giovedì, luglio 12, 2007

Lo spirito del tempo

...e tanto non c'è nulla da fare. Da bambino ero cresciuto nel mito del Bernabeu, avevo 5 anni quando Zoff alzava la Coppa (con la C maiuscola), non l'ho vista quella partita, e non capivo una mazza di tutte quelle storie, mi ricordo che ero fuori in cortile a giocare coi cugini e ad un certo punto i miei fratelli escono di casa urlando di gioia, forse era la finale, o le semifinali, o i quarti, o la partita col Brasile, boh.
E poi vent'anni di passione (nel senso evangelico del termine, cioè sofferenza), tifoso della Viola (e quando mai si vince qualcosa, grazie Vittorio) e della nazionale, talvolta secondi, a volte terzi, ma spesso più indietro. Platini, Caniggia, i tedeschi, i brasiliani nel caldo degli USA, il maledetto Henry, poi la Corea...ma mai indietro, sempre attento, sempre viste tutte, le partite dei mondiali, mi ricordo nel '98 le guardai tutte, grazie al videoregistratore, tutte quante le partite del mondiale - e il calcio manco mi piace tanto, ma il mondiale è il mondiale, per chi è cresciuto nel mito del Bernabeu.
Eppure...eppure a me quello che è successo l'anno scorso mi ha lasciato freddino. Io non sono andato in strada a festeggiare, non ho esultato dopo il fischio finale, sono rimasto lì, sul divano, piuttosto interdetto.
Sarà stato lo scandalo del campionato?
O forse l'entusiasmo scalmanato e piuttosto finto - quasi imbarazzante - che segue dopo ogni partita della nazionale che nn finisca in sconfitta?
O forse è una consapevolezza terribile, che alla fine siamo tutti quanti ad aspettare una vittoria della nazionale - anche nel girone di qualificazione - per trovare un motivo che ci renda felici, anche se felici non siamo, la possibilità di poter scenere per strada a festeggiare (festeggiare cosa?) 'che non abbiamo mai motivo - un motivo vero - per poter gioire...nell'82 forse era un evento, una festa inattesa, qui si trattiene il fiato per quattro anni poi quando l'Italia batte la Svizzera (faccio per dire) 1-0 nel primo turno si scende tutti giù a suonare i clacson, con quele bandiere che puzzano di naftalina...non so, l'anno scorso non sono riuscito ad uscire, forse perchè per la prima volta da anni le partite non le ho viste a casa del Mars, ma casa mia, senza gli amici...
O forse mi stanno antipatici da morire Totti e Materazzi e Gattuso e quel cazzo di capitano che è Cannavaro che c'ha più tatuaggi lui di Jena Plissken, quanto è tamarro porca miseria, e tutta la banda a seguire, questo bel mondo di miliardari che mi deve rappresentare all'estero, quanto non mi piace più il calcio, quanto non mi piace più l'Italia.
O forse è la volgarizzazione di quel mito, le pagine ingiallite della Gazzetta dello Sport dell'82 conservate in soffitta che si trasformano, 24 anni dopo, nell'odioso po-po-po-po-poooo-po che ho dovuto sentire cantato da chiunque dovunque per mesi, e la memoria, ahimè quanto è vero, depura e pulisce i ricordi, e li rende essenziali.
O forse, forse, per me l'amore per il calcio in realtà è terminato nel migliore dei modi, nella gioia che nasce dalla sofferenza, in quella semifinale degli europei 2000 persa in partenza ma poi vinta, giocata in 10 contro i padroni di casa, con due rigori contro, arbitraggio a senso unico, e Toldo, Francesco Toldo che parava tutto, vecchio Toldone. Quella sera ho gioito per il calcio, e ricordo che in quella cantinetta, a casa di Luke, alla fine ci abbracciavamo tutti, felici di essere amici e di condividere, insieme, un sentimento grande.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Credo di capire il sentimento di mancata appartenenza, ma credo anche che si debba fare i conti con i dati oggettivi...
Nel 1982 avevo 11 anni, e ricordo benissimo tutto, compresa la difficoltà di trovare uno straccio di tricolore da comprare dopo la partita con il Brasile. Ricordo anche che il calcio italiano era appena uscito da uno scandalo paragonabile all'ultimo, con il Milan retrocesso in serie B d'ufficio e Pablito Rossi reduce da 2 anni di squalifica per scommesse. E lasciamo perdere la carnetina...

Ricordo bene anche Euro 2000: il capitano era Maldini, ma tra i titolari c'erano già Totti e Cannavaro...

L'anno scorso abbiamo visto sicuramente una finale molto brutta, però almeno la partita con i maledetti crucchi (sia detto con affetto...) rimarrà sicuramente nella storia dei mondiali. Certo, è vero: i calciatori sono più tamarri, i soldi che girano sono troppissimi e la qualità del gioco è scaduta parecchio, ma questi alla fine non sono altro che riflessi dell'epoca in cui viviamo.

E forse anche noi siamo soltanto un po' più vecchi e molto più disillusi.

Artemisia ha detto...

Mannaggi, quello che volevo scrivere l'ha gia' scritto benissimo "Enzo Bearzot" (il calcio specchio dell'epoca in cui viviamo e l'eta' che ci fa essere nostalgici).
Be' allora ti racconto la mia storia "calcistica". Abbonata in curva Fiesole anni 1982/84, avevo 20 anni quando c'e' stata la finale dell'82. Volevo andare a festeggiare ma mio padre non me l'ha permesso.
Disamorata e disgustata dalla tragedia dell'Heysel nell'85, oggi detesto il calcio proprio perche' riflette gli aspetti peggiori dell'Italia. Punizione divina: due figli strafanatici di calcio.
La sera della finale dell'anno scorso sono stata assai contenta di essere in un rifugio alpino a 2700 metri in cui la partita si e' sentita solo per radio e ci siamo risparmiati quelle scene da terzo mondo dei festeggiamenti.
Un tantino snob? Forse.

Heike ha detto...

boh, sicuro come il vero è che il calcio è proprio lo specchio di quest'italia vergognosa ed imbarazzante, tronfia e per nulla umile. Ma è quello che ci meritiamo? O siamo solo dei nostalgici innamorati dei bei tempi che furono? Ha ragione Bearzot (chi se non lui?) quando dice che in realtà la storia si ripete sempre uguale e sembra diversa solo a chi la guarda con gli occhi dell'illuso (ho interpretato giusto?), e questa è una consapevolezza che fa male, perchè ti rendi conto che spesso è inutile lottare, l'Ombra è comunque più forte...ma forse oggi sono solo un po' depresso...
Un grazie anche alla semprevalida Arte, che le anticipo i post...

Anonimo ha detto...

...se posso di dirvi, per la nostalgia...io nell' '82 non ero nata, non seguo il calcio se non gli europei e i mondiali, ma le partite dell'anno scorso non mi hanno lasciato alcuna traccia significativa...l'adrenalina non è salita e i festeggiamenti mi sono sembrati asettici (quelli degli altri, perchè non mi sono sentita troppo partecipe)...tutta altra storia nel 2000...forse sono già disillusa anch'io...forse semplicemente le partite dell'anno scorso non hanno davvero avuto nulla di entusiasmante...

Andrea ha detto...

Io ti sostengo appieno amico...e poi sai cosa? Penso a quando cantavo "notti magiche" seduto sul sellino della mia bici, poi mi vengono in mente i musi dei nostri campioni cantare po-po-po-popo-poooo la sera dopo a Roma...e mi chiedo perchè Schillaci sia finito a fare la fattoria o quello che cavolo era.