notte Il traditore tenne la canna di un revolver puntata alla schiena di Fidel…ma non ebbe il coraggio di sparare.
Soltanto in seguito Eutimio fu smascherato e processato dal suo amico Guevara che usa le seguenti parole per descrivere quel momento:
Ho risolto il problema con una calibro 32, nella parte destra del cervello... Ciò che apparteneva a lui ora era mio
La rivoluzione va comunque avanti tra maggiori successi con attacchi a caserme sempre più grandi e centrali. La guerriglia si è ormai installata saldamente sulla Sierra e conquista armi all'esercito, sfiancandolo, ma soprattutto togliendogli forza e fiducia e continua ad accrescere il numero dei propri affiliati. Sono moltissimi i contadini che si arruolano volontari.
Fidel inizia a pensare di scendere dalle montagne per conquistare la parte occidentale dell’isola. L'invasione ad occidente è una campagna cruenta ma veloce. Nonostante il continuo flusso per Batista di armi e appoggi economici dagli Stati Uniti, a metà ottobre del ‘57 Che Guevara e Camilo Cienfuegos si trovano già con le loro colonne nella provincia di Las Villas, mentre Raul Castro, Fidel e Almeida controllano quasi tutto l'oriente. La battaglia finale è combattuta dal Che. Il regime ha affidato le sue ultime speranze a un treno blindato per la difesa della cittadina di Santa Clara. Ma il Che riesce a farlo deragliare prendendo prigionieri i 350 soldati che trasportava. E' il 29 dicembre. Due giorni dopo, nella notte di capodanno, Batista fugge in aereo verso gli Stati Uniti con i suoi collaboratori più stretti e Cuba esce in festa per le strade: la rivoluzione ha vinto!
Nella prossima puntata vedremo come il “regime” di Fidel ha tenuto duro per 50 anni!!
Ciao a tutti!
Adzo

Per leggere le altre puntate clicca qui.

venerdì, marzo 23, 2007

Qultura Alta

Ciao. Si, sono Luke Perry, e sono ancora una volta qui con voi, anche se Artemisia mi ha fatto sapere che non apprezza la mia collaborazione al Blog Ottuso, trovando i miei interventi incomprensibili e talvolta anche pedanti, benchè ella provi una fortissima attrazione nei miei confronti (questo non l'ha detto, ma sono sicuro che lo pensa).
Bene, ancora una volta voglio donarvi le mie perle di qultura, e questa volta si parla di MUSICA INECCEPIBILE!!

- Servofreno Band, Suoni per tutte le occasioni: il celebre complesso di Serrapungi (VG) ha lanciato il suo settimo album, che raccoglie le loro migliori esibizioni live. Da sottolineare il fatto che tutti i loro concerti vengono eseguiti in acciaierie durante il normale orario di lavoro, sempre rigorosamente all'insaputa del personale;
- Carlotta Ivana Tronco nel Sedere, Musiche per classi abbienti: la marchesa Tronco nel Sedere ci fa ascoltare la musica che piace a lei, e che quindi è bella per definizione. Da rimarcare il cofanetto del CD in mogano rivestito di pelliccia di panda, con deliziose rifiniture in marmo anticato;
- Death Slash Pain Machine In Da House, The Teddy Bear's Sweet Carillon: le favole della buonanotte del celebre complesso death metal di Chicago;
- Massimo D'Alema e Condoleeza Rice, Duets; ma che bello! i grandi classici della tradizione jazzistica americana interpretati dalla più bella coppia della politica internazionale. Condy ci mette la sua verve sbarazzina, Max il suo calore umano e lo humor proverbiale, e nasce così un disco indimenticabile, inserito dal tribunale dell'Aja nella lista degli strumenti di tortura;
- Anastacia, Mobile Music: visto che tanto le sue canzoni finiscono tutte per diventare suonerie di cellulari, la famosa artista americana ha deciso di comporre un disco di canzoni che durano al massimo quindici secondi. Da segnalare i brani Busy e la meravigliosa Transfer Call;
- Fabri Fibra, Ti spacco la testa con un mattone, bro': un concentrato di hip-hop, r'n'b, gangsta music, funky, ska, street sound, american way of live. Se sopportate tutto questo in omaggio un pratico coltello a serramanico con cui minacciare le vecchiette e i Gemelli Diversi;
- Ivano, Lascia che emetta; il caso dell'anno: un artista non più giovane (56 anni) con un passato (e un presente, e molto probabilmente un futuro) da macellaio a Trastevere presenta un disco che ha uno strepitoso successo nel suo condominio. Dalla scuderia dei talenti di Claudio Cecchetto;
- Bruno Vespa, Aida; l'Aida di Verdi con il celebre giornalista che interpreta tutti i ruoli principali, con ospiti: Alessandra Mussolini, Clemente Mastella, la Franzoni e Platinette. Musiche eseguite dall'Orchestra della Rai diretta del maestro Bruno Vespa;
- Jovanotti, Perchè il mondo non migliora nonostante io mi ci impegni parecchio?; il nuovo disco del rapper italiano più celebre affronta numerose tematiche: la famiglia di Jovanotti, il lavoro di Jovanotti, l'imbiancatura della casa del mare di Jovanotti, l'amicizia di Jovanotti con Bono Vox, il cane di Jovanotti, la cuccia del cane di Jovanotti, l'imbiancatura della cuccia del cane di Jovanotti, la religione di Jovanotti, il fastidio che Jovanotti prova quando ha troppo cerume nelle orecchie di Jovanotti, le difficoltà di trovare un paio di All-Star della misura del piede di Jovanotti. Nel booklet fotografie che ritraggono Jovanotti in pose fighe;
- Joseph Ratzinger, No, qvesto non zi può fare; il famoso rocker tedesco trapiantato a Roma ci riprova, e questa volta ci sorprende tutti. Ottanta minuti di musica progressive, con interminabili assoli di chitarra e meravigliose improvvisazioni al pianoforte, in questo disco NON le troverete. Solo una serie interminabile di divagazioni piuttosto noiose e recitate con voce monocorde riguardanti abbinamenti di capi di abbigliamento e ricette tipiche della Turingia.

