giovedì, maggio 31, 2007

...e ciò ti perplime.

E' ragionevole supporre che ci siano numerosi modi per compiere azioni imbarazzanti, anzi, non esiterei a dire che tale numero sia talmente alto da essere condotto ad infinito. Esistono casi celebri nella storia di persone che, a causa delle loro inettitudine, si sono venuti a trovare in situazioni imbarazzanti, ma non ne elencherò nessuna perchè non mi vengono in mente. Purtuttavia, se con le parole del celebre statista Aldighiero Sananni possiamo dire "è divertente perchè è successo ad un altro", è ben increscioso, e ne sono certo converrete con me, essere oggetto di queste situzioni.
Ora, invito tutti voi a seguirmi in questo caso da manuale.
Immaginate di trovarvi in un ambiente piacevole, rilassato, in compagnia di persone argute ed intelligenti. Insieme a voi c'è Elle, come sempre ben ricettiva nei confronti dei vostri (miei) stati d'animo. Casualmente, per una serie di circostanze che non intendo narrare perchè irrilevanti, e perchè non me le ricordo (neanche queste), ad un certo punto vi trovate ad interagire con un mediamente noto professionista, e osservate tacendo un simpatico dialogo tra costui ed Elle che verte su argomenti alati e di forte pregnanza sociale, con scambio di sincere opinioni e personali considerazioni.
Nel frattempo voi (io) dicevo, tacete, perchè avete fame e volete andare a mangiare in fretta.
In quel mentre vi sedete e iniziate a grattarvi la caviglia, sulla quale una pertinace esponente della famiglia delle Culicidae (anofele? tigre?) ha approntato una piccola puntura (al fine - immagino - di procacciarsi il mio prezioso sangue, possa ella morire uccisa dalle esalazioni di uno zampirone radioattivo).
La conversazione tra Elle e il simpatico e forbito professionista volge al termine, Elle si avvicina e si siede accanto a voi, mentre lo stimato professionista si volta e fa per allontanarsi; voi guardate Elle e, grattandovi furiosamente la gamba, dite:
"Mi ha..."
Lo stimato professionista si volta, credendo infine vogliate dire la vostra sull'argomento in questione, vi guarda interessato, anzi, vi incita, vi dice "si? dimmi, che volevi dire?".
A questo punto, nelle vaste e desolate sale che compongono il vostro encefalo, risuona una domanda: e ora che gli invento? E subitanea risuona la voce del Super-Io: inventati qualcosa, dì una cosa intelligente, forza, ce n'hai a pacchi di arguzia, forza, c'hai sempre la battuta pronta, via, dai!
"No, è che, io penso, volevo dire che secondo me..."
Ecco che correte verso il baule dove conservate tutta la prontezza di spirito, la buona vecchia inventiva, ah ah, ora dico una di quelle che...
E' vuoto.
Arriva da dietro qualcuno, vi mette la mano sulla spalla. E' la vostra coscienza. Seria, vi dice: dì la verità. La verità è dignitosa, se la si sostiene orgogliosamente. Credi in te stesso, sii sincero.
"che secondo me...no, è che mi ha pinzato una zanzara e ora mi pizzica".
"Ah, bene".
Lo stimato professionista si allontana, lo sguardo pietrificato, perplesso, riflettendo sul senso di questa vostra considerazione. Come si inquadra nel complesso piano dei rapporti umani? Forse potrà trarne un saggio, chissà...
Intanto, nelle vaste e desolate aule che compongono il vostro encefalo, Autostima e Super-Io stanno picchiando Coscienza, esercitando il proprio diritto al dissenso.
Elle ride.
Forse anche voi lo farete, dopo.

Ps: non tutto è vero, ma qualcosa si.

mercoledì, maggio 30, 2007

I Care

Oggi mi va di essere un poco più serio del solito, e parlare di una persona importante.
Il prossimo mese cade il 40° anniversario della morte di don Lorenzo Milani, priore di Barbiana. Non mi dilungo sulla sua biografia, visto che la si può trovare ovunque, tipo anche qui; solo due cose: diventò sacerdote per pura vocazione, anche contro l'opinione della sua famiglia, dichiaratamente non religiosa; e fu una persona intelligente, operosa, fortemente morale, di quella moralità solida e indiscussa che solo pochi riescono ad avere.
Mi ricordo di aver letto - tanti anni fa - una sua biografia, e di essere rimasto colpito dalla sua decisione di convertirsi e diventare prete, ma allo stesso tempo rimanere quello di sempre, un "socialista", se si può dire, un socialista vero, non un uomo di partito, ma uno dalla parte degli ultimi. In questo la scelta del sacerdozio diventa inevitabile, e inevitabile diventa anche il suo percorso di educatore a Barbiana.
Io a Barbiana ci sono stato, è un posto che non esiste, c'è la chiesa, due case e il cimitero, poi le case nei boschi, e questo è il borgo di Barbiana, delle case perse nei boschi. Lorenzo, in esilio perchè aveva scritto un libro che non piaceva a nessuno perchè diceva la verità (vi perseguiteranno, perchè direte la verità), si ritrovò a fare il prete di campagna, anzi di montagna. E lì mise a punto la sua macchina da guerra: una scuola per i figli dei contadini. Una scuola che non insegnava solo a leggere e a scrivere, ma insegnava innanzitutto a essere cittadini; Lorenzo insegnava educazione civica nel senso più alto, e incitava quei bambini a studiare, farsi una cultura, educarsi da soli al rispetto delle regole e della giustizia, ecco, il prete insegnava la giustizia, ed è questo che non si può fare, non si può dire, non si deve insegnare la giustizia, perchè poi il Potere si sente minacciato, l'Ombra ha paura di chi insegna la giustizia.
Senza di lui, i bambini della scuola di Barbiana sarebbero diventati dei contadini analfabeti. Invece sono diventati - tutti, nessuno escluso - chi sindacalista, chi politico, chi operatore nel sociale, chi altro. Perchè tutti, a un certo punto, hanno lasciato Barbiana e hanno cercato la loro strada, come diceva loro di fare il priore.
L'educazione e l'amore per gli altri rendono forti, aiutano a creare un mondo migliore, e Lorenzo lo sapeva, aveva scritto su un muro della scuola I CARE, cioè mi interessa, mi sta a cuore, ne ho cura, mi importa, ne sono responsabile, è importante per me. Che cosa? gli chiedevano, forse. La giustizia, rispondeva, o l'educazione, o il rispetto, o. O forse, avrebbe solo indicato i suoi ragazzi.
L'Ombra non scende, su Barbiana.

PS: ce ne sarebbero di cose da dire su questo prete. Ma la cosa migliore che posso fare è lasciar parlare lui, attraverso i suoi libri, che vi consiglio (non sono mai invecchiati, e questo la dice lunga sul nostro schifoso paese) o mandandovi a leggere la sua lettera ai cappellani militari, che gli costò un processo.

martedì, maggio 29, 2007

Medicina Ottusa - Il medico giusto

Ritorna Davide Vaccarin con la sua periodica rubrica di medicina a-sistematica e a-sintomatica!

DESCLAIMER Qui si parla di medicina e di argomenti anche alla larga collegati con questa. I fatti e ogni cosa riportata sono solo LA MIA PERSONALE OPINIONE, per quello che vale. Non sono ancora un medico (mi manca ancora un esame alla laurea) quindi NON VOGLIO e NON POSSO in nessun caso sostituirmi al vostro medico di fiducia che, dopo avervi visitato ed ascoltato, è l'unico a poter proporvi una diagnosi e con essa una cura. Gli argomenti qui riportati a scanso di ogni equivoco, hanno solo la finalità di condividere opionioni, ragionamenti e pensieri personali che possono anche non essere giusti o rispondenti al vero.

Lo so, due settimane fa avevo detto che questo numero di medicina ottusa sarebbe stato dedicato in lungo ed in largo all'aviaria, ma, fin dalle prime volte, ho detto che io scrivo sulle cose che mi stanno più a cuore. Non ho mai, fin da due anni fa, ritenuto l'aviaria un problema serio o concreto, diciamo più un fenomeno mediatico, perchè diciamolo il virus letale fa sempre audience...ma la verità è che si muore di tutt'altro...
Ho visto in una edicola un ridicolo giornalaccio, che ovviamente non ho comprato, che diceva che il medico ideale dovrebbe avere le caratteristiche di alcuni protagonisti di serie televisive, tipo il dottor House o altri...e pensare che per un giornale del genere la gente spende magari 3 euro... mi vergognerei come una carogna a firmare un articolo del genere. La gente si dovrebbe incazzare per queste cose, perchè scrivere delle cose del genere è come dare del cogl...del birichino a chi legge.
Un'altra volta ho letto un presunto studio, secondo il quale, sarebbe possibile comprendere quanto esperto è il medico in ragione del peso del camice: camice pesante medico ignorante...

La mia opinione, per quello che vale è che siano tutte cazzate...

Pertanto oggi vi racconto come fare, secondo me, a riconoscere un bravo medico.
Riconoscere un bravo medico da un pessimo medico è come riconoscere una brava persona da una cattiva persona: una delle cose più complesse che esistono al mondo (oltre ovviamente ai moduli per il conto energia ma qui si dilaga...). A volte ci vogliono anni per capire una persona, e capita comunque di fare errori di valutazione; per quanto riguarda il medico generalmente il tempo a disposizione è molto inferiore e la buona scelta è molto importante.
Come fare quindi?
Vi posso dire come faccio io a farmi un'idea...

Secondo me, ma è solo la mia opinione per quello che vale, in medicina è particolarmente valida la massima per cui la supponenza e l'arroganza si sostituiscono alla competenza. Per cui mi tengo SEMPRE a debita distanza da medici arroganti o maleducati o, diciamolo pure, stronzi. Non importa quanti titoli, veri o presunti, quanti dott. o prof. ci siano sul loro biglietto da visita. Nessuno autorizza una persona a trattarne un'altra come una macchietta... chi lo fa è una persona da poco. Quindi senza se e senza ma detta persona va evitata. Chi non ha rispetto di me non merita la mia fiducia, né come persona né come mio medico!

Altro punto, i titoli. Non sempre l'abbondanza di titoli corrisponde con le capacità che la persona ha. Personalmente ho avuto modo di constatare che chi sfoggia il maggior numero di titoli, talvolta lo fa perchè non ha null'altro per attirare a se le persone che desiderano guarire... Mi ricordo una volta che un “medico” mi ha detto “io ho tanti titoli che se li scrivessi tutti riempirei la prima pagina della carta intestata”... in questo caso specifico supponenza e sfoggio di titoli sono corrisposti in maniera drammatica con diagnosi clamorosamente sbagliate. Come volevasi dimostrare. Ovviamente non posso citare nomi cognomi ed errore diagnostico ma vi garantisco che sono talvolta cose ecclatanti.

