Come fosse antani
Due anni di post, oggi.
Se c'è una cosa che ho imparato, in questi due anni di inesattezze comunicative, è che è molto più facile scrivere all'interno di uno schema predefinito, piuttosto che affrontare il terrore della pagina bianca. Un po' come quando alle medie c'era il tema libero, ma la professoressa diceva inseriteci un conflitto generazionale, due catene montuose, un cavallo ipocondriaco e la morte di Danton. Era in effetti più facile, piuttosto che scrivere semplicemente un tema libero così come ti veniva.
E quindi ho scoperto che le rubriche aperiodiche mi davano sicurezza, bene o male, perchè, di fronte all'eterna domanda che scrivo oggi? potevo rispondermi con è un sacco che non faccio un post su Mastrota, o sulle cose che non importa sapere, o su Dylan McKay, o sulle chiavi di ricerca più buffe del web.
Ma ora sono un ometto, non ho più bisogno di queste stampelle narrative, faccio da solo, vado in bici senza mani, sono un adulto!
Tranne oggi.
Signore e signori, vi invito a celebrare con me il secondo anno di vita del mio blogghetto con il Come Eravamo dei post dell'ultimo anno (nuova rubrica aperiodica, direi).
Ottobre 2007: Esagero subito, e scrivo un post che ci vuole un giorno a leggerlo. Però la foto è bella. Deliro, dopo troppe ore di lavoro, e presento Dante Chianti. Me ne pento subito. Ma mi riscatto con Giangi.
Novembre 2007: Vado alla posta. Creo polemicone qualunquiste. Pedalo. Insulto gli sboroni e i fascisti. Faccio social blogging. Insomma, la solita roba.
Dicembre 2007: nell'ordine: escatologia, sociologia, critica cinematografica, arte sequenziale, zampine rotte.
Gennaio 2008: scrivo il post che probabilmente avrebbe voluto scrivere Umberto Eco, se fosse stato un imbecille. Mi vergogno di fare sempre il cretino, e faccio ammenda. Ho una stilista personale. Scopro cose terribili (ma risapute) su Sanremo. Arriva Kikkafuffy (Mak, l'ho letto il tuo commento delle Smarties, sappilo). Un politico non proprio affascinante svela un lato di sè che non conoscevo, ma che apprezzo.
Febbraio 2008: Cos'è il soffitto di Tantalo? Mostri giganti e vecchietti invadenti. Il post di maggiore successo, anche se non capisco perchè. Dopo si parla di politica, credo. Infine, un post oggettivamente brutto, ma che amo molto.
Marzo 2008: Bonton da cerimonie nuziali, la telefonata tra Jova e Ben Harper, cronaca nera. Poi mi immergo nell'acquario e non trovo l'uscita, ma prontamente riemergo per dedicarmi alle elezioni.
Aprile 2008: Un piccolo racconto sul mondo del lavoro. Poi parlo di me, piuttosto sincero, anzichè no. Berlusconi vince di nuovo, e io mi rompo. Materiale genetico scadente. Infine, la carta stampata dimostra di non valere la carta su cui è, appunto, stampata.
Maggio 2008: alla prossima catena mi incazzo. Però questa era simpatica. Seguono un post crudele, ma necessario e un post necessario, ma crudele.
Giugno 2008: Qui mi faccio ridere ancora a mesi di distanza (mamma quanto sono patetico). A proposito di patetici, arriva Fausto Bertinotti. L'inferno, o il purgatorio, non so, si avvicina.
Luglio 2008: Il concerto della cover band - attenzione - dei Litfiba. Un accessorio inprescindibile. La posta del cuore di Satomi, si, quello coi capelli viola di Kiss me Licia, esatto. Per concludere, il problema ontologico delle peschenoci.
Agosto 2008: Mi fa caldo, al massimo posso parlare di Palermo. Per fortuna ci pensa Urakidany, ad intrattenervi tutti.
Settembre 2008: l'autunno mi immalinconisce, e mi fa porre grandi domande. Però poi mi scuoto, e affronto una trilogia da paura: l'irresistibile attrazione tra le fontane e le monetine, l'irresistibile attrazione tra la mia macchina e la rimozione forzata, l'irresistibile attrazione tra l'accurata pianificazione e la potenza distruttrice del caos.
Gente, amici, grazie per essere ancora qui a quelli che sono ancora qui, grazie per essere arrivati a quelli che sono arrivati e niente a quelli che sono andati via (che, volevano un grazie pure loro, 'sti zozzi?).
Ciao, e grazie davvero, a tutti.
Filippo