Bene amici, le segnalazioni si chiudono qui, e con la morte nel quore vi annuncio che Qultura Alta si prende un po' di riposo, perchè ho tanto, tanto bisogno di una vacanza a Pasadena, a fare un po' di surf. Non preoccupatevi troppo però, perchè presto tornerò con nuove e meravigliose novità dal mondo della qultura. Nel frattempo non vi lascio soli, visto che HK mi ha garantito che è in arrivo una nuova rubrica culturale per i prossimi mesi: Sinossi di Sapienza.
A presto!
Luke

giovedì, marzo 22, 2007

Culto

E' importante sottolineare, a mio giudizio, l'impatto devastante che sulla cultura giovanile ha avuto l'avvento del Dandynen. Questo oggetto dalle funzionalità molteplici ma dalla smaccata componente ludica e, perchè no, di semplice feticcio, ha finito per sedurre ed ammaliare schiere di giovani e giovanissimi in tutta Europa e territori d'oltremare. Quello che a prima vista sembrava un semplice surrogato del più comune sampolo, ha finito per aquisire un fascino che pochi altri manufatti hanno avuto nel corso dei secoli, diventando, senza ombra di dubbio, l'oggetto di culto del XXI secolo. Ma come nasce la moda del Dandynen? Chiediamolo ad un esperto di marketing, il professore Ernesto John Wayne Landi, docente di Studi di Marketing Profondo all'università di Cappellino Maggiore (VF).
- Professore, come nasce la moda del Dandynen? Perchè questo successo tra i giovani?
- Vede, è molto semplice: prima un giovane qualunque, ma dotato di un medio carisma e notevole spirito d'iniziativa, va in vacanza in un paese all'avanguardia, tipo gli Stati Uniti o il Cancelletto, laggiù acquista un prodotto di moda ben diffuso e lo introduce nel nostro paese tra i suoi consimili, che all'improvviso lo desiderano e si precipitano ad acquistarlo in massa.
- Qual'è il ruolo dei mass-media in tutto questo?
- Grande. Infatti molti prodotti di scarso valore hanno acquistato notorietà grazie al sostegno dei mass-media, basta pensare a Tiziano Ferro, il quale si è salvato dall'arrugginire in uno scantinato umido proprio grazie all'uso massiccio che di lui ha fatto il mezzo radiotelevisivo.
- Le mode giovanili hanno impatto sulla società?
- Certo, veda ad esempio il circolo vizoso che si autoalimenta: gli stilisti notano che i giovani portano i pantaloni a vita bassa -> producono quindi mutande con il loro nome sull'elastico -> i giovani abbassano ancora di più i pantaloni per far vedere la marca delle mutande. E' terribile.
- Assolutamente. Quanto durerà la moda del Dandynen?
- Questo non lo so, ma posso fare delle inutili e francamente imbarazzanti stime.
- Ce le dica.
- Gli esperti ci dicono che la moda del Dandynen è destinata a durare un periodo compreso tra quattro giorni a partire da adesso fino a sei milioni di anni nel futuro.
- Non fa ridere.
- Non deve farlo. Deve farvi preoccupare.

mercoledì, marzo 21, 2007

Cose che...lo sapete - settimo capitolo

Scusatemi se ieri non ho postato niente, ma ho una valida scusa: me ne sono dimenticato. No, scherzo, ero alle corse dei cavalli. No scherzo, avevo mal di denti. E questo è vero.
Per dimostrare la mia sincera contrizione (contrizione: s.f. dal lat. CONTRITUS p.p. di CONTERO, mi consumo spiritualmente. Sentimento di sincero e profondo dolore per i torti commessi, con proponimento di emenda. Es. ho una forte contrizione al piede) dicevo, siccome sento un sincero e profondo dolore per i torti commessi, mi lancio nell'ennesima e noiosa e incomprensibile ai più puntata de...I FATTI CHE NON IMPORTA SAPERE!!

- dopo le ultime vicende in Afghanistan, il governo Prodi ha garantito che ridurrà al più presto le dimensioni del contingente militare impiegato laggiù, portandolo ad una altezza media di 75 cm;
- il relitto del Titanic non può essere portato in superficie perchè troppo pesante. Tuttavia sono allo studio soluzioni per invogliarlo a salire di sua spontanea volontà;
- a tutt'oggi ben settanta specie di uccelli in Italia rischiano l'estinzione. Il volatile più a rischio è il Turipelo minore, un uccello di palude che nidifica esclusivamente nei capelli di Moira Orfei;
- contrariamente a quanto comunemente si crede, Cristian De Sica fa l'attore di professione, non per hobby, e viene anche pagato per farlo. A tale notizia si sono detti sorpresi molti operatori del settore, compreso lo stesso attore;
- per ottenere il loro originalissimo sound, i Road Yps, un gruppo pop inglese degli anni '90, erano usi suonare accompagnandosi con settanta scimmie urlatrici del Borneo. Purtroppo il gruppo si sciolse nel 1998, quando le scimmie intrapresero la carriera solista;
- alcuni record negativi: il film meno visto della storia è Esperimento numero sei (1975), del regista transavanguardista slovacco Sven Podanska. Fu proiettato una sola volta un martedi pomeriggio in un piccolo cinema di Berlino est, a sala vuota, e il proiezionista, la maschera, la signora dei biglietti e lo stesso regista passarono le due ore del film fuori in cortile a fumare e a giocare a strip-poker; il libro meno letto è invece Morte di uno qualunque, ed. Zampetti (1965). L'autore, Igor Passalaqua di Raudi (TG) in una recente intervista ha detto che ha intenzione di leggerlo, prima o poi;
- recenti studi hanno dimostrato che cibarsi solo ed esclusivamente di fango può causare alcune carenze vitaminiche;
- il vero motivo per cui i Beatles si sciolsero pare fosse legato al fatto che Paul McCartney si scrocchiava sempre i diti, e a John lennon e George Harrison questo ci dava fastidio. Si ignora quale fosse l'opinione di Ringo Starr in merito ;
- il grande calciatore brasiliano degli anni '50 Simincio fino alla fine della carriera ha creduto di essere un giocatore di squash. Resosi conto del suo trentennale errore, ha deciso di ritirarsi a vita privata e devolvere tutti i suoi averi a una fondazione dedicata a tutti coloro che rischiano di correre il suo medesimo errore;
- da una ricerca finanziata del Ministero per gli Affari Interni, dal Ministero per l'Università e la Ricerca e dal Ministero per le Pari Opportunità, e che ha visto coinvolte le maggiori università italiane ed europee, risulta che da oggi comincia effettivamente la primavera. Dai primi risultati emersi da questa ricerca pare che tale stagione durerà circa tre mesi, per poi lasciare posto, con ogni probabilità, a un evento di durata non ancora definita chiamato "estate". Su quello che verrà dopo, è ancora troppo presto per pronunciarsi.