Altri punti: il camice, la visita, il dialogo col paziente, le tariffe, il rapporto con le pratiche alternative...
Il camice serve per motivi igienici e di serietà professionale. Un camice sporco generalmente sottende un medico trascurato come persona o trasandato. Però non mi limiterei a dire che uno è pessimo solo per un camice sudicio, certo che un minimo di forma è giusto che ci sia.
La visita... punto dolente... la visita deve dare il tempo al paziente di esprimersi, di creare uno straccio di “empatia”, deve essere accurata, minuziosa...comprendere un minimo sindacale di anamnesi... quanto tempo occorre? E' difficile quantificarlo perchè dipende dal tipo di visita, dal tipo di patologia sospettata ma meno di 30 minuti iniziano generalmente ad essere sospetti salvo che non si tratti di una visita da un medico che conosce già bene la vostra situazione o di un consulto per cose di poco conto... (per un ginocchio sbucciato mezz'ora è ragionevolmente troppo... per una problematica internistica importante per inquadrare bene la situazione può servire anche un'ora o più).
Il dialogo... deve essere chiaro, umano, diretto, possibilmente privo o con il minor numero sindacalmente possibile di termini di difficile comprensione al paziente stesso. Quindi se non capite chiedete e, se dopo che vi è stato spiegato ancora non capite chiedete di nuovo. Se non avete capito molto spesso la colpa non è vostra. Un bravo professionista non avrà problemi a rispiegare con altri termini il problema... Io diffiderei di chi non spiega o di chi parla senza farsi capire.
Fiducia... il progetto terapeutico comincia con la fiducia, ragionevolmente riposta, in un bravo professionista. Se per un motivo o un altro non vi fidate del medico che vi cura, cambiatelo! Non passa giorno che non mi senta raccontare da qualcuno di disavventure con questo o quel medico. La verità è che nella maggior parte dei casi (ma non sempre) abbiamo la piena facoltà di scegliere in che struttura e a che medici rivolgerci... a volte senza false scuse bisogna dire che si va da quello più vicino... in tal caso, se si lascia che sia il fato a scegliere bisogna avere l'onestà intellettuale di non lamentarsi.
La tariffa. E' giusto che chi lavora venga pagato, indipendentemente che il suo lavoro sia il medico, il benzinaio o il ragioniere. E' difficile quantificare una cifra “giusta” per una visita medica degna di questo nome... ma una cifra adeguata, secondo me, non supera i 70 - 100 euro, salvo i casi in cui si eseguono altre prestazioni concomitanti -ecg, eco, esami vari... ecc..- (fanno eccezione le perizie medico-legali ma questo campo esula dal nostro discorso). Personalmente so di medici che per una visita internistica di 30 minuti chiedono 252,50 (i 2,50 sono per la marca da bollo). A livello di opinione personale, ma sottolineo che è solo la mia opinione per quello che vale, lo ritengo immorale, pertanto, avendo la possibilità evitateli, è giusto essere pagati, ma non bisogna dimenticare che un operaio lavora 1 settimana -se precario anche 2 o 3- per guadagnare quella cifra.
Medicine alternative... un conto è essere sulla strada giusta, un conto è pensare che la nostra strada sia l'unica... a parte per alcune pratiche completamente avulse ad ogni base razionale e francamente nocive alla salute, ritengo che un medico debba rispettare il paziente che si cura con “pratiche alternative” specie se dette pratiche sono da secoli accettate e/o relativamente prive di effetti avversi. Per alcuni queste pratiche, di fatto, funzionano. In taluni casi meglio della medicina tradizionale... Pertanto personalmente non mi affiderei mai ad una persona che mi fa sentire un idiota perchè pratico per esempio la meditazione... o una seria fitoterapia. Le convinzioni cambiano col tempo anche nella scienza ufficiale e quello che sembrava giusto si vede che tanto giusto non era... ricordate nei vecchi film? Quando c'era un arresto cardiaco si vedeva l'anestesista di turno fare una iniezione intracardiaca di adrenalina... Tutti lo facevano, era giusto! Finchè non ci si è accorti dei danni che si facevano... eppure era scientifico che andava fatto così... Osare non farlo significava essere eretici... Poi come accade molte volte gli eretici non avevano tutti i torti..
Non penso ci siano altre regole auree, detto questo: Buona fortuna!
E che la salute vi perseguiti.
Davide Vaccarin http://davidevaccarin.blogspot.com

Ps.: giuro sui parlamentari condannati in via definitiva, li sbattessero tutti in galera -senza se e senza ma-se la prossima volta non vi parlo dell'aviaria!

lunedì, maggio 28, 2007

Marketing Survivor

Le innovazioni possono essere di due tipi: di processo o di prodotto. Si parla di innovazione di processo quando si modifica la catena di azioni necessaria per ottenere un certo risultato, ottimizzandola o migliorandola, ad esempio quando Henry Ford ideò la catena di montaggio per costruire le modello T. Si parla di innovazione di prodotto quando invece si produce un bene (o un servizio) nuovo. Questa novità, ancora, può essere di due tipi: si può realizzare un bene (o un servizio) del tutto nuovo, che prima non si faceva e invece adesso si fa, oppure si può produrre un aggiornamento, creando un bene (o un servizio) che già si faceva, ma migliore, o più bello.
Ci sono cose, tipo i microprocessori, che sono continuamente oggetto di innovazione. Le grandi società del settore spendono milioni di soldi (euro o dollari o yen o pizze di fango) per produrre aggiornamenti, o magari per realizzare innovazioni sostitutive - tipo ho sentito di una ricerca finalizzata a sostituire i processori al silicio con processori laser, perchè la propagazione dell'impulso luminoso nel vuoto è molto più veloce della propagazione dell'impulso elettrico in un oggetto solido. Tanto per dire.
Poi però ci sono cose che è difficile, ma tanto difficile migliorare, perchè nascono già perfette.
Tipo le panchine.
Nessuno spende milioni di soldi (vedi sopra) per produrre un aggiornamento che produca un miglioramento sensibile alle panchine e NON, come comunemente si crede, perchè girano pochi soldi intorno al business della panchina, ma perchè è un oggetto che è nato già perfetto.
Cosa deve fare una sedia, una panchina?
Sostenere il mio culo stanco.
Al massimo la panchina (ma questo lo dico sottovoce, e voi fate finta di non averlo letto) è un nemico.
Perchè la panchina sta lì ferma al parco, ai giardini, non produce, non consuma, anzi, induce all'ozio del lavoratore in pausa pranzo, all'abbandono dei sensi dei fidanzatini innamorati, alla sedizione dei cittadini che non guardano la televisione. La panchina è pericolosa, è un nemico delle dittature, perchè se la gente è seduta sulla panchina non guarda la televisione, non ubbidisce al capopopolo, non china il capo.
La gente seduta sulla panchina si rilassa, sorride, legge il giornale e commenta con i vicini di panchina i fatti del mondo, ascolta opinioni altrui, parla e dibatte.
E poi la sera ci vanno i giovinastri a suonare i bonghi, a fumare le droghe, e gli stracomunitari e bere birre del Penny, le panchine sono pericolose, bisogna chiedere al sindaco di toglierle, questi luoghi di aggregazione, non si capisce perchè invece di stare lì a pencolare, 'sti giovini non vanno invece a farsi un giro ai Gigli a comprarsi le mutande di D&G. Debosciati senza ritorno.
Le panchine sono pericolose, credetemi, oggetti che rifiutano la logica di mercato, nemici della nostra Patria, maledetti aggeggi comunisti.

Immagine tratta dal meraviglioso Umarells Uotching

venerdì, maggio 25, 2007

Libertà di parolare

Brusii in sala. Si apre una porta sul fondo, entra HK scortato dalle guardie del corpo e da una segretaria. Sale sul palco, tossicchia e aggiusta il microfono.
Tanto per rimanere sempre nel tema "Che cosa è per te l'autoreferenzialità?" anche oggi, dopo il trittico di post della scorsa settimana, si parla di blog e internet (si, internet si scrive minuscolo, perchè non è un nome proprio, ma il nome comune di un...possiamo chiamarlo oggetto. Alle elementari ci insegnano che le cose hanno nomi con la minuscola, a meno che non siano antromoporf...ancrotomorf...umanizzate, tipo un cane che si chiama Pallino, o una nave Titanic. E internet è tutto meno che un animale domestico).
Prima di tutto mi preme tantissimo segnalare che ho scoperto l'esistenza dei feed, cioè quelle robe che uno scrive un blog, poi arriva un software e li raccoglie e gli mette da un'altra parte, insomma, un modo per semplificarsi la vita. Con un qualunque aggregatore di feed (ce ne sono centinaia, tutti gratis, io uso Google Reader) è possibile avere raccolti in automatico tutti gli articoli scritti da quei blogger che ti interessa leggere, senza dover andare ogni volta a spulciare sui blog. Mi leggo Weltall? Qiar? Makkesfiga? Ecco, me li segno sull'aggregatore e lui mi fa sapere quando pubblicano qualcosa. Grazie aggregatore.
Un tizio vestito da pastore fa un cenno diringraziamento col capo.
E per essere sempre sul pezzo, mi sono dotato dei servizi di FeedBurner. Invito quindi tutti quelli (due? tre? nessuno?) che già mi leggevano in siffatta maniera a passare a FB (visto che tra pochetto dismetto gli altri feed), e quelli che non lo facevano a farlo, se c'hanno voglia.
Domande?
Si, lei, in fondo, mi dica. Ah, vuole sapere come si fa? Ma è semplice buon uomo. Basta cliccare su quell'iconcina arancione che vede qui a fianco, a destra, sotto il mio profilo, e poi registrare il mio nuovo feed sul suo aggregatore, se ne ha uno, altrimenti ciccia, impari da solo, io l'ho fatto, se uno le cose non le sa fare...
Si, quella signorina sulla destra. Come faccio a sembrare così giovanile nonostante i miei trent'anni? Uso una cremina alle erbe tibetane prodotta sfruttando il lavoro di bambini poveri. E bevo molta acqua.
Ecco, quel ciccione in seconda fila. Vuole sapere cosa ne penso delle giovani generazioni che riempiono internet (o meglio, Windows Live Space, perchè pare che adesso vada una cifra la piattaforma blog di Microsoft) di montagne di fuffa su quanto è importante indossare la giusta combinazione di abbigliamento per non essere giudicati socialmente disabili e quanto sono belle le canzoni di Tiziano Ferro e quanto sono importanti le amike x sempre ke non ti tradiscono e odiano la falsità e l'ipocrisia? Bof, non so, non mi interessano.
Quello lì sulla destra, col cane. Makkox? Che ci fai qui? Questa è una conferenza stampa! Non mi interessano le tue opinioni su Carl Barks, io...ma certo che è un grande autore, non ho mica detto che fa schifo! Si, è il migliore, però anche i suoi allievi, tipo Don Rosa, io credo che...tieni giù le mani! Fermo! Aiuto! AAAHHH!

