giovedì, maggio 31, 2007

...e ciò ti perplime.

E' ragionevole supporre che ci siano numerosi modi per compiere azioni imbarazzanti, anzi, non esiterei a dire che tale numero sia talmente alto da essere condotto ad infinito. Esistono casi celebri nella storia di persone che, a causa delle loro inettitudine, si sono venuti a trovare in situazioni imbarazzanti, ma non ne elencherò nessuna perchè non mi vengono in mente. Purtuttavia, se con le parole del celebre statista Aldighiero Sananni possiamo dire "è divertente perchè è successo ad un altro", è ben increscioso, e ne sono certo converrete con me, essere oggetto di queste situzioni.
Ora, invito tutti voi a seguirmi in questo caso da manuale.
Immaginate di trovarvi in un ambiente piacevole, rilassato, in compagnia di persone argute ed intelligenti. Insieme a voi c'è Elle, come sempre ben ricettiva nei confronti dei vostri (miei) stati d'animo. Casualmente, per una serie di circostanze che non intendo narrare perchè irrilevanti, e perchè non me le ricordo (neanche queste), ad un certo punto vi trovate ad interagire con un mediamente noto professionista, e osservate tacendo un simpatico dialogo tra costui ed Elle che verte su argomenti alati e di forte pregnanza sociale, con scambio di sincere opinioni e personali considerazioni.
Nel frattempo voi (io) dicevo, tacete, perchè avete fame e volete andare a mangiare in fretta.
In quel mentre vi sedete e iniziate a grattarvi la caviglia, sulla quale una pertinace esponente della famiglia delle Culicidae (anofele? tigre?) ha approntato una piccola puntura (al fine - immagino - di procacciarsi il mio prezioso sangue, possa ella morire uccisa dalle esalazioni di uno zampirone radioattivo).
La conversazione tra Elle e il simpatico e forbito professionista volge al termine, Elle si avvicina e si siede accanto a voi, mentre lo stimato professionista si volta e fa per allontanarsi; voi guardate Elle e, grattandovi furiosamente la gamba, dite:
"Mi ha..."
Lo stimato professionista si volta, credendo infine vogliate dire la vostra sull'argomento in questione, vi guarda interessato, anzi, vi incita, vi dice "si? dimmi, che volevi dire?".
A questo punto, nelle vaste e desolate sale che compongono il vostro encefalo, risuona una domanda: e ora che gli invento? E subitanea risuona la voce del Super-Io: inventati qualcosa, dì una cosa intelligente, forza, ce n'hai a pacchi di arguzia, forza, c'hai sempre la battuta pronta, via, dai!
"No, è che, io penso, volevo dire che secondo me..."
Ecco che correte verso il baule dove conservate tutta la prontezza di spirito, la buona vecchia inventiva, ah ah, ora dico una di quelle che...
E' vuoto.
Arriva da dietro qualcuno, vi mette la mano sulla spalla. E' la vostra coscienza. Seria, vi dice: dì la verità. La verità è dignitosa, se la si sostiene orgogliosamente. Credi in te stesso, sii sincero.
"che secondo me...no, è che mi ha pinzato una zanzara e ora mi pizzica".
"Ah, bene".
Lo stimato professionista si allontana, lo sguardo pietrificato, perplesso, riflettendo sul senso di questa vostra considerazione. Come si inquadra nel complesso piano dei rapporti umani? Forse potrà trarne un saggio, chissà...
Intanto, nelle vaste e desolate aule che compongono il vostro encefalo, Autostima e Super-Io stanno picchiando Coscienza, esercitando il proprio diritto al dissenso.
Elle ride.
Forse anche voi lo farete, dopo.

Ps: non tutto è vero, ma qualcosa si.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ah parli col tuo io.. anche a me succede molto di frequente.. baci.

Artemisia ha detto...

Spero che la zanzarona abbia ammollato un paio di pinzi anche allo stimato professionista. Tiè!

Anonimo ha detto...

ma come, pensavo che fossi tu uno stimato professionista.
hg

Anonimo ha detto...

...questa necessità di dover dire assolutamente qualcosa di intelligente...bene cardo. Direi che la prossima volta non ti dovrebbe nemmno sfiorare il pensiero di dover dire per forza qualcosa. Mantieni alto il Super-Io, il tuo intendo, quello degli altri, beh credo che ogniuno sia in grado di valorizzare se stesso come e quando vuole, non devi essere certo tu a fargli prendere coscienza di sè.
La prossima volta che incontri lo stimato professionista spero tu abbia lo stimolo di uno strizzone che ti colpisce a freddo irrimediabilmente, così che tu possa dirgli: "...no guarda scusa, è che c'ho un tronco di merda che mi bacia la mutanda...non puoi capire"
g