lunedì, marzo 19, 2007

La Rivoluzione Cubana - parte II

Esilio e Pianificazione

Continuiamo con il nostro secondo (di quattro) appuntamento sulla rivoluzione cubana.
Eravamo rimasti, la scorsa settimana, al punto in cui Fulgenzio Batista, prendendo il potere con un colpo di stato, impone su Cuba un feroce regime militare al soldo degli statunitensi che avrebbero voluto avere le porte aperte per i loro commerci e per lo sfruttamento della manodopera cubana.
Fidel in quel periodo era rappresentante degli studenti della più prestigiosa università cubana di Santiago. Il malumore è a livelli di guardia e nei circoli culturali della gioventù cubana iniziano a farsi largo i primi progetti di lotta al regime.
Il più importante di questi progetti e’ quello che porterà all’attacco della caserma Moncada il 26 luglio del 1953 (da cui il nome del famoso M26L movimento 26 luglio).
L’inesperienza fu fatale.
Dei 160 ribelli che attaccarono la Moncada, 61 morirono durante l’attacco ed un'altra sessantina vennero catturati. Di quest’ultimi circa 30 furono torturati a morte dai militari. Fidel ed un manipolo di ribelli riuscirono a fuggire ma furono catturati dopo una settimana ed imprigionati.
Lo stesso Fidel fu condannato a morte ma il clero cubano si oppose alle condanne e i prigionieri furono mandati su un isola carceraria denominata Isola dei Pini (oggi Isola della Gioventù).
Famosissima rimane l’arringa di Fidel che al processo si difese da solo, e che nel suo discorso getta le basi del programma rivoluzionario, parlando di diritti sociali, di ridistribuzione delle ricchezze, di politiche agricole… in particolare rimane celebre l’ultima frase dell’arringa in cui Fidel dice:
“…condannatemi, non importa, la storia mi assolverà.”
Viene condannato e mandato in carcere, ma, dopo due anni, esce sfruttando una amnistia per le rielezioni di Batista (elezioni false, nelle quali vota una percentuale irrisoria della popolazione costretta con la forza o comprata con poche vettovaglie).
Fidel insieme al fratello Raul decide di andare in esilio in Messico dove pensa di poter trovare appoggio finanziario da esuli cubani scappati dopo il colpo di stato di Batista. Decide di andare via da Cuba perché oramai ha la ferma intenzione di costituire un gruppo di guerriglieri ben organizzati ed armati, e per fare ciò ha bisogno di non essere, per cosi dire, in bella vista dell’esercito di Batista.
E da qui inizia la leggenda….il connubio forse più emblematico del 20° secolo: Castro-Guevara.
Il quasi dottore Ernesto Che Guevara incontra Fidel una tarda serata nel piccolo appartamento di una amica di Fidel in una piccola cittadina messicana. Guevara e’ stato convinto da alcuni conoscenti che Fidel potrebbe veramente fare sul serio, mentre Fidel vede in Guevara l’opportunità di avere con sé una persona che sappia curare eventuali feriti negli scontri che già prevede….
L’incontro dura tutta la notte ed i due escono diciamo…scossi. Fidel non pensava di trovarsi davanti una persona dall’etica e dalla volontà così ferrea, mentre Guevara non si aspettava di incontrare un vero Lider, con idee e basi talmente forti da convincerlo a partecipare alla spedizione.
Altro fatto molto particolare e fortuito che avviene in quei giorni e’ la ricerca dell’imbarcazione per salpare dal Messico e approdare a Cuba. Nel piccolo paese dove i nostri hanno il campo base non esistono navi o imbarcazioni degne di nota…tranne un mezzo rudere di proprietà di un americano. Questo vascelletto da 4 soldi (oggi esposto nel museo della rivoluzione a Cuba) si chiama Granma’ in onore della mamma del proprietario….i nostri amici acquistano la barca ed a causa di una rappresaglia della polizia messicana (sotto soffiata di alcune spie batistiane) sono costretti ad usarla prima del tempo per scappare alla cattura. E’ cosi che la notte tra il 24 e 25 novembre del 1956 82 uomini male armati ma molto motivati partono per liberare Cuba.
82 contro tutti gli uomini armati di un’isola grande un terzo dell’Italia…non male…
In realtà anche meno di 82, perché sulla spiaggia li aspettano i militari…e non ne lasceranno vivi molti….
Fermi ed immobili nei canneti per 4 giorni senza bere e mangiare…ecco come inizia la rivoluzione di Cuba!
Alla prossima sulle montagne della Sierra Maestra!!
Il buon Adzo

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venerdì, marzo 16, 2007

Fatti, non parole.


Ho anche pensato di metterlo in lingua originale, ma in fondo è questa la versione che io ho amato. E che ancora oggi mi commuove.
So long, amici.

giovedì, marzo 15, 2007

Lost

In un vecchio episodio di Friends (com'è invecchiato quel telefilm!) a precisa domanda nessuno sa dire che lavoro faccia Chandler, con tutto che sono amici da anni. "Ha a che fare coi numeri" dice esasperata Rachel. Tutti quelli che mi conoscono sanno che lavoro faccio, o perlomeno lo intuiscono, senza approfondire. Non parliamo poi quando cercavo di spiegare cosa facevo prima, che c'erano di mezzo fondi comunitari, bandi e finanziamenti pubblici... "ah si, i finanziamenti europei (sorriso di quello che conosce l'argomento). Senti se me ne danno uno a me". Certo, a Bruxelles stavano giusto aspettando che tu lo chiedessi. Il fatto è che tutto ciò che esula da settori di nostro interesse ci annoia profondamente, e - a meno di non essere dei santi, dei pazzi o degli psicanalisti (ma in quest'ultimo caso non ci giurerei) - quando qualcuno ci parla di cose che non ci interessano facciamo si si con la testa ma in realtà si pensa ad altro. Forse sbaglio a parlare al plurare, dovrei dire che io faccio così, ma mi sa tanto che...Insomma, per tornare al punto centrale, volevo parlare del destino amarissimo dei laureati in materie economiche.
Esempio numero uno:
- Senti, secondo te mi conviene investire in Bot o in azioni Fiat?
- Eh? Boh, non lo so, non me ne intendo...
- Ma come, non sei laureato in economia?
- Si.
- E non te lo insegnano? (se ne va schifato)
Esempio numero due:
- Guarda questa busta paga. Secondo te è corretta?
- Mah, non lo so, devi chiedere a un consulente del lavoro...
- Te non lo sei?
- No.
- Ma non sei laureato in economia?
- Si
- Eh, allora guarda se mi fanno troppe ritenute.
- Va bene (fa finta di guardare). No, te ne fanno poche.
Esempio numero tre:
- Perchè non mi si apre questo file?
- Fai vedere (guarda). E' un file di rendeering. Ti serve AutoCAD.
- Te non ce l'hai?
- No (sospira)
- Ma non sei laureato in economia?
- E' roba da ingegneri.
- Seh, vabè (guarda schifato)
Esempio numero quattro:
- La devo fare la dichiarazione dei redditi secondo te?
- Eh? Mah, non so...non...
- Ma non sei laureato in economia?
- Ma lei chi è?
Esempio numero cinque:
- Ma porca zozza, mi è partita la cinghia di trasmissione del motore...me l'aggiusti?
- Ma mica sono in grado!
- Ma non sei laureato in economia?

Il mondo di quelli come me è visto, da tutto il resto dell'umanità, come un pianeta paludoso pieno di miasmi fetidi, nel quale non si desidera - se si è sani di mente - avventurarsi. Su questo pianeta vivono persone che sanno tutto di quegli argomenti noiosi da telegiornale dei quali nessuno vuole parlare (di più: dei quali nessuno vuole sapere niente), ma che sappiamo essere importanti. Tasse? Chiedi a loro? Finanza? Chiedi a loro? Economia, mercati, Banca d'Italia, matematica, diritto del lavoro, Britney Spears? Chiedi a loro. Loro - lo sanno.