giovedì, maggio 24, 2007

Non passa lo straniero

Oggi, ma esattamente 92 anni fa, le truppe del Regio Esercito, con fiero e ardimentoso coraggio, superavano le insidie nemiche e si precipitavano virili ed entusiaste alla riconquista del suolo patrio criminalmente detenuto dalla straniere potenze al grido di "Caramelle gommose per tutti!", lanciandosi irti di coraggio e giovanezza diritti diritti nella Grande Guerra - nella quale mio nonno si conquistò il da molti ambito titolo di Cavaliere di Vittorio Veneto (io non l'ho conosciuto, ma mi sono stati riportati i suoi racconti della guerra, e a me piace immaginarlo seduto in trincea a sparare colpi in aria per non far male a nessuno, come diceva di aver fatto).
Oggi, nel 2007, in questo stesso giorno io compio 30 anni, senza aver ancora dichiarato guerra a una nazione di lingua tedesca. In questo in effetti mi sento un po' indietro.
Ne approfitto per fare uno di quei post autocelebrativi ed ironici che mi piacciono tanto, che poi alla fine mi dico che sono bravo e faccio ridere, ah ah, che matto sono.
Secondo la mia lista degli argomenti, vediamo un po', oggi mi ero ripromesso di scrivere...mmh...ah, ecco qua:
LE 9 COSE PIU' UMILIANTI PER UN TRENTENNE (o aspirante tale):
1 - Scoprire con raccapriccio che quella persona con cui stai parlando da mezz'ora di argomenti quali lavoro, donne, calcio, internet (inserirne altri secondo il proprio gusto) con piacere e trasporto, è nata quando tu hai preso il motorino, e quelli stessi discorsi li stavi già facendo allora;
2 - Uscire con gli amici per bere una birra, chiaccherare e divertirsi, poi andare tutti verso la propria macchina per poi rendersi conto che, tutti d'accordo, state andando ognuno a casa propria alle 23.30. Di sabato;
3 - Qualcuno che ti chiede che cos'è Giochi Senza Frontiere;
4 - Rendersi conto che Giochi Senza Frontiere, se cerchi di spiegare cos'è, fa schifo;
5 - I bambini che ti danno del lei e ti dicono "scusi", mentre negli uffici dove vai per lavoro tutti ti danno del tu e ti scambiano per un ragazzino di vent'anni;
6 - Scoprire che la musica indipendente continua ad esistere anche se tu non la segui, e che esistono gruppi celebri che riempiono i palazzetti ma che tu non hai mai sentito nominare;
7 - Scoprire che i tuoi coetanei ti sembrano dei vecchi bacucchi;
8 - Avere la stessa età di Luca Toni, che lui è campione del mondo e comincia ad essere troppo vecchio per continuare a giocare a pallone;
9 - Avere un blog, continuare a fare liste del cacchio e pensare di essere spiritoso (volete sapere chi è davvero spiritoso? Volete vedere un blog che fa ridere, ma tanto tanto ridere? Allora andate qui - occhio alle carie).

Per concludere, ecco due piccoli omaggi (ma uno per il compleanno non dovrebbe riceverli?). C'è un tizio (qui tutti i suoi video) che su Youtube sta realizzando dei piccoli capolavori. Di seguito ne potete vedere due.
Il primo è la sintesi di un film che amo molto: THE BIG LEBOWSKY IN 5 SECONDS.
Il secondo, THE MATRIX IN 5 SECONDS, illustra al meglio la posizione di Keanu Reeves nei confronti del cinema.

mercoledì, maggio 23, 2007

Anarchy in Duckburg

A me piaceva da impazzire Pennino, il nipote di Paperoga. E ho ancora in testa una storia pubblicata su un Mega Almanacco che si intitolava Le dodici fatiche di Paper-bat, meravigliosa, esilarante e inquietante. Poi c'erano queste storie brevi (meno di dieci pagine) su quello che succedeva nella redazione del Papersera, con Paperino e Paperoga redattori svogliati, Paperone editore e direttore, e Paperina (che era meravigliosa quando faceva la femminista, non la fidanzatina smorfiosa) che si occupava della pagina della moda. E alcune storie, pochissime a dire il vero, sul club dei Supereroi, con Paperinik, Paperinika, Paper-bat, Superpippo, Farfalla Purpurea (questa è difficile, eh?), Supergilberto...che non combattevano il crimine, ma rimediavano ai disastri imbarazzanti di Paper-bat.
A quel tempo funzionava così: la Mondadori comprava le storie in Scandinavia, negli USA e soprattutto in Brasile, ci infarciva il giornale e poi pubblicava due storie, la prima e l'ultima dell'albo, fatte da autori italiani, quando la scuola Disney Italia stava nascendo grazie al buon vecchio GB Carpi. E allora succedeva che c'erano queste due storie belle, lunghe, veramente belle, e il resto erano di solito riempitivi di basso livello, ma a volte saltavano fuori dei gioielli, tipo - appunto - le storie con Pennino.
Pennino era la distruzione in moto, l'eresiarca, l'incarnazione dell'anarchia. E infatti non era stato creato negli USA, ma in Brasile, in sudamerica, prototipo devastante della forza incontrollabile della natura, che in Brasile conoscono bene, mentre negli States al massimo ti creano l'odioso Gastone, o Topolino, che pensa che solo l'ordine costituito di Manetta e Basettoni possa salvare il mondo dal male., e non capisce che si tratta solo di sostituire l'Ombra con un'altra Ombra.
Pennino non vuole la casetta a schiera, il cane Pluto, la fidanzatina con il fiocco in testa. Non sa cosa vuole, ma sa come ottenerlo.
Pennino non sa che farsene del manuale delle Giovani Marmotte, lui è dinamite, nella sua prima storia è un baby-Tarzan , un bimbo selvaggio temuto dai leoni. Scardina le borghesi convenzioni del sonnellino pomeridiano, del regalo da fare a Paperina, dei litigi con Anacleto Mitraglia. L'unico che può parlare da pari a pari con Pennino è il Vecchio, Paperone, quando parte nelle sue avventure alla ricerca di un tesoro nascosto, una perla gigante, una vena d'oro sotterranea. Chi può permettersi di abbandonare i propri affari per inseguire sogni enormi? Pennino, o Paperone, cioè gli anarchici, o i sognatori.
E allora è inutile tentare di fermarlo, non puoi trattenerlo, nè controllarlo. La soluzione è una sola.
Con il passare degli anni sparisce questa vena di follia, spariscono le storie acquistate all'estero, si fa tutto in casa, spariscono le situazioni ambigue, tutto deve essere chiaro e pulito. Paperina è la fidanzata di Paperino, non fa la gattamorta con Gastone, e Pippo è un simpatico dropout buontempone, non un pazzoide. Gambadilegno e Topolino possono essere anche amici, e Ciccio in realtà non è ritardato. Avanti con il politicamente corretto.
E fate sparire tutti quei personaggi strani, tipo Paperetta Ye-Ye e Filo Sganga, o OK Quack, che fa troppe domande, o Spennacchiotto, troppo cattivo. Ma soprattutto basta Pennino.
Pennino?
Chi è Pennino?
Mai visto.
Mai esistito.
Mi faceva impazzire, Pennino.

Immagine: Topolino albetto n. 1190 Fonte: www.papersera.net

martedì, maggio 22, 2007

Vola fra lampi di blu

Oggi sono di corsa - STOP - non riesco a postare niente di interessante - STOP - non che di solito lo faccia - STOP - adesso dovreste dire che invece i miei post sono sempre piacevoli - STOP - e che ne vorreste leggere ancora di più - STOP - ma ho anche una vita sapete - STOP - mica posso sempre star qui a perdere tempo - STOP - come adesso che sto postando un post che dice che oggi non posso postare nessun post - STOP - mentre invece domani preparatevi - STOP - che torna la mia rubrica sui fumetti - STOP - e si parla di paperopoli e topolinia e affini - STOP - non perdetevela se siete stati o siete lettori di codesto genere di prodotti - STOP - ora bisogna proprio che vada sono in ritardo - STOP A presto - STOP

lunedì, maggio 21, 2007

Avanti c'è posto

Nel 1987 apparve nelle librerie di New York un volume destinato a suscitare nell'opinione pubblica un'enorme indifferenza. Si trattava del risultato di anni e anni (sei settimane) di studi di un allora sconosciuto ricercatore dello stato dell'Indiana, il professore John Howard Bonassuggy.
L'anziano docente insegnava Metodologia dei Comportamenti Complessi in Sistemi Stabili presso la prestigiosa Mynywsghtr University di Mynywsghtr, Indiana, dal 1965, ed era celebre presso i suoi studenti per il fatto che non conosceva la sua materia d'insegnamento, quindi le lezioni e gli esami erano quantomeno bizzarri.
Ma ci interessa forse la biografia di questo genio incompreso?
No, e allora basta.
Nel suo libro, l'esimio professore illustrava la sua Teoria sulla Catena Alimentare del Genere Umano. Partendo dai risultati di un accurato studio sul campo, e ispirato da un messaggio divino che credeva di aver letto su una fetta abbrustolita di pane in cassetta, aveva teorizzato l'esistenza di una catena alimentare sociale invero complessa.
Secondo una prima formulazione di tale teoria, in cima alla catena, voraci divoratori di creature più miti, si troverebbero nell'ordine: professori universitari, assessori alla mobilità di comuni con più di 50.000 abitanti, imprenditori edili, generali di corpo d'armata, ingegneri civili, zombie cannibali e Licio Gelli; subito sotto, proprietari di bordelli, grassatori, estorsori, strozzini, assicuratori e camorristi; a un livello intermedio vivono creature più miti ma comunque pericolose, quali collezionisti di francobolli, fantini, nani, presentatori di trasmissioni che vanno in onda su televisioni locali, Paola Barale, il suo cane, notai e maschere di teatro; sul fondo troviamo creature deboli ed inermi quali metronotte, guardiani dello zoo, le signore che custodiscono i bagni degli autogrill, ex-tossici, ex-detenuti, e, ultimi tra gli ultimi, i laureati in scienze della comunicazione.
Pochi mesi prima di morire, ucciso da una pallottola vagante sparata durante un regolamento di conti tra bagnini, il professore pubblicò un quaderno che mostrava una parziale correzione di rotta: la teoria di cui sopra, in vago odor di razzismo e nazionalsocialismo, fu sostituita da un'altra, indubbiamente più pregna di fiducia del futuro e nella democrazia, che esaltava le virtù del sistema politico americano, anche se sosteneva che doveva essere abbattuto perchè oramai marcio fino al midollo, e proponeva di sostituirlo con una oligarchia illuminata guidata dalla vera elite del paese, un Comitato Centrale composto dai rappresentanti degli idraulici, dei carrozzieri e dei sommelier.