La cosa drammatica è che poi sono tutte conoscenze empiriche ma assolutamente disutili in contesti essenziali. Mi immagino il caso: sono su un aereo che cade su un isola in mezzo al pacifico: c'è un medico, un chimico, l'aggiustatutto, il cantante, l'infermiera...e poi ci sono io. Ci dividiamo i compiti e alla fine mi guardano, aspettando che anch'io trovi il modo di rendermi utile.
Passano i minuti.
"Ah...a qualcuno interessa sapere come funzionano le curve della domanda e dell'offerta?"
(tutti se ne vanno via schifati).

Immagine tratta da www.flickr.com.

mercoledì, marzo 14, 2007

Marionette

Quando ero un bambino passavo molto tempo sui libri, e giocavo da solo in camera mia immaginando avventure straordinarie. Una mattina (avevo, credo, sei o sette anni), la maestra portò me e tutta la classe a vedere uno spettacolo teatrale. Ricordo che eravamo tutti molto curiosi. A un certo punto si spensero tutte le luci e dal fondo (ero in prima fila) sentii una voce, mi voltai verso l'ingresso e vidi qualcuno che, illuminato da un faro, camminava tra le poltrone diretto verso il palco, . Non capivo a chi stesse parlando (lo ricordo ancora, quello smarrimento, quella consapevolezza di stare entrando in un territorio sconosciuto), nessuno lo capiva, ci zittimmo subito tutti, in un attimo. Arrivò in cima e salì sul palco, sempre senza smettere di parlare di Klondike e corsa all'oro e cani da slitta. Poi si tolse il cappello, salutò e ci presentò la storia di Buck e del Richiamo della Foresta. Non dimenticherò mai quello spettacolo, e quello che fu per me. Per tutto il tempo della messa in scena mi dimenticai di tutto, anche di me, seduto in quel teatro. Attori, pupazzi, marionette, arredi di scena che cambiano in pochi secondi, luci, suoni, tutto come al cinema o in televisione, ma MEGLIO. Ecco com'è il teatro: meglio. Meglio di tutte le altre arti, quando è fatto bene.
Domenica sono andato con Elle a vedere il Faust di Goethe, diretto da Eimuntas Nekrosius (sembra una bestemmia) e recitato da una compagnia lituana in (ovviamente) lituano. Sticazzi. Lituano? Adesso non voglio passare per quello che non sono: a me piacciono anche i film di Brusuillis, non sono un intellettuale (magari lo fossi), e anch'io inorridirei a sentire uno che dice "sai, sono andato a vedere il Faust di Goethe in lituano. Te lo consiglio". Mavvaiamorire...però è vero, è bellissimo, una gioia per gli occhi, no, non solo gli occhi, per tutti i sensi, come bene ha descritto Roberto qui. Non posso fare una critica dell'allestimento, io non sono nessuno, ma ne posso parlare dal punto di vista emotivo, cercare di spiegare quel coinvolgimento dei sensi totale e assoluto che solo i grandi artisti sono in grado di darti. Nel buio appaiono delle figure che corrono, portano dei libri, li disperdono sul palco mentre altri figuranti muovono l'aria con dei grandi pannelli, i libri si muovono, si agitano, sono vivi! come il testo di Goethe, come i fuochi fatui che corrono sul palco senza spengersi, come Faust che si piega ai suoi desideri ma non a Mephisto, come i suoni, gli odori, come Margherita, che non riesce mai davvero a morire, mai. La luna si sposta invisibile nel teatro, e pezzi di specchio scheggiati diventano i gioielli più brillanti.
E io sono di nuovo lì, come allora, in silenzio.

"Sono parte di quella forza che eternamente vuole il male ed eternamente opera per il bene"

Immagine di Sergio Tofano

martedì, marzo 13, 2007

Medicina Ottusa - Farmacopea

DESCLAIMER Inizio questa mia nuova piccola rubrica di medicina con un avviso a chiare lettere. Qui si parla di medicina e di argomenti anche alla larga collegati con questa. I fatti e ogni cosa riportata sono solo LA MIA PERSONALE OPINIONE, per quello che vale. Non sono ancora un medico (mi manca ancora un esame alla laurea) quindi NON VOGLIO e NON POSSO in nessun caso sostituirmi al vostro medico di fiducia che, dopo avervi visitato ed ascoltato, è l'unico a poter proporvi una diagnosi e con essa una cura. Gli argomenti qui riportati a scanso di ogni equivoco, hanno solo la finalità di condividere opionioni, ragionamenti e pensieri personali che possono anche non essere giusti o rispondenti al vero.

Con questo post inizio una collaborazione col blog ottuso dove terrò una piccola rubrica di medicina.Oggi vi voglio parlare di farmaci... è una convinzione tanto diffusa quanto limitativa quella che il medico debba, per fare il suo lavoro, per forza prescrivere dei farmaci. I farmaci certamente servono ma è innegabile che tutti cerchiamo di essere "curati"come persone nella nostra interezza piuttosto che essere bersagli per siringhe e supposte.Limitando la nostra discussione, per il momento, solo ai farmaci sarebbe bello non essere appunto il bersaglio "passivo" -passatemi il termine- di supposte e siringhe ma essere parte integrante del progetto di guarigione che vede noi - io, tu...- come malati al centro di tutto.Tutto parte da una scelta, e subito dopo dall'informazione che per i non addetti ai lavori è resa particolarmente difficile da reperire e da comprendere.Come fare?Se vi dessi un elenco di farmaci da evitare sarebbe senz'altro incompleto.Tutto parte da voi e da google...prendete la scatola col nome e il principio attivo e... mettetevi a cercare prima di prenderla. Chiedete, senza paura, al medico "Perchè mi hai prescritto questo?" "Mi spieghi come agisce?" "Esistono altri farmaci che hanno la stessa azione ma con meno effetti collaterali o meno costosi?"e controllate, controllate tutto su Google, Wikipedia, su
http://www.worstpills.org/. E' un vostro diritto informarvi, chiedere e, se non siete sicuri, dire NO.
Quando prendiamo un telefonino o un pc chiediamo, leggiamo, guardiamo, proviamo... perchè non dovrebbe essere lo stesso con un farmaco? (nei limiti di ciò che chiaramente possiamo comprendere)
Non sempre le cose sono perfette come sembrano o vengono presentate... vi faccio un esempio:

L'omeprazolo è un farmaco usato contro il reflusso gastro-esofageo o contro le gastriti o contro l'ulcera, dentro all'omeprazolo ci sono 2 tipi di molecole che si chiamano L-omeprazolo e D-omeprazolo (dette isomeri) sono giusto al 50%... metà di L-omeprazolo e metà di D-omeprazolo, solo L-omeprazolo è efficace il D non è efficace. L'omeprazolo ha un grave difetto, il suo brevetto è scaduto...
Pian piano personalmente ho visto le prescrizioni spostarsi da Omeprazolo ad un altro farmaco che si chiama ESOmeprazolo... che invece il brevetto ce l'ha e come! E costa di più!
Perchè?
L'esomeprazolo è tecnicamente L-omeprazolo, ne più ne meno (quello contenuto al 50% nella vecchia molecola di omeprazolo) quindi è ovvio che per avere il medesimo effetto basta aumentare la dose di omeprazolo...
Per intenderci una ipotetica dose di 10mg di esomeprazolo potrebbe essere sostituita da una dose di 20 mg di omeprazolo...
Giusto?
Invece no... l'omeprazolo non va più di moda e viene prescritto di meno... come mai?
Ciascuno dia a questa domanda la risposta che ritiene più opportuna.

Quello che mi sta a cuore è che ciascuno di noi diventi PARTE ATTIVA del progetto terapeutico che vede i farmaci come strumento da usare responsabilmente.

Davide - http://davidevaccarin.blogspot.com/

lunedì, marzo 12, 2007

La Rivoluzione Cubana - parte I

La strada per la rivoluzione

Ciao a tutti, questo e’ il nostro primo appuntamento per parlare della rivoluzione cubana…sono state dette e scritte tante parole e quindi noi non possiamo certo avere la pretesa di fare una ricostruzione completa e accurata, ma solo di presentare un po’ di fatti in modo che, se qualcuno entrasse nel discorso, non si rimanga all’asciutto senza saperne niente. Poscia iniziamo….

San Francesco.
Si, prendete San Francesco, anche se il paragone può sembrare irriverente vi assicuro che ci sono diverse cose in comune tra il nostro Santo umbro e il rivoluzionario cubano Fidel. Tutti e due nati in famiglie ricche, tutti e due avrebbero vissuto più comodamente se avessero seguito le orme dei padri, ma tutti e due ad un certo punto hanno detto: “in che schifo di mondo vivo?” ed hanno intrapreso strade diverse da quelle assegnategli dal destino.
Uno santo, l’altro…beh santo direi proprio di no!!!
Molto spesso si pensa che Fidel sia un dittatore senza scrupoli, una persona attaccata al potere a qualsiasi costo. Se però aveste modo di conoscere un cubano capirete che non è esattamente così: vi basti pensare che dalle ultime statistiche non governative se a Cuba ci fossero delle libere elezioni Fidel avrebbe una maggioranza di circa l’85% dei voti…
Come mai colui che in occidente sembra essere un dittatore nel terzo mondo è visto come un eroe?
Iniziamo dal punto più semplice: l’inizio.
La Cuba di inizio secolo è un paradiso tropicale sotto il quasi totale controllo dei latifondisti spagnoli ed americani che non avevano interesse a coltivare una “politica sociale”, ma non avevano nemmeno una visione moderna del mercato e quindi più o meno tutta l’isola si trovava in una situazione di mezzadria e pastorizia: si esportava zucchero e tabacco, proprio come adesso. Nel corso degli anni però l’economia dell’isola perse il passo nei confronti dei vicini Stati Uniti (anche loro nei guai a causa del crollo delle borse negli anni 30) e dei paesi emergenti sud americani come l’Argentina, e una strisciante crisi economica creò tra la popolazione il malcontento e le istituzioni, già di per se fragili e senza esperienza, non sembravano dare segni di politiche che potessero far rinascere l’economia cubana. Facendo un piccolo balzo in avanti nel tempo arriviamo all’avvenimento che più di ogni altro segna la vita sull’isola caraibica: il 10 marzo 1952 il colpo di stato di un ex militare e gia’ politico cubano: Fulgenzio Batista. Il nostro Fulgy prende il potere con le armi rovesciando un governo legittimamente eletto e cosa fa?
Da la terra al popolo? No.
Inizia una politica sociale per lo sviluppo dell’isola? No.
Salvaguardia i cittadini dagli sciacalli stranieri? No.
L’unica cosa veramente “importante” che la sua dittatura produce è l’apertura totale di Cuba agli statunitensi, che lo hanno sul loro libro paga e lo hanno aiutato e finanziato per il colpo di stato. Il risultato è che in pochi anni i contadini vengono espropriati delle loro terre e cacciati via a fare la fame nei sobborghi di Santiago o l’Avana. Una migrazione (o per meglio dire un esodo forzato) che creerà una disuguaglianza sociale inimmaginabile e porterà quasi il 60% della popolazione a soffrire la fame. Ovviamente gli americani non andavano molto per il sottile e, pagando la polizia cubana, la trasformarono in una organizzazione che serviva solo a dar fuoco ai villaggi o addirittura bombardarli per far sfollare la gente.
Sembra siano incalcolabili gli omicidi, gli stupri e le sevizie che milioni di cubani hanno sofferto per essere sbattuti fuori dalle loro case e lasciare i territori disponibili all’industrializzazione americana. In quel periodo cuba era denominata “territorio americano nei carabi”…..
Immaginate un po’ voi stessi (e le vostre famiglie) se arrivassero i Carabinieri a casa vostra e dicessero: “Tutti fuori! Voi non potete più stare qui. Adesso questi terreni sono della Bacardi”,. Vi prendessero, ammazzassero sotto i vostri occhi vostro padre, stuprassero vostra madre ed anche la sorella più piccola…magari voi ve la cavereste con una mano tagliata…la destra.
Non ho fatto il nome Bacardi a caso. Quando prendiamo una bibita Bacardi consideriamo il fatto che quella famiglia e le loro aziende hanno sfruttato e maltrattato generazioni di cubani e, dopo essere stati cacciati da Cuba in seguito alla rivoluzione, hanno sovvenzionato attentati e atti terroristici in territorio cubano per almeno 50 anni. Pensiamoci la prossima vola che ordiniamo una bevuta al bancone (magari un cuba libre…) dietro ci sono degli assassini e degli sfruttatori, come la stragrande maggioranza delle persone che fuggirono da Cuba dopo la rivoluzione. Non fatevi ingannare quando vediamo immagini di feste indette per le strade di Miami perché Fidel sta male…la stragrande maggioranza di quelle persone sono ex sfruttatori o loro discendenti costretti dal governo rivoluzionario a fuggire, altrimenti il popolo gli avrebbe linciati…nei primi anni della rivoluzione chi era povero è rimasto a Cuba, gli sfruttatori benestanti sono scappati…chissà come mai…
In questo clima di grandissima instabilità sociale e di soprusi alla popolazione il nostro oramai avvocato benestante Fidel inizia a pensare alla rivoluzione…
Alla prossima settimana!!!
Il buon Adzo.