venerdì, maggio 18, 2007

Te ne prego, sii conciso

Che cose da dire ve ne sarebbero, e di numerose, tra corse, salti, fatiche, eventi non lungi da venire, ricorrenze, riconciliazioni...oggi, per esempio, ho un sonno che mi devasta perchè stanotte ho fatto tardi, e ho trent'anni, certi sforzi non li reggo più, tipo andare a cena fuori, mangiare, bere, ridere, fare casino e addormentarsi alle tre passate, dormire male, rigirarsi nel letto, svegliarsi alle cinque e riaddormentarsi alle sette, io non ce l'ho più il fisico.
E su questa cena di ieri, quante ce ne sarebbero, tipo che anche martedì sono andato a una cena-ricorrenza, fuori con i miei ex-colleghi di *** per festeggiare l'ennesimo licenziamento di qualcuno di noi, e finisce che non divento mai ricco perchè spendo troppo in cibo e vettovaglie e fumetti.
Perchè insomma, dicevo, questa cena di ieri sera è stata importante, un modo per tornare indietro forse, Get Back dei Beatles questo diceva, torna indietro, nel tempo torna indietro, e c'era questa cena, che era una cena con i compagni delle medie, gente che non vedevo, se andava bene da due anni, se andava male da sedici anni. E io le medie le ricordo come un magma indistinto, un epoca preistorica, io stretto nelle mie spalle strette, senza paracadute mi lanciavo, ero un nerd, si sa, uno sfigatello di quelli noiosi (forse ho sbagliato a dare l'indirizzo del blog anche a chi mi conosce nel mondo reale...occorrerebbe che io e HK rimanessimo entità autonome, un giorno chiuderò questo blog e mi trasferisco in un altro). E allora ogni occasione di confronto può essere utile, la catarsi, il me stesso di adesso che incontra il me stesso di allora e lo fa a pezzi, oppure lo consola, non so...
E alla fine è successo qualcosa di incredibile, perché è stata una bella serata, sono stato bene, dai si che va bene così, sono rimasto sorpreso, e - non ci credevo - il ragazzino di tredici anni con le spalle troppo strette è venuto da me e mi ha detto che in realtà allora si divertiva tantissimo, e che sono stato bravo, bravo, sono stato bravo.

giovedì, maggio 17, 2007

Che palle quando fai così

MEME: Un meme è un'unità di informazione che è in grado di replicarsi da una mente o un supporto simbolico di memoria - per esempio un libro - ad un'altra mente o supporto. In termini più specifici, un meme è un'unità auto-propagantesi di evoluzione culturale, analoga a ciò che il gene è per la genetica (...) Un meme può essere parte di un'idea, una lingua, una melodia, una forma, un'abilità, un valore morale o estetico; può essere in genere qualsiasi cosa può essere comunemente imparata e trasmessa ad altri come un'unità. Lo studio dei modelli evoluzionistici del trasferimento dell'informazione prende il nome di memetica. (da Wikipedia)

Io questo blog lo tengo in piedi (sorreggendolo come Atlante col cielo, solo che io sono emotivamente più fragile del titano) da settembre, e ho guardato la blogosfera con attenzione sempre crescente, secondo il percorso iniziatico del blogger novizio: all'inizio scopri l'esistenza di questi spazietti, ne leggi due o tre, poi ti decidi a fartene uno tuo, e allora comincia la fase esplorativa, e vai a leggerti quelli degli altri, sempre di più, diventi selettivo, questo mi piace, questo è noioso, e costruisci anche delle specie di amicizie.
Eppure, in tutti questi mesi, nessuno mi ha ancora passato una catena, e chi legge i blog sa di cosa parlo. In pratica qualcuno lancia un'idea, tipo "la classifica delle dieci cose più stupide che avete fatto", la compila sul suo blog e poi la passa ad altri blogger, che fanno altrettanto. A me sembra una cosa particolarmente idiota, ma oggigiorno cosa non lo è, e quindi ero qui che aspettavo che qualcuno me ne passasse una (poi magari la rifiutavo sdegnato). Siccome questo non succede, e ne ho avvistata una particolarmente succosa (anche se sta lentamente spegnendosi, oramai), me la prendo da solo e la pubblico.
Eccola qua:
CINQUE BUONI MOTIVI PER NON APRIRE UN BLOG:
1 - si perde spontaneità nella vita reale. Questo succede quando, di fronte a qualsiasi cosa (tramonti, omicidi, matrimoni, lepre in salmì), ti metti a pensare come trarne un argomento per farci un post;
2 - si perde prestigio sociale: "sai, ho un blog" "davvero? fantastico!" Il giorno dopo: "ho un blog" "ah, bene, lo so, me l'hai detto ieri". Il giorno dopo: "te l'ho detto che ho un blog?" "ti lascio per uno che non ha un blog".
3 - si perdono di vista le proprie priorità: se si sta qualche giorno senza postare nulla, si comincia a soffrire, ci si sente in colpa, ci si sente degli irresponsabili. "Che fai, torna subito a letto! Hai sentito cosa ha detto il dottore?" "...post...lettori...io...";
4 - si perde la propria libertà, e si diventa schiavi delle statistiche di accesso. "Come, oggi solo 35 visite? Ma ieri ne ho avute ben 42...devo copiare un pezzo da qualcuno per attirare nuovi visitatori";
5 - si perde la gioia di vivere: "scusami, ma sono troppo depresso, non mi va di uscire...è che oggi Matteo Bordone non ha risposto al commento che gli ho lasciato. E dire che mi sembrava di essere stato così acuto..."

Buona norma sarebbe indicare cinque blogger che devono continuare la catena, ma se poi qualcuno non c'ha voglia? Che figura ci faccio? Facciamo così, io la giro ai miei blogger lettori, e ognuno si senta libero.
Ah, dimenticavo un sesto punto:
6 - a volte ti fanno girare le catene.

mercoledì, maggio 16, 2007

Hai visto un bel mondo

Che uno potrebbe andare avanti per ore a cercare un argomento che non sia frusto per poi scriverci un post sopra. Ma poi ti stanchi, ti viene sonno (stamattina mi sono svegliato alle quattro e non mi sono riaddormuto), bisogna anche lavorare, stacco un quarto d'ora da questa tabella excel e mi scrivo il post, mi rilasso, aah.
Mi allungo sulla poltrona, i piedi sulla sedia di fronte, mi prendo sulle ginocchia la tastiera wireless, poi il mouse wireless, porca miseria, dove lo passo, sul bracciolo della poltrona, sul braccio, i pantaloni, no, ci sono le pieghette, maledetti gins, lasciamo perdere, mi risiedo normale per benino e via così.
C'è una cosa che ha fatto Sw4n (chi è Sw4n? Sw4n è uno dei blogger più apprezzati della rete, lo si vede anche nella classifica dei blog di Blogbabel, che la sua casina è in alta montagna - dodicesima posizione - mentre la mia (se vi interessa) è laggiù in fondo alla palude della morte - 3218°). Ecco, insomma, Sw4n, da gran padrone della rete che è, ha fatto una specie di premio, per i blog meno conosciuti, dice lui, per i blog sfigati, dico io, l'ha chiamato Z-Blog Awards (anglofilia: s.f. malattia del web 2.0) e ha avuto un grosso riscontro, anche perchè, devo dire, è stata una gran bella idea, bravo Sw4n!. La grossissima sorpresa, ma grossa grossa, è stata scoprire che qualcuno mi ha proposto come "Miglior z-blog umoristico", e io un poco mi sono commosso, ma poi non troppo, perchè non sono neanche entrato in nominations. La prossima volta (se lo so per tempo) mi emoziono e cerco di vincere truffando, ma dicendo anche che non me ne importa niente (maledizione, neanche in nomination...). Un grosso grazie (ma grazie davvero) all'anima pia e generosa che mi ha segnalato: ti voglio bene, chiunque tu sia (sospetto sia Paola Barale - o quantomeno il suo cane).
Questa bella iniziativa, oltre a esaltare e - al tempo stesso - umiliare il mio orgoglio, mi ha permesso di scoprire tanti bei blog interessanti, che tutti non li posso mettere nella colonna dei link, ma qualcuno si, e lo farò. Nel frattempo però voglio segnalare due tools meravigliosi, che ho scoperto spulciando la rete:
- il primo, trovato grazie a Mau, è uno strumento di morphing, che, analizzando una foto che dovete caricare su un server on-line, permette di vedere "come sareste se foste", cioè modifica la foto ringiovanendo, invecchiando, cambiando etnia, ipotizzando un ritratto nello stile di. In alto, ad esempio, la mia foto nello stile di Modigliani. Tralascio la mia versione neanderthal ottenuta incrociando la mia faccia con quella di un gorilla, perchè non mi pare l'ora adatta;
- il secondo, che segnala Fassbinder...ve lo lascio vedere da soli. La homepage per giocare un po' è qui, ma prima guardate che giochini possono saltar fuori: primo esempio e secondo esempio (bisogna aspettare qualche secondo, non siate impazienti)

Allora, detto questo, oggi volevo parlare di...oh, ma dove andate tutti?

PS: dimenticavo: i miei complimenti a tutti quelli che sono entrati in graduatoria nel Z-Blog Award, e in particolare a Dalianera, alla Commessa e a Albo per le medaglie! (nonchè a ME, al sempre utile Alessio...)

martedì, maggio 15, 2007

Medicina (Ottusa) Alternativa - 2/2

DESCLAIMER Qui si parla di medicina e di argomenti anche alla larga collegati con questa. I fatti e ogni cosa riportata sono solo LA MIA PERSONALE OPINIONE, per quello che vale. Non sono ancora un medico (mi manca ancora un esame alla laurea) quindi NON VOGLIO e NON POSSO in nessun caso sostituirmi al vostro medico di fiducia che, dopo avervi visitato ed ascoltato, è l'unico a poter proporvi una diagnosi e con essa una cura. Gli argomenti qui riportati a scanso di ogni equivoco, hanno solo la finalità di condividere opionioni, ragionamenti e pensieri personali che possono anche non essere giusti o rispondenti al vero.

Ormai mi rendo conto che, partendo con una rubrica di medicina, al quarto numero sono arrivato a vaneggiare, i 4 commenti che ha avuto l'ultimo numero di medicina ottusa mi hanno fatto perdere il senno. Però dopo stavolta metto la testa a posto, promesso, anche perchè sennò il signor AccaKappa mi da lo sfratto dal suo blog.

Così oggi, ma solo per oggi, vi parlerò ancora di "pratiche alternative della medicina" e delle mie idee a riguardo. Tra quindici giorni, quando ritornerà medicina ottusa, sarà più sobria. Cercherò di parlare di supposte e sciroppi e cose più ortodosse di quelle che mi appresto a scrivere. In fondo da una rubrica di medicina ci si aspetta questo no?

Mi sto sempre più interessando di "pratiche alternative" perchè mi sto rendendo conto che per molte, moltissime malattie abbiamo farmaci inadeguati o inefficaci, che si limitano a sedare il sintomo quando tutto va bene. E guardate bene non sto parlando di malattie fuori dal mondo, ma di malattie che più o meno amici o conoscenti o qualcuno di noi ha, la depressione per esempio, il disturbo d'ansia generalizzato, il reflusso gastro esofageo e tante altre... senza andare a scomodare malattie probabilmente più gravi e dall'esito maggiormente infausto. E, sfortuna per me, mi piace curare la gente, specie quella che vuole guarire davvero e non quella che chiede una pastiglia per risolvere i propri problemi, come se questa esistesse...

Da questa esigenza e dalla comprensione che non siamo solo corpi ma anzitutto coscienze, anime se preferite il termine, o menti, o spiriti, (scegliete pure per me va bene lo stesso) nasce la mia curiosità verso una "pratica alternativa" della medicina scoperta (sarà poi il termine giusto?) da un simpatico signore che si chiama Martin Brofman che, mediante le sue intuizioni, è riuscito a guarire da un tumore inoperabile del midollo spinale. Il nome di questa pratica è "Sistema corpo - specchio". No, non va di moda come l'aloe vera o gli omega 3 o lo yogurt con la soia, quindi non stupitevi se non ne avete mai sentito parlare.

Perchè il mio interesse si è soffermato sulle idee di questo signore anziché sul lavaggio del colon, o sull'urinoterapia... o su come curare il cancro col tostapane? Perchè le affermazioni di questo signore mi sembrano piene di una cosa di cui in medicina si sente la mancanza: il buonsenso.

Perchè effettivamente molte patologie sono originate da tensioni nella nostra sfera psichica.

Perchè è un metodo semplice, economico, alla portata di chiunque, basato sulla ricerca di se stessi e sull'amore verso se stessi. Che non ha controindicazioni, che mira a restituire alla persona la sua interezza.

Perchè, incredibile a dirsi, la nostra condizione naturale è essere sani e
felici.

Perchè ritiene che i sintomi siano materializzazioni di tensioni a livello della nostra coscienza, collegando in maniera pressochè matematica un sintomo con un particolare tipo di conflitto. Sintomo che sotto quest'ottica è un amico che ci spiega cosa della nostra vita non va, cosa ci stiamo nascondendo...

Perchè pensavo che fossero tutte cazzate -dalla prima all'ultima comprese quelle che ho scritto finora-, finchè non ho visto che qualcosa di autentico e straordinario c'è realmente... e mi scoccia dirlo ma alcuni dei sintomi che ho vissuto sulla mia pelle erano frutto di conflitti che il sottoscritto si portava avanti da anni... risolto il
conflitto il sintomo scompare secondo quest'ottica... e così è stato.

Direte... ma non ci hai detto niente di questa "pratica alternativa"...
ESATTO!
Non ho nessuna intenzione di spiegarvi niente, nè di convincervi che questa pratica sia migliore di "curare il cancro con la briscola e altri giuochi di carte", volevo solo darvi uno spunto, la scelta e "la fatica" di informarvi è vostra, se volete.
Vi do un link, se avete voglia leggete:
http://www.healer.ch/it/il_sistema_di_guarigione_corpo_s.htm
Ed anche un link cartaceo, secondo me, molto bello:
Rossella Panigatti, I sintomi parlano, Tea Editori, 8 euro e moneta...

Nel prossimo numero pensavo di parlarvi (ma vediamo) della terribile aviaria che in due anni ha ucciso quasi 80 persone (il vioxx nello stesso periodo l'ha doppiata diverse centinaia di volte... la diarrea da acqua contaminata nel mondo fa fuori 80 bambini in poche ore...) ma non vi rovino la sorpresa. Nel mentre se sentite una gallina che starnutisce o un'oca che parla da qualche canale tv statele a debita distanza.

Che la salute vi perseguiti.

Davide http://davidevaccarin.blogspot.com

lunedì, maggio 14, 2007

Ora della merenda

I blog hanno un solo scopo: intasare di fuffa l'etere, riempire internet con le pippe mentali di milioni di nerd post-adolescenti non cresciuti, appesantire i server con considerazioni inattuali e certamente di scarso peso (intellettuale ma non certo digitale) - tutto questo è vero per l'intera blogosfera, tranne per il blog di Artemisia che è bello. Prossimamente voglio proprio fare un post che più autorefenziale non c'è verso, incentrato sulle tipologie di blogger che affollano questo bel mondo.
Adesso invece, siccome mi fanno male i polpacci 'che ieri abbiamo affrontato il sentiero CAI 44, mi dedico ad un argomento che sposa in pieno il delirio adolescenziale tipico dei blog, ma con entusiasmo sincero (non troppo però, sennò sembro uno sfigato - meglio sembrare di far finta di apparire postmoderni): I TELEFILM AMERICANI DELLA MIA INFANZIA!

HAZZARD: in una soleggiata contea del sud degli States vivono due fratelli palestrati che passano il loro tempo a trasformare in un rodeo ogni prato libero: Boe e Luke. Come ogni giovane d'oggi, i due non fanno un tubo dalla mattina alla sera, e campano alle spalle dell'anziano zio Jesse - che, come ogni contadino del sud degli Stases, produce whisky di contrabbando - e attentando alle grazie della cugina Daisy, sempre in short e maglietta strettissima. Indimenticabili lo sceriffo Roscoe e il cane di Boss Hogg;

MAGNUM P.I.: fantastico, ma non c'ho mai capito nulla. Mi annoiava mortalmente. Ricordo solo Zeus e Apollo, i cani di Higgins, e le meravigliose camicie di Tom Selleck che per dieci anni hanno poi infestato le spiagge (e non solo) d'Italia;

RIPTIDE: il mio preferito, grazie a Bozinsky, il re dei Nerd, che non faceva mai un tubo, se non fingere di premere tasti a caso sulla tastiera del computer, poi si voltava e diceva "ragazzi, forse ho trovato un indizio";

A-TEAM: schema base: 1 - cattivo dà fastidio a povera gente. 2 - povera gente cerca Hannibal travestito da mostro della laguna nera 3 - Sberla si finge medico e fa uscire Murdock dal manicomio 4 - P.E. viene narcotizzato per un volo in elicottero 5 - l'A-Team viene intrappolato in un magazzino pieno di tubi, bombole di ossigeno, chiavi inglesi e mitragliatori 6 - l'A-Team realizza uno strumento atto a neutralizzare i cattivi 7 - molti colpi di M-16 vengono sparati in aria e a terra 8 - adoro i piani ben riusciti

CHiPs: cos'è un episodio dei CHiPs senza un inseguimento?

MacGYVER: un eroe pacifista e non-violento che se non faceva esplodere almeno un capannone in ogni episodio non era soddisfatto;

LA FAMIGLIA BRADFORD: una noia interminabile. Ogni volta speravo che morisse qualcuno;

LA CASA NELLA PRATERIA: tradimenti, passione, omicidi, scontri sociali, torbidi intrighi e cavalli. Cosa si può desiderare di più da un telefilm? Pare che anni dopo il capo famiglia abbia abbandonato tutto e abbia cominciato a vagare per gli USA, nei panni dell'Incredibile Hulk (questa è sottile);

HAPPY DAYS: se c'è una cosa che questo telefilm ci ha insegnato, è che certe cose bisogna smettere di farle quando si è ancora in tempo;

T.J.HOOKER: "Posa quella pistola figliolo, prima di farti male". Altro che Walker Texas Ranger, quello si che era un duro.

venerdì, maggio 11, 2007

Sfida fra titani

L'isteria raggiunge il livello di guardia, e lo supera con disinvoltura, sbeffeggiandolo pure con pernacchie e smutandate.
Dieci giorni dopo parlo del concertone del primo Maggio (qui sul blog ottuso siamo sempre parecchio reattivi). O meglio, non parlo del concertone, 'che mi prende la depressione alla sola idea di un palco sul quale qualcuno suona con disinvoltura SIA La Paranza SIA Cohiba.
Preferisco tacere del fatto che il concerto non è altro che un grosso spot per i sindacati, che in questo modo si amicano i ggiovani (mentre sappiamo benissimo che la triplice protegge in primis i diritti degli iscritti, che sono in massima parte pensionati) (mannaggia, avevo un link per suffragare queste statistiche e non passare da pressappochista, ma l'ho perso, porc...vabè, facciamo che vi fidate).
Preferisco tacere del fatto che oramai ogni volta che vedo Paolo Rossi - il comico imbolsito che tutti temono (nella sua testa) - che caracolla su un palco mi viene voglia di raggiungerlo e mettere fine alle sue sofferenze.
Preferisco tacere della marchetta dei cantanti marchette che tutti gli anni vanno al concertone, e con gli anni mi somigliano sempre di più ai Pooh, e quanto ci vorrà ancora per vedere Carmen Consoli condurre una trasmissione su Italia Uno?
Ma quello di cui non riesco a tacere (piccola digressione. Avete visto come sono bravo ad usare la preterizione? mi faccio pat pat sulla spalla) quello di cui non riesco a tacere, dicevo, è il teatrino che ha visto coinvolti un comico a me sconosciuto (come già detto, non guardo la trasmissione della Dandini) e un giornale celebre.
Se n'è parlato tanto, scusate se anch'io ci metto la bocca, e tra l'altro non sono certo il più adatto a dare lezioni a niuno, ma urge puntualizzare un poco di cose, a parer mio.
1 - il ragazzo si è fatto prendere la mano? No, non penso, secondo me ci pensava da un po' di tempo, ha colto l'occasione al volo. Gli organizzatori hanno pensato: cerchiamo un comico ggiovane che piace ai ggiovani e che costa poco. Va bene questo? Benissimo, me lo incarti. Ed è andata com'è andata;
2 - all'Osservatore Romano hanno perso il capo (come si dice dalle mie parti). Se c'è una cosa che la storia ci insegna è che la Chiesa mai e poi mai agisce in maniera inconsulta, anzi, ci vogliono anni, secoli, per generare una qualche reazione. La politica curiale è sempre stata "minimizzare", e adesso non riesco a capire l'isteria di gridare terrorista contro un comico (un comico!) che neanche fa ridere. Mah;