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venerdì, marzo 09, 2007

Roba Pesa

Episodio n.1: mi arriva una nuova catena di posta elettronica. Questa è del tipo "per favore aiutate la bambina con un orecchio sulla fronte inviando questa catena a trenta persone così Microsoft la curerà", con la differenza che questa volta è una cosa vera, una raccolta di firme a favore di una proposta da presentare all'UE. Si tratta della richiesta di obbligare i distributori di benzina a mettere una colonna per la distribuzione di idrogeno per (questo va senza dire) le auto che vanno a idrogeno. Vado sul sito (c'è una bella BMW in home page) e trovo spiegazioni riguardo l'esistenza di prototipi di auto a idrogeno, il tutto corredato da frasi tipo "obblighiamo le multinazionali del petrolio a migliorare l'ambiente" "questa tecnologia che cresce a rilento per mancanza di richiesta da parte dei consumatori che non avendo punti di distribuzione disponibili di idrogeno non compreranno mai macchine con tale tecnologia". Certo, bell'idea. Ottimo, democrazia dal basso. Solo che basta parlare con un amico ingegnere (o andare su Wikipedia, qui) per scoprire che non è così facile. L'idrogeno al momento non viene utilizzato come combustibile perchè è scomodo, pericoloso, costoso e la sua produzione (non esiste idrogeno puro sul pianeta terra, va prodotto) inquina perchè richiede l'uso di combustibili fossili. Certo, la situazione è questa perchè la tecnologia ancora non, magari in futuro poi...certo, tutto vero. Ma in realtà si fa una proposta come questa perchè c'è la diffusa convinzione che i petrolieri e gli americani cattivi e le multinazionali che producono automobili si siano accordate per nascondere tecnologie e guadagnare soldi sulla salute di tutti. Svegliaah! Crediamo davvero che se esistesse una tecnologia che permette di costruire auto che vanno ad acqua qualcuno la terrebbe nascosta? Cazzuola, la Fiat dominerebbe il mercato mondiale con quest'invenzione! E si, esistono macchine a idrogeno, ma sono prototipi, vuol dire che esistono vincoli che impediscono la produzione in serie. Ma andiamo avanti.
Episodio n.2: una partita di campionato Juve-Inter (mi sembra l'anno scorso). Adriano guadagna una punizione di seconda, tira diretto in porta e segna. Evviva, evviva, esultanza! Gol annullato perchè la punizione (ripeto) era di seconda. I tifosi dell'Inter tirano fuori uno striscione già pronto: "ingiustizia è fatta". Già pronto?! Come già pronto? Se l'aspettavano? (qui dico Juve e Inter, ma va bene per tutte le squadre. Voglio dire, io sono tifoso viola, lo saprò cos'è la convinzione di essere delle innocenti vittime perseguitate?).
Episodio n.3: giuro, di solito non lo faccio, ma era dopo la puntata di dr.House e io e Elle non abbiamo resistito e l'abbiamo guardato. Parlo de Il Bivio, la trasmissione imbarazzante di Ruggeri (ma perchè non canta? Canta Ruggeri, peffavore). Si parlava di abduction, rapimenti alieni, argomento nel quale ero piuttosto ferrato quando avevo quindici anni, perchè ero un nerd con brufoli, Star Trek e tutto il resto, ma che adesso osservo con un certo distacco. Sto cercando di cancellare il ricordo della trsmissione, quindi molte cose non le so già più, ma voglio parlare di due ospiti. Trattasi di una coppia di fidanzati che, non essendo riusciti evidentemente ad entrare nella casa del Grande Fratello, hanno deciso di diventare famosi dicendo di ricevere visite quotidiane dagli omini verdi (tipo che hanno fatto vedere il filmato dell'autopsia di Roswell - manichino, manichino - e lei piangeva per il povero alieno). E' gente che ha fatto un filmato a un palloncino dicendo che era un cavallo - una cavallo?! - che veniva rapito verso l'alto da un UFO. E adesso che potevano parlare e dire la loro tutto quello che facevano era elencare le trasmissioni televisive che li avevano censurato - loro, che vogliono dire al mondo la verità nascosta!
Conclusione: lo so che è una considerazione amara e piuttosto triste, ma il complotto, ecco, come dire, non c'è.
Non c'è un complotto delle grandi multinazionali per tenere nascoste tecnologie meravigliose: se non vogliamo inquinare andiamo a piedi.
Non c'è un complotto dei grandi poteri (mafia, politica, banche) per corrompere l'arbitro e far perdere una partita di calcio alla tua squadra: se succede è perchè l'arbitro è incompetente.
Non c'è nessun complotto mondiale per impedirti di sapere cose che è meglio tenere nascoste: gli UFO non esistono.
Non c'è nessun complotto contro di te.
A nessuno gliene frega niente di te.
E' questa la verità - i complotti li inventano quelli che credono che tutto nella loro vita vada male, e non capiscono perchè. E' così che nascono i complotti: perchè c'è qualcuno che deve dare la colpa agli altri dei propri errori: a un arbitro, alle multinazionali, ai governi, agli stranieri, agli zingari, ai diversi, agli ebrei...

giovedì, marzo 08, 2007

Persone che vorrei incontrare in un vicolo buio armato di bastone nodoso

- quelli che quando sei in macchina in coda e ti fermi per far attraversare qualcuno sulle strisce ti suonano il clacson;
- quello che ha creato Word;
- quelli che portano il cane a fare i bisognini sul marciapiede e poi se ne vanno fischiettando (senza raccogliere, of course);
- quelli che ti inviano allegati di posta elettronica giganteschi che all'ADSL ci vuole un minuto per scaricarli poi li apri e c'è la solita presentazione in Powerpoint con un mantra tibetano che tutto ti fa fuorchè rilassarti;
- quelli che anche loro ricevono il mantra tibetano dallo stesso amico e te lo rigirano (senza guardare nel Cc se l'hai già ricevuto) 'che magari porta male non inviarlo a settanta persone;
- quello che se hai blog allora non fai mai un cazzo dalla mattina alla sera, mica come me che lavoro davvero e non c'ho tempo per 'ste stupidate;
- quelli che si sentono in dovere di darti consigli non richiesti su come vivere la tua vita, e se dici "guarda, non credo sia così" la risposta (irata) è: vedrai se ho ragione e se non sarai costretto a fare cose che non vuoi fare. Che fai, gufi?;
- quelli che strizzano il tubetto di dentifricio dal mezzo;
- quello che ha creato Word (già detto?);
- quelli che lasciano la macchina accesa in seconda fila con le quattro freccie accese, scendono di corsa, disperati, che tu dici, mamma mia che è successo? poi entrano nel bar per l'aperitivo con gli amici;
- quelli che si comprano il SUV per fare tragitti tipo casa-ufficio-bar-casa;
- quelli che ti dicono ti richiamo dopo e poi non richiamano mai (tipo me);
- quelli a cui piace Tiziano Ferro;
- quelli che gli presti qualcosa di importante e già sai che non la rivedrai mai, mai più;
- quello che tutti i giorni mi lascia sulla macchina un volantino di una finanziaria che fa prestiti a tassi interessanti (per loro);
- Dan Brown;
- quello che ha creato Word (è un'ossessione);
- quelli che fanno le liste delle persone che vorrebbero incontrare in un vicolo buio armati di bastone nodoso.

Nota di servizio:
- Lunedi 12 marzo: Adso presenta la Storia della Rivoluzione Cubana in pratiche supposte;
- Martedi 13 marzo: Davide presenta la rubrica di Medicina Ottusa.
See you soon!

Goffamente dimenticavo: AUGURI A TUTTE LE DONNE (ma solo oggi, da domani di nuovo in cucina).

mercoledì, marzo 07, 2007

Mannaggia, mannaggia li pescetti

All'inizio pensavo che sarebbe stato utile, che avrebbe potuto aiutarci in questa difficile impresa. Pensavo che ci sarebbe stato qualcuno, nel mondo, capace di raccogliere il disperato grido d'aiuto, e deciso a tendere la mano verso chi soffre. Lo pensavo, lo pensavo davvero. O forse, adesso me ne rendo conto, era solo una piccola, stupida speranza. Non c'è nessuno là fuori, non esiste l'amore nel mondo, non esiste niente, ogni speranza è distrutta. Si, perchè il desolante risultato del sondaggio Perchè Giorgio non è felice? ci dice che nessuno al mondo crede che Giorgio si meriti nemmeno una briciola di felicità.
E' felice il cane, quando la mano amata del padrone lo accarezza.
E' felice il povero, quando uno sconosciuto gli dona un sorriso e una moneta.
E' felice il vagabondo, quando trova ospitalità.
E' felice il solitario, quando incontra un volto amico.
E' felice anche il criminale, quando trova perdono.
Tutti, tutti hanno diritto a un poco di felicità a questo mondo.
Tutti, tranne lui.
E questo, signori, l'avete decretato voi, con i vostri cuori di pietra, come potete vedere cliccando qui.
Giorgio non merita la felicità, questo dite.
Ma io non lo credo, penso che tutti abbiano diritto di cercare il proprio riscatto, e per questo io vi chiedo, no, vi imploro, di aiutarmi nel nuovo sondaggio, che prende il posto di quello vecchio qui a fianco.
Cosa possiamo fare noi per rendere felice Giorgio Mastrota?
Ditemelo, vi prego.

PS: L'iniziativa Asti in Translation è andata bene, i fans mi assediano chiedendo notizie su Daniele. Tra tre settimane (non prima, mi spiace) potrete chiederle a lui. Nel frattempo, annuncio una nuova rubrica esterna: il buon Adzo si è finalmente deciso a scrivere la Storia Breve della Rivoluzione Cubana che vedremo sul Blog Ottuso a partire da lunedi prossimo. Non mancate!!!!
Saluti Ottusi (anche da Giorgio)

martedì, marzo 06, 2007

Asti in Translation - Numero 0

Cen-to, cen-to! Si, il Blog Ottuso è cresciuto molto da quando il Sig. Accakappa pubblicò il suo primo post, e anche i suoi quattro lettori sono cresciuti molto, io ad esempio da quando lo leggo sono cresciuto di 4 centimetri. Mi presento, io sono il Sig. Daniele e mi sono appena autonominato direttore amministrativo della redazione astigiana del Blog Ottuso. In questa rubrica scriverò le notizie di cronaca di una delle più belle città dell'universo, Asti appunto. Notizie prese da giornali locali la cui professionalità è seconda solo a quella dei giornalisti di studio aperto o dagli anziani che giocano a scopa nelle enoteche, che sono sempre delle fonti molto attendibili.A detta del Boss la mia rubrica avrà una cadenza trisettimanale, e qui già inizia il difficile: trisettimanale... allora, sette più sette fa quattordici, ma il suffisso tri significa tre, quindi tre per quattordici fa quarantadue, riporto quattro... insomma, devo un attimino vedere bene quando inviargli il prossimo post.Dopotutto se il blog di Matteo Bordone ha un inviato a New York, mi sembra assolutamente giusto che anche il blog del Sig.Accakappa abbia un collegamento altrettanto prestigioso, ed è per questo che ci sono io, per dare un tono decisamente più sabaudo e pragmatico a questo suo angolino personale, se poi qualcuno mi spiega cosa vuol dire pragmatico ancora meglio.Ma cosa mi ha spinto ad aiutare quest'uomo? Perchè non fornico come fanno tutti i ragazzi della mia età invece di scrivere cazzate sul blog di uno sconosciuto? Beh, perchè io adoro Accakappa, e adesso che ho capito la sua nuova immagine personale lo adoro ancora di più (è un angolo ottuso, ma che simpatico! Come gli vengono in mente queste genialate!?), e poi mi piace, proprio fisicamente, il Sig.Akkacappa è davvero un bel uomo e una volta ho desiderato essere donna per concedermi a lui. E per un sacco di altri motivi che adesso non sto qui a spiegarvi, tipo che mi paga.Insomma, adesso all'ottuso si è unito anche un ignorante barotto piemontese che tra un ciucchino di barbera e un brindisi cordiale vi terrà compagnia. Piccoli blogger crescono, adesso diventare come il blog di Beppe Grillo è un attimo...
Daniele -
http://scazzicatartici.blogspot.com/

lunedì, marzo 05, 2007

Le Maison da Invidiare - palazzo Stopardy

Amici miei non potete immaginare l'emozione che si prova nell'essere accolti in una dimora che fa del buon gusto e dell'eleganza la sua ragion d'essere. Eccoci di nuovo qui, pronti a deliziarci con le meraviglie che le case dei belli e ricchi hanno da offrire al nostro palato sofisticato. Oggi ci troviamo a visitare lo stupendo palazzo Stopardy, elegante edificio neoclassico costruito sulle sponde del lago Hinegar, in California. Il clima mite e ben temperato lo rende la dimora privilegiata del celebre miliardario playboy Rudolph Himself, famoso in tutto il jet-set per la sua collezione di aerei da caccia sovietici e per la particolare conformazione del suo tratto duodenale. Mr Himself ci accoglie in abito da camera di seta J&L, scarpe in pelle Lamoni, camicia Hubet e fumando una pipa in radica di noce finlandese contenente stupefacenti (cannabis indica). La visita comincia dal salone, di fronte al quale si alza una scala in marmo rosa shocking con corrimano in oro massiccio. "Mi era stato suggerito di fare i gradini in platino" ci confida il plutocrate "ma ritengo che talvolta un po' di sobrietà non guasti". La camera da letto è un'ampio locale di 150 metri quadri con caminetto, due pianoforti ("no, non li so suonare, ma mi piaceva il colore"), letto a sei piazze con materasso ad acqua tiepida, piscina, maneggio, palestra, campo da golf e angolo cottura. La vista che si gode dal terrazzo è encomiabile: ogni sei giorni mr Himself fa modificare il paesaggio, in modo da non restarne mai annoiato. "La noia è il più grande nemico dell'umanità. Io cerco di porre rimedio a questo flagello, ma, ahimè, talvolta ne vengo funestato". E per allietare lo spirito, ha fatto trasferire nella camera degli ospiti un intero paese della contea di Norwich, Irlanda, abitanti compresi, che così possono conversare amabilmente con il loro ospite ogni volta che egli lo desideri. Non dobbiamo tuttavia pensare che la vita sia solo un gioco: lo studio di Mr Himself è una vera e propria postazione all'avanguardia. Elaboratori informatici dal design ardito appositamente realizzati per lui da Newetech inc. gli permettono di essere sempre in contatto con i suoi collaboratori e sfidarli a appassionanti sfide a Campo Minato, mentre sugli schermi giganti Lik&Oluf passano in tempo reale gli andamenti azionari. "Sono molto attento agli sviluppi delle crisi internazionali, soprattutto per quanto riguarda le zone più a rischio per la pace. Ritengo sia importante che coloro che hanno la fortuna di disporre di maggiori risorse, categoria nella quale mi pregio umilmente di appartenere, si adoprino ad intervenire in queste questioni, soprattutto se, come nel mio caso, si è mercanti d'armi". Grati delle sue parole, lo seguiamo nel tour del palazzo, visita che conclude, tra mille meraviglie, nella toilette padronale. In questo locale, solitamente bistrattato e poco considerato, mr Himself ci ha mostrato ciò di cui va maggiormente orgoglioso: ogni volta che viene tirato lo scarico del gabinetto, tramite un complesso sistema di tubature, in uno stato del centro Africa si realizza un colpo di Stato.