Detto questo, mi tocca fare la parte di quello noioso, quello clericale, il bigotto reazionario e puntiglioso. Infatti, se uno dice una battuta io rido anche se è politicamente scorretta, (in autobus, due uomini seduti uno di fronte all'altro. Uno è bianco e l'altro è nero. Ad un certo punto l'uno di colore inforca gli occhiali e inizia a leggere il Jerusalem Post. Il bianco lo fissa. Dopo pochi minuti si china verso l'altro e gli dice: "scusa, ma non ti bastava essere negro?"). Il problema nasce quando uno fa una battuta che non è una battuta, ma non è neanche un grido di denuncia, non è niente, perchè è inesatto.
Infatti:
- "la Chiesa è contro la teoria dell'evoluzione, infatti non si è mai evoluta". La Chiesa è contro la teoria dell'evoluzione? Ma dove? Ma di cosa stai parlando? Forse ti confondi con Bush e i Teocon americani, ma, strano a dirsi, quelli che tu senti come tuoi nemici personali non sempre sono tutti uguali. Tanto per chiarire: la Chiesa cattolica concorda con la teoria di Darwin, non solo, è a favore del progresso scientifico!! A parte quello che riguarda le staminali, vabè...
- "non hanno dato i funerali religiosi a Welby, ma li hanno dati a Pinochet". Mh. E allora? Ora, non per dire, ma dare o non dare un sacramento non è come, chessò, negare un diritto civile tipo il voto. La Chiesa è un'organizzazione privata riconosciuta dallo Stato, con un ordinamento e regole sue, che possono essere anche non-democratiche. E' come lamentarsi del fatto che nel "No-Homer Club" non sono ammessi gli Homer. A me sembra molto semplice: se sei cattolico lo accetti, altrimenti non esserlo. Fine del dibattito. Poi si può discutere del fatto che un cattolico che si trovi in disaccordo con certe posizioni e desideri dare il suo contributo per cambiarle deve portare avanti le sue idee, ma pontificare da un palco mi sembra tutt'altra cosa. Sarebbe come se io, al concerto del Primo Maggio, salissi sul palco e urlassi: "è ingiusto che i monaci buddisti debbano essere casti! Lasciateli figliare!".
Una mia amica cattolica mi parlava tempo fa della sua difficoltà a vivere la sua religione pubblicamente: se sei giovane e vai a messa, sei automaticamente una sfigata. E' un serpente che si morde la coda: più si stringe la morsa della Chiesa sulla società (vedi l'Osservatore Romano e la CEI), più la società attacca la Chiesa, che reagisce stringendo la morsa, e chi ci rimette?;
- "la mia Chiesa è quella di San Francesco". Ecco, allora scendi di lì, vestiti di sacco e vai a dare una mano a qualcuno.

giovedì, maggio 10, 2007

Le Maison da Invidiare - Castello Porompompero

Care amiche e cari amici, bentornati a tutti voi nel meraviglioso mondo delle dimore da sogno. Siamo oramai consapevoli della bellezza che ci circonda nel nostro bel paese, ma talvolta rimaniamo sopraffatti, e ve lo diciamo in tutta sincerità, dallo scoprire quante meraviglie ancora sono celate agli occhi della plebaglia. Proprio per questo continuiamo nella nostra meritoria opera di divulgazione del bello a vantaggio di coloro che, come voi, non hanno potuto educare il proprio gusto alla raffinata contemplazione di eccetera eccetera.
Oggi siamo a Borgo Valastro Superiore, un ridente ed ameno paese adagiato placidamente sulle pendici del monte Puffo, nella provincia di Zappoli. Uscendo dalla volgare e plebea strada statale che fiancheggia il paese, ci inoltriamo in un delizioso sentiero circondato da distese di giacinti fioriti e segnalato con pile di teschi umani. Dopo pochi chilometri (settanta) di comodo sterrato raggiungiamo un cancello in ferro battuto decorato con scene di battaglia, che ci introduce alla proprietà del conte Palazzesco di Guardia Giurata. Una festosa salva di cannone ci accoglie alla villa. "E' una particolare ricorrenza?" chiediamo al conte che ci accoglie con un sorriso affabile "No" risponde "stiamo cannoneggiando il campo nomadi a sei chilometri da qui". E iniziamo la visita.
Accanto al castello il conte ha fatto realizzare un meraviglioso giardino all'italiana con trenta fontane fatte scolpire a mano da un'impresa del sud-est asiatico, offrendo così lavoro a molti bambini altrimenti disoccupati. Le fontane sono decorate con grandi statue che ritraggono il conte in varie pose ma che hanno tutte la peculiare caratteristica di rappresentarlo nell'atto di urinare sui suoi nemici (sincadalisti, giudici, Vittorio Cecchi Gori). "Ovviamente questa non è pipì" ci dice indicando la fontana "ma acqua dell'acquedotto pubblico. Ha sete?"
In fondo al giardino il conte ha fatto realizzare una cuccia in marmo bianco per il suo cane Terranova, Bruto. Interessante notare che al terzo piano della cuccia c'è la sede legale di una cooperativa sociale di tipo b che si occupa del rinserimento lavorativo degli ex-detenuti.
Il castello si sviluppa su dodici piani, dei quali quattro interrati e destinati rispettivamente a cantina per i vini, palestra d'ardimento, santabarbara e sala dei complotti per il colpo di stato, nella quale però ultimamente usa tenere i salumi in fresco.
La grande sala da ballo occupa l'intero secondo piano. I soffitti decorati a sbalzo e i pavimenti in pietra nera di Lapiette garantiscono un effetto sublime, mentre pesanti arazzi della regia opicina di Saint-Lazare de la Merde decorano tutte le pareti. Poltrone Sapun e tende Grapot completano il tutto.
Il conte insiste per mostrarci le cucine: un grande caminetto occupa la parete nord, tutto in pietra refrattaria. Curiosamente notiamo l'assenza di mobili ed elettrodomestici. "Vede" ci confida il conte "i poveracci si comprano la cucina da Aiazzone e la usano per anni. Io non sono un poveraccio. Voglio che i miei arredi siano in legno, preferibilmente quercia nera, e quindi me li faccio realizzare da un'impresa artigiana. Tuttavia un forno in legno, un lavabo in legno o un frigorifero in legno non durano a lungo e si distruggono, quindi poi li faccio rifare da capo, e così via".
Dopodichè ci conduce nelle sue stanze private. La camera da letto è talmente grande che a metà strada ci fermiamo e facciamo uno spuntino con il pranzo a sacco che ci siamo portati, e accendiamo un falò in vista della notte. Il letto è un originale Luigi XII, con ancora dentro il cadavere del re Luigi XII e della regia consorte, mentre i comodini contengono le stanze della servitù. In bagno il vano doccia è vasto abbastanza da contenere un'altro bagno, così, per spregio.
Ma il vero vanto del conte è - strano a dirsi - il vano scala. Una meravigliosa scala a chiocciola in marmo rosa con inserti in avorio collega tutti i piani, attraversando la torre centrale del castello. Il motivo dell'orgoglio del vanitoso nobile è presto detto: la torre è stata ristrutturata in modo da contenere un silos per il lancio di un missile nucleare intercontinentale stanziato nel sottosuolo, missile che il conte Palazzesco di Guardia Giurata chiama affettuosamente Mimmo. "Prima o poi lo lancio" ci confida il conte ammiccando "e quel giorno vi consiglio di stare molto lontani da Vittorio Cecchi Gori".

mercoledì, maggio 09, 2007

Il conto, grazie

Sono dieci minuti che sto pensando a come iniziare. Scrivo una frase e poi la cancello. Mi rosicchio un po' di unghie, dò un'occhiata a Repubblica.it, scrivo un'altra frase, la cancello, controllo la posta.

A volte qualcuno mi chiede (ma no, non è vero, mica me lo chiede nessuno): dove le trovi le idee per un post al giorno?
E io: boh.
Chissà quanto tempo ci perdi.
Ma no, una mezz'ora prima di uscire dall'ufficio.
E come fai, ti prepari prima?
Eh? No, improvviso, qualcosa mi viene sempre in mente.
Non ci credo, secondo me le pensi la notte e poi il giorno scrivi e scrivi invece di lavorare.

In realtà è vero, non è così facile come la metto io. Come adesso, che so cosa voglio dire, ma non so 1 - come arrivare a parlarne 2 - come finire questa lagna autoreferenziale.
Perchè vorrei parlare di cibo, oggi, del fatto che ho sempre fame, e secondo me è una questione genetica, generazioni e generazioni di avi contadini che per tutta la vita hanno mangiato solo polenta e patate, ammazzandosi a lavorare nei campi, e adesso mi impongono di mangiare anche per loro.
E che, ci scordiamo l'aspetto politico del cibo, che ogni volta che c'è una qualche crisi (morale, etica) siamo tutti a parlarne di lasagne al forno, coda di rospo in guazzetto e verdure alla julienne, tipo che come accendi la televisione (sempre lì si torna, moan...) da qualche parte un programma di cucina ce lo trovi, e allora cosa significa? che il popolo bue lo si distrae con il sugo all'amatriciana? Mah, a me la fame rimane, e finisce che mi preoccupo anche delle questioni morali.
Eh? Come? Perchè parlo di cibo? Ah, bè, è semplicissimo. Io - lo dico, ma me ne vergogno - ho una lista di argomenti da trattare sul blog (ECCOLO, L'ORRIBILE SEGRETO! AH-A!!) che uso quando non so di cosa parlare. Se non sai di cosa parlare taci. Giusto. Però non è che non ho niente da dire, è che non mi viene in mente niente, è diverso. Cose da dire ne ho tante, lo dimostra anche la mia lista (vedi? ho una lista), e ogni volta che mi viene in mente qualcosa me lo appunto, in modo da farci un post sopra, prima o poi, quando non ho argomenti più pressanti.
Sono un uomo molto, molto malato, lo so.
E insomma, su questa lista c'è un appunto piuttosto vecchio, che evito di trascrivere qui, ma che mi parla di cibo, fame, pane, roba così. Ora, il problema è che quando si prendono appunti si dovrebbe stare attenti a renderli comprensibili anche alla nostra controparte futura: infatti non ho la minima idea di cosa volessi dire. Però volevo parlare del cibo, questo me lo ricordo, ma non ricordo più quale geniale intuizione avessi avuto, ma vedrai non era tanto geniale, sennò me la ricordavo (e poi tanto non ho mai intuizioni geniali), e allora devo arrabattarmi, perchè voglio parlarne ma non so cosa dire. A meno che non volessi dire qualche banalità, tipo che secondo me il cibo più buono del mondo è senza ombra di dubbio il piatto di fagioli che Bud Spencer e Terence Hill si cucinavano nei film di Trinità, quei fagioli unti e sugnosi che il solo pensiero mi fa appetito ancora adesso.