PS: dimenticavo! Domani ci sarà il numero zero di una nuova rubrica, interamente curata da un nuovo collaboratore! Non mancate e accorrete numerosi!

venerdì, marzo 02, 2007

Facciamo il punto (post noioso)

Allora, ecco, sediamoci tutti in cerchio, in modo da vederci in faccia, ci sono sedie per tutti? Potete prenderle nel blog accanto, tanto non lo aggiornano da mesi, non ci va mai nessuno. Vi siete seduti comodi? Bene, allora, tanto per cominciare vorrei ringraziarvi per la vostra assidua frequentazione e per il vostro sostegno, e soprattutto perchè sennò poi vi offendete se non lo faccio. Come sapete, le riunioni del Blogghista Anonimo prevedono che uno prenda la parola e tutti facciano si si con la testa senza mai interrompere il monologo, che può durare anche ore, e poi alla fine chi ha voglia lascia un commento entusiasta proclamando di essere grato al cielo per poter godere di tali perle di saggezza. Oggi ho intenzione di parlare per tre ore di fila del perchè la morte di John Lennon è da imputare al buco nell'ozono, maledetto nemico del rock. Ma prima vorrei portare alla vostra attenzione le ultime aggiunte alla colonna dei link - i meno ottusi di voi le avranno già notate nelle visite precedenti.
- il blog di Arioch: è una illustratrice molto molto brava, che fa cose molto molto molto belle, ed è venuta sul mio blog e ha lasciato due commenti e a me mi sta simpatica;
- il blog dell'Orso Ciccione: micidiale. Fra l'altro, mi viene da pensare che gli e-comics stanno acquistando una forza e visibilità che i fumetti di carta ormai non hanno più, e sono gratis! Il futuro dell'editoria sta arrivando di corsa;
- Der Zeitgeist - gli svizzeri!: è un romanzo di guerra, una spy-story, una cronaca di fantapolitica. La svizzera invade l'Italia, e solo in pochi resistono al potere del denaro. Non vedo l'ora di sapere come va a finire;
- Studio Aperto: in realtà è io odio Studio Aperto. Un blog che analizza il peggio del peggio del giornalismo. Mitico;
- il blog di Gipi e il blog di Rrobe: mesi fa ci fu nel mondo del fumetto italiano una disputa digitale che vedeva contrapporsi due opposte visioni del medium in questione. Gipi e Rrobe sono due celebri autori, celebri in e fuori Italia, che in quell'occasione sono stati i campioni schierati in battaglia l'un contro l'altro armati (ora hanno fatto pace). Io tifo per Gipi, ma il blog di Rrobe è simpatico;
- Cinevralgia: un amico di un amico ha creato un blog che studia la visione del cinema. Attenzione, non è un blog di recensioni, ma di emozioni. Visitatelo, io lo faccio spesso.
Inoltre - e poi basta - voglio annunciare che dalla prossima settimana ci sarà l'ingresso del primo collaboratore del Blog Ottuso. Martedi ci sarà la pubblicazione del numero zero di una rubrica nuova di zecca, dedicata alla visione da vicino della città di Asti (EH?!). Poi vi spiega tutto Daniele (così si chiama). Bene, direi che possiamo cominciare.
Nel 1976 John Lennon usava lavarsi i denti con la pasta d'acciughe, mentre Yoko Ono...

giovedì, marzo 01, 2007

Castello Aullallà

Tanti e tanti anni fa (due), capitai in Lunigiana per motivi di lavoro, e passai un'intera giornata ad Aulla (MS). Ora, mi dispiace tanto per gli abitanti del ridente borgo (che c'avrà da ridere...), ma ero allora e sono adesso, fermamente convinto che Aulla (MS) possa concorrere per il concorso di paese più brutto del mondo, e vincerlo. Sarà stato il cielo plumbeo e la pioggerellina insistente, sarà stato l'aspetto particolarmente noioso del lavoro, sarà stata la compagnia (ero insieme al capo e al suo socio - Robertina, i miei ex-colleghi stanno ridendo, voialtri no, ma non potete capire perchè siete stolti) sarà stato per tutto l'insieme della situazione, ma il borghetto in questione risaltava per il suo aspetto ultra-trash. Aullesi, non me ne vogliate, ma dobbiamo far sapere al mondo le perle che la vostra cittadina conserva. Non siate egoisti, condividetele! Dobbiamo far sapere a tutti che ad Aulla convivono, nel raggio di poche decine di metri:
1 - una scalinata di una decina di gradini intestata a San padre Pio, che collega una piazzetta con una strada statale (perchè una scalinata che porta ad una statale?!);
2 - una statua a grandezza naturale di Bettino Crazi benedicente (qui potete vederla insieme a Bobo Craxi, che si allontana controllando che il portafogli ci sia ancora);
3 - (la perla) una meridiana con (attenzione) la riproduzione in marmo della testa di Marco Pantani. Si, di Pantani. Si, solo la testa. No, è vero, l'ho vista davvero. No, non ho nessuna foto. Non le ho fatte perchè non avevo la macchina fotografica, però io...e non ci credere, che me ne frega, però è vero. Facciamo così, io ti dico dove si trova e tu ci vai. No, io non ci vengo. Perchè no. Perchè ad Aulla non ci torno neanche legato al cofano di una macchina.

PS: Il signor Pignon mi dice che potete trovare qui un'immagine che riproduce in maniera inquietante le sembianze del mio ex-capo. Declino ogni responsabilità (anche se, in effetti, quello sguardo sbarazzino...)