martedì, maggio 08, 2007

Di ciò che ho imparato ieri sera andando a vedere l'ultimo film di David Lynch - INLAND EMPIRE - in un cinema d'essai (pron: dessè)

- Mulholland Drive era più bello;
- se andate a vedere un film impegnato con un amico, assicuratevi che non si dorma per metà film e poi neghi di aver dormito;
- le poltroncine dei cinema d'essai (pron. dessè) dopo tre ore diventano assai scomode;
- se una vicina insopportabilmente brutta e maleducata si presenta a casa vostra, non riuscirete mai a mandarla via, ma la starete ad ascoltare con grande attenzione;
- picchiare le donne è antiestetico;
- gli asini sono animali molto divertenti;
- mai fidarsi di un killer che sembra un nerd obeso;
- diffidate degli uomini che reggono lampadine con i denti;
- i clown fanno tantissima paura;
- ma ancora di più ne fanno gli appartamenti con la moquette rossa;
- anche in America c'è una trasmissione televisiva condotta da Platinette;
- potete chiamare il vostro maggiordomo, indifferentemente, Peter o Piotr. Lui si comporterà di conseguenza, mutando fisionomia;
- i polacchi sono malvagi, o comunque mentalmente instabili;
- tutti tengono la carta igienica nello stipetto in basso;
- esistono persone che usano abat-jour rosse;
- Laura Dern ha un naso enorme;
- alcune donne parlano moltissimo mentre fanno l'amore;
- le inquadrature mosse e sfocate mi fanno venire il mal di mare (da ricordarsi per la prossima volta);
- Jeremy Irons ha la faccia da maniaco;
- il suo assistente ha una bella faccia tosta;
- le prostitute di una volta avevano più classe;
- per un'attrice il truccatore è tutto;
- andare in autobus da Hollywood a Pomona costa tre dollari e cinquanta;
- se in un film di Lynch viene nominato qualcuno con una disabilità fisica, questa persona verrà mostrata. Magari sui titoli di coda, ma verrà mostrata.

In definitiva:
- il film è bello, davvero molto bello, e ringrazio quelli che me lo hanno consigliato;
- a mia volta lo consiglio a tutti, con il consiglio di guardarlo sobri e in buono stato di salute;
- chi erano quelli alla fine?
- ma chi era tutta quella gente?

nell'immagine: due dei protagonisti

Addendum: il sempre valido Weltall mi segnala una interessantissima recensione di IE da parte degli Spietati, e una bella analisi dei titoli di coda qui. Due ottimi articoli per allenare le menti ottuse ad essere un poco meno ottuse. Grazie Weltall.

lunedì, maggio 07, 2007

Neuroni sopraffatti

Mi si dice che sbaglio a prendermela, io uomo (insomma, uomo è una parola grossa, diciamo ometto) (...ma questa battuta l'avevo già fatta?) di sinistra, a prendermela, dicevo, con certe persone pubbliche che si dichiarano di sinistra, e come tali si palesano (o pensano di fare), tipo la Dandini, che almeno promuove cultura. Mi si dice, inoltre, che a ben vedere sembra che faccia l'elogio di altri che invece non sono affatto in grado di propugnare alcunchè, tipo, chessò, Fiorello, Radio Deejay, Spiderman e le multinazionali. Mi si dice, insomma - ma sia chiaro, al di fuori del blog - che sembra che stia facendo un gioco al massacro, che disprezzo l'intrattenimento intelligente e valido della sinistra italiana e invece esalto quello a-politico, a-sociale e a-etico (e perchè no, pure qualunquista) che va tanto di moda, vedi Le Iene e Striscia la Notizia.
Beh, è vero.
E' vero, che me la prendo con la sinistra, che la destra (intesa come contenuti, come visione del mondo, non come orientamento politico) mi lascia indifferente, al massimo mi fa dire boh, non vi capisco, ma sono io che sono ottuso, mica voi che siete fascisti (certo).
La sinistra intelligente mi fa rabbia. Mi fa tanta, tanta rabbia. Mi fa tantissima rabbia, perchè mi aspetto cose intelligenti, non stronzate qualunquiste e modaiole. Mi fa rabbia vedere un programma come quello della Dandini (rieccoci) che è tutto un fare battutine su Berlusconi, poi arriva Vergassola (che io devo ancora capire chi ha deciso che questo è un comico) e fa taaanto ridere con le sue battute sul sesso, che non mi ricordo chi (Orazio, credo) diceva che le cose che fanno ridere sono tre: sesso, politica e morte. Quando arriva il terzo argomento, che non ne posso più?
Si, mi fa tanta tanta rabbia, perchè mi rendo conto che tutta la sinistra italiana ruota attorno a una sola parola: Berlusconi, come prima ruotava attorno alla parola Craxi, e prima ancora alla parola Andreotti.
Sono d'accordo, lo so, lo so, Berlusconi è un criminale, si, lo so, ha fatto questo e quello, conflitto d'interessi eccetera, ma vogliamo provare ad alzare un attimo il livello del discorso? Ma davvero credete che sia lui la chiave di tutti i problemi, l'origine dei guai?
Ora, io lo capisco che la linea politica non la dettano i comici o i cantanti, ma quando sono andato l'anno scorso al concerto dei Modena City Ramblers, e a un certo punto tutto il palazzetto ha cominciato a cantare "Berlusconi-pezzo-di-merda" io mi sono sentito morire. E' tutto qui? Siamo passati dai canti partigiani ai cori da stadio contro un tizio? Non c'è altro? O forse essere di sinistra è solo una scusa per andare al concerto del primo Maggio, farsi due canne, pogare, poi torno a casa e mi faccio una partita alla PS2?
Il problema è chi ti rappresenta, certo, D'Alema e Rutelli non aiutano, Mastella figuriamoci...ma non è forse vero che ognuno ha i governi che si merita? (e questo è vero almeno fin dal 1922)...
Maled...volevo fare un post cauto e tranquillo che spiegava che in realtà la sinistra è un serbatoio di valori, una grande ricchezza, mentre la destra...ma è proprio questo il problema: il serbatoio è vuoto, e a volte mi sembra che l'unica cosa che siamo capaci di dire è "si, ma la destra è peggio".
Ma cosa ci è rimasto come valore, la buona educazione?

venerdì, maggio 04, 2007

Cose che eccetera - ottava volta

Ogni giorno milioni di esseri umani si interrogano sulla reale natura della vita, l'universo e tutto il resto. Ecco le risposte alle domande che nessuno fa mai.
- Emilio Salgari aveva una fastidiosa e curiosa forma di allergia: ogni volta che udiva la parola "stabauso" la sua pelle si ricopriva di orribili pustole e verruche. Comprensibile quindi il suo shock quando apprese del matrimonio della figlia con il commendatore Stabauso Stabausi;
- il poliestere fu inventato nel 1897 da Jason H. Lusbert, un geniale professore di Boston che intendeva utilizzarlo per rivestire gli escrementi di cavallo che insozzavano la pubblica via;
- non è sempre vero che gallina vecchia fa buon brodo. Lo dimostra una ricerca dell'Università La Sapienza di Roma;
- sulle comuni tastiere da computer le lettere V e B sono una accanto all'altra, proprio sotto la lettera G;
- dopo aver letto il punto precedente avete abbassato gli occhi sulla tastiera, avete visto che è vero e avete detto "e allora?";
- i due punti precedenti dimostrano che la visione nel futuro è possibile;
- il primo re dei Sateri, antico popolo dell'Asia centrale, fu un cavallo. Eccellente capo di stato, unificò tutte le tribù portando la pace in quelle terre, fece costruire acquedotti e ospedali, varò la prima forma di educazione elementare al mondo. Fu purtroppo abbattuto dopo che si era azzoppato durante una corsa ad ostacoli;
- sempre in tema di animali, incredibile esemplare è Vanesio, il merlo della signora Giannetta Zampettona, il quale sa parlare perfettamente ed è in grado di sostenere una conversazione, ma dice solo banalità e si lamenta continuamente del governo e della maleducazione dei giovani;
- l'uomo più modesto del mondo è Vinicio Sassabuchi, di Valusia (TF). E' tanto modesto che, pensate, ma no, non è vero, dai, non sono mica così modesto, via, dai basta, smettetela che mi vergogno...
- la distanza tra la Terra e la Luna è tale che, se un uomo percorresse a piedi la stessa distanza lungo un percorso rettilineo, ci metterebbe comunque meno che a fare Barberino del Mugello - Roncobilaccio quando c'è traffico;
- Beethoven era così sordo che per tutta la vita credette di essere Mozart;
- pochi giorni or sono, assistendo ad un incendio scoppiato in una baraccopoli alla periferia di Roma, il senatore Calderoli si è prontamente lanciato verso le fiamme, portando in salvo una coppia di omosessuali algerini. Immediato il ricovero in psichiatria per il celebre politico;
- a quanto pare il senso della vista differisce radicalmente tra uomini e donne. In particolar modo le donne percepiscono come "blu" una felpa in realtà "nera", e sostengono che non va per nulla bene indossarla sopra quei pantaloni "neri" che, secondo me, sono uguali sparati a questa felpa, porca miseria impestata ladra, a casa a cambiarmi non ci torno.

giovedì, maggio 03, 2007

Spiderman 3

Ieri sera io e il Nipote siamo andati al cinema a vederci una di quelle americanate che ci fanno sentire ancora ggiovani e pieni di speranze. Lungo il tragitto ho utilizzato il tempo per addurre il giovane alla conoscenza dei luoghi più interessanti della nostra città, tipo pizzerie al taglio o posti dove fanno il Doner Kebab o posti dove suonano musica che non è musica ma rumore. Ma veniamo al film.
La storia è piuttosto incongrua, ma si lascia vedere con un filo di nostalgia (per un ex marvel-zombie come me) per le apparizioni del capitano Stacy e della dolce Gwendolyn e del dottor Connors, che però non hanno nulla a che fare con le loro controparti fumettistiche e quindi le scordi in fretta, anche con un certo fastidio. Non faccio la recensione, l'ha fatta meglio di me il Cinevralgico Capo anche senza vedere il film, e devo dire che ci ha proprio chiappato con l'analisi, e mi viene da pensare che alla fin fine si, era proprio telefonata la morale del film, se uno la indovina ancora prima di vederlo.
Insomma, divertente, carino, personaggi monodimensionali (tranne uno) ma simpatici, gente con superpoteri che si picchia in volo, lotta tra il male e il bene, redenzione, tragicità, roba che casca, fanciulle in pericolo...che può voler di più un adolescente (o un tardo post-adolescente) da un film?
Alcune notazioni memorandum (ATTENZIONE! Chi non ha visto il film si fermi qui, che si rovina la visione e comunque non capirebbe di cosa parlo):
- Venom è il primo supercattivo che nasce per colpa di Photoshop, credo;
- Gwen Stacy ha l'intelligenza e l'intuito di una gallina cerebrolesa in deficit di sonno. Ne ha anche lo stesso sguardo. Mi dico "ma che brava quest'attrice!", poi scopro che è figlia di Ron Howard e comprendo;
- una volta passato al lato oscuro, il supereroe inizia a pettinarsi con una lumaca e camminare per strada molleggiandosi sulle gambe, schioccando le dita come un ossesso;
- meravigliosa la scena della nascita dell'Uomo Sabbia: scappando dalla polizia, Flint Marko cade in una buca dove stanno sperimentando un macchinario segreto, che lo trasforma in una creatura mostruosa.
"Professore, c'è qualcosa nella buca"
"Sarà un uccellino. Avviate il macchinario"
No dico, ma controllare? E poi, ma che sistema di sicurezza avete in questo centro sperimentale? Come funzione? E' una cosa tipo "Abbiamo messo il cartello di divieto di accesso, quindi nessuno può entrare nella buca"?
- più passano gli anni, più insopportabile mi diventa zia May. Ma perchè non hanno sparato a lei, invece che al marito?
- il vero eroe alla fine è il maggiordomo. "Signorino, mentre lucidavo l'argenteria mi sono improvvisamente ricordato che suo padre, il crudele Goblin, non è morto per colpa dell'Uomo Ragno, ma per un errore suo proprio. Ritengo perciò che debba mettere da parte il suo rancore per il suo amico Parker e correre ad aiutarlo"
"Giusto Alfred, lo farò, mi hai convinto. Grazie"
"Di niente signorino"
- in ogni maledetto film che ho visto, se c'è uno con una cicatrice in faccia, stai pur certo che prima o poi muore;
- il personaggio più bello di tutto il film è l'Uomo Sabbia, per tre ragioni: 1 - è spaventosamente uguale al personaggio creato da Ditko, maglia compresa (adoro quella maglia); 2 - è l'unico in tutto il film ad avere una vagamente abbozzata forma di definizione psicologica; 3 - spara e uccide zio Ben, ma in realtà (secondo me) voleva sparare a zia May; 4 - lo interpreta lo stesso attore che era Jack in Sideways. Avevo detto tre ragioni? Volevo dire quattro;
- quando Peter parla a MJ di quanto gli piace essere Spiderman, e che figata essere famoso, e ussignur sono un grande, e lei lo guarda con gli occhi spenti e colmi di dolore, sembriamo io e Elle quando le parlo del blog.

Insomma, a me il film è piaciuto, e anche al Nipote, anche se secondo me lui pensava che era un film da ragazzetti.

Nell'immagine: un momento di relax per l'Uomo Sabbia durante le riprese.

mercoledì, maggio 02, 2007

Medicina (ottusa) alternativa 1/2

DESCLAIMER Qui si parla di medicina e di argomenti anche alla larga collegati con questa. I fatti e ogni cosa riportata sono solo LA MIA PERSONALE OPINIONE, per quello che vale. Non sono ancora un medico (mi manca ancora un esame alla laurea) quindi NON VOGLIO e NON POSSO in nessun caso sostituirmi al vostro medico di fiducia che, dopo avervi visitato ed ascoltato, è l'unico a poter proporvi una diagnosi e con essa una cura. Gli argomenti qui riportati a scanso di ogni equivoco, hanno solo la finalità di condividere opionioni, ragionamenti e pensieri personali che possono anche non essere giusti o rispondenti al vero.

Ho visto che “medicina ottusa” ha pochi commenti... forse non interessano gli argomenti trattati... del resto io scrivo ciò che mi piace e tiro dritto per la mia strada...
Invece che citando persone più sagge e colte di me, per scuotere gli animi questa volta inizio con una eresia, che se non ci fosse il disclaimer che ogni volta puntualmente il signor accakappa pubblica mi costerebbe il rogo come a Giordano Bruno.

Quando sentite dire tot morti di cancro... pensate...
Il cancro in genere non arriva ad uccidere più del 60% delle persone...
Il rimanente 40% dei morti li fa la chemio... assieme, ma in minor misura alla radioterapia...
Perchè il rogo come Giordano Bruno? Perchè tutto si può fare tranne che contestare verità di fede... come diceva U.Eco su “Il nome della rosa” il dubbio è nemico della fede... io invece penso che sia amico della scienza... di quella vera... avulsa da interessi economici... con un unico tarlo fisso in testa e nel cuore... la verità.
La fonte? No! no ve la dico, non mi interessa, io non devo insegnare niente a nessuno... le anime sono fuochi da accendere non vasi da riempire... usate google... cercate, contradditemi o datemi ragione... fa lo stesso l'importante e che non accettiate pronamente nulla di quello che vi viene proposto...

Detto questo passo all'argomento di oggi ossia le “medicine alternative”.
La mia opinione, molto cambiata nel corso degli ultimi mesi, è che NON ESISTANO medicine alternative, ma che esista una sola medicina che cura chi soffre. In questo senso i mezzi e le modalità di questa medicina sono molteplici, tanti almeno quante sono le persone o meglio le persone ammalate... perchè se c'è una cosa che ho imparato è che non ci sono due malati uguali...
Penso che piuttosto che parlare di medicina alternativa si dovrebbe parlare di “pratiche alternative” della medicina...
Ricordate il post precedente in cui vi avevo raccontato che Ippocrate di Kos, ritenuto a torto o a ragione il padre della moderna medicina “portava via” i malati dalla vita che li aveva fatti ammalare... e oltre che ai vari presidi allora ritenuti efficaci, il progetto terapeutico (sentite che meravigliosa parola) prevedeva che il malato assistesse a tre tragedie ed ad una commedia...oggi che abbiamo il vizio di etichettare tutto diremmo che Ippocrate usava la teatroterapia, la musicoterapia, o qualcos'altro di cui non conosco il nome... In realtà lui cercava solo di curare la persona (che, bestemmio di nuovo, è anche spirito o anima o mente... scegliete quello che vi piace di più)..

Le “pratiche alternative” della medicina funzionano?
Su alcuni si, MATEMATICO.
Su altri no, MATEMATICO.
riempiremmo tutto il blog del signor AccaKappa se ci mettessimo a scrivere i nomi e gli assunti di tutte le “pratiche alternative” della medicina, dalla classiche
Omeopatia
Pranoterapia
Alle nuove
Reiky
Riequilibrio Energetico
Alle divertenti
Comicoterapia
Musicoterapia
A quelle più “bestiali”
Pet therapy
dog therapy
Ippoterapia
Quella con i delfini che non mi ricordo come si chiama...
e almeno un'altro centinaio..

Funzionano? Se sto male cosa dici, mi curo con queste?

Ho sentito persone riferirmi benefici inimmaginabili dall'omeopatia... altri ancora dalla pranoterapia... io stesso ho visto con i miei occhi lesioni regredire radiologicamente...
Il valore “terapeutico” di un abbraccio di una persona che ci vuole bene... o di una lunga chiaccherata con un amico vero sono innegabili... fanno bene, in tutti i sensi... ma non potremmo pretendere di curare una TBC per esempio solo con un abbraccio... saremmo sciocchi se pretendessimo questo... così allo stesso modo in cui lo saremmo dicendo che un abbraccio di una persona che ci ama non serve a niente...

La mia opinione, per quello che vale, è che tutto debba partire sempre e comunque da una diagnosi fatta come cristo comanda... da un medico degno di questo nome... dopo una visita, non per telefono, dopo aver ascoltato quello che il malato ha da dire... e persino senza fretta. Una volta fatta la diagnosi penso spetti al malato e solo a lui, decidere cosa sia meglio per lui... di chi fidarsi e di conseguenza a chi affidarsi... dove sta scritto che io mi devo fidare di un farmaco prodotto da una multinazionale? Perchè non mi dovrei fidare di un pranoterapeuta? La scelta è mia...

Ricordate quelli che si sono fidati del V*oxx (rofecoxib)? Che il Signore accolga le loro anime (How many people have died after taking Vioxx? In one estimate by the FDA, 140000 personal injuries are attributed to Vioxx in the United States alone...continua qui) in questo caso era meglio fidarsi di un pranoterapeuta... di un omeopata... o di un altro operatore di “pratiche alternative” della medicina...
Anche questa volta è questione di scelte...

Personalmente ho sperimentato su di me, vi garantisco animato da uno spirito di profondo scetticismo, una “pratica alternativa” della medicina... il mio sintomo era la malattia da reflusso gastro esofageo (diagnosi certa) che curavo con omeprazolo – esomeprazolo e alginato di sodio – bicarbonato - liquirizia (per la presenza dell'acido glicirrizico che aumenta la secrezione di muco e bicarbonati della parete gastrica)...beh... ne sono certo, la mia cura era la migliore che la “pratica tradizionale” della medicina poteva offrirmi... però dopo due anni e mezzo non ce la facevo più a prendere pastiglie... e qualche sera ad avere un laringospasmo che mi sembrava di morire soffocato nel cuore della notte...

Non vi spiego come perchè mi dilungherei troppo, ma con questa “pratica alternativa” della medicina mi sono curato la malattia da reflusso gastro-esofageo... da circa 2 mesi non tocco più nè omeprazolo né alginato... Non ci credevo nemmeno io... così ho ripreso a mangiare piccante... e a bere caffè.. ma niente, al massimo l'1% di quello che avevo una volta...Fortuna? Effetto placebo? Culo? Una scelta consapevole e corretta del progetto terapeutico a me più adeguato....? Sarei stato bene comunque e si è trattato di un caso?

Io la mia risposta l'ho trovata...
Ognuno trovi la sua...
Davide http://davidevaccarin.blogspot.com